Riassunto del manuale adottato per l'esame di igiene mentale; si propone una visione dello sviluppo del bambino e dell'adolescente sulla base delle principali teorie dell'età evolutiva. I punti più critici nello sviluppo vengono esplicati alla luce di quanto postulato da Spitz, Freud, Piaget. Particolare attenzione alla fase adolescenziale e alle sue ombre, in particolare l'origine e le caratteristiche psicologiche delle bande giovanili.
Lo sviluppo sociale del bambino e dell’adolescente
di Antonella Bastone
Riassunto del manuale adottato per l'esame di igiene mentale; si propone una
visione dello sviluppo del bambino e dell'adolescente sulla base delle principali
teorie dell'età evolutiva. I punti più critici nello sviluppo vengono esplicati alla
luce di quanto postulato da Spitz, Freud, Piaget. Particolare attenzione alla fase
adolescenziale e alle sue ombre, in particolare l'origine e le caratteristiche
psicologiche delle bande giovanili.
Università: Università degli Studi di Torino
Facoltà: Scienze della Formazione
Esame: Igiene mentale
Docente: Chiara Marocco Muttini
Titolo del libro: Lo sviluppo sociale del bambino e
dell’adolescente
Autore del libro: Reymond-Rivier
Editore: La nuova Italia
Anno pubblicazione: 19701. Uomo essere sociale
La socialità è propria dell’uomo, necessità di considerare l’influenza dei fattori sociali, l’azione
dell’ambiente sulla socializzazione più le interazioni fra socializzazione/affettività/intelligenza (obiettivo è
la sintesi Piaget-Freud).
L’uomo è un essere sociale: studi scientifici dimostrano che, isolato e privato della presenza altrui, l’essere
umano non acquisisce i tratti caratteristici della natura umana (influenza che l’ambiente umano esercita sullo
viluppo psicologico degli individui; per es. bambini allevati dai lupi si comportano come animali).
Le facoltà umane (di ordine intellettivo, affettivo, spirituale) non sono presenti dalla nascita, se non
virtualmente, per svilupparsi hanno bisogno non solo dei processi organici, ma soprattutto dei rapporti con
gli altri (ciò permette la costruzione della personalità). L’essere umano è immerso fin dalla nascita in un
ambiente sociale, non è un istinto sociale ereditario, ma lunga evoluzione che inizia nei primi mesi e finisce
dopo l’adolescenza = sviluppo sociale.
L’educazione è il primo agente della socializzazione, il bambino non è passivo nei confronti dell’ambiente,
la socializzazione implica una partecipazione diretta e risposta attiva del soggetto.
Antonella Bastone Sezione Appunti
Lo sviluppo sociale del bambino e dell’adolescente 2. Primo rapporto con la madre. Dal dualismo al rapporto
oggettivale
Rapporti tra psicoanalisi e psicologia
Anni 50: riavvicinamento psicoanalisi – psicologia (la psicoanalisi offre elementi mancanti riguardo alla
genesi dei rapporti affettivi e sociali del bambino).
Importanza e carattere particolare del rapporto madre – bambino (studi di Spitz)
È un passaggio dalla sfera fisiologica (stadio fisico dell’utero, rapporti di parassitismo totale) a quella
psicologica(dal 1°anno il bimbo passa da uno stadio di simbiosi a uno in cui sviluppa rapporti di
dipendenza).
Rapporto con madre caratterizzato dalla costruzione dell’oggetto: in un 1° momento il rapporto non esiste
come tale (2 esseri che si riconoscono come tali) perchè il lattante vive in uno stadio di totale
indifferenziazione, privo di qualsiasi coscienza di sé, incapace di distinguere se stesso dagli altri, in assoluta
dipendenza dalla madre. La madre sostituisce l’io che egli non ha e funge da intermediaria col mondo
esterno. per ora la madre, con cui il bimbo vive in simbiosi, non occupa ancora un posto privilegiato perché
il bimbo non la distingue da sé o da altri oggetti; cl passare dei mesi, la madre diventa l’oggetto per
eccellenza (quando il bimbo stabilisce con lei un rapporto oggettivo), elabora un mondo stabile formato da
oggetti distinti dall’io.
La comunicazione tra partners tanto diversi è quasi una modalità di scambio arcaica in cui nonostante le
sostanziali differenze, ciascuno è informato di ciò che sente l’altro. La madre, grazie al suo amore e
esperienza di persona adulta, percepisce e impara a interpretare le emozioni del bimbo più il bimbo registra i
movimenti affettivi consci e inconsci della madre, li intrometta e diventano orientamento per sue reazioni.
L’oggetto è investito prima di essere percepito.
Antonella Bastone Sezione Appunti
Lo sviluppo sociale del bambino e dell’adolescente 3. La costruzione dell’oggetto - Piaget
Utilizza come criterio la ricerca attiva degli oggetti scomparsi (reazione del bambino se gli si sottrae un
oggetto), i primi 9 mesi caratterizzati dall’assenza di qualsiasi condotta speciale in rapporto alla scomparsa
degli oggetti:
1. le cose esistono solo a intermittenza e non sono concepite nella loro collocazione spaziale; gli oggetti
esistono solo nella misura in cui l’azione del soggetto si esercita su di loro; l’universo del lattante è mobile e
caotico, necessità che gli oggetti si distacchino dall’azione e si collochino in un contesto di relazioni spaziali
e causali indipendenti dall’azione immediata (l’io deve scoprirsi e situarsi come cosa, uscire
dall’egocentrismo)
2. evoluzione che dimostra che il bambino inizia ad attribuire agli oggetti un inizio di permanenza, grazie
alla maturazione nervosa e muscolare si organizzano gli schemi di comportamento (per esempio
coordinazione udito-vista, se si agita un sonaglio, il bimbo cerca la fonte del rumore)
3. il bambino inizia a portare davanti ai suoi occhi ciò che afferra (coordinazione vista-prensione) più
segue gli oggetti nella loro caduta, è capace di prevedere la nuova posizione dell’oggetto (capacità di
attribuire permanenza a di un oggetto) più reazioni circolari differite: se si distoglie l’attenzione del bimbo
occupato in un’azione, riprende poi l’attività interrotta più è capace di allontanare gli ostacoli che intralciano
la sua percezione (per es. lenzuolo sugli occhi)
4. caratterizzato dalla ricerca degli oggetti scomparsi (se nascosti dal suo campo percettivo sono
immediatamente ritrovati intorno ai 9-10 mesi), però non tiene conto degli spostamenti successivi anche se
visibili: ricerca l’oggetto sempre dove lo ha ritrovatola 1° volta come se gli attribuisse una posizione
immutabile
5. il bambino tiene conto degli spostamenti successivi (1anno), l’oggetto è costituito, anche se non è
capace di dedurre gli spostamenti senza vederli
6. 18-20 mesi, capacità di rappresentazione, cioè l’affermarsi del pensiero, l’oggetto si stacca del tutto
dall’io per divenire sostanza autonoma e dotata di permanenza, il proprio corpo è percepito come un oggetto
e il bambino lo rappresenta per analogia con quello degli altri
Stretta interazione tra costituzione oggetto/presa di coscienza di sé: all’inizio il bimbo è incapace di
distinguere gli oggetti, poi inizia a percepire il mondo esterno in rapporto alla propria attività, poi acquisisce
una conoscenza delle cose sempre più estesa (differenzia gli oggetti dalla sua persona e giunge a
comprendere che esistono anche quando non li vede/usa), dal riconoscimento della loro autonomia,
riconosce anche la propria.
Antonella Bastone Sezione Appunti
Lo sviluppo sociale del bambino e dell’adolescente 4. L’evoluzione oggettuale secondo la Psicoanalisi
1. fase narcisistica: tutta l’energia libidica resta sul soggetto (ha esistenza puramente fisiologica: nutrizione
più sonno). Spitz afferma che il solo affetto osservabile alla nascita è il dispiacere (situazioni di tensione,
disagio); col tempo il bambino associa all’esperienza dell’allattamento una sensazione piacevole
(soddisfazione dei bisogni che diminuisce la tensione). Da qui esperienza sempre più specifiche: per es.
dopo 1 settimana rivolge il capo alla madre che lo allatta, a 3 settimane reagisce alla voce umana con
movimenti di suzione. A tre mesi è transizione alla fase successiva: il bambino sorride allo sguardo/voce
dell’adulto e si acquista al suo avvicinarsi.
2. fase pre-oggettuale: sorride all’adulto, è la prima risposta intenzionale e 1°condotta sociale perchè non è
provocata da sensazioni interne di bisogno/tensione, ma è disinteressata (1°scambio), però si limita al volto
visto di fronte e sorridente il bimbo non percepisce una persona ma il segnale di un’immagine, è lo schema
di riferimento meglio conosciuto e legato a tutte le situazioni piacevoli e rassicuranti). Non c’è un oggetto
individualizzato (sorride anche a una maschera). 6-8 mesi periodi di transizione: il bimbo distingue persone
conosciute e sconosciute
3. fase oggettiva: Spitz parla dell’angoscia degli 8 mesi (corrisponde al 4°stadio di Piaget), reagisce con
paura alla vista di un estraneo, comportamento che deriva dall’assenza della madre; ciò che angoscia il
bimbo non è l’estraneo ma l’assenza della madre (insicurezza) più il sopraggiunger edi une straneo, che
delude il suo desiderio di vedere la madre, determina il rifiuto per l’intruso. La madre è distinta da tutte le
altre persone e occupa nell’universo del bimbo un posto insostituibile (raggiunto il livello oggettivo). Manca
ancora la capacità di rappresentarsi l’oggetto o evocare l’immagine della madre assente, la madre è il
1°oggetto costituito, è l’oggetto affettivo e cognitivo per eccellenza (percezioni, azioni, conoscenze sono
acquisite tramite madre). L’affermarsi del rapporto oggettuale indica che l’io è strutturato, anche se
rudimentale, assicura equilibrio negli scambi soggetto/oggetto. Da qui progressi nei comportamenti sociali:
rapporti differenziati con le altre persone (gerarchia affettiva), si arricchisce il registro di emozioni e scambi
attivi con gli altri inizia a comprendere e usare i gesti come mezzi di comunicazione e contatto)
Antonella Bastone Sezione Appunti
Lo sviluppo sociale del bambino e dell’adolescente 5. La comunicazione nell’ambito del rapporto madre – bambino
Il ruolo dei sentimenti: la comunicazione è fattore determinante della sicurezza del bambino (fondamentale
per buona formazione dell’io e sviluppo armonico della personalità); la comunicazione ha effetti anche sulla
madre: anche se non ha valore formativo, esercita grande influenza su atteggiamenti consci e non della
madre, anche la madre acquista sicurezza a seconda delle risposte del bambino (processo circolare di
azione/reazione).
Importanza del passato psicologico della madre: dalla parte della madre la comunicazione si stabilisce su 2
piani diversi, conico e inconscio (può esserci coincidenza o contraddizione, per es. una madre può curare
perfettamente suo bimbo, ma avere nel profondo reazioni ambivalenti). I segnali che provengono da
atteggiamenti inconsci hanno un ruolo fondamentale nell’organizzazione dell’io.
Per Spitz carenza affettiva materna:
- Causata d a separazione: malinconia dei lattanti separati dalla madre (Spitz) nei primi 6 mesi: arresto dello
sviluppo, regressione, basso quoziente sviluppo, ritardo motorio e intellettivo (dopo i 5 mesi di separazione i
disturbi diventano irreversibili); se la madre è restituita al bimbo, la guarigione è immediata, riprende
vitalità. I danni sono attenuati/eliminati se la madre è sostituita da una persona adatta. La depressione
analitica si sviluppa solo se il bimbo è separato da una buona mamma.
- Causata da incapacità della madre di svolgere il ruolo di oggetto rassicurante: non solo madri snaturate, ma
anche personalità nevrotiche o profondamente ambivalenti. Se i rapporti con madre sono negativi, i risultati
della separazione portano a un miglioramento del quoziente di sviluppo.
per lo sviluppo e socializzazione la figura materna è insostituibile, a condizione che sappia svolgere il suo
ruolo. Se la comunicazione è positiva, struttura il senso di sicurezza, l’amore di sé (il bimbo si eente buono
perchè la madre gli vuole bene); col tempo acquista un sentimento più autonomo e interiorizza il suo valore
personale. Se la comunicazione è negativa: soggetto insicuro, privo di autostima, sentimenti d’inferiorità
(autosvalutazione).
Antonella Bastone Sezione Appunti
Lo sviluppo sociale del bambino e dell’adolescente