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Teoria del pensiero


Bion si è occupato delle teorie della conoscenza, dell'apprendimento dall'esperienza, in particolare applicate sui disturbi mentali (sui pazienti gravi).

Ogni conoscenza ha origine da esperienze emozionali-sensoriali primitive in relazione all'assenza dell'oggetto --> infatti prima si è detto che l'assenza permette di concepire il seno (e quindi pensare alla differenza tra il seno atteso e quello reale). Bion, nella sua teoria del pensiero, propone di descrivere le invarianti (cioè configurazioni simili) in situazioni molto diverse in cui l'individuo o gruppo affronta un problema conoscitivo (cioè propone di studiare che cosa è invariante in un gruppo, in persone, nell'arrivare alla conoscenza di qualsiasi oggetto --> un problema quindi di epistemologia)

Per Bion i pensieri precedono, esistono, prima dei pensatori, cioè esistono pensieri che aspettano una mente in grado di pensarli --> ciò costituisce un modello anti-cartesiano (non è l'io che pensa e costituisce l'oggetto del pensiero) che si avvicina più al noumeno kantiano e alle idee platoniche (entrambe entità che esistono a prescindere dal pensatore). È inoltre un pensiero che si avvicina alla teologia --> infatti l'inconscio e i dati sensoriali richiedono u contenitore in rado di trasformarli, così come Dio necessita di un anima  per realizzarlo, per incarnarlo.


Tratto da PSICOLOGIA DINAMICA di Mariasole Genovesi
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