Crisi dell’età di mezzo
- lavoro: la soddisfazione nel lavoro (legata ai contenuti) o insoddisfazione (ambiente, organizzazione), possibilità di disadattamento (il danno che la persona riposta non dipende solo dal lavoro, anche dalla personalità, alcuni ambienti possono provocare malattie da lavoro). La risposta al disadattamnetno lavorativo è spesso psicosomatica o isterica (conversione somatica: sintomi come mal di testa, difficoltà digestive, insonnia)
- maternità: capacità della madre di vivere l’esperienza (possono esserci inconsciamente aspetti d’insicurezza o rifiuto del bambino), alcune patologie nascono in relazione a gravidanza o parto (legate a modificazioni biologiche) perché è un’esperienza molto coinvolgente che richiede un aumento di responsabilità e maturità, una totale trasformazione dell’identità. In alcuni casi psicosi pauperali, crisi depressive.
- Menopausa: si può avere riacutizzazione di crisi precedenti o nuovi casi; per es. la depressione è una conseguenza di un vissuto di perdita dell’identità (fertilità come componente essenziale dell’identità femminile). Ci sono modificazioni di carattere estetico che possono provocare crisi, molto dipende dalla cultura (per es. in India difficilmente la donna patisce la menopausa perché acquista un ruolo sociale più importante con l’anzianità.
- Pensionamento: nuovo assetto di coppia, più tempo da passare insieme, l’interesse si sposta dai figli alla coppia.
La depressione si verifica quando il soggetto non riesce a trovare un nuovo assetto compensante con altre risorse ( la terapia deve far emergere nuove risorse); possono essere più efficaci gli interventi diretti alle persone che psicofarmaci.
Condizioni di malattia: la malattia sconvolge un progetto di vita ancor più che in età senile, provoca un sentimento di perdita d’identità, per es. malattia cronica (malato terminale). Fasi dopo la diagnosi: ansia e incredulità, collera, depressione, superamento/accettazione, regressione (in fase terminale, il soggetto sembra ritirarsi su se stesso perché tutte le energie sono messe a disposizione per sé, per reggere la situazione). I familiari devono sentirsi nell’obbligo di essere fori , anche i parenti hanno bisogno di un sostegno psicologico. Forme d’intervento diverse a seconda del paziente: possono essere utili farmaci come antidepressivi per innalzare la soglia del dolore. L’operatore deve considerare le sue difficoltà perché occuparsi di morte richiama le sue esperienze personali. Per i familiari un tipo d’intervento è l’incontro e discussione di gruppo (confronto e collaborazione per non sentirsi soli), mantenere aperti i legami con il mondo esterno). Necessità di trovare situazioni gradevoli per investire sulle risorse residue, rischio di autosvalutazione.
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Autore:
Antonella Bastone
[Visita la sua tesi: "L’anoressia mentale in adolescenza: analisi multidimensionale dell'autostima"]
[Visita la sua tesi: "Corpo, modelli estetici e disturbi del comportamento alimentare. Un’interpretazione socioculturale."]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Esame: Igiene mentale
- Docente: Chiara Marocco Muttini
- Titolo del libro: Igiene mentale. Psichiatria e prevenzione.
- Autore del libro: Rossi R, Cartelli G, Bucca M
- Editore: La nuova Italia
- Anno pubblicazione: 1996
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