Perchè si mente? Quali le forme la bugia può assumere? Come si scopre il bugiardo? A queste ed altre domande risponde il testo di Luigi Anolli, qui riassunto.
Mentire
di Anna Bosetti
Perchè si mente? Quali le forme la bugia può assumere? Come si scopre il
bugiardo? A queste ed altre domande risponde il testo di Luigi Anolli, qui
riassunto.
Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
Facoltà: Scienze dell'Educazione
Corso: Scienze dell’Educazione
Esame: Psicologia della comunicazione
Docente: Luigi Anolli
Titolo del libro: Mentire
Autore del libro: Luigi Anolli1. Menzogna e finzione
La menzogna non è una finzione e rimanda più al concetto di falso, al contrario della finzione che fa
riferimento al concetto di finto. (la maschera è finta, perché esibisce i segni del suo non essere vera; la
parrucca è falsa, perché vuole essere creduta per quello che non è).
La finzione è fare finta, in quanto costituisce la trasposizione di una attività con proprio significato, in
un’attività uguale che in altro contesto assume un significato diverso. Esempi di finzione: “il gioco del
dottore” dei bambini, in cui l’attività del dottore ha certamente significato diverso dalla situazione
professionale standard; il “mordere giocoso” dei cuccioli; l’omicidio come rappresentazione teatrale; i
bambini che “giocano a fare la guerra”.
Rientrano nella categoria di finzione anche la parodia, la satira, l’ironia, l’umorismo, l’arte, la letteratura, le
fiction televisive, il cinema …
La finzione è il risultato della capacità di inventare, quindi è improntata alla fantasia e all’immaginazione.
La finzione implica la distinzione tra mondo reale e mondo fantastico e la consapevolezza che le azioni che
si producono in tale ambito non sono vere e non hanno effetti sulla vita reale.
La menzogna, invece viene usata dall’individuo per far intendere il contrario di ciò che pensa e sa.
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Mentire 2. Menzogna ed errore
Nel caso dei un errore si dice il falso per ignoranza del vero, in modo non intenzionale. Per cui chi dice il
falso senza saperlo, né volerlo non sta mentendo. Nel caso della menzogna prima si conosce la verità e poi si
dice il falso; mentre quando si commette un errore, nel momento in cui lo si dice lo si ritiene vero, e poi si
viene a conoscenza della verità.
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Mentire 3. Menzogna e segreto
In entrambe queste situazioni vi è occultamento intenzionale di informazioni, infatti sia chi dice una bugia,
sia chi detiene un segreto non rivela una informazione intenzionalmente.
Il segreto è una conoscenza che Tizio non vuole far sapere a Caio perché si sente in diritto di occultarla.
Questo diritto a detenere un segreto può riguardare ambiti della vita privata (privacy) e sociale (segreto di
Stato e segreto professionale). Esempio del diritto di segreto: un medico è tenuto a mantenere la privacy
sulla salute dei propri pazienti; un soggetto può tenere segreta una propria malattia o ad esempio il diario; i
genitori hanno il diritto di mantenere segreta la loro vita sessuale nei confronti dei figli.
Tuttavia il segreto diviene una menzogna quando Tizio non ha il diritto di tacere e Caio ha diritto a
conoscere. In tal caso il segreto è un omissione di informazioni e dunque inganno, menzogna.
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Mentire 4. Quando una menzogna è vera menzogna
L’atto del mentire si fonda su 3 proprietà essenziali : a) la falsità del contenuto di quanto l’interlocutore
comunica; b) la consapevolezza di tale falsità; c) l’intenzione di ingannare il destinatario (la proprietà
centrale, che consiste nel fare in modo che il destinatario creda a ciò che il parlante sa non essere vero).
Dunque la menzogna è un atto comunicativo consapevole e deliberato di trasmettere una conoscenza non
vera ad un altro soggetto, facendo in modo che quest’ultimo assuma così credenze false sulla realtà dei fatti.
Una menzogna inconsapevole non esiste, poiché nessuno può mentire senza essere consapevole di farlo.
Inoltre il mentitore può comunicare una conoscenza non vera facendo credere il falso al destinatario o
facendo in modo che non creda al vero.
Infine è anche dal destinatario che dipende il successo/insuccesso della menzogna perché egli può essere
destinatario con funzione di “vittima” (crede alla bugia) o in funzione di “smascheratore” (quando scopre la
bugia). Nel primo caso si parla di successo della menzogna, nel secondo caso di insuccesso.
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Mentire 5. Sincerità, veridicità e fiducia
Il verbo “mentire”non ha un contrario specifico (il verbo “smentire” significa asserire l’infondatezza di una
certa notizia ). In parte potrebbe essere un contrario di mentire “dire il vero”, che si oppone anche a “dire il
falso per errore”. Quindi il contrario più diretto del verbo “mentire” è “essere sincero”.
La sincerità è una proprietà psicologica per cui un soggetto crede in ciò che dice e dice ciò che crede. Può
capitare che dica il falso ma per errore e ignoranza. In quanto sincero egli è degno di stima e fiducia.
Parlare di sincerità ci conduce al concetto di veridicità, cioè quello che una persona ritiene rispondente al
vero.
Dire il vero rappresenta il fondamento della fiducia fra le persone, poiché implica un patto di lealtà e rispetto
reciproco.
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Mentire 6. La "famiglia" della menzogna
Mentire è una situazione diffusa e quotidiana. Durante una conversazione le persone fanno ricorso ad
affermazioni menzognere nel 61, 5% dei casi. Ovviamente non si tratta di menzogne gravi, per cui non
richiedono un impegno mentale per essere pianificate né implicano preoccupazione nel caso di essere
scoperti.
La percentuale di menzogne dipende dalla relazione tra i due ipotetici interagenti. Infatti la frequenza delle
menzogne è minore nei casi di relazioni di intimità (relazioni di coppia) piuttosto che di estraneità. Ciò per
diverse ragioni:
quando si ha questo tipo di relazione dirsi le bugie romperebbe un patto di fiducia, di confidenza e apertura
reciproca;
in una relazione intima è difficile dire bugie senza che il partner se ne accorga.
Riguardo ai rapporti genitori-figli aumentano le menzogne da parte dei figli per evitare il controllo e le
sanzioni dei genitori, e per ottenere da essi risorse e benefici. La stessa cosa vale nelle relazioni con un
amante, in cui spesso si dicono bugie per fare una buona impressione.
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