Flessibilità dei significati e menzogna
Il significato delle parole e delle frasi non è univoco, ma si presta a diverse interpretazioni possibili. I significati di molte parole presentano confini sfumati e continui.
I significati presentano al loro interno una notevole gradualità semantica per la presenza di modi di dire e modificatori scalari. Esempio: “morto stecchito”, “moto di sonno”, “morto che cammina” ecc.
Dunque qualsiasi significato non è prevedibile né determinabile a priori, perchè dipende sempre dal contesto di riferimento. Il contesto infatti, mette in evidenza certe proprietà del significato e ne mette in ombra altre, cioè compie una specie di selezione semantica. Per cui le interpretazioni degli enunciati propri o altrui variano in relazione alle diverse situazioni.
Questo processo sfocia nella risemantizzazione contestuale in cui un parlante può attribuire certe proprietà semantiche a qualcosa che di per sé non le possiede, ma che le acquisisce entro un determinato contesto. Esempio: posso chiamare sedia, una cassa vuota, una pila di libri che propriamente non lo sono ma che fungono da tale. Questo fenomeno pone perfettamente in evidenza la flessibilità e plasticità dei significati, il che è alla base della comunicazione menzognera, perchè i significati possono essere abbastanza espansi o ridotti in base alle aspettative, credenze e scopi dei comunicatori.
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Dettagli appunto:
- Autore: Anna Bosetti
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Scienze dell'Educazione
- Corso: Scienze dell’Educazione
- Esame: Psicologia della comunicazione
- Docente: Luigi Anolli
- Titolo del libro: Mentire
- Autore del libro: Luigi Anolli
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