L’evoluzione oggettuale secondo la Psicoanalisi
1. fase narcisistica: tutta l’energia libidica resta sul soggetto (ha esistenza puramente fisiologica: nutrizione più sonno). Spitz afferma che il solo affetto osservabile alla nascita è il dispiacere (situazioni di tensione, disagio); col tempo il bambino associa all’esperienza dell’allattamento una sensazione piacevole (soddisfazione dei bisogni che diminuisce la tensione). Da qui esperienza sempre più specifiche: per es. dopo 1 settimana rivolge il capo alla madre che lo allatta, a 3 settimane reagisce alla voce umana con movimenti di suzione. A tre mesi è transizione alla fase successiva: il bambino sorride allo sguardo/voce dell’adulto e si acquista al suo avvicinarsi.
2. fase pre-oggettuale: sorride all’adulto, è la prima risposta intenzionale e 1°condotta sociale perchè non è provocata da sensazioni interne di bisogno/tensione, ma è disinteressata (1°scambio), però si limita al volto visto di fronte e sorridente il bimbo non percepisce una persona ma il segnale di un’immagine, è lo schema di riferimento meglio conosciuto e legato a tutte le situazioni piacevoli e rassicuranti). Non c’è un oggetto individualizzato (sorride anche a una maschera). 6-8 mesi periodi di transizione: il bimbo distingue persone conosciute e sconosciute
3. fase oggettiva: Spitz parla dell’angoscia degli 8 mesi (corrisponde al 4°stadio di Piaget), reagisce con paura alla vista di un estraneo, comportamento che deriva dall’assenza della madre; ciò che angoscia il bimbo non è l’estraneo ma l’assenza della madre (insicurezza) più il sopraggiunger edi une straneo, che delude il suo desiderio di vedere la madre, determina il rifiuto per l’intruso. La madre è distinta da tutte le altre persone e occupa nell’universo del bimbo un posto insostituibile (raggiunto il livello oggettivo). Manca ancora la capacità di rappresentarsi l’oggetto o evocare l’immagine della madre assente, la madre è il 1°oggetto costituito, è l’oggetto affettivo e cognitivo per eccellenza (percezioni, azioni, conoscenze sono acquisite tramite madre). L’affermarsi del rapporto oggettuale indica che l’io è strutturato, anche se rudimentale, assicura equilibrio negli scambi soggetto/oggetto. Da qui progressi nei comportamenti sociali: rapporti differenziati con le altre persone (gerarchia affettiva), si arricchisce il registro di emozioni e scambi attivi con gli altri inizia a comprendere e usare i gesti come mezzi di comunicazione e contatto)
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Dettagli appunto:
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Autore:
Antonella Bastone
[Visita la sua tesi: "L’anoressia mentale in adolescenza: analisi multidimensionale dell'autostima"]
[Visita la sua tesi: "Corpo, modelli estetici e disturbi del comportamento alimentare. Un’interpretazione socioculturale."]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Esame: Igiene mentale
- Docente: Chiara Marocco Muttini
- Titolo del libro: Lo sviluppo sociale del bambino e dell’adolescente
- Autore del libro: Reymond-Rivier
- Editore: La nuova Italia
- Anno pubblicazione: 1970
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