Riassunto del manuale per l'esame di Igiene Mentale, dall'omonimo titolo. La salute mentale e la psicopatologia, sia dell'adulto che del bambino, che dell'adolescente, che dell'anziano vengono qui presentate e analizzate secondo l'ottica psicodinamica. Prevenzione primaria, secondaria e terziaria sono i punti di riferimento del volume che tratta la materia a 360 gradi. Oltre alle patologie mentali, si affronta il tema della dipendenza, della sessualità, dell'immigrazione... Un testo completo per gli operatori del settore.
Igiene mentale. Psichiatria e prevenzione.
di Antonella Bastone
Riassunto del manuale per l'esame di Igiene Mentale, dall'omonimo titolo. La
salute mentale e la psicopatologia, sia dell'adulto che del bambino, che
dell'adolescente, che dell'anziano vengono qui presentate e analizzate secondo
l'ottica psicodinamica. Prevenzione primaria, secondaria e terziaria sono i punti
di riferimento del volume che tratta la materia a 360 gradi. Oltre alle patologie
mentali, si affronta il tema della dipendenza, della sessualità,
dell'immigrazione... Un testo completo per gli operatori del settore.
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Scienze della Formazione
Esame: Igiene mentale
Docente: Chiara Marocco Muttini
Titolo del libro: Igiene mentale. Psichiatria e prevenzione.
Autore del libro: Rossi R, Cartelli G, Bucca M
Editore: La nuova Italia
Anno pubblicazione: 19961. Definizione di igiene mentale
E’ una disciplina scientifica che si propone scopi clinico-pratici e di ricerca nel campo dell’assistenza e
dell’approfondimento dei problemi dell’ammalato psichico nel suo contesto ambientale e sociale.
Settori d’indagine: prevenzione dell’insorgere di disturbi psichici nella comunità, il reinserimento sociale e
riadattamento dell’individuo che ha sofferto o soffre di disturbi mentali, prevenzione delle ricomparse,
umanizzazione dei trattamenti
E’ una parte integrante delle discipline psichiatriche e fa uso sia di strumenti psichiatrici (metodi diagnostici,
criteri nosologici, mezzi terapeutici sia psicologici che farmacologici) che propri (metodi diagnostici di
gruppo, indagini epidemiologiche, psicoterapie di gruppo, interventi domiciliari e ambientali).
Oggi il disturbo mentale interessa aree di ricerca e cultura sempre più vaste.
Antonella Bastone Sezione Appunti
Igiene mentale. Psichiatria e prevenzione. 2. Ambienti operativi dell’igiene mentale
Il termine igiene mentale è coniato agli inizi del 900 da Meyer, psichiatra emigrato in USA dalla Svizzera
(padre della psichiatria americana); concepì il termine per identificare un movimento di opinione pubblica a
favore del miglioramento delle condizioni di ricovero e trattamento dei pazienti psichiatrici. Il promotore del
movimento è BEERS: manifesta disturbi psichiatrici (tentato suicidio), soffre per il trattamento ricevuto per
cui pensa di dedicarsi alla riforma dei servizi psichiatrici americani (fa resoconto delle esperienze
ospedaliere e esposizione delle sue idee relativamente ad una riforma dell’assistenza psichiatrica). Il suo
libro riscuote l’interesse e adesione di molte personalità del mondo accademico. Nel 1908 fonda l’istituto
per l’igiene mentale e nel 1909 il comitato nazionale. Scopi: accrescere il livello di educazione psichiatrica
professionale, migliorare la qualità della terapia per malati mentali e promuovere l’igiene mentale attraverso
l’educazione dell’opinione pubblica. Il movimento ha successo in molti paesi: 1930 primo congresso
internazionale di igiene mentale, 1948 congresso di Londra
Situazione italiana: cammino faticoso, 1906 commissione per lo studio delle cause delle malattie mentali,
1910 volume di de Sanctis dedicato a sanità fisica e mentale. I pionieri dell’igiene mentale in Italia sono
Medea e Ferrari che partecipano alla costruzione della Lega Italia dell’IM. Anche in Italia iniziano a
diffondersi le idee sulla profilassi mentale che comprendeva un insieme di programmi di assistenza, terapia
e riabilitazione. Nasce l’istituto italiano di IM, previdenza e assistenza sociale ( da Levi).
Il significato di malattia e sofferenza psichica non possono esaurirsi in un discorso solo medico:
• Morbo: si riferisce al biologico, sintomi biomedici
• Malattia: l’esperienza soggettiva accompagnata da reazioni interpersonali e socioculturali
Importanza dei fattori socioculturali: sanno orientare i soggetti verso l’assunzione del ruolo di paziente
mediante uno specifico atteggiamento di fronte alla malattia che può condurre ad approdi diversi.
Epidemiologia: studio della diffusione delle malattie su un dato territorio
Profilassi: prevenzione delle malattie
Nosologia: descrizione e classificazione delle malattie
Eziologia: studio delle cause delle malattie
Sistemi di tutela della salute;
• Professionale: costituito da operatori della salute che hanno bisogno di un educazione mirata all’esercizio
della professione
• Medica tradizionale: pratiche non codificate o raccolte in testi canonici, ma metodi d’intervento
tramandati per via orale
• Popolare: l’auto-aiuto che può darsi attraverso la conoscenza di rimedi fondata sulla propria esperienza o
mutuata da consigli di familiari-conoscenti. Influenza la definizione di malattia: l’atmosfera culturale del
soggetto influenza la codificazione dei sintomi, la definizione dei comportamenti consentiti culturalmente.
Ambiti di interesse dell’IM: oggi frontiere sempre più ampie: ciclo migratorio, comparsa di nuove malattie,
individui senza fissa dimora, sindromi post-traumatiche da stress derivanti da disastri naturali o umani,
tossicofilie, rapporto uomo-habitat.
Antonella Bastone Sezione Appunti
Igiene mentale. Psichiatria e prevenzione. 3. Lineamenti di nosologia psichiatrica
Necessità di classificazione per favorire un linguaggio comune fra esperti, con procedimenti confrontabili in
sedi e tempi diversi.
Nosologia: scienza della malattia; disciplina che riassumendo l’insieme della conoscenza sulle malattie di
pertinenza medica, le classifica secondo principi e criteri diversi a partire dalla nozione di normalità o salute
(stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia/infermità).
Concetti di normalità psichica (non basta l’assenza di malattia per affermare che la persona sia mentalmente
sana) e malattia mentale (non basta la presenza di comportamenti insoliti o socialmente non accettati come
la devianza sociale per definire una malattia psichica).
Salute mentale: capacità di realizzare le personali potenzialità di autonomia creativa e di relativo equilibrio
nel proprio contesto sociale (però è relativa e variabile nel tempo e spazio: i confini per la patologia mentale
possono variare a seconda del contesto socioculturale).
Malattia: può essere definita in presenza di un’eziologia accertata, reperti anatomobiologici e rilievi
patogentici; spesso è sostituito con disturbo o sindrome anche perché la maggior parte delle affezioni
psichiatriche presenta dati eziologici insoddisfacenti solo ipotizzabili.
Nosografia: studio puramente descrittivo con cui le diverse espressioni abnormi osservabili nell’uomo sono
distinte e ordinate (psicopatologia descrittiva: è lo strumento che studia esperienze, cognizioni,
comportamento abnormi attraverso il rilievo obiettivo, documentato e misurabile dei sintomi).
Antonella Bastone Sezione Appunti
Igiene mentale. Psichiatria e prevenzione. 4. Psicopatologia: il DSM
Sindrome psicopatologica: costruzione delle caratteristiche osservabili dei sintomi, modi, frequenza,
decorso. E’ il complesso dei sintomi più frequentemente associato, viene aggettivata col nome del disturbo
più importante e dominante (per es. ansiosa) secondo la classificazione proposta dal DSM.
Esso è il metodo più noto e diffuso di classificazione delle malattie mentali distinte in 5 assi:
• ASSE I: sindromi cliniche
• ASSE II: disturbi di personalità e sviluppo
• ASSI III: condizioni fisiche
• ASSE IV: eventi psicosociali stressanti
• ASSE V: massimo livello di adattamento raggiunto l’anno precedente
Rappresentano le variabili in cui può essere presentato il caso psichiatrico: è un sistema multiassiale di
valutazione diagnostica; dà la possibilità di considerare contemporaneamente la malattia mentale da diversi
punti di vista. Mancano assi inerenti gli aspetti psicodinamici e relazionli-familiari.
Due criteri di classificazione nella valutazione diagnostica: categoriale (qualitativo che isola gruppi ben
distinti di affezioni psichiche come entità diagnostiche separate caratterizzate da aggregati di sintomi e tipi
di decorso specifici) e dimensionale (segue principi quantitativi che si possono ottenere tramite tecniche
psicometricheche quantificano numericamente i sintomi.
Non bisogna dimenticare che la malattia è vissuta e sperimentata soggettivamente dal paziente perché la
consapevolezza di sé, propri sentimenti, realtà esterna è fondamentale per la classificazione fra fenomeni
psichici, nevrotici, normali.
Criterio soggettivo: l’osservatore classifica il paziente anche in base ai presupposti teorici e culturali,
sensibilità del paziente.
Antonella Bastone Sezione Appunti
Igiene mentale. Psichiatria e prevenzione. 5. Psicosi e nevrosi: differenze
Psicosi: indica la forma più grave di disturbo psichico in cui la compromissione della personalità è elevata
(il più grande disturbo della consapevolezza di sé e realtà esterna); sintomi psicotici più frequenti sono
deliri, allucinazioni, confusione, grave compromissione dell’umore, alterazione del comportamento
Nevrosi: turbe psichiche minori, con assenza di sintomi psicotici e presenza di sintomi più vicini alla
normalità (ansia, paura eccessiva, fobie, astenia). La struttura complessiva della personalità è meno
compromessa.
Antonella Bastone Sezione Appunti
Igiene mentale. Psichiatria e prevenzione. 6. La schizofrenia
Patologia del pensiero. Concetto che deriva da osservazioni del XIX secolo su malati psichici. Prima era
confusa con isteria e disturbi affettivi.
• Kraeplin (800), osserva in una categoria di alienati la multiformità psicopatologica (indebolimento
psichico), usa il termine demenza precoce (insorgenza giovanile)
• Bleuler: non è una demenza, ma una sconnessione tra le varie funzioni psichiche (perdita dell’unità della
struttura della personalità, disgregazione della personalità). Usa il termine dissociazione che comprende:
disturbi dell’associazione e affettività, tendenza a dare più importanza alla fantasia che alla realtà, tendenza
all’isolamento in un mondo fantastico, autismo); tra i sintomi fondamentali: associazione compromessa,
affettività inadeguata, ambivalenza, autismo.
• Schneider: propone una possibile diagnosi sulla base di sintomi di primo ordine (allucinazioni uditive e
somatiche, furto, influenzamento e diffusione del pensiero, deliri) e di secondo ordine (altri tipi di
allucinazione, perplessità, disturbi affettivi, depressivi-euforici, appiattimento affettivo).
Quadri clinici (Bleuler)
• Simplex: rara, possibile confusione, turbe del carattere, stacco emotivo dalle precedenti attività,
impoverimento della vita affettiva e sociale, contenuti del pensiero bizzarri (filosofici, esistenziali,
pseudoscientifici).
• Ebefrenica (15-25 anni): depressione, connotazioni buffonesche, sciocche, bizzarre, apatia e inerzia,
linguaggio inconsueto
• Paranoide (25/40 anni): esordio acuto, imprevedibile, agitato o conclusione di un lungo percorso,
condizione emotiva delirante, condizione relazionale distorta, inesprimibile, frammentata di cui emergono
solo intuizioni e percezioni deliranti.
• Catatonica: deliri bizzarri, allucinazioni, incoerenza dei nessi associativi, comportamento catatonico,
ottundamento dell’affettività
Problemi eziopatogenetici (pluralità di fattori)
- genetica (si eredita la predisposizione ad ammalarsi)
- - biologici (alterazione del sistema cerebrale)
- - psicoanalitica (rapporti familiari, comunicazione doppio legame)
Fattori di rischio: stress materno in gravidanza, separazione materna precoce, celibato/nubilato,
organizzazione economico – sociale, emigrazione, età giovanile.
Antonella Bastone Sezione Appunti
Igiene mentale. Psichiatria e prevenzione. 7. Sindromi Affettive
L’affettività (umori, sentimenti, emozioni) è compromessa dando luogo a forme cliniche (sindromi
depressive e maniacali) distinte in base al prevalere di una polarità affettiva caratterizzata da un estremo
abbassamento del tono dell’umore o gaiezza estrema e esaltazione del tono dell’umore. Sono quadri
monopolari (si ripetono nella stessa persona durante l’arco dell’esistenza con caratteristiche simili). Nelle
forme bipolari i periodi depressivi si alternano a periodi maniacali. Nelle forme miste si hanno
contemporaneamente sintomi depressivi e maniacali.
Il DSM distingue:
- S.A. organiche: causa organica associata al quadro clinico, per es. tumore
- Ricorrenti
- Non comprese nei gruppi precedenti
- Con disturbo di personalità: la personalità fin dall’infanzia è compromessa con tratti pessimistici o
supereuforici
- Da stress e situazionali: i sintomi cessano quando il problema è scomparso
Classificazione che presuppone che in un gruppo siano presenti contemporaneamente e in diverse
proporzioni fattori di origine diversa.
Caratteristiche generali della depressione: condizione di tristezza, abbassamento umore, idee e sensazioni a
contenuto pessimistico, incapacità di svolgere le azioni abituali, anedonia (incapacità di gioire e
partecipare), autolesività (idea ricorrente di suicidio), sintomi somatici (astenia, calo appetito, disturbi del
sonno)
Caratteristiche generali dell’euforia: gaiezza eccessiva, predominio di sentimenti piacevoli, ottimisti,
sensazione di benessere fisico, disinibizione, logorrea, ipervalutazione, scioltezza nell’ideazione. Il soggetto
è inconsapevole del suo stato perché si sente bene.
Antonella Bastone Sezione Appunti
Igiene mentale. Psichiatria e prevenzione. 8. Sindromi nevrotiche e disturbi della personalità
nevrosi: disturbo funzionale dell’attività del SNC in assenza di lesioni organiche che si manifesta con
disagio e sofferenza soggettiva di fronte ai problemi della vita e della propria realizzazione (non ci sono
sintomi organici). Comporta una ridotta o mancata realizzazione personale in ambito affettivo, relazionale,
sociale e lavorativo.
Problemi eziopatogenetici: diversi modelli interpretativi, oggi si pensa ad una causalità multifattoriale:
- Teoria psicoanalitica: è una soluzione di compromesso tra il desiderio di soddisfare pulsioni inaccettabili
per il soggetto e le difese contro questi impulsi
- Comportamentista: risultato di apprendimenti erronei
- Biogenetica: predisposizioone psicobiologica
- Psicosociale: effetto negativo di fattori sociali nello sviluppo
Dal punto di vista descrittivo, le nevrosi si dividono in diverse categorie (ossessive, fobiche, isteriche,
nevrastenie, depressione). Per esempio:
- Ossessiva: l’aspetto principale è l’ossessione (pensieri, rappresentazioni mentali, azioni che si presentano
insistentemente e incoercibilmente alla coscienza del soggetto senza una motivazione comprensibile
(pensiero ripetitivo o necessità di compiere azioni compulsive).
- Isterica: anche detta di conversione. Il soggetto presenta: mondo cognitivo colorito, eccitante ma spesso
carente di sostanzialità e fatti, atteggiamento romantico, qualità teatrale, affettività non integrata,
autosuggestionabilità e sintomi somatici (alterazione funzionale del SN come paralisi, turbe nell’equilibrio e
andatura, crisi vertiginose, svenimenti) e psichici (amnesie, sonnambulismo, deliri, allucinazioni).
- Fobiche: sintomo principale à la fobia (timore morboso e immotivato di situazioni o oggetti di per sé non
pericolosi o solo potenzialmente tali), può essere tanto minacciosa da portare ad un vero stato ansioso,
l’ansia è concentrata sull’oggetto per renderla sopportabile. Il fobico riconosce l’estraneità e abnormità delle
sue paure, mantiene la critica, il giudizio e aderenza alla realtà.
- Post-traumatiche: il disturbo segue due o più eventi di carattere violento (reazione psicopatologica ad un
trauma), provoca alterazioni dell’umore e comportamento. L’aspetto tipico è rivivere l’esperienza passata.
Tra le altre: ansiose, attacchi di panico, disadattamento.
Molti tratti del comportamento dei disturbi della personalità si riscontrano anche nella personalità normale,
ma diventano patologici quando producono una significativa compromissione del funzionamento sociale o
lavorativo o causa di grave sofferenza soggettiva.
Antonella Bastone Sezione Appunti
Igiene mentale. Psichiatria e prevenzione. 9. Elementi di psicoanalisi
Psicoanalisi: strumento di conoscenza psicologica e di terapia creato da Freud e continuato da un numero
sempre crescente di allievi. Freud la definisce così:
- Procedimento per l’indagine di processi psichici a cui sarebbe impossibile accedere altrimenti
- Metodo terapeutico per il trattamento dei disturbi necrotici
- Una serie di conoscenze psicologiche che si assommano e convergono in una nuova disciplina
E’ una definizione che distingue una dimensione teorica e una terapeutica e sottolinea l’esistenza di una vita
psichica inconscia preponderante rispetto a quella conscia e capace di far sentire su di essa i propri effetti.
Essa non è conoscibile per via diretta, ma richiede un’indagine particolare che permette di dedurre processi
di cui il soggetto non è consapevole.
L’inconscio si rivela attraverso:
- sogni: desideri da soddisfare richiamano determinate immagini oniriche
- lapsus: i fenomeni inconsci si dividono in preconsci (facilmente riportabili alla coscienza attraverso un atto
di volontà o avvicinamento al proprio mondo interiore) e inconsci (diventano accessibili alla coscienza solo
dopo particolari trasformazioni, pur se inconsci esercitano un’influenza rilevante e prolungata sul
funzionamento mentale)
Antonella Bastone Sezione Appunti
Igiene mentale. Psichiatria e prevenzione. 10. Il metodo delle associazioni libere in psicoanalisi
La rimozione è il processo che rende inconscio un contenuto mentale; la resistenza è la forza che ne
impedisce il ritorno alla coscienza. Questo metodo pone il paziente in uno stato di rilassamento (lettino)
perché questa situazione di passività aiuta ad abbandonare ogni controllo critico o selettivo sulle idee che
affiorano nella mente. Il libero decorso dei pensieri è avviato dall’analista (può essere un sogno, ricordo…9.
Le catene di associazioni non sono slegate, ma conducono agli elementi rimossi. Però ci sono delle regole:
rilassamento e abbandono di ogni critica da parte del soggetto, neutralità dell’analista, sincerità del paziente.
Il transfert: trasferimento sulla persona dell’analista di sentimenti ambivalenti (amore-odio) che il paziente
nutre verso le figure genitoriali o importanti del passato. L’analista deve individuare il fenomeno soprattutto
se positivo perché indica un attaccamento amoroso verso il medico, cioè il desiderio di guadagnare
l’approvazione. Nella fase finale perché avvenga una totale normalizzazione è necessario sciogliere il
soggetto dal rapporto di traslazione sennò resta vincolato allo psicoanalista e incapace di dirigere
autonomamente la sua vita.
Antonella Bastone Sezione Appunti
Igiene mentale. Psichiatria e prevenzione. 11. L’interpretazione dei sogni di Freud
La via regia per la conoscenza dell’inconscio perché in nessun altro fenomeno della vita psichica è rivelata
una così grande quantità di processi psichici inconsci. Bisogna distinguere tra contenuto onirico manifesto
(l’esperienza cosciente che il soggetto può ricordare al risveglio) e latente:
- impressioni sensoriali della mente (stimolano gli organi sensoriali del soggetto, lo svegliano…)
- pensieri e idee connessi alle attività e preoccupazioni che hanno un interesse attuale nella vita
- pensieri e desideri rimossi dall’infanzia
i sogni rappresentano l’appagamento di un desiderio che essendo rimosso è deformato dalle resistenze che
nella veglia lo hanno allontanato dalla coscienza perché incompatibile con esigenze etiche – estetiche della
personalità (processo detto lavoro onirico).
Tra i meccanismi di trasformazione
- elaborazione primaria: drammatizzazione, condensazione (unica scena onirica), dispersione (ripetizione
anche in diversi modi della stessa scena), spostamento (l’elemento principale sembra inessenziale). Il fattore
essenziale è la trascrizione simbolica (oggetti e persone sono indicati da simboli)
- elaborazione secondaria: tentativo di formare il contenuto onirico manifesto con parvenza logica e
coerenza.
Antonella Bastone Sezione Appunti
Igiene mentale. Psichiatria e prevenzione. 12. Psicopatologia della vita quotidiana
Esamina i contrattempi della vita quotidiana (lapsus verbali, scrittura, perdita oggetti…) che prima di Freud
si attribuivano al caso. Determinismo psichico: sono atti che portano all’espressione di impulsi e intenzioni
che devono essere celati alla coscienza e che possono portare alla scoperta di nuovi contenuti rimossi.
Antonella Bastone Sezione Appunti
Igiene mentale. Psichiatria e prevenzione. 13. Istinto e sessualità infantile
- studio dell’istinto sessuale: insieme di forze e tendenze che sussistono di per sé e prescindono da un
oggetto e finalità specifiche (libido), si può avviare anche a oggetti e finalità estranei. E’ dotata di scopo
(attività che ne permette la soddisfazione), oggetto (strumento con cui la libido realizza lo scopo), fonte
(zona erogena in cui nasce l’eccitazione).
- Fase orale: fino a un anno e mezzo circa. La bocca è la principale fonte di piacere 8suzione), il soggetto
non distingue io/non io per cui la sua relazione è autoerotica; Anale: fino a 3 anni circa, la zona di
gratificazione sono ano e uretra, controllo dell’evacuazione, il soggetto ora conosce il principio di realtà,
prima solo di piacere: no appagamento immediato ma deve seguire delle regole; Fallica: attrazione per
genitore del sesso opposto (complesso edipico)
Poi periodo di latenza e fase genitale
Antonella Bastone Sezione Appunti
Igiene mentale. Psichiatria e prevenzione. 14. Libido oggettuale e narcisistica
Il narcisismo è la sopravvalutazione della propria persona sia fisica che psichica e impossibilità di rivolgere
l’interesse erotico su altre persone (la libido si ferma sul soggetto stesso). L’istinto si presenta come
un’unica energia che se rivolta al mondo esterno è detta libido oggettuale (istinto sessuale) se concentrata
sull’individuo stesso come difesa dell’io è detta libido dell’io.
1. Libido oggettuale: Massimo investimento libidico su oggetto esterno è nell’innamoramento: dimenticanza
di sé, sopravvalutazione al di fuori di ogni critica dell’oggetto amato. Se il soggetto incontra una realtà
dolorosa la carica libidica è ritirata dalla realtà e spostata su oggetti interni in un mondo di fantasia in cui i
desideri si possono realizzare: nevrosi (rimozione della pulsione per il dolore di non poterla soddisfare) o
psicosi (il mondo esterno scompare e diventa impossibile l’esame di realtà che permette di distinguere realtà
– fantasia). La libido è introvertita
2. Libido dell'io: Si ha una concentrazione della libido sull’io quando la libido è ritirata dagli oggetti per
concentrarsi solo sull’io. Per es. l’ammalato che è tutto concentrato su di sé perché il dolore fisico richiama
tutte le energie psichiche sulla persona stessa, per esigenza di difesa dell’organismo. Si distingue il
narcisismo primario (del bimbo piccolo che prende proprio corpo come oggetto d’amore, è uno stato
transitorio dello sviluppo) e secondario (successivo ripiegamento dell’io della libido precedentemente
investita su oggetti esterni)
Antonella Bastone Sezione Appunti
Igiene mentale. Psichiatria e prevenzione. 15. Prima e seconda topica
I topica: modello dinamico e modello economico: nella prima topica distinzione tra preconscio – conscio –
inconscio. Nella seconda distinzione tra:
- ES: polo pulsionale, la forza impersonale e caotica, un calderone di impulsi ribollenti che costituisce la
matrice originaria della psiche, è amorale, obbedisce solo al principio del piacere, ignora le leggi
spaziotemporali e la logica
- IO: parte organizzata della personalità, sotto l’influenza del mondo esterno si forma dall’es. deve
equilibrare le pressioni di es, superio e mondo esterno; da questo normalità scaturisce nevrosi (esigenze
eccessive dell’es e superio troppo debole) o normalità (l’io permette parziali soddisfazioni all’es e non viola
clamorosamente il superio).
- SUPER-IO: insieme delle proibizioni e regole che sono state imposte al bambino nei primi anni; è la
coscienza morale che osserva e critica l’io, l’agente del senso di colpa inconscio, nasce con la risoluzione
edipica e identificazione col genitore.
Antonella Bastone Sezione Appunti
Igiene mentale. Psichiatria e prevenzione. 16. I meccanismi di difesa dell'Io
Sono il risultato dell’opposizione dell’io al conflitto nato da impulsi dell’es, superio o mondo esterno.
Meccanismi propri delle nevrosi:
- Rimozione: l’io dimentica attivamente un’idea penosa o pericolosa
- Formazione reattiva: trasferimento di un investimento pulsionale da una rappresentazione psichica ad
un’altra meno investita affettivamente
- Isolamento: l’io separa una motivazione, un atto…dal suo contesto
- Conversione somatica: trasformaizone di emozioni o perturbazione affettive in disturbi funzionali del
corpo
Meccanismi propri delle psicosi:
- Proiezione: il soggetto attribuisce ad altri sentimenti, desideri appartenenti alla propria personalità che non
riconosce come propri
- Introiezione: desiderio di appropriarsi degli aspetti positivi di un oggetto
- Diniego: il soggetto non riconosce la realtà di una percezione perché provocherebbe dolore e angoscia (per
es. stati maniacali)
Antonella Bastone Sezione Appunti
Igiene mentale. Psichiatria e prevenzione.