Kohut e Winnicott
Se alcune psicopatologie derivano da carenze e deprivazioni, allora nell'analisi deve avvenire la soddisfazione non di pulsioni ma di bisogni essenziali infantili.
L'analista diventa 'l'oggetto buono'/oggetto-sé che fornisce esperienze relazionali di contenimento, holding, ammirazione e che permette l'idealizzazione.
Continua a leggere:
- Successivo: Sullivan (teoria interpersonale della psichiatria)
- Precedente: Caso clinico di Lucy
Dettagli appunto:
- Autore: Mariasole Genovesi
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Psicologia
- Corso: Psicologia
- Esame: Psicologia dinamica
- Docente: Angela Tagini
Altri appunti correlati:
- Il pensiero di Jung
- Psicologia Dinamica
- Psicologia cognitiva ed ergonomia
- Psicologia della disabilità
- Psicologia generale
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Il soggetto transizionale di G. Benedetti nella terapia non verbale delle psicosi e i suoi collegamenti con il pensiero freudiano
- Psicoanalisi dell'Arte e della Musica
- La religione cattolica e la psicologia clinica: un'analisi della letteratura
- La ribellione dell'erede: il contrasto tra Jung e Freud
- Molteplici personalità e alter ego: David Bowie, l’uomo che sfuggì alla follia
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.