Riassunto del manuale relativo alla riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva. Vengono affrontati argomenti quali il ritardo mentale, le sindromi genetiche, i disturbi generalizzati dello sviluppo, l'epilessia, le paralisi cerebrali infantili e i disturbi vascolari nell'infanzia.
Per ogni patologia si illustra l'eziopatogenesi, i criteri diagnostici, la prognosi e le possibilità di trattamento e riabilitazione.
La valutazione e riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva
di Vincenzo Battista
Riassunto del manuale relativo alla riabilitazione neuropsicologica in età
evolutiva. Vengono affrontati argomenti quali il ritardo mentale, le sindromi
genetiche, i disturbi generalizzati dello sviluppo, l'epilessia, le paralisi cerebrali
infantili e i disturbi vascolari nell'infanzia.
Per ogni patologia si illustra l'eziopatogenesi, i criteri diagnostici, la prognosi e
le possibilità di trattamento e riabilitazione.
Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
Facoltà: Psicologia
Esame: Valutazione e riabilitazione psicologica
Docente: Guariglia
Titolo del libro: La valutazione e riabilitazione neuropsicologica
in età evolutiva
Autore del libro: M. Pizzamiglio
Editore: F. Angeli
Anno pubblicazione: 20031. Definizione di ritardo mentale secondo il DSM
DSM (1994) Ritardo mentale (R.M.) = funzionamento intellettualmente generale significativamente sotto la
media, presente contemporaneamente a carenze nel comportamento adattivo. Non esiste una vera età di
insorgenza ma si manifesta in età evolutiva (prima dei 18 anni). Funzionamento sotto la media = Q.I. pari o
inferiore a 70 ottenuto in test psicometrici, ulteriormente definito dal livello di gravità come:
– lieve: 85 % dei casi, QI. 70-50 ETA' MENTALE 8-11 ANNI
– moderato o medio 10% dei casi QI 50-35 E.M. 6-8 ANNI
– grave 3-4% dei casi QI 35-20 E.M. 4- 6 ANNI
– gravissimo 1-2 % dei casi QI inferiore a 20 E.M. MENO DI 4
Vincenzo Battista Sezione Appunti
La valutazione e riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva 2. Definizione di ritardo mentale secondo Luckasson - 1992
Il ritardo mentale è caratterizzato da un funzionamento intellettivo significativamente al di sotto della media,
evidente in concomitanza con limitazioni correlate in due o più delle seguenti aree del comportamento
adattivo:
– comunicazione
– cura di sé
– vita domestica
– abilità sociali
– utilizzo delle risorse della comunità
– autodeterminazione
– salute e sicurezza personale
– istruzione, tempo libero, lavoro
Vincenzo Battista Sezione Appunti
La valutazione e riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva 3. Incidenza e cause del Ritardo Mentale
Entrambe le definizioni sono limitate: si riducono alla descrizione del comportamento e non sono in grado di
prevedere l'evoluzione della persona: non operano distinzione tra QI e capacità di adattamento
dell'individuo. Persone con uguale QI possono avere comportamenti diversi di fronte alle situazioni
ambientali.
Nel mondo colpisce 156 milioni di persone.
Il ritardo mentale può essere causato da qualsiasi condizione che impedisca lo sviluppo del cervello prima,
durante, dopo la nascita o nel periodo dell'infanzia. In un terzo della popolazione la causa non è nota.
Indipendentemente dalla causa ogni R.M. produce una compromissione cognitiva diffusa e si associa
generalmente ad alterazioni neurologiche e somatiche.
Vincenzo Battista Sezione Appunti
La valutazione e riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva 4. Caratteristiche generali del ritardo mentale
Schematicamente possiamo individuare le seguenti caratteristiche generali:
– prevalenza maschile nel 55% dei casi
– incidenza di polihandicap nel 50% dei casi
– anomalie cromosomiche nell'1% dei casi
– ereditarietà di sindromi note nel 3,5% dei casi
– origine lesionale nel 15% dei casi
– configurazioni poligenetiche sfavorevoli nell'80% dei casi
– presenza di cause perinatali e/o legate al decorso della gravidanza in 1/3 della popolazione
– nel 10-15% dei casi il problema è evidenziabile in sede di consultorio genetico
– è suscettibile di terapia etiologica già nota e quindi risolvibile nel 4% dei casi
– mantiene etiologia sconosciuta nel 50% dei casi
Vincenzo Battista Sezione Appunti
La valutazione e riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva 5. Caratteristiche cognitivo-comportamentali del ritardo mentale
I disturbi che emergono nella personalità di un soggetto con ritardo mentale sono:
– Disturbi dell'attenzione: iperattività, estrema distraibilità, comportamenti perseveranti, stereotipie;
– Ritardo del linguaggio : a livello della comprensione, nelle sue varie componenti (fonologica, semantica,
morfosintattica) sia a livello di produzione con una capacità
comunicativa povera di contenuti, spesso compromessa da disturbi da disturbi fonologici e morfo-sintattici,
per arrivare fino all'assenza di linguaggio. Nelle forme più gravi vi sono confabulazioni, ecolalia, strategie di
evitamento della comprensione con risposte affrettate, non analisi dei contenuti;
– Mancata comprensione del compito o della situazione: fatica ad individuare la natura del compito, gli
elementi salienti contestuali da analizzare; utilizzo di strategie povere per risolvere i problemi, mancanza di
generalizzazione;
– Comportamento fatuo: rinforzato dall'ambiente familiare se non prende coscienza del deficit di
intelligenza del bambino, interpretando gli atteggiamenti inadeguati come positivi .
Vengono rinforzati così i comportamenti estremamente infantili e regressivi che ne aggravano le condizioni;
– Ansia: scaturisce dai continui insuccessi, bassa autostima, non accettazione delle persone care;
– Aggressività: associate alle frustrazioni continue, alle aspettative viste dal soggetto come troppo elevate e
non raggiungibili;
– Mancanza di autonomia
– Autolesionismo: ripetitivi atti di aggressione a se stessi, sufficienti a causare lesioni di varia natura. Sono
presenti in molte sindromi genetiche (es. Lesh-Nyhan e Cornelia de Lange) e nell'autismo. Non è una
sindrome ma un sintomo. La diagnosi differenziale del comportamento autolesionista tiene conto di 6
categorie di situazioni problematiche:
a. ambiente con condizioni di stress o deprivazione
b. cause mediche generali
c. epilessia e disturbi neurologici
d. patologie comportamentali
e. disturbi neuropsichiatrici
f. comportamento autolesionista idiopatico
Vincenzo Battista Sezione Appunti
La valutazione e riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva 6. Teorie sul comportamento autolesionistico nel Ritardo Mentale
Esistono varie teorie sul comportamento autolesionistico:
– Teoria psicoanalitica: è un disturbo dell'immaturità dell'ego che impedisce al bambino di differenziarsi dal
mondo esterno. Comportamenti ritmici (dondolarsi o battersi la testa) sono usati per stabilire il confine del
proprio ego;
– Modello comportamentista: interpreta tali comportamenti come attuati intenzionalmente per attirare e
mantenere l'attenzione dell'adulto. Possono essere usati come strategie per porre fine a situazioni vissute
come avversive dal bambino.
– Modello neurochimico: autolesionismo è dovuto ad anomalie biochimiche (dopamina, serotonina, oppio).
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La valutazione e riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva 7. Strumenti di valutazione neuropsicologica del ritardo mentale
Gli strumenti di valutazione devono essere scelti in base all'età del soggetto e alle sue reali capacità.
L'uso mirato di test consente di analizzare le differenze, dalle più globali a quelle più sottili, per individuare
il trattamento più appropriato.
Vincenzo Battista Sezione Appunti
La valutazione e riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva 8. Test psicometrici per la valutazione del livello cognitivo
Sono un gruppo di prove che ci consentono di ottenere un quoziente di sviluppo intellettivo, cioè di
distinguere tra normalità e ritardo mentale.
Vincenzo Battista Sezione Appunti
La valutazione e riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva 9. The Bayley Scales BSID-II - 1993
Sono state costruite per descrivere:
1. Il raggiungimento delle pietre miliari dello sviluppo del bambino normale
2. Identificare i bambini con ritardo nello sviluppo
3. individuate nell'ambito della ricerca le differenze individuali e di gruppo
Si utilizzano con bambino tra 1 a 42 mesi di età. Sono strutturate su 3 scale:
1. Scala mentale = valuta memoria, problem solving, concetti numerici, classificazione, vocalizzazione,
linguaggio e competenza sociale;
2. Scala motoria = valuta motricità fine e grossolana e le abilità coinvolte nella prensione e nell'uso di
strumenti necessari alla scrittura;
3. scala di la valutazione comportamentale = interpreta la qualità del comportamento durante la
somministrazione del Test ed in particolare, l'attenzione, l'impegno impiegato durante le prove, capacità di
gestire emozioni, qualità del movimento.
A differenza di altre prove, come le scale Griffiths (1996) questi test consente di somministrare direttamente
tutti gli item al bambino senza intervistare i genitori. Ciò è utile per verificare il consolidamento e la
generalizzazione delle acquisizioni psicomotorie, la capacità di utilizzare in situazioni non spontanee come
quella del setting. Inoltre la batteria è costituita da materiale molto gradevole con giocattoli e figure ben
illustrate.
Limiti = Non possono essere utilizzate con bambini con gravi menomazioni fisiche e sensoriali, ma è un
ottimo strumento per la valutazione del ritardo cognitivo precocissimo in modo da poter intervenire prima
possibile.
Vincenzo Battista Sezione Appunti
La valutazione e riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva 10. Scala di intelligenza Standford-Binet forma L-M - 1960
E' la terza revisione della scala Stanford Binet (1908) ideata con l'intento di misurare una capacità generale
indipendente dalle acquisizioni scolastiche, che tiene conto di diverse condizioni socioculturali.
Ha una struttura parallela; due scale L e M utilizzare quando è necessario per fare valutazioni ravvicinate nel
tempo. Si tratta di una selezione di prove già collaudate nel tempo da diversi psicologi. Per la sua
realizzazione è stato tenuto conto di sesso, distribuzione geografica, condizione socio-economica della
famiglia e numero di fratelli. È utilizzata dai bambini dai 2-14 anni e le difficoltà sono in ordine graduale.
Sono molto interessanti le prove di comprensione e produzione verbali riguardanti la valutazione delle
abilità linguistiche nei primi anni vista e quelle della memoria che comprendono: memoria spaziale, verbale,
capacità di rievocazione di un testo ecc.
Limiti = il materiale utilizzato. Si tratta di oggetti piccoli e pericolosi per i bambini; sono poco riconoscibili
da chi ha problemi visivi e poco manipolabili per quelli che hanno problemi motori.
Vincenzo Battista Sezione Appunti
La valutazione e riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva 11. Leiter International Performance Scale - 1979
E' stata ideata per ovviare due importanti problemi presenti nei test di intelligenza:
– presenza di una forte componente verbale che rende poco adatta la somministrazione ai bambini più
piccoli o con problemi linguistici
– influenze culturali
le prove sono unicamente di performance e non vi sono richieste verbali. È rivolta ai bambini tra 6-11 anni.
Vincenzo Battista Sezione Appunti
La valutazione e riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva 12. Leiter International Performance Scale-Revised - 1997
Molti degli item della versione precedente sono stati mantenuti, riadattati e raggruppati in base alla specifica
capacità mentale che indagano. Sono stati elaborati nuovi item per rappresentare l'ampia gamma di abilità
non verbali prese in considerazione. Si compone di 20 subtest:
– i primi 10 misurano la stima generale dell'intelligenza non verbale = ragionamento, abilità
visuo-spaziali e visuo-percettive, problem solving;
– gli altri 10 misurano = memoria e attenzione nelle loro componenti, sempre con compiti non verbali.
Fornisce informazioni precise sui punti di forza e debolezza (limiti) di ogni soggetto consentendo una
programmazione più mirata dell'intervento riabilitativo. Le due serie di subtest possono essere
somministrate separatamente o il combinazione tra di loro.
Vincenzo Battista Sezione Appunti
La valutazione e riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva 13. Test differenziali sul Q.I.
I seguenti test offrono una prima differenziazione all'interno del quoziente intellettivo tra l'area linguistico-
comunicativa e quella di performance:
– The abilities of babies
– The abilities of young cildren
– Scala Wechsler a livello prescolare e di scuola elementare
– WISCH-R: scala di intelligenza Wechsler per bambini riveduta
Vincenzo Battista Sezione Appunti
La valutazione e riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva 14. The abilities of babies - Griffihs
Griffihs, 1956; rev. 1984
Sono 5 scale che descrivono lo sviluppo mentale del bambino da 0 a 2 anni:
1. Locomotoria = misura le abilità necessarie a raggiungere la posizione eretta e la deambulazione
2. Personale-sociale = misura la capacità di adattarsi e apprendere le abitudini del proprio contesto di vita;
3. Apprendimento e linguaggio = valuta l'abilità di prestare attenzione ai suoni, ad esprimere i primi
balbettii, acquisire le prime acquisizioni lessicali, utilizzare le prime parole;
4. Coordinazione oculo-manuale = valuta la coordinazione occhio-mano per il raggiungimento e la
manipolazione degli oggetti;
5. Performance = osserva la competenza ad effettuare un ragionamento pratico durante la manipolazione del
materiale a disposizione
Le scale Griffihs consentono la valutazione in vari ambiti dello sviluppo; effettuando un confronto tra vari
ambiti è possibile raggiungere un profilo qualitativamente specifico di ogni bambino o di un gruppo di
pazienti. Vari ricercatori le hanno infatti utilizzate per individuare i problemi di sviluppo in bambini
prematuri, con sindromi specifici o con disturbi specifici di apprendimento. Consentono inoltre di ottenere
profili articolati sia in bambini con sviluppo normale che patologico.
Vincenzo Battista Sezione Appunti
La valutazione e riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva 15. The abilities of young Cildren
– The abilities of young Cildren (Griffihs 1970; rev. 1984) è un estensione dell'altro test, adatta ai bambini
di età prescolare e nei primi anni di scuola. Le scale
sono ampiate e più complesse e ne è stata aggiunta una che valuta il ragionamento pratico.
a. locomotoria = valuta difficoltà motorie crescenti (es. saltare su un piede solo)
b. personale-sociale = capacità di raggiungere una certa autosufficienza in casa
c. sviluppo apprendimento e linguaggio = elicita una produzione verbale complessa
d. coordinazione oculo-manuale = analizza la destrezza manuale del bambino, capacità di portare a termine
una prova e qualità del disegno libero e di copia
e. attività non verbali = abilità di manipolazione, rapidità e precisione di esecuzione
f. ragionamento pratico: semplici ragionamenti matematici, ripetizione di sequenze numeriche
Ognuna di queste scale misura competenze specifiche perciò può essere utilizzata separatamente.
Vincenzo Battista Sezione Appunti
La valutazione e riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva 16. Scala Wechsler
Consente di ottenere un primo profilo del bambino
– WIPPSI: Scala Wechsler a livello prescolare e di scuola elementare (1973)
Questa scala è nata con un duplice obiettivo:
– abbassare i limiti di applicazione della WISC;
– avere uno strumento adeguato a valutare le capacità dei bambini prescolari
Si somministra a bambini tra 4-6 anni e mezzo (taratura italiana: 3 anni e nove mesi- 6 anni, 8 mesi e 30
giorni). Da una parte misura la capacità intellettiva generale e dall'altra misura singolarmente ogni abilità.
La batteria è divisa inoltre in due gruppi per valutare le abilità di performance e verbali.
Le varie capacità riescono ad essere misurate in modo continuo nel tempo, così che i risultati contengono
una certa predittività per il futuro.
Vincenzo Battista Sezione Appunti
La valutazione e riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva 17. Scala WISCH-R
– WISC-R: scala di intelligenza Wechsler per i bambini riveduta (1986)
Misura l'intelligenza in bambini tra 6 anni e 16 anni e 11 mesi. È costituita da 12 subtest (10 regolari e 2
supplementari somministrati solo in casi particolari).: metà appartengono alla scala verbale e metà alla scala
di performance.
– La scala verbale misura la capacità del soggetto di risolvere problemi cognitivi presentati attraverso
simboli e parole. Dalla somma dei punteggi ponderati della scala verbale si ottiene il quoziente intellettivo
verbale (QIV) che fornisce la misura delle abilità verbali del soggetto.
– La scala di performance indaga la capacità di risolvere problemi cognitivi proposti visivamente attraverso
oggetti e figure e consente di ottenere un QPI (quoziente intellettivo di performance) che stima le abilità
spaziali del soggetto. La somma del punteggio verbale e di performance da il QIT (quoziente intellettivo
totale) che misura il livello di intelligenza globale raggiunto dal soggetto.
Questa scala consente di misurare le capacità cognitive generali del soggetto ed una possibile discrepanza tra
abilità verbali e di performance mettendo in luce un profilo cognitivo non omogeneo, in cui alcune funzioni
sono meno sviluppate rispetto ad altre. Alcuni autori hanno ordinato le prove da una difficoltà più facile ad
una crescente:
1) completamento di figure
2) ricomposizione di oggetti
3) comprensione
4) disegno a cubi
5) cifrario
6) riordinamento di storie
7) aritmetica
8) vocabolario
9) somiglianze
10) informazioni
Vincenzo Battista Sezione Appunti
La valutazione e riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva 18. WCST: Winsconsin Card Sorting Test - Heaton 1993
Indaga la modalità di utilizzare il pensiero, la capacità di ragionamento e di flessibilità di pensiero,
necessarie per adattarsi ai cambiamenti che intervengono continuamente nell'ambiente. Analizza l'abilità del
soggetto di utilizzare strategie utili per la risoluzione dei problemi. È usato soprattutto per indagare le
disfunzioni dei lobi frontali negli adulti, nei bambini e come misura delle funzioni esecutive in età scolare
8dai 6 anni e 5 mesi fino ad 89 anni). È costituito da 4 carte stimolo e due mazzi di carte di risposta uguali,
rappresentanti croci, cerchi, triangoli, stelle. Le carte stimolo vengono poste davanti al soggetto che viene
rifornito del mazzo di 64 carte che di volta in volta deve confrontarle con le carte stimolo. Deve mettere
ognuna delle carte del mazzo sotto una delle 4 carte stimolo secondo il criterio che ritiene più giusto.
Quando il soggetto da dieci risposte corrette in accordo con il primo criterio (colore) si cambia la regola di
raggruppamento. (forma e poi numero). Durante l'esecuzione del test si possono individuare degli elementi
che evidenziano lo stile di pensiero del soggetto:
– quante prove sono state necessarie per completare con successo la prima categoria (minimo 10 max 128)
– % di errori perseverativi
– incapacità di mantenere il setting
– % di risposte concettuali
– capacità di imparare ad apprendere
I risultati del test non devono essere presi di per sé ma sempre integrati con una valutazione
neuropsicologica.
Vincenzo Battista Sezione Appunti
La valutazione e riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva 19. Test per le abilità verbali
Prove che ci consentono di individuare se lo sviluppo linguistico del bambino è o no nella norma
– Il primo vocabolario del bambino. Guida all'uso del Questionario MacArthur per la Valutazione della
Comunicazione e del Linguaggio nei primi mesi di vita (Caselli e
Casodio, 1995) è la versione italiana del test MacAtthur. Scopo = valutare le abilità linguistiche e
comunicative nei primi anni di vita considerando i primi segnali non verbali, l'emergere della grammatica e
delle prime combinazioni di parole. L'osservazione viene fatta dai genitori che compilano il questionario.
È composto da due protocolli:
a. gesti e parole (tra 8 a 17 mesi di età). È diviso in tre parti:
1. domande atte a denominare = analizza se il bambino presenta i primi segnali di comprensione globale del
linguaggio parlato
2. quantità di parole prodotte nell'ambito di varie categorie
3. comunicazione veicolata da gesti è prevista inoltre la descrizione del gioco simbolico
b. parole e frasi (18 a 30 mesi). È diviso in tre parti:
1. lista di 680 parole all'interno di diverse categorie
2. conoscenza della grammatica nell'uso degli aspetti morfologici
3. produzione di frasi e livello di complessità raggiunto nell'eloquio spontaneo
Vincenzo Battista Sezione Appunti
La valutazione e riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva 20. Prove di Valutazione della Comprensione Linguistica - Rustioni,
1994
Valuta comprensione verbale tra 3-8 anni. È un test figurato a scelta multipla composto da 78 tavole con 4
disegni ciascuna. Il bambino deve indicare la figura giusta, rispondendo all'enunciato di frasi che aumentano
progressivamente di complessità. Scopo: indagare le capacità di comprendere strutture linguistiche che da
semplici diventano più articolate; identificare il tipo di strategie usato dal bambino; confrontare i dati del
bambino con quelli normativi relativi a varie tappe dello sviluppo; effettuare una valutazione diagnostica.
Consente di tracciare un profilo delle competenze linguistiche del bambino in vista di un programma
riabilitativo e permette di effettuare verifiche
longitudinali dei progressi ottenuti. È adatto a bambini molto piccoli e con problemi attentivi perchè la
somministrazione richiede pochissimo (10-15 minuti).
Vincenzo Battista Sezione Appunti
La valutazione e riabilitazione neuropsicologica in età evolutiva