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Quando una menzogna è vera menzogna


L’atto del mentire si fonda su 3 proprietà essenziali : a) la falsità del contenuto di quanto l’interlocutore comunica; b) la consapevolezza di tale falsità; c) l’intenzione di ingannare il destinatario (la proprietà centrale, che consiste nel fare in modo che il destinatario creda a ciò che il parlante sa non essere vero). Dunque la menzogna è un atto comunicativo consapevole e deliberato di trasmettere una conoscenza non vera ad un altro soggetto, facendo in modo che quest’ultimo assuma così credenze false sulla realtà dei fatti.
Una menzogna inconsapevole non esiste, poiché nessuno può mentire senza essere consapevole di farlo.
Inoltre il mentitore può comunicare una conoscenza non vera facendo credere il falso al destinatario o facendo in modo che non creda al vero.
Infine è anche dal destinatario che dipende il successo/insuccesso della menzogna perché egli può essere destinatario con funzione di “vittima” (crede alla bugia) o in funzione di “smascheratore” (quando scopre la bugia). Nel primo caso si parla di successo della menzogna, nel secondo caso di insuccesso.

Tratto da MENTIRE di Anna Bosetti
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