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Diverse teorie sul suicidio


-    Psicoanalisi: perdita e introiezione dell’oggetto amato verso cui si rivolgono le cariche libidiche e aggressive, compromissione del sé, incapacità di tollerare le frustrazioni connesse alla perdita e abbandono. La morte è il tentativo estremo di costruire l’unità perduta, di ristabilire l’equilibrio narcisistico primario: l’oggetto amato è rappresentato da qualsiasi perdita (decadimento fisico, fallimento dei proprio progetti, ruolo sociale); ripropongono la separazione dall’oggetto amato perché l’autostima e integrità del sè dipendono dall’attaccamento ad un oggetto.
-    Teoria psicosociale: Durkheim. L’incidenza del suicidio in una popolazione è inversamente proprorzionale al grado di coesione sociale er integrazione dell’individuo in essa; la disgregazione (anomia) che si presenta in momenti di crisi o floridezza economica rappresenta la rottura di equilibri, mutamenti dell’ordine collettivo in cui la società non è in grado di esercitare un’azione di controllo sulle aspirazioni dei singoli individui.
-    Biologica: in relazione al metabolismo della serotonina

Tratto da IGIENE MENTALE. PSICHIATRIA E PREVENZIONE. di Antonella Bastone
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