Menzogna e finzione
La menzogna non è una finzione e rimanda più al concetto di falso, al contrario della finzione che fa riferimento al concetto di finto. (la maschera è finta, perché esibisce i segni del suo non essere vera; la parrucca è falsa, perché vuole essere creduta per quello che non è).
La finzione è fare finta, in quanto costituisce la trasposizione di una attività con proprio significato, in un’attività uguale che in altro contesto assume un significato diverso. Esempi di finzione: “il gioco del dottore” dei bambini, in cui l’attività del dottore ha certamente significato diverso dalla situazione professionale standard; il “mordere giocoso” dei cuccioli; l’omicidio come rappresentazione teatrale; i bambini che “giocano a fare la guerra”.
Rientrano nella categoria di finzione anche la parodia, la satira, l’ironia, l’umorismo, l’arte, la letteratura, le fiction televisive, il cinema …
La finzione è il risultato della capacità di inventare, quindi è improntata alla fantasia e all’immaginazione. La finzione implica la distinzione tra mondo reale e mondo fantastico e la consapevolezza che le azioni che si producono in tale ambito non sono vere e non hanno effetti sulla vita reale.
La menzogna, invece viene usata dall’individuo per far intendere il contrario di ciò che pensa e sa.
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Dettagli appunto:
- Autore: Anna Bosetti
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Scienze dell'Educazione
- Corso: Scienze dell’Educazione
- Esame: Psicologia della comunicazione
- Docente: Luigi Anolli
- Titolo del libro: Mentire
- Autore del libro: Luigi Anolli
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