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Aspetti non verbali presunti e aspetti non verbali osservati


La comunicazione menzognera comporta in modo costante il ricorso a sistemi extralinguistici (non verbali) di significazione e segnalazione, quali il sistema paralinguistico, la mimica facciale, lo sguardo, il contatto corporeo... Nella psicologia del senso comune esistono numerosi stereotipi sulla comunicazione menzognera, ovvero credenze generali, sul fatto che la comunicazione menzognera è rilevabile in base a caratteristiche come il nervosismo, ansietà e inquietudine. Quindi il mentitore è facile da scoprire perché nervoso, teso, tende a distogliere lo sguardo dall’interlocutore, non riesce a star fermo sulla sedia, e nel comunicare fa molte esitazioni ed errori linguistici, e aspetta a lungo prima di rispondere.
Invece, l’esigenza di controllare la situazione conduce il mentitore a reprimere il più possibile questi comportamenti che la gente comune ritiene ormai tipici della menzogna, e a fornire al contrario impressioni il più possibile veritiere e credibili. Dunque paradossalmente il mentitore si comporta in modo opposto a quanto immaginiamo, e soprattutto nella menzogna ad alto rischio egli tende a guardare in faccia l’interlocutore, a muovere poco le mani e le gambe, a compiere un numero limitato di gesti di automanipolazione.
Per quanto riguarda la voce, essa si è rivelata una modalità non verbale molto importante e attendibile. Il mentitore infatti, soprattutto nelle menzogne serie tende ad innalzare in modo significativo il tono della propria voce. In sostanza dunque, ogni mentitore sceglie il percorso comunicativo che è più consono con la sua personalità, con le sue competenze e con l’ambiente sociale. Tuttavia c’è una certa variabilità nei soggetti dovuta alla capacità di controllo della comunicazione menzognera. Infatti a seconda di questa capacità distingueremo:
mentitore abile (quei soggetti che sono capaci di comunicare la menzogna nello stesso modo in cui riescono a dire la verità. I loro indizi di smascheramento si riducono al minimo. Ad es. riguardo alla voce, il mentitore abile riesce a far ricorso a diverse registri e toni per cui non si distingue il discorso menzognero da quello veritiero. I soggetti che hanno un elevata competenza sociale sono anche quelli che mentono di più (es. gli estroversi rispetto ai timidi));
mentitore ingenuo (sono quelli che si fanno scoprire + facilmente e + frequentemente. L’ingenuità nel mentire dipende soprattutto dalla mancanza di controllo o da un eccesso di controllo della propria comunicazione. Ad es. c’è mancanza di controllo nei bambini o in quei soggetti che hanno elevata attivazione emotiva, e dunque vanno incontro + facilmente a incoerenze palesi, contraddizioni e assurdità. Invece nella situazione di ipercontrollo, accade che il mentitore al fine di mantenere il controllo e apparire credibile, tende ad eccedere divenendo innaturale).

Tratto da MENTIRE di Anna Bosetti
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