Profilo neuropsicologico e strumenti di valutazione nella sindrome di Down
– Il Q.I. dei bambini con Sindrome di Down è di circa 55 con la presenza di un 10% dei soggetti che si colloca ai limiti inferiori della norma. Durante la crescita si assiste ad un declino generale nello sviluppo con un decremento del Q.I. che si accentua ulteriormente in età adulta. Il livello cognitivo dei maschi sarebbe più basso di quello delle femmine; ciò non è però statisticamente confermato;
– Lo sviluppo psicomotorio ha un andamento simile a quello dei bambini normali ma con un raggiungimento più lento delle varie tappe dello sviluppo motorio; durante i primi 6 mesi lo sviluppo motorio è simile agli altri neonati, ad un anno vi è già in media un ritardo di 4-5 mesi rispetto ai bambini normodotati. Il livello della capacità motoria a 5 anni risulta inferiore di 2 anni rispetto alla norma;
– Lo sviluppo delle abilità linguistiche avviene molto lentamente , anche se attraverso processi cognitivi analoghi a quelli dei bambini normali e le difficoltà linguistiche aumentano con l'aumentare dell'età. C'è una dissociazione tra comprensione e produzione del linguaggio e la presenza di gestualità compensatoria del linguaggio espressivo, molto più prolungata rispetto a quella che si verifica nei bambini normali. La capacità espressiva raggiunge un
livello di sviluppo paragonabile ad un'età mentale di 3 anni. Il lessico è suscettibile ad un notevole arricchimento nel corso della crescita; sviluppo fonologico rimane compromesso anche a causa di un grave deficit della memoria uditiva a breve termine. L'organizzazione morfo-sintattica è caratterizzata dall'uso di frasi telegrafiche. Flower (1990) ha proposto l'ipotesi modulare della cognizione = il limitato sviluppo linguistico dei Down è il risultato
di un pattern specifico dove il danno più importante è da riferirsi all'area del linguaggio e più precisamente alla comprensione e produzione sintattica. In particolare emerge la
difficoltà a comprendere e a produrre frasi più lunghe di cinque parole,
– Generale interesse verso la comunicazione e l'interazione sociale. In molte situazioni tuttavia è possibile notare la presenza di conversazioni solitarie con contenuto ripetitivo e
espressioni sentite dagli altri, decontestualizzazione, isolamento immaginativo, presenza di ecolalia da attribuire ad una forte incomprensione dei messaggi verbali;
– Difficoltà ad utilizzare la MBT verbale dovuta alla difficoltà di analisi fonologica. Miglior utilizzo della memoria visiva e spaziale rispetto a quelli affetti da sindrome di Williams;
– Attenzione compromessa ; difficilmente i bambini piccoli riescono ad applicarsi al gioco o ad un'attività in modo costruttivo, la loro capacità operativa è caratterizzata da grave distraibilità;
– Generale atteggiamento di disinteresse nei confronti dei compiti proposti (cercano di evitare di applicarsi e di sfuggire alle richieste fatte) che aggrava la situazione cognitiva e la
possibilità di apprendimento;
– Comportamenti di fuga (anche fisica) e di passività;
– A livello comportamentale si osserva : ostinazione, aggressività, ritrosia e autolesionismo
– Una buona % è in grado di apprendere la lettura se aiutati attraverso l'uso di adeguati programmi riabilitativi
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