La psicologia della banda
Il motivo fondamentale che spinge alla banda è il bisogno di sicurezza: in essa il ragazzo trova compensazione ai sentimenti di debolezza e inferiorità (sono le stesse motivazioni dell’adolescente normale ma molto più intense perchè nutrite da frustrazioni e legate al passato). Per il delinquente la banda è il punto d’arrivo, perché esercita un fascino tale da escludere tutto ciò che ne è estraneo. Omosessualità nelle bande: un motivo di attrattiva persistente per vita di banda, il ragazzo non ha potuto vivere normalmente il complesso edipico e identificarsi con l’immagine paterna, l’orientamento psicosessuale è compromesso.
La banda fa emergere il delinquente dall’infanzia per farne un uomo, il giovane cercherà di bruciare le tappe che lo separano da vita adulta, però la virilità si traduce in azioni simboliche più trova nella banda valori morali (lealtà verso compagni, solidarietà, altruismo, coraggio, eroismo, dominio di sé), questi valori non oltrepassano la banda, rafforzano i legami interni, ma isolano il soggetto dal mondo circostante; gli altri non hanno profili reali, sono semplici astrazioni. Nel codice d’onore della banda, il delinquente trova per la 1° volta un ideale alla sua portata che lo innalza e gli dona ciò che non ha mai conosciuto: un’immagine valorizzante di sé.
La forza della banda sta nell’unità (per es. i nuovi venuti sono sottoposti a rituali di ammissione e deve dar prova delle sue capacità). L’unità è perfezionata da un’organizzazione struttura: le bande tengono ogni loro membro nella più stretta obbedienza e conformismo rigido (hanno istituzioni, gergo, riti). All’inizio è un raggruppamento spontaneo di giovani senza struttura, poi le personalità più forti s’impongono e beneficiano del potere; le diverse attività della banda consentono a ognuno di manifestare le sue attitudini particolari, giungendo a una “divisione del lavoro”, ciò riduce le possibilità di conflitto ed evita le rivalità tra leaders.
La delinquenza giovanile riflette lo squilibrio di una società che non è riuscita a conciliare i progressi tecnici con valori umani di cui ha determinato l’impoverimento. L’antidoto è il tempo libero che dovrebbe determinare la riumanizzazione della società meccanizzata: rilassamento, divertimento e sviluppo (effetto formativo e valorizzante); per es. creazione di centri sociali, terreni di gioco per un’organizzazione collettiva del tempo libero con l’effetto di ristabilire le relazioni interpersonali, vincere la noia, passività, indifferenza suscitando la partecipazione attiva e il carattere comunitario.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Antonella Bastone
[Visita la sua tesi: "L’anoressia mentale in adolescenza: analisi multidimensionale dell'autostima"]
[Visita la sua tesi: "Corpo, modelli estetici e disturbi del comportamento alimentare. Un’interpretazione socioculturale."]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Esame: Igiene mentale
- Docente: Chiara Marocco Muttini
- Titolo del libro: Lo sviluppo sociale del bambino e dell’adolescente
- Autore del libro: Reymond-Rivier
- Editore: La nuova Italia
- Anno pubblicazione: 1970
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