Malattia a terapia nelle culture indigene
Malattia a terapia nelle culture indigene
Non esiste una considerazione della malattia mentale come la nostra; il sistema dei mali e rimedi che ogni società mette in atto attraverso istituzioni e saperi specifici comporta criteri locali di cui bisognerebbe conoscere funzionamento e caratteristiche. Per es. in alcuni popoli mancano i termini corrispondenti per depressione (non sono ricondotte ad un unico principio diverse manifestazioni come tristezza, insonnia…), gelosia (in occidente è un grande tema carico di potenzialità patologiche).
Le pratiche terapeutiche: molte tradizionali sono più accreditate dagli utenti indigene rispetto a quelle occidentali (in alcuni paesi coesistono pratiche tradizionali e occidentali). Necessità di conoscere le concezioni delle varie malattie mentali come sono definiti dalle singole culture.
Per es. fenomeno dell’emigrazione di masse di popoli: ha creato per lo psichiatra la possibilità di studiare e confrontarsi in loco con patologie psichiatriche di culture diverse; però rischio di shock culturale (quando un soggetto lascia il luogo d’origine per trasferirsi in un altro con caratteristiche nettamente diverse accade uno scontro tra vecchie e nuove abitudini, isolamento, ansia, depressione, quasi un lutto). per l’osservatore è necessario riconoscere il gruppo d’origine del paziente per valutare le deviazioni di percorso.
Trattamento terapeutico in situazioni transculturali: necessità di comparazione con gli altri sistemi e usanze, attuare un decentramento dell’osservatore dai suoi stessi criteri osservativi e pregiudizi culturali: estraneità partecipe (afferrare totalmente il fatto sociale dall’esterno e considerarlo come oggetto che ci apparterebbe se vivessimo come indigeni: LeviStrauss).
L’apporto psicanalitico: punto comune tra i due approcci è il mettere al centro della metodologia la relazione interumana; in Totem e Tabù Freud riflette sulle origini della socialità umana, i divieti sociali, istituzioni, paragona l’interpretazione dei sogni alla divinazione antica, interesse popolare per i sogni, confronta certe manifestazioni nevrotiche con certe manifestazioni selvagge; in particolare, visione della socialità umana come sviluppo ed estensione di una società originaria costituita dalla coppia madre-bambino, concezione della formazione psichica che da essa deriva, scoperta dei processi di identificazione con genitori che sono portatori di cultura.
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Autore:
Antonella Bastone
[Visita la sua tesi: "L’anoressia mentale in adolescenza: analisi multidimensionale dell'autostima"]
[Visita la sua tesi: "Corpo, modelli estetici e disturbi del comportamento alimentare. Un’interpretazione socioculturale."]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Esame: Igiene mentale
- Docente: Chiara Marocco Muttini
- Titolo del libro: Igiene mentale. Psichiatria e prevenzione.
- Autore del libro: Rossi R, Cartelli G, Bucca M
- Editore: La nuova Italia
- Anno pubblicazione: 1996
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