In questo corso saranno acquisite le seguenti conoscenze: storia della psicoanalisi, modelli psicodinamici della mente ed il suo sviluppo in relazioni agli altri, modelli psicodinamici del funzionamento patologico, introduzione alla storia della psicoterapia.
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PSICOLOGIA DINA MICA di MA R IA SOLE GENOVESI
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P sicologia dinamica
di M ariasole G enovesi
Termine psic ologia dinamic a: deriva dal c onc et t o di psic hiat ria dinamic a, c he era una c orrent e
franc ese psic hiat ric a (J anet e Charc ot ) della sec onda met à del 19 sec olo --> ipot esi c ent rale: alla
base dell’ist eria, c he ai t empi dilagava e c he prima era st at a c onc epit a c ome un dist urbo dell’ut ero
(si pensava fosse limit at a alle donne), non c i sono lesioni anat omic he ma dist urbi funzionali, c ioè
dist urbi ment ali (non c ausat i dal c ervello).
Definizioni di psic oanalisi: 1) è un met odo di indagine rispet t o alla più famosa t eoria freudiana,
c ioè l’esist enza dell’inc onsc io e delle sue manifest azioni, sia normali sia pat ologic he (sogni, lapsus,
sint omi ec c ...) 2) É st at a la prima c orrent e a sviluppare una forma di psic ot erapia --> dunque la
sec onda definizione è: un met odo t erapeut ic o per le nevrosi, poi est eso ad alt ri dist urbi 2)
fornisc e un c omplesso di t eorie psic ologic he e psic opat ologic he sul funzionament o della psic he
(ment ale) normale e pat ologic a.
Come si sono sviluppat e le t eorie della psic oanalisi? Sulla base del lavoro c linic o di c iasc un analist a,
a part ire da Freud --> avevano pazient i e li osservavano. Per la maggior part e degli psic hiat ri
dell’800 i sint omi non avevano un signific at o, invec e gli psic hiat ri franc esi dinamic i e gli
psic oanalist i sost engono c he i sint omi dei pazient i hanno un signific at o personale c he si esprime
nel sint omo st esso --> per spiegare c iò gli psic oanalist i sviluppavano delle t eorie, c he dunque
derivavano dall’osservazione dei pazient i in st anza d’analisi. M a le t eorie non erano solo sul
funzionament o pat ologic o, ma anc he normale, soprat t ut t o infant ile (pat omorfismo). Negli anni 60
(1968) nasc e la infant reaserac h, c he è una c orrent e in c ui gli psic oanalist i osservano i bambini
normali soprat t ut t o nell’int erazione c on il c aregiver.A ppunti Tes ionline - https ://www.tes ionline.it/v2/appunto.js p?id=1018
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Sigmund Fr eud (1 8 5 6 -1 9 3 9 )
È il fondat ore della psic oanalisi, ed è anc he il polo dialet t ic o di t ut t e le t eorie psic oanalit ic he (le
differenziazioni sono nat e dalle c rit ic he nei c onfront i di Freud). I l suo pensiero è in moviment o e c i
sono rivisit azioni e rielaborazioni c ost ant i --> ha c ost ant ement e rivist o la sua t eoria in base a c iò
c he osservava nella st anza d’analisi --> «non è mia int enzione c onvinc ere nessuno; voglio solo dare
suggeriment i e sc uot ere pregiudizi. Se, manc andovi la c onosc enza dei fat t i, non siet e in grado di
esprimere un giudizio, ast enet evi t ant o dal c redere quant o dal respingere…Un benevole
sc et t ic ismo è l’at t eggiament o più desiderabile»
È nat o a Freiberg (oggi in R epubblic a Cec a), int orno ai 4 anni si t rasferisc e a Vienna, si isc rive a
legge poi c ambia e si isc rive a M edic ina. Ent ra in un laborat orio di un fisiologo, poi fa t iroc inio
all’ospedale di Vienna. Tra il 1885 e il 1886 va in Franc ia e lavora c on Charc ot dove osserva le
ist eric he. Nell’86 t orna a Vienna e dirige il repart o di neurologia infant ile della c linic a pediat ric a
infant ile. 1886-1891: si dedic a alla neurologia c linic a ric orrendo anc he alla suggest ione ipnot ic a.
Nel 1902 divent a professore st raordinario all’universit à di Vienna. Nel 1920 è nominat o professore
ordinario dell’universit à di Vienna. Nel 1938 si rifugia a Londra, in seguit o all’Ansc hluss. M uore a
Londra nel 1939.
Freud Neurologo
Da neurologo Freud ha fat t o degli st udi su invert ebrat i --> individua similit udini c on le c ellule
nervose dei vert ebrat i e not a c he c iò c he dist ingue un invert ebrat o da un alt ro è il numero di
c ellule e c onnessioni (le sinapsi anc ora non erano anc ora st at e sc opert e).
Nei suoi st udi sulle afasie (1891) sc opre e dà il nome alle agnosie, ipot izzando c he siano dovut e a
un “difet t o c erebrale”. Sc opre anc he l’uso della c oc aina c ome anest et ic o nella c hirurgia dell’oc c hio
e sc opre un met odo di c olorazione dei preparat i nervosi.
Proget t o per una psic ologia sc ient ific a (è un’opera pubblic at a post mort em): parla di c orrelazioni
t ra funzioni psic hic he e st rut t ure c erebrali --> c iò most ra c he Freud è un mat erialist a --> l’opera si
basa sul c onc et t o di energia psic hic a (c onc et t o c he deriva da Fec hner) --> l’energia deriva dagli
organi di senso (mondo est erno) e dal c orpo (mondo int erno) --> c iò viene regolat o da 2 princ ipi:
princ ipio d’inerzia (t endenza alla sc aric a c omplet a dell’energia --> le c ellule devono sc aric are più
energia possibile perc hé l’ac c umulo di energia c ausa dispiac ere, ment re la sc aric a dell’energia
c ausa piac ere) e princ ipio di c ost anza (omeost asi). Obiet t ivo dell’opera: t rovare la c orrelazione t ra
proc essi psic hic i e la c irc olazione e dist ribuzione di quant it à di energia at t raverso element i
mat eriali (neuroni) --> a quest o sc opo dist ingue t re t ipi di neuroni:
Neuroni φ: ric evono energia dal mondo est erno, non c onservano l’energia ma la sc aric ano
immediat ament e
Neuroni ψ: ric evono energia dal c orpo o dai neuroni φ, in essi regna il princ ipio di c ost anza
(c ioè l’omeost asi) e quindi mant engono t rac c e dell’ec c it azione (quest i neuroni possono
mant enere t rac c e dell’energia) --> sec ondo Freud sono il subst rat o della memoria
Neuroni ω: ric evono energia dal c orpo e dai neuroni ψ, t rasformano la quant it à in qualit à
--> sec ondo Freud sono il subst rat o della perc ezione
L’I o svolge una funzione fondament ale, c ioè una funzione inibit oria --> è infat t i c ost it uit o da
neuroni c apac i di inibire l’ec c it azione --> l’inibizione dell’I o permet t e il c rearsi del princ ipio di
realt à (permet t e di avvic inarsi alla realt à) --> spiegazione di quest o: se i neuroni omega (c he sono
alla base della perc ezione) sc aric ano, c osa impedisc e di perc epire c iò c he non esist e nella realt à
(c ioè di avere alluc inazioni)? Si pot rebbe perc epire qualc osa anc he quando qualc osa in realt à nonA ppunti Tes ionline - https ://www.tes ionline.it/v2/appunto.js p?id=1018
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c ’è nel mondo est erno --> l’I o svolge la funzione di inibire quest i neuroni in modo c he solo
informazioni effet t ivament e provenient i dal mondo est erno o dal mio c orpo possano c ausare una
perc ezione.
I nt roduc e inolt re 2 proc essi: proc esso primario --> è una funzione c he viene svolt a all’int erno della
memoria dei neuroni psi, c he vanno ad ec c it are i neuroni omega, c reando alluc inazioni --> finc hé
non c ’è nulla c he inibisc e i neuroni, l’ec c it azione passa da un sist ema di neuroni all’alt ro, e quindi il
sogget t o viene c ost ant ement e bombardat o da immagini, c he non nec essariament e derivano t ut t e
dal mondo est erno (è energia c he c irc ola liberament e sc aric ando c ont inuament e) --> se vigesse il
proc esso primario saremmo c ont inuament e preda di alluc inazioni, c ioè false perc ezioni. Però
esist e il proc esso sec ondario (svolt o dall’io, quello c he è spiegat o sopra) c he c on la sua at t ivit à
inibit oria inibisc e quest a c irc olazione libera dell’energia, fac endo sì c he nec essariament e c iò c he
perc episc o esist e anc he nel mondo est erno.
Sec ondo Kandel i merit i di Freud neurologo nel proget t o per una psic ologia sc ient ific a:
Ha int rodot t o il neurone c ome l’unit à basilare dell’elaborazione dell’informazione per la
perc ezione, memoria e la c osc ienza.
È il primo ad aver int rodot t o il c onc et t o di immagazzinament o della memoria: le sinapsi
(«barriere di c ont at t o») non sono fisse ma possono essere modific at e at t raverso
l’apprendiment o (plast ic it à sinapt ic a).
La memoria implic a un aument o della permeabilit à delle barriere di c ont at t o t ra i neuroni
del sist ema memoria (ψ)
Verso la psic oanalisi (st udi sull’ist eria)
I st eria: “quell’enigmat ic o salt o dallo psic hic o al somat ic o” (Freud) --> nell’ist eria vi sono dei
sint omi c he simulano pat ologie nervose ma senza eziologia risc ont rabile (ad esempio simulano
sint omi fisic i c ome c ec it à, c onvulsioni, paralisi/anest esia degli art i).
Charc ot e J anet : prima si pensava c he i malat i ment ali fossero presi da possessione diabolic a e
quindi venivano rinc hiusi. Poi invec e verso il 700/800 c ominc ia a essere ut ilizzat a l’ipnosi, in
part ic olare c on l’ist eria --> Charc ot prat ic a l’ipnot ismo per t ut t e malat t ie del sist ema nervoso,
soprat t ut t o per l’ist eria e ha c oniat o il c onc et t o di abreazione --> l’ist eria c omport a degli affet t i
ec c essivi (negat ivi), c he derivano dal t rauma a c ui le signore erano st at e sot t opost e, e quindi è
nec essario sc aric are quest i affet t i. Per Charc ot la t endenza all’ist eria era dat a da una part ic olare
c apac it à ad ent rare in st at i ipnot ic i, e dunque t ale t endenza a ent rare in st at i ipnot ic i veniva
ut ilizzat a per la t erapia --> poi il t rauma, c ui le signore sono st at a sot t opost e, fac ilit ava
ult eriorment e le ist eric he a ent rare in uno st at o di aut oipnosi (a c ui, c ome si è det t o, erano già
susc et t ibili). J anet aveva una visione un po’ diversa e parlava di dissoc iazione, alla base dell’ist eria
--> i t raumi c reano due part i c he c oesist ono nelle ist eric he, e c he inibisc ono il funzionament o della
c osc ienza e c he c reano una serie di sint omi --> ipot esi alla base: se la ment e non è in grado di
funzionare c ome unit à in c ui le part i sono t ut t e int egrat e t ra loro, allora non funziona in modo
ot t imale.
Prima pubblic azione freudiana: gli st udi sull’ist eria --> i sint omi delle pazient i ist eric he simulavano
pat ologie nervose. [Charc ot aveva ipot izzat o c he lo shoc k nervoso dopo un t rauma pot eva indurre
uno st at o ipnoide (aut osuggest ione). Però rifiut ava l’idea c he l’ist eria fosse legat a a dist urbi di
nat ura sessuale (malat t ia dell’ut ero), anc he perc hè Charc ot sc opri c he molt i uomini soffrivano di
ist eria, dunque l’ut ero non pot eva essere la c ausa dell’ist eria] Anna O : B reuer prende in c ura una
signorina Viennese di 21 anni, desc rit t a c ome <signorina per bene, dot at a di una fort e
immaginazione, volont à, raffinat ament e educ at a, ma c onduc eva una vit a monot ona in famiglia ,
Si rifugiava quindi in sogni ad oc c hi apert i il suo “t eat ro privat o”>. Nell’80 il padre di Anna siA ppunti Tes ionline - https ://www.tes ionline.it/v2/appunto.js p?id=1018
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ammala gravement e e lei se ne prende c ura rest ando sempre al suo c apezzale --> c ominc ia ad
avere una debolezza fisic a (periodo di inc ubazione) --> un anno dopo va inc ont ro a una psic osi
manifest a, c ioè si manifest ano vari sint omi --> paralisi, c ont razioni, dist urbi della vist a, linguaggio
c onfuso, gergo agrammat ic ale; una ‘personalit à’ t rist e, c osc ient e e una agit at a, c he alluc inava
serpent i neri. Nelle sedut e c on B reuer sot t o ipnosi rac c ont a dei suoi sogni ad oc c hi apert i, e
provava sollievo in quelle c he c on B reuer c hiamava “Talking c ure”. Poi il padre muore, quindi
c ominc ia a ric onosc ere solo B reuer, parla solo in inglese e sot t o ipnosi c ont inua a parlare delle sue
alluc inazioni. Tra la fine del 1881 e il 1882 emergono 2 personalit à separat e --> quella “malat a”
viveva esat t ament e un anno prima e rac c ont ava di event i ac c adut i esat t ament e un anno prima.
Poi c ompare un alt ro sint omo, c ioè Anna non riesc e più a deglut ire ac qua--> in una delle Talking
c ure rac c ont a c he da pic c ola aveva vist o c he il c ane della sua governant e aveva bevut o dal
bic c hiere della sua governant e --> Anna aveva provat o ribrezzo per la sc ena, ma essendo una
signorina per bene non aveva det t o nulla --> nelle Talking c ure, sot t o ipnosi, rac c ont a di c iò e il
sint omo per un po’ sc ompare. Poi Anna passa in c ura da Freud perc hé si innamora di B reuer (il
quale si spavent a e sc appa a Venezia c on sua moglie).
B reuer e Freud, sul funzionament o dell’ist eria, c ome Charc ot parlano di abreazione, c ioè è
nec essario sc aric are l’energia in ec c esso, c he c ausa dispiac ere ed è legat a a un event o t raumat ic o
(qui la vist a del c agnolino c he beve dal bic c hiere della governant e). I l t rauma può essere avvenut o
in uno st at o alt erat o (c ome sost eneva Charc ot in uno st at o di aut osuggest ione, oppure in uno
st at o di est rema st anc hezza, c ome nel c aso di Anna c he st ava t ut t o il giorno al c apezzale del
padre), e, non pot endo reagire al t rauma (non pot eva né sc appare né dire nient e), lo st at o di
ec c it azione negat iva non può essere eliminat o dalla c osc ienza. È inolt re possibile individuare una
c onnessione, a volt e di c arat t ere simbolic o, t ra sint omi e t rauma (in quest o c aso il sint omo è
l’inc apac it à di deglut ire e il t rauma è la vist a del c ane). I l foc us quindi non è t ant o sulle
c arat t erist ic he dell’event o, quant o sulla sensibilit à della persona (c iò c he già Charc ot aveva
evidenziat o c ome aut osuggest ione). I l t rauma poi viene diment ic at o, quindi la c ura c onsist e nel
rendere c osc ient e e ric ordare l’event o c ausa (t ramit e l’ipnosi) e sc aric are l’affet t o negat ivo
(abreazione).
SI nt esi: una idea int ollerabile (il t rauma, ad esempio c he un c ane sporc o beve dal bic c hiere della
governant e) si c onvert e in sint omo somat ic o (c on affet t o spiac evole). L’idea int ollerabile divent a
un ric ordo rimosso, c he si ac c ompagna all’affet t o (represso c he non può essere eliminat o
dall’organismo). L’affet t o (c he ha ac c ompagnat o lo c hoc di vedere la sc ena del c ane c he beve e
c he non può essere sc aric at o, essendo per bene non può dire nient e) prende il post o del ric ordo --
> “la nevrosi sarebbe la c onseguenza di una spec ie di ignoranza (c ioè è qualc osa di inc onsc io), del
non c onosc ere proc essi psic hic i di c ui si dovrebbe avere nozione”.A ppunti Tes ionline - https ://www.tes ionline.it/v2/appunto.js p?id=1018
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B reuer e Freud sc rivono gli st udi sull’ist eria, in c ui present ano le loro t eorie sull’ist eria, anc he se
avevano c onc ezioni leggerment e diverse --> B reuer: l’event o t raumat ic o c he ha c ausat o l’ist eria
deve essere avvenut o in uno st at o ipnoide (le signorine avevano la t endenza a ent rare in uno st at o
aut oipnot ic o --> il mot ivo per c ui la pazient e non riesc e a sc aric are l’affet t o c he poi si c onvert irà in
sint omo c onsist e nel fat t o c he la pazient e si t rova in uno st at o alt erat o, det t o st at o ipnoide).
Q uindi la c ura c onsist e nel met t ere la pazient e in uno st at o ipnot ic o indot t o dall’analist a in modo
da permet t ere la sc aric a dell’affet t o. / Freud: non è il fat t o c he il pazient e ent ra in uno st at o
ipnoide a c reare la rimozione (spingere nell’inc onsc io l’event o t raumat ic o), ma è piut t ost o il
c ont enut o affet t ivo dell’event o (negat ivo), c he è in c onflit t o c on la maggior part e delle idee e dei
sent iment i c he la pazient e ha --> per la mia c osc ienza è inac c et t abile, quindi devo rimuoverlo -->
dunque la c ura c onsist e nel permet t ere al pazient e di ric ordare l’event o t raumat ic o, in modo c he
si riat t ivi l’affet t o, c osì c he si possa sc aric are. Vedendo molt i pazient i e asc olt ando molt e signorine
viennesi dell’alt a borghesia, arriva a c onc ludere c he si t rat t ava quasi sempre di seduzioni sessuali
infant ili, c ioè le pazient i riferivano c he da pic c ole avevano ric evut o seduzioni sessuali da part e di
figure fondament ali, c ome genit ori parent i o amic i di famiglia (seduzione nell’800 si riferiva ad
esempio ad un abbrac c io o a un bac io sulla guanc ia). A quest o punt o quindi Freud sviluppa il
c onc et t o della difesa --> è un mec c anismo, c he c onsuma energia, spinge l’element o t raumat ic o
nell’inc onsc io. I l fat t o c he ho una seduzione nel mio inc onsc io e c he quest o event o preme per
t ornare c osc ient e e c he io devo inc onsc iament e operare un mec c anismo (la difesa) per
mant enerlo nell’inc onsc io, fa sì c he nella ment e si c rei un c onflit t o, t ra il ric ordo inac c et t abile e la
difesa c he spinge il mat eriale nell’inc onsc io --> c osì dunque si c rea un c onflit t o t ra il ric ordo
inac c et t abile c he preme per emergere alla c osc ienza e la difesa. Lui visit a 18 pazient i e il mat eriale
c he quest e pazient i evoc ano sono sempre t raumi infant ili di nat ura sessuale. M a perc hé poi si
manifest ano int orno ai 18-20 anni? Si ripresent ano c irc a a 20 anni perc hé durant e la pubert à
sarebbe avvenut o un event o c he avrebbe riat t ivat o il mat eriale inc onsc io ---> la pazient e non è
c osc ient e dell’event o st esso, però gli effet t i di quest o event o si manifest ano c omunque t ramit e il
sint omo e quindi il mat eriale inc onsc io si manifest a c ome sint omo. Si è det t o c he la c ura c omport a
da un lat o il ric ordare l’event o e dall’alt ro l’abreazione (la c at arsi, c ioè sc aric a, degli affet t i negat ivi
c he avevano ac c ompagnat o l’event o). Per fare c iò Freud all’inizio prat ic a l’ipnosi, poi la abbandona
e c ominc ia a ut ilizzare la pressione (c onsist e nell’eserc it are una leggera pressione sulla front e del
pazient e, sveglio e rilassat o, affermando perent oriament e c he i ric ordi c erc at i si sarebbero
present at i spont aneament e sot t o forma di immagini o di pensieri, e c he il pazient e non doveva
fare alt ro c he afferrarli e c omunic arli), ma poi abbandona anc he quest a (il suo met odo di elezione
sarà il met odo delle libere assoc iazioni). Comunque l’obiet t ivo rimane quello di aiut are la pazient e
a rievoc are l’event o ac c ompagnat o dagli affet t i negat ivi. M a perc hé la rievoc azione è c osì
import ant e? Perc hé per Freud rac c ont are i propri vissut i signific ava far divent are l’inc onsc io
c osc ient e (Freud poi dirà c he l’obiet t ivo dell’analisi è far divent are l’inc onsc io c onsc io) --> quest o è
import ant e perc hé l’event o inc onsc io preme per divent are c osc ient e (ma la difesa c ont inua a
spiegarlo nell’inc onsc io c reando c onflit t o), e nel moment o in c ui lo divent a il c onflit t o si risolve (e
l’element o inc onsc io ent ra a far part e di quella c he Freud c hiama “massa delle idee dominant i”).
Q uest o è il prec ursore dell’idea per c ui c iò c he c ura nell’analisi è l’insight .
Alla fine dell’800 Freud vede molt i pazient i e individua due t ipi di nevrosi:
Nevrosi at t uali (nevrast enie e nevrosi d’angosc ia): sono legat e a prat ic he sessuali
inac c et t abili (es.: mast urbazioni ec c essive) --> il t rat t ament o si limit a a c onsigli diret t iA ppunti Tes ionline - https ://www.tes ionline.it/v2/appunto.js p?id=1018
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Psic onevrosi/nevrosi di t raslazione: Sono dei dist urbi basat i su un c onflit t o t ra mat eriale
inc onsc io e difese. Freud fa anc he la seguent e dist inzione: ist eria di c onversione (ac c umulo
di una quot a t raumat ic a e non abreagit a di affet t o induc e una difesa, c ioè una rimozione, e
c ausa una c onversione somat ic a dell’affet t o, c ioè una t rasformazione di t ale t rauma in
sint omi c orporei --> è c iò c he è st at o det t o finora) / nevrosi fobic a e ossessiva (invec e di
spost are l’affet t o negat ivo sul c orpo, esso viene spost at o su un’idea o una sit uazione --> es:
l’agorafobia è la paura degli spazi vast i, e in essa l’affet t o negat ivo viene t rasferit o sugli
spazi apert i)
I nnovazioni propost e da Freud rispet t o alla t radizione psic hiat ric a:
Freud non si limit a alla desc rizione sint omat ologic a ma viene fat t a c orrispondere una
st oria, c he ha c he vedere c on una ric ost ruzione dell’esperienza passat a;
viene valorizzat o un event o di c arat t ere t raumat ic o (t rauma di nat ura sessuale «irrit azioni
genit ali») rit enut o di signific at o eziologic o avvenut o in et à prepubere;
I l ric ordo inc onsc io (inc ) permane, e si può riat t ivare durant e la pubert à, c ausando l’ist eria.
Alla fine dell’ 800 però a Freud viene un grande dubbio: c ome è possibile c he t ut t e le signorine
viennesi abbiano subit o seduzioni infant ili? dat a la diffusione dell’ist eria, c he non risparmia
nemmeno alc uni suoi frat elli, si dovrebbe ac c usare di perversione i padri, inc luso il suo, e c ominc ia
a pensare c he i rac c ont i di seduzione infant ili piut t ost o c he c orrispondere alla realt à, non si siano
mai verific at i, ma siano invec e ric ordi di desideri, c iò c he lui c hiama desideri inc onsc i.
Nell’inc onsc io non esist ono t rac c e di realt à per c ui non è possibile dist inguere t ra c iò c he è vero e
c iò c he è una finzione invest it a di una c aric a emot iva. Q uest o perc hé affinc hé si possa dist inguere
t ra fant asia e realt à si deve operare l’esame di realt à, c ioè dist inzione t ra c iò c he viene dall’int erno
(dalla psic he) e c iò c he deriva dall’est erno. Nell’inc onsc io però quest a dist inzione non c ’è (non si
può operare un esame di realt à) e si può fare solo nello st at o c osc ient e. Q uindi dat o c he le
seduzioni c he riport ano le pazient i derivano dal loro inc onsc io non è det t o c he c orrispondano alla
realt à. Q uindi da quest o moment o in poi Freud spost a il foc us dal mondo est erno (t raumi c he
vengono c ausat i dall’est erno) al mondo dei desideri e fant asie inc onsc i ---> spost ament o da una
c ausa c he deriva dall’est erno a una fant asia molt o c omune t ra quest e signorine (essere st at e
sedot t e da una figura masc hile).
Det erminismo psic hic o: per Freud e gli psic odinamic i l’inc onsc io ha un signific at o e un senso e
t ut t e le manifest azioni dell’inc onsc io (c ome i sint omi) nasc ondono un signific at o. Ad esempio i
lapsus hanno sempre un signific at o, c osì c ome le diment ic anze. I l det erminismo sost iene c he non
vi è nulla di c asuale e c he anc he le c ose più effimere hanno un signific at o, t ra c ui lapsus,
diment ic anze e sogni. Tut t e le manifest azioni psic hic he sono spiegabili dal punt o di vist a
psic ologic o. I signific at i sono ignot i alla persona st essa (la persona c he ha il sint omo non sa il
perc hé). Q uindi c ome si possono sc oprire i signific at i (dat o c he Freud aveva rifiut at o l’ipnosi)?
Chiedendo al pazient e di fare delle libere di assoc iazioni, c ioè parlare a ruot a libera, in c ui pot rà
fare c onnessioni c he aiut ano a c apire qual è il mat eriale inc onsc io c he lui respinge. “Si c omport i
c ome un viaggiat ore c he segga al finest rino di una c arrozza ferroviaria e desc riva a c oloro c he si
t rovano all’int erno il mut are del panorama davant i ai suoi oc c hi”. Freud imponeva al pazient e di
c omunic are senza sot t oporre a c rit ic a t ut t o c iò c he gli viene in ment e evit ando la t ent azione di
c edere a pret est i c rit ic i per t enere lont ano det erminat e idee improvvise e al medic o di asc olt are
c on un’at t enzione liberament e flut t uant e. Analizzano poi le libere assoc iazioni emergono ent rambi
gli element i del c onflit t o (c ioè i desideri e le difese/resist enze). Se il pazient e dic e “non mi viene in
ment e nulla” sec ondo Freud si st a difendendo opponendo resist enza.A ppunti Tes ionline - https ://www.tes ionline.it/v2/appunto.js p?id=1018
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L’int erpret azione dei sogni
i sogni per Freud sono la via regia all’inc onsc io, c ioè il modo più semplic e di individuare gli
element i inc onsc i di una persone e molt i dei sogni c he analizzava erano sogni suoi. Freud dic e “il
sogno non è alt ro c he una forma part ic olare del nost ro pensare c he viene permesso dallo st at o di
dormire”. Q ual è per Freud la funzione del sogno? I sogni sono il soddisfac iment o c amuffat o di
desideri inc onsc i inac c et t abili c on la massa delle idee dominant e --> t ali desideri riemergono in
modo c amuffat o nel sogno . “I sogni sono eliminazioni, mediant e soddisfac iment o alluc inat orio, di
st imoli” --> soddisfac iment o alluc inat orio: nel sogno soddisfo il desiderio inac c et t abile (es:
desidero mio padre e sogno di andare a c avallo, c on un c avallo c he c ha le redini he assomigliano
alle bret elle di mio padre) in modo c amuffat o --> lo si sogna in modo c amuffat o, perc hé alt riment i
c i si sveglierebbe immediat ament e (il sonno sarebbe int errot t o) --> dunque sec ondo Freud il sogno
fa il guardiano del sonno, nel senso c he permet t e di soddisfare il desiderio, ma senza c ausare il
risveglio (i sogni infat t i possono essere definit i c ome un c ompromesso t ra il desiderio inac c et t abile
e le difese). Perc hé i desideri si manifest ano proprio nel sonno? Perc hé nel sonno si indebolisc ono
le forze dinamic he (le difese/resist enze) c he mant engono il mat eriale inc onsc io. I pensieri oniric i
lat ent i (c ioè il mat eriale inc onsc io del sogno) sono sot t opost i al c amuffament o (dist orsione) grazie
al lavoro oniric o, c he t rasforma il c ont enut o lat ent e (il desiderio di mio padre) in un c ont enut o
manifest o (c iò c he io ric ordo, c ioè io c he vado a c avallo). Cosa c onc orre al mat eriale del sogno?
St imoli somat ic i (es si st a st esi male c on il brac c io e si sogna un dolore al brac c io), rest i diurni
(pezzi della giornat a, c he hanno dist urbat o o reso molt o felic i), pensieri del sogno, ric ordi infant ili
(sec ondo Freud è fac ile c he emergano ric ordi infant ili durant e i sogni). Sec ondo Freud il sogno
lat ent e si t rasforma in sogno manifest o t ramit e 4 mec c anismi (il lavoro oniric o avviene at t raverso
4 mec c anismi princ ipali):
1 . Condensazione: un’unic a immagine viene rappresent at a da diverse c at ene assoc iat ive (es:
sogno me st esso e nel sogno posso rappresent are me st esso, ma anc he mia madre, mio
padre e alt re persone) --> Freud dic e: il sogno manifest o è c ome una t raduzione abbreviat a
del sogno lat ent e (il lat ent e è una massa inc redibile, ment re il manifest o è una pic c ola
part e).
2 . Spost ament o: un element o lat ent e è sost it uit o da un’allusione, c he passa da rilevant e a
irrilevant e (es: il padre c he viene sost it uit o da un c avallo --> il c avallo è innoc uo e
irrilevant e rispet t o al mio desiderio sessuale verso mio padre)
3 . R affigurabilit à (o rappresent azione plast ic a): fra i diversi element i c he il sogno ut ilizza per
c ost ruire il c ont enut o lat ent e e poi manifest o, il sogget t o t ende a selezionare t ra i diversi
annodament i sec ondari, quello c he rappresent a una raffigurazione visiva (e infat t i i nost ri
sogni sono prevalent ement e di nat ura visiva). È c ome dire c he si passa dall’alfabet o
all’ideogramma, dall’ast rat t o al c onc ret o. Un element o può anc he rappresent are qualc osa
ed esat t ament e il suo c ont rario (esempio di Freud: nelle lingue ant ic he alc une parole
rappresent avano qualc osa e poi nel t empo hanno ac quisit o il signific at o esat t ament e
oppost o --> esempio: sac er (lat ino), c he poi ha assunt o il signific at o di blasfemo). Ad
esempio nel sogno posso pic c hiare mio padre, ma in realt à lo st o desiderando .
4 . Elaborazione sec ondaria: avviene poc o prima del risveglio --> opera soprat t ut t o quando il
sogget t o si avvic ina alla veglia e quando rac c ont a il sogno; int erviene t ogliendo al sogno la
sua apparent e assurdit à e inc oerenza e agisc e sui prodot t i già elaborat i dagli alt ri
mec c anismi.A ppunti Tes ionline - https ://www.tes ionline.it/v2/appunto.js p?id=1018
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--> t ut t o c iò most ra c he il sogno non è una manifest azione c asuale di sc aric he neuronali, ma è il
risult at o di un c omplesso lavoro psic hic o --> lavoro oniric o: le idee vengono “girat e, framment at e,
ac c ost at e, pressappoc o c ome del ghiac c io galleggiant e”.
I l sogno è un esempio di c ome il c onflit t o t ra esigenze/forze c ont rast ant i sia un element o
fondament ale del funzionament o della ment e. I l fat t o c he il sogno si esprima at t raverso immagini
visive (raffigurabilit à), c he hanno le st esse c arat t erist ic he delle immagini perc et t ive (sembrano
reali nel sogno) unit o allo st at o psic hic o del sognat ore (c ioè il sonno), fa sì c he il sogget t o si rit iri
pressoc hé c omplet ament e dal mondo reale --> c iò fa dire a Freud c he durant e il sogno noi
subiamo una regressione dalla realt à al mondo int erno --> in part ic olare all’int erno del sogno
avvengono t re t ipi di regressione (c ioè t ornare indiet ro a uno st at o più primit ivo, sia nel senso di
sviluppo sia nel senso di c ivilt à e c ult ura): dallo st at o di veglia c osc ient e all’inc onsc io / dal
present e al passat o (perc hé emergono ric ordi infant ili e desideri inc onsc i) / dal linguaggio verbale
al linguaggio per immagini (raffigurabilit à).
Cosa rest a oggi della t eoria del sogno freudiana?
Oggi poc hissimi aut ori rit engono c he il sogno sia un’at t ivit à purament e c asuale e priva di
funzioni
c arat t erist ic he ric onosc iut e alla t eoria del sogno freudiana: ha individuat o alc une
c arat t erist ic he pec uliari del mondo oniric o --> 1) ipermnesia (c ioè iperat t ivazione della
memoria a lungo t ermine --> possiamo ric ordare event i, ad esempio infant ili, c he
pensavamo di aver diment ic at o) 2) il fat t o c he durant e il sogno avvenga un’esperienza
perc et t iva alluc inat oria (c ioè il sogno si manifest a prevalent ement e t ramit e immagini
visive), dunque, parallelament e l’import anza del visivo 3) iperassoc iat ivit à (c iò c he Freud
c hiamava spost ament o e c ondensazione) e bizzarria --> t ut t e quest e c arat t erist ic he
vengono ric onosc iut e da Hobson, c he era un ant i-freudiano.
M et zinger propone c he il sogno abbia una funzione di aut organizzazione e di
aut orappresent azione del sé, c ioè propone c he i sogni riflet t ano la nost ra esperienza
sogget t iva (la nost ra st oria aut obiografic a) e permet t ano c osì di st abilizzare ilA ppunti Tes ionline - https ://www.tes ionline.it/v2/appunto.js p?id=1018
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funzionament o del sist ema sè c reando delle modalit à abit uali ripet ut e c on le quali noi
possiamo rappresent arc i il mondo e noi st essi a noi st essi. --> proprio perc hé il sogno
inc orpora rest i diurni e il nost ro senso di sè, avrebbe la funzione di st abilizzare le nost re
rappresent azioni di noi st essi e del mondo.
Tre princ ipi freudiani c he regolano il funzionament o della psic he (c he sono rimast i st abilment e alla
base del suo pensiero. G li ult imi 2 sono quelli c he rit eniamo anc ora oggi sost anzialment e validi):
Princ ipio di Cost anza: la funzione fondament ale del sist ema nervoso è di sc aric are energia
(perc hé l’ac c umulo di energia c ausa dispiac ere) --> l’apparat o psic hic o mira a mant enere la
st imolazione più bassa possibile (sono met afore neurologic he e idraulic he c he oggi non
sono più rit enut e valide) --> le font i di ec c it azione (c iò c he fa aument are l’energia) possono
essere sia int erne (provengono dal c orpo) c he est erne (at t raverso la perc ezione).
Det erminismo psic hic o: ogni ac c adiment o è c onnesso a c iò c he l’ha prec edut o e anc he le
c ose c he sembrano del t ut t o irrilevant i (c ome i lapsus) hanno un signific at o--> grazie a
quest o princ ipio Freud elabora il met odo delle assoc iazioni libere.
Esist enza dell’inc onsc io: non possiamo mai ac c edere in modo immediat o e c osc ient e al
nost ro inc onsc io --> dell’inc onsc io sono c onosc ibili solo i derivat i, c ioè i c ont enut i
modific at i (per esempio dal lavoro oniric o, se si pensa al sogno).
Classic ament e vi sono 3 prospet t ive diverse per spiegare i fenomeni psic hic i:
Ec onomic a
Dinamic a
Topic a
Prospet t iva ec onomic a (è la più superat a perc hé nessuno t ra gli psic oanalist i odierni c rede più
all’energia psic hic a): c onc et t o di energia c ome font e biologic a innat a (è legat o alla fisic a
newt oniana del t empo). Carat t erist ic he dell’energia:
t ale energia ha c ome unic a met a di sc aric arsi e nello sc aric arsi si c rea il piac ere (in linea c on
il princ ipio di c ost anza (la met afora di c iò è la sessualit à, dat o c he la t ensione sessuale deve
essere immediat ament e soddisfat t a).
L’energia ha anc he una grandezza, c he è semplic ement e la quant it à (nell’apparat o psic hic o
può c irc olare più o meno quant it à di energia)
La t erza c arat t erist ic a è l’ogget t o t ramit e il quale si sc aric a l’energia --> è l’aspet t o più
variabile dell’energia ed è c iò at t raverso c ui l’energia raggiunge la sua met a (c ioè lo
sc aric arsi e c reare piac ere) --> perc hé usa il t ermine ogget t o e non persona? Perc hé
l’ogget t o per sc aric are l’energia pulsionale non è nec essariament e una persona (es: i
fet ic ist i, c he sc aric ano la loro energia sulle sc arpe).
L’energia può invest ire o disinvest ire gli ogget t i --> c ioè un ogget t o assume signific at o se io lo
invest o (Freud direbbe di energia, in t ermini moderni di at t enzione) e nel moment o in c ui lo si
disinvest e perde di signific at o --> mobilit à.
Nei t re saggi sulla t eoria sessuale Freud definisc e il c onc et t o di pulsione (c he aveva già int rodot t o
prima): “per “pulsione” noi innanzit ut t o non possiamo int endere nient ’alt ro c he la rappresent anza
psic hic a (in t ermini moderni “rappresent azione ment ale”) di una font e di st imolo (st imolazione) in
c ont inuo flusso, endosomat ic a (c he deriva dal c orpo) … la pulsione è c osì uno dei c onc et t i c he
st anno al limit e t ra lo psic hic o ed il c orporeo (Freud dava una grande import anza al c orpo, dat o
c he è il primo ogget t o di c iasc uno di noi --> il c orpo è la versione freudiana della ghiandola pineale)A ppunti Tes ionline - https ://www.tes ionline.it/v2/appunto.js p?id=1018
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… [le pulsioni vanno] prese in c onsiderazione, per la vit a psic hic a, solo c ome misure per la ric hiest a
di lavoro (c ioè le pulsioni fornisc ono energia affinc hé la ment e funzioni). Ciò c he dist ingue le
pulsioni una dalle alt re e le fornisc e di qualit à spec ific he è la relazione c he esse hanno c on le loro
font i somat ic he e le loro met e. La font e della pulsione è un proc esso ec c it ant e in un organo (non
nec essariament e i genit ali, ma anc he la boc c a o l’ano), e la mét a prossima della pulsione risiede
nella abolizione di quest o st imolo organic o (c ioè riduzione dell’energia)”
La prospet t iva ec onomic a viene ident ific at a c on il princ ipio di piac ere-dispiac ere (ac c umulo
energia: dispiac ere / sc aric o energia: dispiac ere), c he è in c ont rapposizione c on il princ ipio di
realt à. L’uomo nasc e c on il princ ipio del piac ere, quindi desidera l’appagament o immediat o e
inc ondizionat o dei suoi desideri (se un neonat o ha fame vuole mangiare subit o e appena mangia
sc aric a l’energia). Poi c resc endo si inst aura il princ ipio di realt à, c ioè il bambino impara a
dilazionare la grat ific azione (la mamma dic e al bambino di aspet t are per il dolc e e il bambino
aspet t a) per le c ost rizioni morali e le t radizioni soc iali (c he sono ost ili al pieno soddisfac iment o del
piac ere): si c erc a la soddisfazione del desiderio in relazione a c iò c he la realt à può offrire,
ponendosi obiet t ivi est esi nel t empo.
Però, dat a la predominanza del princ ipio del piac ere, perc hé da adult i si dovrebbe rest are in uno
st at o di dispiac ere prevalent e? E perc hé la gent e dovrebbe c reare e ric reare affet t i e sit uazioni
spiac evoli e dolorosi? Freud propone due rispost e: 1) t ornando al modello del c onflit t o, la prima
spiegazione c onsist e nel fat t o c he c iò c he da un lat o c i sembra spiac evole in realt à nasc onde
piac ere 2) esist e qualc osa a livello della psic he c he c i spinge a ripet ere sit uazioni spiac evoli, c ioè il
princ ipio di c oazione a ripet ere, c he è la nec essit à di ripet ere esperienze t ot alment e spiac evoli -->
la c oazione a ripet ere si rit rova: in alc uni gioc hi infant ili e in nevrosi t raumat ic he c on ripet izione
c ompulsiva di emozioni o sit uazioni dolorose rivissut e non c ome ric ordi ma esperienze at t uali
(esempio: donne c he sono st at e pic c hiat e da pic c ole c he poi si t rovano uomini c he abusano di
loro).
Prospet t iva dinamic a
Desc rive il c onflit t o --> nelle t eorie freudiane quasi sempre c i sono 2 element i in c onflit t o --> è il
c onflit t o c he spinge la nost ra ment e a funzionare. Le pulsioni per Freud sono in ult ima analisi la
mot ivazione di t ut t o c iò c he avviene nella nost ra psic he, delle nost re relazioni, dei nost ri affet t i e
dei nost ri c omport ament i.
Freud ha propost o 3 modelli delle pulsioni (in c ui c i sono sempre 2 pulsioni in c onflit t o t ra loro):
Post ula c he esist e una pulsione sessuale il c ui sc opo ult imo è la proc reazione della spec ie,
c he è in c ont rapposizione alla pulsione di aut o c onversazione (o dell’I o) c he riguarda la
c onservazione della spec ie (si c ont rappone alla proc reazione della spec ie perc hé le donne
nel part o morivano). Q uindi qui la c ont rapposizione è t ra pulsioni dell’I o (c he t endono a
prot eggermi) e pulsioni sessuali (c he mi spingono a proc reare). I n quest o primo modello
l’aggressivit à non ha un’aut onomia c ome pulsione, ma è un aspet t o della sessualit à c he
nell’est remo si esprime nel sadismo e nel masoc hismo. Le pulsioni sessuali sono alla base
delle nevrosi (e infat t i il manc at o soddisfac iment o c ausa angosc ia), ment re le pulsioni
dell’I o no.A ppunti Tes ionline - https ://www.tes ionline.it/v2/appunto.js p?id=1018
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I l sec ondo modello c ont rappone la pulsione sessuale (libido --> è il t ermine freudiano per la
pulsione sessuale) all’aggressivit à (pulsione non libidic a --> int roduc e l’aggressivit à perc hé
in quegli anni in c ui ha elaborat o il modello erano sc oppiat e le guerre)
I l t erzo modello c ont rappone le pulsioni di vit a o Eros (c he inc ludono sia le pulsioni sessuali
sia le pulsioni di aut oc onservazione) alle pulsioni di mort e o Thanat os. Le pulsioni di vit a
t endono a formare unit à di vit a sempre più grandi e a favorire la c oesione
(fornisc ono l’energia all’at t ivit à psic hic a, a differenza delle pulsioni di mort e c he invec e
dist ruggono). Le pulsioni di mort e t endono invec e a ric ondurre l’essere vivent e allo
st at o inorganic o, mirando alla “perdit a di c onnessioni”, e sono diret t e verso l’int erno
(aut odist ruzione, ad esempio i t ent at ivi di suic idio) e l’est erno (dist ruzione e
aggressivit à). “Lo sc opo di t ut t a la vit a è la mort e”. Sec ondo Freud la pulsione è sempre
inc onsc ia, ment re invec e è c osc ient e la font e della pulsione (nella pulsione sessuale sono le
zone erogene). Nei diversi moment i della c resc it a divent a dominant e una det erminat a
at t ivit à c onnessa a una det erminat a zona del c orpo (det t a zona erogena), c he c ost it uisc e il
fulc ro della vit a non solo sessuale ma anc he affet t iva del bambino. Negli adult i, sec ondo
Freud, la font e delle pulsioni sessuali dovrebbe essere solo genit ale (t ut t o il rest o delle
at t ivit à sessuali è perversione e regressione a qualc osa di infant ile). Esist e un proc esso
evolut ivo della libido c he c omprende varie fasi, le quali hanno ogget t i diversi (man mano
c he la libido si spost a da una zona erogena a un’alt ra, l’ogget t o della libido c ambia). G li
impulsi della libido possono essere o soddisfat t i (es suc c hio il pollic e o il seno), o repressi
(rimossi nell’inc onsc io) o t rasformat i (es: la soddisfazione orale la t rovo nella sigaret t a), o
sublimat i --> la sublimazione viene sviluppa nell’adolesc enza, c he c onsist e nello sc aric are la
pulsione sessuale o aggressiva in una at t ivit à soc ialment e ac c et t at a (esempi: il c alc io o il
rugby).A ppunti Tes ionline - https ://www.tes ionline.it/v2/appunto.js p?id=1018
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Fasi psic osessuali (fanno part e sia della prospet t iva dinamic a sia ec onomic a): Freud propone la
t eoria dello sviluppo della libido--> la libido si spost a da una zona erogena all’alt ra:
Fase orale: (dalla nasc it a fino ai primi 2 anni di vit a) la zona erogena (la zona in c ui la libido
è prevalent ement e foc alizzat a) sarebbe la boc c a e le labbra. I nolt re sec ondo Freud l’at t o
della nut rizione (int eso c ome prender dent ro ed espellere) fornirebbe i signific at i elet t ivi
c on c ui si organizzano le relazioni ogget t uali (c ioè il mio modo di rapport armi agli alt ri) -->
in quest i primi anni la ment e si svilupperebbe sec ondo il port are dent ro (int roiet t are) /
espellere (proiet t are) --> dunque il nost ro c orpo fornisc e il primo mezzo per la
signific azione (c omprensione) della realt à. Le angosc e c he prevalgono in quest a fase sono
legat e a quest o aspet t o --> c onsist ono nell’essere mangiat i o nel mangiare
aggressivament e (mordere). Una fissazione alla fase orale produc e persone c he ad esempio
fumano sempre o c he quando sono angosc iat e mangiano t ant o, quindi persone c he si
riempiono sempre.
Fase anale (2-4 anni): la relazione ogget t uale è impregnat a di signific at i legat i alla funzione
della defec azione (espulsione/rit enzione delle fec i --> quest a fase c orrisponde all’imparare
a usare il vasino, quindi t ut t a la t ensione dei genit ori e del bambino è foc alizzat a sulla
funzione anale). I l bambino in quest a fase pensa c he c iò c he viene dal suo int erno può
essere qualc osa di molt o prezioso c he può donare agli alt ri (il bambino c he port a le fec i alla
mamma), oppure qualc osa c he può t rat t enere (da non dare all’alt ro) --> dunque una
fissazione alla fase anale può port are all’essere avari (perc hé si t engono le c ose per sè).
Fase fallic a (5-6 anni): è molt o import ant e dal punt o di vist a Freudiano, poic hé è quella in
c ui avviene l’unific azione delle pulsioni parziali orale e anale sot t o il primat o degli organi
genit ali (per i bambini è sost anzialment e il pene, per le bambine è l’invidia del pene). Alla
fine della fase fallic a emerge il c omplesso di Edipo: il bambino ric erc a il rapport o sessuale
genit ale c on il genit ore di sesso oppost o e il genit ore dello st esso sesso diviene un rivale
t emut o e peric oloso (perc hé il bambino sa c he c ’è un legame spec iale t ra mamma e papà).
La c olorazione del c omplesso edipic o dipende dal c orso delle organizzazioni pre genit ali
prec edent i. Esso si risolve c on l’angosc ia più grande per il bambino, c ioè la c ast razione del
pene (la c osa più preziosa per lui) , e l’angosc ia più grande per la bambina (c ioè essere
privat a della c apac it à di avere i bambini del papà). Proprio perc hè il bambino t eme la
punizione del genit ore dello st esso sesso, rinunc ia alle fant asie sul genit ore di sesso
oppost o, e si ident ific a c on il genit ore dello st esso sesso (ad esempio per la bambina
quest o è un modo per avere i fut uri papà, c ioè i fidanzat i fut uri) --> c osa signific a
ident ific arsi c on i propri genit ori? Vuol dire assumere i loro t rat t i, e quindi una serie di
valori e proibizioni (dunque la bambina è sulla buona st rada per sviluppare la sua
femminilit à e il masc hio la sua masc olinit à --> Freud era ant i-omosessuale? I n realt à lui
rit eneva c he l’uomo fondament alment e fosse bisessuale, e nel masc hio omosessuale fosse
avvenut o un Edipo inverso, in c ui l’omosessuale da bambino bramava il papà e t emeva la
madre, e quindi per risolvere l’Edipo si ident ific ava c on la madre. I n realt à oggi nessuno la
pensa più c osì) --> dunque l’erede del c omplesso di Edipo è il super-I o, c ioè
l’int eriorizzazione dei valori genit oriali.
Periodo di lat enza (5 anni – pubert à --> c orrisponde al periodo della sc uola): qui le pulsioni
sessuali vengono rimosse e c ompaiono una serie di nuovi sent iment i (c he riflet t ono anc he
la c omparsa del super-I o in seguit o al c omplesso di Edipo) c ome il disgust o, il pudore (il
bambino non si fa più vedere nudo davant i ai genit ori) e ideali est et ic i e morali --> t ut t a
l’energia alla base delle pulsioni sessuali viene sublimat a (ad esempio nell’apprendiment oA ppunti Tes ionline - https ://www.tes ionline.it/v2/appunto.js p?id=1018
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di sc uola o nel gioc o c on gli alt ri bambini o nello sport ec c ...). Durant e la lat enza avvengono
2 proc essi fondament ali per ac c ant onare le pulsioni sessuali: la sublimazione e la
formazione reat t iva, c ioè un mec c anismo di difesa t ramit e il quale l’individuo evit a e si
difende da impulsi angosc iosi o dolorosi ac c ent uando e manifest ando la t endenza oppost a.
Fase genit ale (pubert à - ): riemerge la libido e a quest o punt o il ragazzo ric erc a la relazione
c on la persona di sesso oppost o (e c he inc onsc iament e per le femmine rappresent erà il
papà e per i masc hi la mamma). Se si è generat a una fissazione in una delle alt re fasi,
non c i sarà suffic ient e energia sessuale per far sì c he quest a fase si sviluppi e per
ent rare nella relazione ogget t uale (c ioè c on alt ri esseri umani), e dunque emergono delle
problemat ic he (c iò avviene durant e la pubert à perc hé è qui c he, dopo il periodo di lat enza,
riemerge la libido) --> e infat t i l’ist eria si manifest ava nella pubert à.
Prospet t iva t opic a
Si è det t o c he i c onflit t i sono alla base del funzionament o della ment e --> ma dove si svolgono
quest i c onflit t i? Per spiegare c iò Freud ut ilizzat a la met afora spaziale della ment e --> met afora
spaziale è la rappresent azione più c omoda e rozza. Lui present a 2 modelli:
PR I M A TOPI CA: è la prima a essere sviluppat a e parla di c onsc io, prec onsc io, inc onsc io. Freud
sc rive:
“Paragoniamo quindi il sist ema dell’inc onsc io a una grande ant ic amera, in c ui gli impulsi psic hic i
giost rano c ome singole ent it à. [Con l’ant ic amera] c omunic a una sec onda st anza più st ret t a (c ioè
meno pot ent e), una spec ie di salot t o, in c ui risiede anc he la c osc ienza (qua Freud dic e c he
l’inc onsc io è molt o più vast o della c osc ienza). M a sulla soglia t ra i due vani svolge le sue mansioni
un guardiano, c he esamina, c ensura i singoli impulsi psic hic i e non li ammet t e nel salot t o (la
c osc ienza) se non gli vanno a genio (c ioè t ra il c onsc io e l’inc onsc io c ’è una c ensura c he dec ide
quali impulsi possono divent are c osc ient i e quali no). G li impulsi nell’ant ic amera dell’inc onsc io
sono sot t rat t i allo sguardo della c osc ienza, c he infat t i si t rova nell’alt ra st anza: inizialment e essi
sono dest inat i a rest are inc onsc i. Se si sono spint i fino alla soglia e sono st at i rimandat i indiet ro dal
guardiano, li c hiamiamo rimossi . M a anc he gli impulsi c he il guardiano ha ammesso olt re la soglia
possono divent are [c osc ient i] solo se riesc ono ad at t irare su di sé lo sguardo della c osc ienza (c ioè
ponendo su di essi l’at t enzione, in t ermini moderni). A buon dirit t o c hiamiamo perc iò quest o vano
il sist ema del preconscio .” [c hiarific azione: il prec onsc io è quello spazio t ra c onsc io e inc onsc io
dove opera la c ensura, e, se si pone at t enzione su un element o del prec onsc io, quell’element o
divent a c osc ient e --> dunque nel prec onsc io si t rova t ut t o c iò c he è inc onsc io e c he divent a
c osc ient e nel moment o in c ui c i si pone l’at t enzione].
Come si differenziano quest i 3 sist emi? I n primo luogo sulla base di quant o il mat eriale può avere
ac c esso alla c osc ienza (c osc ienza: del t ut t o; prec onsc io: ponendoc i l’at t enzione; inc onsc io: c on
grande diffic olt à), e poi sulla base di quali princ ipi regolano il funzionament o di quest i 3 sist emi -->
1) princ ipio di piac ere e princ ipio di realt à --> nell’inc onsc io: opera il princ ipio del piac ere
(c omport a la ric erc a di una grat ific azione immediat a delle pulsioni) / nel c onsc io e nel prec onsc io:
princ ipio di realt à (soddisfazione della pulsione in base a c iò c he la realt à offre, quindi
dilazionando la grat ific azione). 2) proc esso primario e proc esso sec ondario --> proc esso primario:
dal punt o di vist a t opic o è una c arat t erist ic a del sist ema inc onsc io, dal punt o di vist a energet ic o
(ec onomic o) Freud lo definisc e c ome una energia libera, c he passa da un’idea a un’alt ra t ramit e i
proc essi di c ondensazione e spost ament o (proprio perc hé l’energia è libera t ra t ut t i gli element i
c he lo c ost it uisc ono, un’idea può rapidament e salt are su un’alt ra idea ec c ... --> esempio: unA ppunti Tes ionline - https ://www.tes ionline.it/v2/appunto.js p?id=1018
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professore c he fa paura più di alt ri perc hé inc onsc iament e ric orda il padre severo), e invest e le
immagini mnest ic he di soddisfazione per la grat ific azione immediat a (esempio: il bambino ha
fame, dunque evoc a l’immagine del seno c he lo ha nut rit o --> soddisfa alluc inat oriament e,
at t raverso la rievoc azione del seno, il suo bisogno) / proc esso sec ondario: dal punt o di vist a t opic o
è una c arat t erist ic a del prec onsc io e del c onsc io, ment re dal punt o di vist a ec onomic o, piut t ost o
c he c irc olare liberament e, l’energia è legat a (c ioè invest e st abilment e un det erminat o c ont enut o,
e c iò permet t e la dilazione della grat ific azione --> esempio: il bambino ha fame e, piut t ost o c he
soddisfare il desiderio rievoc ando il seno mat erno, aspet t a la madre). Come per il princ ipio di
realt à, anc he il proc esso sec ondario si sviluppa suc c essivament e al proc esso primario (ed ent rambi
si sviluppano grazie all’I o, c ome si vedrà nella sec onda t opic a). [Approfondiment o sul proc esso
primario: è il regno dell’illogic o --> già si è det t o c he agisc ono i proc essi di spost ament o e
c ondensazione (spost ament o: l’int eresse per un’idea si spost a su un’alt ra --> es: il doc ent e ric orda
la madre c he nut re o il padre minac c ioso / c ondensazione: più idee rappresent are da una sola).
Alt re c arat t erist ic he del proc esso primario: Assenza di mut ua c ont raddizione (manc anza di dubbio,
c ert ezze) --> non esist e A è bianc o, non è bianc o, ma solo vaga sensazione di bianc hezza;
manc anza di t empo-suc c essione (io posso sognare qualc osa c he è avvenut o nella mia infanzia,
pensando c he st a avvenendo nel present e); realt à est erna sost it uit a da realt à int erna (c ioè una
fant asia o un event o immaginario può essere pensat o c ome se fosse un event o reale --> nei sogni
c iò è molt o c hiaro).]
I l princ ipio di realt à può anc he essere vist o c ome un primo t ent at ivo di desc rivere proc essi di
aut oregolazione seguendo la realt à --> infat t i se per t ut t i fosse suffic ient e alluc inare la
grat ific azione da bambini, allora si morirebbe --> è possibile, dal punt o di vist a evoluzionist ic o, c he
sia st at o sviluppat o un princ ipio per il quale si è in grado di soddisfarsi rifiut ando del t ut t o la realt à,
at t raverso una alluc inazione? Sì, perc hé c omunque qualsiasi bambino ha qualc uno c he se ne
prende c ura (ha un ogget t o), e c he quindi si c ont rappone al princ ipio del piac ere. Anc he perc hé
semplic ement e alluc inando il seno, il bambino non riesc e a sfamarsi, e c iò c rea una frust razione,
c he spinge a soddisfare il desiderio sec ondo il princ ipio di realt à --> la frust razione per Freud è un
element o fondament ale c he spinge il neonat o verso la realt à e lo sviluppo.
I n c onc lusione si può dire:A ppunti Tes ionline - https ://www.tes ionline.it/v2/appunto.js p?id=1018
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SECONDA TOPI CA: qui il c onflit t o fondament ale non è t ra c onsc io e inc onsc io, ma all’int erno
dell’inc onsc io --> quindi il sist ema inc onsc io divent a sempre più c omplesso e “affollat o”,
c omprendendo pulsioni, desideri, difese, e inolt re sensi di c olpa, proibizioni e aut o punizioni.
Q uindi a un c ert o punt o Freud dic e c he il problema reale dei pazient i non è fra c onsc io e inc onsc io
ma fra pulsioni inc onsc e e mec c anismi di difesa (alt ret t ant o inc onsc e)--> dunque sviluppa il
modello st rut t urale, in c ui le c amere si t rasformano in ist anze (per far c apire c he nella psic he non
c i sono regioni reali, ma sono modalit à di funzionament o ipot izzat e): I o, Es e super-io --> dal punt o
di vist a ec onomic o sono delle zone in c ui c irc ola energia pulsionale, ment re in senso dinamic o
quest e t re ist anze operano c erc ando di regolare i derivat i pulsionali (c he derivano dall’Es) c he
premono per emergere alla c osc ienza (mediano t ra pulsioni e c omport ament o).
ES
È magmat ic o, primordiale, non organizzat o, c aot ic o, ist int uale, biologic o, innat o, inc onsc io
e non realist ic o
Coinc ide in larga misura c on il sist ema inc onsc io e ne c ondivide dunque le c arat t erist ic he:
princ ipio del piac ere, sc aric a immediat a, proc esso primario, assenza di rec iproc a
c ont raddizione, a t emporalit à e sost it uzione della realt à est erna c on la realt à psic hic a
È la sede delle pulsioni innat e di vit a e di mort e (delle quali il sogget t o non è c onsapevole,
dat o c he derivano dall’ES --> può inferire la presenza dell’ES grazie all’int erazione c on le
alt re 2 ist anze, I O e Super-I O) ed è la font e princ ipale, se non unic a, dell’energia psic hic a,
da c ui at t ingono anc he l’I O e il Super-I O.
Dunque da un punt o di vist a ec onomic o è il serbat oio dell’energia psic hic a, ment re da un
punt o di vist a dinamic o ent ra in c onflit t o c on I O e Super-I O
Da un punt o di vist a biologic o: è innat o, ed è l’unic a ist anza present e fin dalla nasc it a --> da
esso si sviluppano suc c essivament e l’I o e il Super-I O. Poi c ont inua ad agire anc he in et à
adult a, nei sogni not t urni a oc c hi apert i, nell’immaginazione, nei c omport ament i impulsivi,
nei sint omi nevrot ic i, e in forma sublimat a nell’art e e nella let t erat ura
I O
Present a un alt o grado di organizzazione
Presiede alla perc ezione, all’at t enzione, alla memoria, al c ont rollo mot orio, al pensiero
logic o, alla soluzione dei problemi ec c ...
Promana dall’ES: è una part e di ES c he si evolve sot t o l’influsso del mondo est erno reale -->
nasc e dall’inc apac it à dell’ES di produrre c ost ant ement e l’ogget t o desiderat o (passaggio dal
proc esso primario al proc esso sec ondario).
Da un punt o di vist a t opic o: media fra le ric hiest e dell’ES (pulsionali), della realt à est erna
(mediant e il proc esso sec ondario e il princ ipio di realt à), e del Super-I O (ric hiest e morali).
É c osc ient e? Nella met afora dell’ic eberg, la part e sot t o l’ac qua rappresent a l’ES e gran
part e dell’I o e del Super-I O (dunque gran part e dell’I O è inc onsc ia), ment re la part e emersa
rappresent a una pic c ola part e dell’I O e del Super-I O --> dunque esist ono un I O c onsc io è un
I O inc onsc io --> I O c onsc io: vi appart engono proc essi c ome la perc ezione, la memoria e il
c ont rollo mot orio / I O inc onsc io: vi appart engono la c ensura oniric a ed i mec c anismi di
difesa --> le difese dell’I O si mobilit ano quando c ompare l’angosc ia (dat a dal fat t o c he unA ppunti Tes ionline - https ://www.tes ionline.it/v2/appunto.js p?id=1018
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element o inc onsc io preme per emergere alla c osc ienza) --> una delle funzioni dell’I O è di
perc epire il segnale di angosc ia (ad esempio: st a emergendo la brama sessuale) e di
mobilit are le difese.
Q uindi da un punt o di vist a dinamic o è il polo difensivo della personalit à (e infat t i aziona i
mec c anismi di difesa), ment re da un punt o di vist a ec onomic o è debole in quant o deve
prendere a prest it o le sue energie dall’ES.
Freud, per far c apire c he c osa è l’I o propone l’analogia del c avaliere a c avallo: «I l c avallo
(ES) da l’energia per la loc omozione, il c avaliere (I O) ha il privilegio di det erminare la
met a…M a t ra l’I o e l’Es si verific a t roppo spesso il c aso, per nulla ideale, c he il c avaliere si
limit i a guidare il dest riero là dove quello ha sc elt o di andare… un proverbio ammonisc e di
non servire c ont emporaneament e due padroni (il sec ondo padrone è il Super-I o)»
Supe r -I O
È c ost it uit o da due part i: 1) la c osc ienza --> è prevalent ement e negat iva, e inc lude le
proibizioni (esempio: “non devi farlo!”) --> c ome i genit ori hanno punit o il bambino per le
sue t rasgressioni, la c osc ienza punisc e c on sent iment i di inferiorit à e di c olpa (la c ui
int ensit à dipende da quant o il super-I O è arc aic o e persec ut orio) 2) l’I o ideale --> è
prevalent ement e post ivo ed è uno st andard di perfezione (riec heggia il “bravo” dei
genit ori) --> ric ompensa c on aut ost ima e orgoglio, però diffic ilment e ot t enibili sec ondo
Freud a c ausa della rigidit à dello st andard.
Se l’ES si dirige verso il piac ere e l’I O verso il c onfront o c on la realt à, il super-I O si muove
verso la perfezione --> “L’Es è c omplet ament e amorale, l’I o si sforza di essere morale, il
Super-I o può essere ipermorale e divent are quindi t ant o c rudele quant o solo l’Es può
esserlo” --> c iò vuol dire c he a differenza dell’I O non è c omplet ament e realist ic o, ma è
ot t uso ed est remament e rigido nelle sue ric hiest e verso l’I O, t ant o quant o l’ES.
È l’ult ima ist anza in ordine evolut ivo --> La sua origine è legat a all’int roiezione dell’ogget t o
primario e all’ident ific azione c on l’ist anza genit oriale (c ioè il bambino port a dent ro di sè
degli aspet t i del suo genit ore), dunque al dec lino dell’Edipo, quando il bambino abbandona
i desideri edipic i e t rasforma l’invest iment o dei genit ori in ident ific azione c on loro (c ioè il
bambino invest e la madre di pulsione edipic a e quando t ramont a l’Edipo, la pulsione
sessuale verso la madre si s t rasforma in ident ific azione c on la madre e il padre).
Come l’I O, anc he il Super-I O deriva la sua energia dall’ES.
Le funzioni c he svolge il super-I o sono: c osc ienza morale, aut osservazione (giudic are se
st essi) e la formazione di ideali (è l’aspet t o più posit ivo).
I mport ant e: Freud sot t olinea c ome il Super-I O non si basi sul genit ore reale, quant o
piut t ost o sul Super-I O del genit ore.
R apport o c on gli ogget t i: progressione evolut iva
St adio aut o erot ic o: l’ogget t o delle pulsioni è il proprio c orpo
Narc isismo primario: l’invest iment o libidic o dell’I o --> il bambino assume se st esso c ome
ogget t o d’amore prima di sc egliere degli ogget t i est erni --> c orrisponderebbe ad uno st at o
di onnipot enza
Amore ogget t uale: il bambino invest e (oggi diremmo “pone l’at t enzione”) sull’ogget t o
primario, c he in t ermini freudiani è la madre. Q uest o primo ogget t o viene det t o ogget t oA ppunti Tes ionline - https ://www.tes ionline.it/v2/appunto.js p?id=1018
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analit ic o (c ioè d’appoggio), perc hé il bambino si appoggia alla madre dat o c he ha bisogno
della grat ific azione c he proviene dal suo seno --> dunque la madre non è perc epit a c ome
persona, ma c ome c olei c he grat ific a la fame.
Ogget t o omosessuale (emerge in et à sc olare): il bambino invest e ogget t i uguali a lui (ad
esempio il migliore amic o o la migliore amic a)
Ogget t o et erosessuale: (alla fine dell’adolesc enza o nell’et à adult a): il sogget t o invest e un
ogget t o diverso da lui.
Nel 1914 Freud sc rive l’opera “int roduzione al narc isismo”, in c ui sost iene c he, c osì c ome nel
bambino molt o pic c olo esist e una fase di narc isismo primario, nei pazient i gravi psic ot ic i c i sarebbe
un narc isismo sec ondario --> il narc isismo (per via di fissazione e regressione) si ripresent a nell’et à
adult a --> qui il narc isismo si foc alizza sulla c ont rapposizione t ra un invest iment o di me st esso
(libido narc isist ic a dell’I o) e l’invest iment o degli ogget t i (libido ogget t uale) --> per spiegare c iò
Freud ut ilizza la met afora dell’ameba: “esist e un invest iment o libidico originario dell’I o ( fase di
narc isismo primario ) di cui una part e è cedut a in seguit o agli ogget t i ( prima ogget t o anac lit ic o, poi
ogget t o omosessuale, poi et erosessuale ), ma che in sost anza persist e e ha con gli invest iment i di
ogget t o la st essa relazione che il corpo di un organismo ameboidale ha con gli pseudopodi che
emet t e” “ [ le amebe] emet t ono dei prolungament i, chiamat i pseudopodi, nei quali fanno affluire la
sost anza del proprio corpo ( c iò simboleggia c he l’I o può invest ire degli ogget t i ). Possono però
anche rit irare quest i prolungament i e raccogliersi di nuovo a forma di grumo ( c iò simboleggia c he
in alc une c irc ost anze l’I o può rit irare l’invest iment o sugli ogget t i e reinvest irlo su di sé ). Noi
paragoniamo l’emissione di quest i prolungament i all’invio di libido sugli ogget t i, ment re la massa
principale della libido può rimanere nell’I o; e supponiamo che in condizioni normali la libido dell’I o
possa venir t rasformat a senza impediment i in libido ogget t uale, e che quest ’ult ima possa
nuovament e essere assunt a all’int erno dell’I o” . Q uindi il narc isismo sec ondario emerge quando la
libido ogget t uale viene rit irat a e reinvest it a sull’I o --> c iò int roduc e la visione di un ruolo più at t ivo
dell’I o c he diviene in grado di ut ilizzare at t ivament e la libido su di esso invest it a.
Trat t ament o
Freud, dopo le avanc e delle pazient i ist eric he, suggerisc e c he il pazient e prat ic hi l’ast inenza (i
pazient i invest ono l’analist a e lo vedono in base allo st adio evolut ivo in c ui si t rovano, ad esempio
c ome ogget t o anac lit ic o, c ioè c ome qualc uno a c ui appoggiarsi affinc hé soddisfi i propri bisogni) --
> non deve essere int esa c ome la privazione di ogni soddisfazione (c he sarebbe ovviament e
irrealizzabile), bensì c ome qualc osa c he ha a c he fare c on la dinamic a della malat t ia e della
guarigione --> Spiegazione: la c ausa della malat t ia del nevrot ic o è una frust razione (dovut a a
pulsioni non grat ific at e), e i suoi sint omi hanno la funzione di soddsfac iment o sost it uivo (c ioè non
pot endo soddisfare la pulsione, agisc ono i mec c anismi di difesa c he fanno emergere dei sint omi
at t raverso i quali si può sc aric are la pulsione non soddisfat t a) --> la soddisfazione è legat a alla
c oazione a ripet ere (nec essit à di ripet ere c ont inuament e il sint omo nel t empo), e pot rebbe dare
un sollievo, c he però è solo t emporaneo --> Ad esempio il pazient e può aver sviluppat o una
c ont razione al brac c io perc hé non ha pot ut o sc aric are la sua pulsione aggressiva, legat a a desideri
inc onsc i (pic c hiare il padre), e sec ondo Freud si può anc he far emergere l’aggressivit à del pazient e
(ad esempio t ramit e l’ipnosi e l’abreazione), t ut t avia il sollievo sarà solo t emporaneo (i sint omi
dopo un po' si ripresent ano), perc hé non è st at o risolt o il c onflit t o alla base della pulsione
aggressiva. Ciò c he quindi, sec ondo Freud, risolve davvero il problema è il raggiungiment o
dell’insight t erapeut ic o, c ioè il c erc are di c apire qual è il c onflit t o alla base --> in c ont rapposizione
alla grat ific azione (l’analist a non deve grat ific are i bisogni del pazient e, perc hé , c ome si è det t o,A ppunti Tes ionline - https ://www.tes ionline.it/v2/appunto.js p?id=1018
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non risolve il problema se non in maniera c at art ic a), il pazient e deve essere frust rat o (in quest o
senso ast inenza).
Transfert (o t raslazione): Anna O si era innamorat a di B reuer, perc hé lo perc epiva c ome una figura
sessuale, c ioè ripet eva c on lui la fant asia edipic a c he aveva speriment at o c on suo padre --> il
t ransfert per Freud è una ripet izione di modalit à relazionali ant ic he --> il t ransfert sarebbe “la
sost it uzione di una persona prec endent e c on la persona del medic o” --> nel moment o in c ui il
pazient e sviluppa una relazione c on l’analist a e l’analist a si pone non c ome se st esso, ma c ome
uno spec c hio c he riflet t e c iò c he prova il pazient e, il pazient e lo invest e di libido (e c osì l’analist a
divent a una figura signific at iva). Per la c oazione a ripet ere, il pazient e non può fare a meno di
vivere l’analist a c ome le figure signific at ive della sua infanzia (c ioè i genit ori, gli ogget t i primari).
Tut t a una serie di vissut i psic hic i prec oc i sono c osì rivissut i dal pazient e, ma non c ome passat i,
bensì nella relazione at t uale c on il medic o. Esist ono t ransfert c he nel c ont enut o non differisc ono
nell’originale, se non nella sost it uzione (c ioè hanno la st essa pregnanza emot iva della relazione
c on l’ogget t o primario) --> quest e sono riedizioni invariat e. Alt ri t ransfert invec e sono c ost ruit i in
modo più c reat ivo, in quant o si appoggiano alla spec ific it à reale del pazient e o della sit uazione del
medic o --> quest e sono invec e rielaborazioni. I l t ransfert a volt e si sviluppa anc he per una
somiglianza reale c he il pazient e perc episc e t ra l’analist a e il genit ore di sesso oppost o.
I nizialment e Freud c onsiderava il t ransfert un’influenza c ont aminant e del proc esso t erapeut ic o (ad
esempio c on B reuer), un ost ac olo a ric ordare gli element i rimossi (c iò c he era import ant e nel
primo modello t erapeut ic o di Freud) e alle assoc iazioni libere. Poi si ac c orge c he il t ransfert è il
fulc ro della c ura (t ut t ’oggi le t eorie psic oanalit ic he si foc alizzano sul t ransfert ). Può essere un
ost ac olo solo se il pazient e lo vive in assenza di ric ordo (c ioè si aggrappa al t ransfert --> ad
esempio il padre della pazient e la svalut ava sempre e quindi senza ric ordare c iò e rivivendo
l’analist a c ome il padre, può pensare c he l’analist a la voglia uc c idere, e quindi c osì pot rebbe
int errompere la t erapia). Freud dunque sot t olinea c ome sia import ant e ric ordare e non solt ant o
ripet ere (per la c oazione a ripet ere). Sec ondo Freud inolt re vi sono delle sit uazioni c he fac ilit ano il
t ransfert : ad esempio il set t ing (la c ornic e spazio t emporale dell’analisi) ha qualc osa di regressivo
(il fat t o c he il pazient e sia supino e dic a t ut t o c iò c he gli viene in ment e, l’anonimit à e l’aut orit à
dell’analist a).
Cosa deve fare l’analist a? Per Freud la funzione princ ipale dell’analist a è l'int erpret azione, c he
fac ilit a il raggiungiment o dell’insight nel pazient e (c he è un lungo proc esso). Tramit e il met odo
delle libere assoc iazioni, il pazient e esprime il suo inc onsc io, ma non diret t ament e, bensì t ramit e i
suoi derivat i c amuffat i (sogni, desideri, lapsus ec c ...) --> il pazient e esprime i c ont enut i manifest i
(nei t ermini del sogno) e da essi l’analist a, c on at t enzione libera flut t uant e, deve inferire i
c ont enut i lat ent i. L’analist a, c on l’at t enzione libera flut t uant e, può essere c olpit o da un
det erminat o c ont enut o manifest o, e quindi int erpret arlo per derivare il c ont enut o lat ent e --> le
int erpret azioni piano piano dovrebbero permet t ere l’insight , c ioè la c omprensione e la
c onsapevolezza del mat eriale inc onsc io.
Casi c linic i
I l signor M . I niziò la sedut a c on un silenzio di 10 minut i (lunghi silenzi possono rappresent are la
resist enza), seguit o da una serie di riflessioni su di sé prive di affet t o (il pensiero psic odinamic o
assume c he t ut t i i proc essi c ognit ivi siano ac c ompagnat i da proc essi affet t ivi --> la manc anza di
affet t o nel parlare di sé viene vist o c ome il segno di una difesa c hiamat a razionalizzazione -->
rifugiarsi nella c ognit ivit à e nella razionalizzazione signific a difendersi da affet t i int ollerabili per il
pazient e). L’analist a gli c hiese se forse era ac c adut o qualc he c osa nella sedut a prec edent e c he lo
port ava a parlare in modo c osì dist ac c at o (perc hè l’analist a c hiede della sedut a prec edent e?A ppunti Tes ionline - https ://www.tes ionline.it/v2/appunto.js p?id=1018
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Perc hé il pazient e non parla e quando parla è molt o dist ac c at o, quindi, dat o c he l’inc onsc io è
at emporale, si può ipot izzare c he nella sedut a prec edet e sia avvenut o qualc osa c he abbia
det erminat o quest o st at o nel pazient e) . I l pazient e rispose c he ment re aspet t ava di ent rare in
sedut a, si era sforzat o di ric ordare di c he c osa avevano parlat o alla fine dell’ult ima sedut a, e c he si
sent iva st upido e goffo, ma non riusc iva a ric ordarlo (rimozione, un alt ro mec c anismo di difesa),
aveva l’impressione c he qualc osa fosse rimast o inc onc luso. L’analist a disse c he sembrava essere
abbast anza import ant e da non ric ordarlo. I l pazient e disse c he sent iva c he la manc anza del ric ordo
era c ome avere un buc o dent ro di sé, un buc o frust rant e, c he li fac eva paura (la manc anza del
ric ordo viene perc epit o c ome qualc osa di negat ivo e persec ut orio --> l’assenza divent a una
presenza negat iva).
Alla fine della sedut a prec edent e – il pazient e aveva rac c ont at o c he sua madre fat ic ava a
dist inguere fra i quat t ro figli (ad es., c omperava sempre lo st esso regalo a t ut t i a Nat ale, e
c onfondeva i loro nomi).
Alla fine dell’ult ima sedut a aveva rac c ont at o dei suoi t ent at ivi di farsi ric onosc ere dalla madre
c ome essere part ic olare(c on preferenze, e paure spec ific he e diverse da quelle degli alt ri);
L’analist a suggerisc e c he il pazient e ha paura c he l’analist a non ric ordi l’ult ima sedut a (forse il
pazient e pensa c he sia l’analist a a non ric ordare l’ult ima sedut a --> t ransfert : l’analist a è c ome la
madre del pazient e, per c ui il pazient e non è abbast anza import ant e da ric ordare c iò c he è
avvenut o nella sedut a prec edent e –> il pazient e è solo uno dei t ant i pazient i, c osì c ome era uno
dei t ant i frat elli). I l pazient e sembra sorpreso, e dic e c he ‘il ric ordare’ è una c osa t roppo
“personale”, mic a può pret endere una c osa del genere dall’analist a.
Element i c he emergono da quest o c aso c linic o:
L’assenza del ric ordo nel pazient e veic ola: il bisogno di ric onosc iment o da part e
dell’analist a (dat o c he la madre non lo aveva mai ric onosc iut o), l’angosc ia della ric hiest a
all’analist a (c ioè la paura di fare una t ale ric hiest a all’analist a), la rabbia per c iò c he era
avvenut o in passat o (di non essere st at o ric onosc iut o dalla madre).
“Ciò c he era present e (c ioè la manc anza del ric ordo) affermava t ut t o c iò c he era assent e
(c iò c he era ac c adut o durant e l'infanzia)” --> il buc o c reat o dal non ric ordo è in realt à la
presenza del passat o. Nell’inc onsc io present e/assent e c oesist ono, dat o c he non esist ono
c ont raddizioni.A ppunti Tes ionline - https ://www.tes ionline.it/v2/appunto.js p?id=1018
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M e lanie K le in
Not e bibliografic he
1882: Nasc e c on il nome di M elanie R eizesda ed è di famiglia ebraic a.
1900: I nt raprende gli st udi di medic ina c he non port a a t ermine.
1902: M ort e del frat ello e mat rimonio c on Art hur Klein.
1904: Nasc e la primogenit a M elit t a. Seguiranno Hans (1907) e Eric h (1911).
1910: Segue il marit o a B udapest ed ent ra in c ont at t o c on la psic oanalisi. Soffriva di gravi
depressioni e si st ava avviando ad essere un’invalida psic hic a quando venne a c onosc enza
dell’opera di Freud. I nizia l’analisi c on Sandor Ferenc zi, c he la inc oraggia a est endere l’analisi al
t rat t ament o dei bambini.
1924: I nizia l’analisi c on Karl Abraham, c he applic a la psic oanalisi alle psic osi. Divorzia dal marit o.
1926: Si t rasferisc e a Londra. Freud e sua figlia Anna si erano già t rasferit i a Londra. M elanie Klein
inizia una c ont roversia prevalent ement e t eoric a c on Anna Freud. Alc uni inglesi, in quest o c onflit t o,
hanno assunt o la posizione di Anna Freud (c he port ava avant i il pensiero del padre), alt ri hanno
preso le part i di M elanie Klein, e infine un gruppo di analist i ha c ost it uit o il gruppo degli
indipendent i. Anc ora oggi nel pensiero analit ic o brit annic o esist e un gruppo A (M elanie Klein), un
gruppo B (Anna Freud) e un gruppo di mezzo
1960: M uore all’et à di 78 anni.
La t ec nic a del gioc o
M elanie Klein fu la prima ad applic are la t ec nic a della psic oanalisi ai bambini in maniera
sist emat ic a (Freud non aveva mai lavorat o diret t ament e c on bambini e anc he nel c aso più famoso
di analisi infant ile, quella del pic c olo Hans, l’analisi fu c ondot t a dal padre di Hans). Tut t a la sua
t eoria si basava sulle fant asie c he i bambini met t evano in at t o durant e il gioc o --> met t e a punt o la
t ec nic a del gioc o (t ut t ’oggi anc ora ut ilizzat a): la st anza in c ui avviene il lavoro analit ic o è arredat a
in modo c he il bambino possa muoversi liberament e ed esprimere la sua aggressivit à (c he sec ondo
la Klein è un aspet t o innat o nei bambini), inolt re sono present i mat eriali adat t i ai gioc hi (det t i “di
finzione”) --> erano present i: un divano c on pic c oli c usc ini, un lavandino c on ac qua c orrent e,
rec ipient e, st rac c i pulit i, “su un t avolo basso sono dispost i gioc at t olini piut t ost o semplic i: omet t i e
donnine di legno, c arrozzine, aut omobiline, t reni, animali”. I gioc at t oli non devono veic olare
signific at i prest abilit i (esempio: la Klein forniva pic c ole st at uine di masc hio e femmina, ma non
avevano signific at i prest abilit i), ma il bambino deve pot ervi proiet t are liberament e le sue fant asie
inc onsc e. I nolt re i gioc at t oli dovrebbero essere pic c oli c ome gli ogget t i nella sua fant asia (perc hé
c osì il bambino pot eva pensare agli ogget t i del mondo est erno c ome equivalent i degli ogget t i c he
aveva nella sua fant asia --> in t ermini t ec nic i: gli ogget t i della realt à est erna simboleggiavano gli
ogget t i della realt à int erna). Sc rive: “anc he un bambino inibit o al gioc o (l’inibizione al gioc o è
segno c he nel bambino sussist e qualc he problemat ic a, dat o c he il gioc o è una modalit à spont anea
e nat urale del bambino) darà almeno un’oc c hiat a ai gioc at t oli e li t oc c herà; il modo c on c uiA ppunti Tes ionline - https ://www.tes ionline.it/v2/appunto.js p?id=1018
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c ominc erà a gioc are c on essi o li met t erà da part e, il suo at t eggiament o generale verso di essi, mi
c onsent iranno ben prest o di get t are un primo sguardo sulla sua vit a psic hic a”. “Nel gioc o il
bambino agisc e invec e di parlare (c he era invec e il c ompit o dei pazient i nevrot ic i di Freud).
L’azione, c he è più primit iva del pensiero e della parola, c ost it uisc e la part e prevalent e del
suo c omport ament o” --> la t ec nic a del gioc o è dunque l’equivalent e delle libere assoc iazioni
freudiane.
“Nel gioc o i bambini riproduc ono simbolic ament e (nei pazient i di Freud erano i sint omi, i lapsus, i
sogni ec c et era ad essere simbolic i) fant asie, desideri, esperienze. Nel farlo si servono dello st esso
linguaggio e della st essa forma di espressione arc aic a e filogenet ic ament e ac quisit a c he c i è ben
not a dai sogni. Noi possiamo c apire c omplet ament e c iò c he i bambini esprimono c on il gioc o solo
se lo affront iamo c on il met odo elaborat o da Freud per svelare i sogni. I l simbolismo ent ra però
solt ant o in part e nel gioc o; se vogliamo c omprendere giust ament e il gioc o dei bambini nel suo
rapport o c on t ut t o il loro c omport ament o nell’ora di analisi, dobbiamo t ener c ont o non solo del
simbolismo c he di solit o si rivela c hiarament e nei loro gioc hi, ma di t ut t i i mezzi di
rappresent azione e di t ut t i i mec c anismi ut ilizzat i nel lavoro oniric o (c ioè nel gioc o non rit roviamo
solo i simboli, ma anc he t ut t i i mec c anismi del sogno, c ioè spost ament o, c ondensazione,
raffigurabilit à plast ic a, i quali deformano le fant asie inc onsc e c he poi vengono manifest at e nel
gioc o); e dobbiamo t enere sempre present e la nec essit à di prendere in esame t ut t a
l’int erc onnessione dei fenomeni (c ioè la nec essit à di fare delle int erpret azioni)” --> se il gioc o
esprime le preoc c upazioni, i c onflit t i, le paure, le fant asie del bambino, la t ec nic a della Klein
c onsist e nell’analizzare il gioc o esat t ament e c ome si analizzano i sogni e le libere assoc iazioni, e
poi proporre delle int erpret azioni rispet t o a c iò c he il bambino st a fac endo --> quindi si
int erpret ano le fant asie, i c onflit t i e le difese del bambino, e anc he i disegni e le relat ive
assoc iazioni (c he sono rivelat ori di c iò c he st a avvenendo nel suo mondo psic hic o, in t ermini
Kleiniani “realt à int erna”). Obiet t ivo di quest a t ec nic a: c ome nell’adult o è quello di far affiorare
alla c osc ienza i c onflit t i inc onsc i.
Una part ic olare at t enzione viene dat a al t ransfert , sia posit ivo (l’analist a rappresent a una figura
posit iva per il pazient e), sia negat ivo (l’analist a rappresent a una figura negat iva per il pazient e).
“la variabilit à di sit uazioni emozionali c he possono essere espresse da at t ivit à di gioc o sono
illimit at e: ad esempio, sensazioni di frust razione o di essere rifiut at i (Freud parlava di frust razione
dei bisogni pulsionali, ment re la Klein met t e la frust razione e il rifiut o sullo st esso piano, quindi a
un livello int erpersonale, c he desc rive la relazione c on l’ogget t o); la gelosia rispet t o alla madre e al
padre o di frat elli e sorelle (gelosia edipic a); l’aggressivit à c he ac c ompagna la gelosia; il piac ere di
avere un c ompagno di gioc o e alleat o c ont ro i genit ori; sent iment i di amore e odio (non parla di
pulsioni di vit a e di mort e, ma di amore e odio, c he sono delle emozioni rivolt e verso un ogget t o, e
non pulsioni c he derivano dall’ES --> per la Klein amore e odio sono le emozioni fondament ali della
vit a psic hic a del bambino) verso il neonat o o il bambino at t eso, c osì c ome l’angosc ia seguent e,
c olpa e il desiderio di riparare. Troviamo anc he nel gioc o del bambino la ripet izione (c oazione a
ripet ere) di esperienze at t uali e det t agli quot idiani, spesso mesc olat e c on le sue fant asie (il mondo
int erno delle fant asie si mesc ola c on il mondo est erno della realt à)”
Angosc e e c onflit t i possono permeare t ut t e le at t ivit à e t ut t a la realt à del bambino --> esempio
c linic o di Frit z: pur riusc endo a c apire benissimo le divisioni, non era in grado di c alc olarle
c orret t ament e, perc hé nella sua fant asia fare una divisione è c ome aggredire la mamma
(l’abbassare il numero per fare la divisione per lui equivale a spingere verso il basso il brac c io della
madre fino a st ac c arglielo). «Frit z aveva una marc at a inibizione nel fare le divisioni, e qualsiasi
spiegazioni rimase senza suc c esso, anc he se sembrava c apirle, le sbagliava sempre.
Un giorno mi disse c he nel fare le divisioni, doveva prima t rasc inare in giù il numero ric hiest o, e
quindi lui si arrampic ava in su, lo prendeva per il brac c io e lo t irava in giù…ma sic urament e non eraA ppunti Tes ionline - https ://www.tes ionline.it/v2/appunto.js p?id=1018
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piac evole per il numero- era c ome se sua madre st esse in piedi su una roc c ia alt a 13 iarde e
qualc uno venisse, la prendesse per il brac c io, st rappandoglielo, dividendola in due»
Esempio c linic o di Pet er: «Proprio all’inizio della prima ora di analisi, Pet er prese le c arrozze e
le aut omobili e le dispose, prima in fila indiana e poi una ac c ant o all’alt ra, alt ernando varie
volt e t ale disposizione. Sc else poi due c avalli c on c arrozza e, fac endoli urt are t ra loro, in
modo c he le zampe dei c avalli bat t essero insieme, disse: “Ho un nuovo frat ellino c he si
c hiama Frit z”. G li domandai c he c osa fac essero le c arrozze. M i rispose: “Non è bello”, e
smise di farle urt are una c ont ro l’alt ra, ric ominc iando però ben prest o. Q uindi sbat t é insieme
c ome prima due c avallini. Allora gli dissi: “Sent i, i c avalli sono due persone c he si sc ont rano”.
Dapprima disse: “No, non è bello”, ma poi ammise: “Sì, sono due persone c he si sc ont rano e
adesso vanno a dormire”. Coprì quindi i c avalli c on i c ubi dic endo: “Ora sono proprio mort i, li
ho sepolt i».
I l c onflit t o t eoric o t ra Anna Freud e M elanie Klein (“le disc ussioni c ont roverse”)
Anc he Anna Freud si oc c upava di bambini, e aveva ist it uit o un asilo psic oanalit ic o per i bambini,
c he però aveva essenzialment e uno st ampo pedagogic o.
Anna Fr eud
i bambini pic c oli non sono analizzabili: l’I o è debole e non anc ora sviluppat o per gest ire le
int erpret azioni profonde del c onflit t o pulsionale (essendo l’I o poc o sviluppat o non si
possono fare int erpret azioni profonde sull’odio c he il bambino può provare verso i genit ori
o verso il frat ello minore), l’approc c io c onsigliat o dunque è più di t ipo pedagogic o -->
l’analisi deve c ombinarsi c on aspet t i educ at ivi per rafforzare il Super-io e per evit are il
t ransfert negat ivo
Nell’adult o il t ransfert c onsist e nel t rasferire sull’analist a sent iment i e fant asie infant ili
legat e ai genit ori, c osì c he il c onflit t o edipic o si manifest a nella nevrosi di t raslazione. Nei
bambini il t ransfert c osì c onc et t ualizzat o non si può verific are, perc hé il bambino è anc ora
dipendent e dai genit ori e “la vec c hia edizione non è anc ora esaurit a” (c ioè il c onflit t o
edipic o è anc ora in c orso)
Super-I o: si sviluppa in seguit o all’Edipo, c he si svolge int orno ai 4 anni (in c ont inuit à a c iò
c he dic eva Freud). Lei dic e c he prima dello sviluppo del super-I o il bambino t eme l’aut orit à
reale del genit ori, quindi c iò c he dic e realment e il genit ore. Poi c on l’Edipo, una volt a
int eriorizzat o il super-I o, il bambino t eme i rimproveri del super-I o, c he però non sono
equivalent i del t ut t o all’aut orit à genit oriale reale. I nolt re per Anna Freud l’int roiezione dei
diviet i dei genit ori e il c ost it uirsi dell’aut orit à int erna, è alla base del Super-I o, annunc iano
l’avvic inarsi del periodo di lat enza. Comunque il super-I o è molt o debole o inesist ent e nel
bambino.
M elanie Klein
i bambini sono analizzabili quasi c ome gli adult i --> sost it uisc e il met odo delle libere
assoc iazioni c on la t ec nic a del gioc o, in c ui I l gioc o rappresent a un’emanazione dei desideri
e delle paure inc onsc e del bambino. Per lei il proc esso analit ic o è l’est ernalizzazioneA ppunti Tes ionline - https ://www.tes ionline.it/v2/appunto.js p?id=1018
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c ont inua di relazioni o c onfigurazioni se (l’io) -alt ro (ogget t i int erni, mamma papà e
frat ellini / ogget t i est erni).
t ramit e il gioc o il bambino assegna dei ruoli al t erapeut a, quindi di fat t o sviluppa un
t ransfert (ad esempio l’analist a può rappresent are c olui c he punisc e il bambino c at t ivo –
t ransfert negat ivo – oppure può rappresent are il genit ore amorevole c he punisc e –
t ransfert negat ivo). I l fat t o di dipendere anc ora dai genit ori non prec lude lo sviluppo del
t ransfert , perc hé c iò c he viene t rasferit o al t erapeut a nel t ransfert non ha a c he vedere
c on i genit ori veri, ma c on l’esperienza c he il bambino fa c on i suoi genit ori (c iò vale anc he
per gli adult i: in analisi non viene riport at a la relazione reale c on i genit ori, ma c iò c he ha
int eriorizzat o rispet t o ai genit ori, in t ermini moderni la rappresent azione del genit ore), c iò
c he la Klein c hiama ogget t o int erno --> dunque l’at t enzione è rivolt a al mondo int erno del
bambino e ala nat ura delle figure int erne t rasferit e sull’analist a. I genit ori int erni sono
spessi sc issi in genit ori ideali e figure c at t ive-persec ut orie --> I l bambino si difende
dall’ambivalenza verso i genit ori (amore e odio verso i genit ori) at t raverso t ale sc issione (è
il mec c anismo di difesa predilet t o da M elanie Klein --> at t raverso di esso si può amare la
madre buona e odiare la madre c at t iva) e all’analist a viene at t ribuit o a volt e l’aspet t o
ideale, a volt e l’aspet t o persec ut orio dei genit ori. Q uindi per lei i met odi educ at ivi sono
inc ompat ibili c on la psic oanalisi.
Super-I o: osservando i bambini in l'analisi e la loro paura esagerat a delle punizioni, arriva a
post ulare c he l’Edipo e quindi il super-io possono esist ere molt o prima dei 4 anni --> il
c omplesso edipic o può avere forme pre genit ali (pre genit ali perc hé la fase genit ale
avviene a 4 anni): le fant asie del bambino pic c olo di genit ori int erni t errific ant i e punit ivi
sono espressioni molt o prec oc i di un super-I o, part ic olarment e arc aic o e c rudele (quest a
t eorizzazione deriva c omplet ament e da c iò c he osserva i analisi). I nolt re per lei l’analisi
sviluppa e rafforza l’I o (c he è già present e nel bambino molt o pic c olo), e analizza il super-
I o at t raverso il t ransfert , c he ne diluisc e l’arc aic it à e la severit à (l’analisi non ha solo lo
sc opo di rafforzare l’I o, ma anc he di at t ut ire la persec ut oriet à del super-I o). Q uindi l’analisi
c omport a l’analizzare le figure int erne (gli ogget t i int erni) c he c ompongono il super-I o e
l’angosc ia e il senso di c olpa a esso c onnessi (il senso di c olpa c lassic ament e è una
funzione del super-I o).
Come M elanie Klein c onc episc e lo sviluppo del bambino?
Uno dei suoi analist i ment ori era Ferenc zi, il quale sost eneva c he il mondo del bambino pic c olo è
c ompost o essenzialment e dalle immagini c orporee (c ioè il c orpo è un primo rudiment ale mezzo
c he il bambino ha per rappresent are il proprio mondo int erno, l’apparat o psic hic o, le sue angosc e,
le sue R elazioni).
Un aspet t o fondament ale della Klein (e anc he quello più disc ut ibile) è c he i bambini nasc ono c on
una aggressivit à innat a (ec c o perc hé viene c hiamat a psic ologa dell’Es) --> lo dic e perc hé vedendo i
bambini in analisi aveva osservat o una esagerat a aggressivit à. I l primo ogget t o c he il bambino
ut ilizza per rappresent arsi il mondo è il seno mat erno, perc hé è il primo ogget t o c on c ui ent ra in
c ont at t o at t raverso l’allat t ament o. Q uindi il bambino svilupperà aggressivit à e odio, perc hé c ome
si è det t o sono aspet t i innat i, ma allo st esso t empo anc he amore --> Amore e odio si esprimono in
c iò c he viene det t a relazione ogget t uale c on la madre (all’inizio rappresent at a dalla madre). I nolt re
un alt ro aspet t o import ant e è c he per la Klein esist e un I o rudiment ale fin dalla nasc it a (a
differenza di Freud, c he dic eva c he alla nasc it a l’unic a ist anza present e nel bambino è l’es),
primit ivo (c ioè c he anc ora non svolge t ut t e le sue funzioni) e non c oeso (c ioè un I o c he perc episc eA ppunti Tes ionline - https ://www.tes ionline.it/v2/appunto.js p?id=1018
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l’esperienza, ma in maniera disc onnessa, c ome se fossero brandelli di esperienza) --> lo post ula
perc hé c on la t ec nic a del gioc o osserva la presenza di un I o rudiment ale nei bambini (è un’aut ric e
c he t eorizza esc lusivament e sulla base della c linic a). Come in Freud quest o io rudiment ale ha delle
funzioni difensive, ma anc he funzioni relazionali fin dal princ ipio --> dunque a differenza di Freud
c he post ulava l’esist enza di un narc isismo primario (in c ui il bambino non è in c ont at t o c on il
mondo est erno), la Klein sost iene c he il bambino ent ra subit o in relazione c on l’ogget t o (c he è il
seno). Dunque ment re in Freud vi è una visione dic ot omic a e st rat ific at a dell’apparat o psic hic o in
c ui le pulsioni sono addomest ic at e dall’I o, nella Klein le pulsioni sono legat e int rinsec ament e alla
realt à (del seno della madre) e hanno c arat t erist ic he diverse dall’I o freudiano, dal moment o c he
ent rano subit o in c ont at t o c on la realt à est erna. Se però l’io è in c ont at t o c on la realt à fin
dall’inizio, allora la Klein rifiut a il c onc et t o di un narc isismo primario. Freud non solo aveva
post ulat o l’esist enza di un narc isismo primario, ma aveva anc he post ulat o c he i pazient i gravi
psic ot ic i regredissero a uno st at o di narc isismo sec ondario, in c ui i pazient i rit irano la libido dal
mondo est erno --> ma per pot er svolgere l’analisi l’analist a deve essere invest it o di libido dal
pazient e affinc hè si possa sviluppare un t ransfert , c osa c he non avviene c on i pazient i gravi, i quali
reinvest ono la libido su se st essi (quindi per Freud i pazient i gravi non sono sot t oponibili
all’analisi). Però se per la Klein non esist e un narc isismo primario, non esist e neanc he il narc isismo
sec ondario (perc hé non c ’è nulla a c ui regredire), e quindi c iò vuol dire c he anc he i pazient i gravi
sono in grado di sviluppare un t ransfert e sono dunque ac c essibili all’analisi. R iguardo a c iò la Klein
sc rive: “L’ipot esi di uno st adio c he si prot rae per parec c hi mesi (narc isismo primario), ant eriore
alle relazioni ogget t uali, implic a c he nel lat t ant e, salvo la libido fissat a (invest it a) sul c orpo, non
siano present i impulsi, fant asie, angosc e, difese, oppure c he quest i non siano in rapport o a un
ogget t o, sic c hé opererebbero in vac uo. L’analisi di bambini molt o pic c oli mi ha insegnat o c he non
esist e alc una t endenza ist int uale (c ioè pulsione), sit uazione angosc iant e, o alc un proc esso ment ale
c he non c oinvolga ogget t i, est erni o int erni; in alt re parole le relazioni ogget t uali si c olloc ano al
c ent ro della vit a emozionale (c ioè t ut t a la ment e del bambino è indirizzat a verso la relazione c on
l’ogget t o --> le relazioni ogget t uali sono al c ent ro della ment e del bambino)”.
Un sec ondo c ost rut t o fondament ale è quello di fant asia inc onsc ia --> in Freud la fant asia aveva il
signific at o di grat ific azione alluc inat oria (I l bambino ha una fant asia del seno c he lo nut re nel
moment o in c ui ha fame, e quindi nel moment o in c ui c ’è frust razione). Per la Klein invec e la
fant asia inc onsc ia è c iò c he rappresent a il c ent ro della vit a del bambino. Negli anni 30 dic e c he c osì
c ome i bambini nasc ono c on aggressivit à innat a, nasc ono c on una riserva di fant asie innat e, le
quali sono legat e al c orpo, il primo mezzo di signific azione della realt à (il prot ot ipo iniziale è il
seno). Q uest e fant asie ac c ompagnano ogni sua esperienza (quando il bambino ha il seno in boc c a,
fant ast ic a un seno buono c he lo grat ific a) Negli anni 30 dic e c he noi t ut t i nasc iamo c on la fant asia
inc onsc ia del seno c he grat ific a. Poi negli anni 40 dic e c he la fant asia divent a l’espressione ment ale
degli ist int i (c ioè le fant asie ac c ompagnano ogni espressione pulsionale, c he sia di amore o di
odio). L’aspet t o fondament ale è c he nella Klein c ’è una int errelazione t ra le fant asie inc onsc e
innat e del bambino e il mondo reale (il bambino nasc e c on la fant asia innat a del seno perc hé è il
primo ogget t o c on c ui ha a c he fare). La Klein sc rive: “la perc ezione della realt à est erna e degli
ogget t i est erni è perennement e influenzat a e c olorat a dalle sue [del bambino] fant asie “ --> si è
det t o c he esist e una int errelazioni t ra fant asia e realt à, però la priorit à è dat a alle fant asie innat e,
sono loro c he c olorano la realt à est erna --> le esperienze reali t rasformano fant asie (rispost e
dell’ogget t o), ma al c ont empo le fant asie deformano esperienze di realt à. Sc rive la Segal (allieva di
M elanie Klein): “non è vero c he, senza un c at t ivo ambient e, non esist erebbe alc una angosc ia o
fant asia aggressiva e persec ut oria”
M a la fant asia svolge anc he una funziona difensiva rispet t o a realt à int erna (aggressivit à int erna) e
est erna (frust razione dei bisogni).