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Psicopatologia: il DSM


Sindrome psicopatologica: costruzione delle caratteristiche osservabili dei sintomi, modi, frequenza, decorso. E’ il complesso dei sintomi più frequentemente associato, viene aggettivata col nome del disturbo più importante e dominante (per es. ansiosa) secondo la classificazione proposta dal DSM.
Esso è il metodo più noto e diffuso di classificazione delle malattie mentali distinte in 5 assi:
•    ASSE I: sindromi cliniche
•    ASSE II: disturbi di personalità e sviluppo
•    ASSI III: condizioni fisiche
•    ASSE IV: eventi psicosociali stressanti
•    ASSE V: massimo livello di adattamento raggiunto l’anno precedente

Rappresentano le variabili in cui può essere presentato il caso psichiatrico: è un sistema multiassiale di valutazione diagnostica; dà la possibilità di considerare contemporaneamente la malattia mentale da diversi punti di vista. Mancano assi inerenti gli aspetti psicodinamici e relazionli-familiari.
Due criteri di classificazione nella valutazione diagnostica: categoriale (qualitativo che isola gruppi ben distinti di affezioni psichiche come entità diagnostiche separate caratterizzate da aggregati di sintomi e tipi di decorso specifici) e dimensionale (segue principi quantitativi che si possono ottenere tramite tecniche psicometricheche quantificano numericamente i sintomi.
Non bisogna dimenticare che la malattia è vissuta e sperimentata soggettivamente dal paziente perché la consapevolezza di sé, propri sentimenti, realtà esterna è fondamentale per la classificazione fra fenomeni psichici, nevrotici, normali.
Criterio soggettivo: l’osservatore classifica il paziente anche in base ai presupposti teorici e culturali, sensibilità del paziente.

Tratto da IGIENE MENTALE. PSICHIATRIA E PREVENZIONE. di Antonella Bastone
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