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- DALLA NASCITA DELL'URBANISTICA ALLA FINE DEL XXI SECOLO
Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo:
L'insegnamento mira a fornire allo studente conoscenze utili per la corretta comprensione delle città e del loro sviluppo. La disciplina inizia dai primi movimenti europei della fine del Settecento inizi Ottocento fino alla legge Galasso. Si procede alla corretta descrizione degli avvenimenti riportando gli esempi più emblematici della storia: Assisi, Napoli, Parigi, Barcellona e Bologna.
Dettagli appunto:
- Autore: Martina Scozzari
- Università: Università degli Studi di Palermo
- Facoltà: Architettura
- Corso: Architettura
- Esame: Urbanistica
- Docente: Francesco Lo Piccolo
Indice dei contenuti:
- 1. La formazione della città industriale
- 2. Inghilterra: problemi e patologie delle città
- 3. Le utopie del XIX secolo: il contesto storico e socio-economico → Owen
- 4. Le utopie del XIX secolo: il contesto storico e socio-economico → Fourier
- 5. Le utopie del XIX secolo: il contesto storico e socio-economico → Godin
- 6. Le utopie del XIX secolo: il contesto storico e socio-economico → Cabet
- 7. Le origini dell'urbanistica moderna: l'approccio tecnico
- 8. Chadwick e Fichera
- 9. L'infrastrutturazizzazione delle grandi città europee e la regolamentazione edilizia
- 10. Geddes: città in evoluzione
- 11. Il piano urbanistico nella legislazione e nella prassi italiana
- 12. Le basi dell'urbanistica d'oggi in Italia
- 13. La cultura urbanistica italiana e la legge n.1150 del 1942
- 14. Le procedure della pianificazione
- 15. L'Italia dal dopoguerra alla vertenza per la riforma urbanistica
- 16. L'urbanistica a Napoli dal dopoguerra ad oggi: note e documenti
- 17. Il Piano Regolatore Generale di Assisi
- 18. La struttura urbana di Assisi
- 19. La rovina recente di Assisi
- 20. Il censimento dei valori architettonici e urbanistici della città entro le mura
- 21. La situazione delle abitazioni e delle famiglie (Assisi)
- 22. Attuale destinazione delle aree (Assisi)
- 23. Sintesi della situazione e prospettive di sviluppo di Assisi
- 24. Finalità degli interventi economici (Assisi)
- 25. L'Italia dal dopoguerra alla vertenza per la riforma urbanistica
- 26. Legge 167 del 1962: un sottoprodotto del dibattito sulla riforma urbanistica
- 27. Gli anni di Agrigento
- 28. La «legge ponte»
- 29. Un anno di moratoria
- 30. La frana di Agrigento del 1966 e la commissione d'inchiesta Martuscelli
- 31. La frana e l'istituzione della Commissione di Indagine
- 32. Il metodo di lavoro della Commissione di Indagine
- 33. I risultati della Commissione di Indagine
- 34. La compromissione del patrimonio storico e ambientale
- 35. Conclusioni della Commissione: Considerazioni
- 36. Urbanistica Incostituzionale
- 37. La sentenza del Maggio 1968
- 38. Il dibattito sulle sentenze
- 39. Nuovi indirizzi per la riforma
- 40. L'Italia dal dopoguerra alla vertenza per la riforma urbanistica
- 41. Il piano per il centro storico di Bologna
- 42. Il piano di recupero – Piano Particolareggiato (Bologna)
- 43. Aspetti economico-finanziari del risanamento conservativo (Bologna)
- 44. Le leggi per la casa: la legge 5 Agosto 1978 n°457
- 45. Bologna
- 46. Il piano regolatore del 1969 (Bologna)
- 47. Il Piano per l'Edilizia Pubblica e Popolare il PEEP
- 48. Comparto S. Leonardo
- 49. Il piano dei servizi sociali e culturali
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Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo di Martina Scozzari L'insegnamento mira a fornire allo studente conoscenze utili per la corretta comprensione delle città e del loro sviluppo. La disciplina inizia dai primi movimenti europei della fine del Settecento inizi Ottocento fino alla legge Galasso. Si procede alla corretta descrizione degli avvenimenti riportando gli esempi più emblematici della storia: Assisi, Napoli, Parigi, Barcellona e Bologna. Università: Università degli Studi di Palermo Facoltà: Architettura Corso: Architettura Esame: Urbanistica Docente: Francesco Lo Piccolo1. La formazione della città industriale Per descrive e comprendere in pieno la formazione della città industriale e tutti i problemi che ne conseguono è utile trattare e comprendere come si sviluppava e si comportava l’intero sistema urbanistico prima dei grandi cambiamenti dati dalla rivoluzione industriale la quale determina l’affermazione del sistema capitalistico borghese, il quale, portava ad un fortissimo consolidamento e sviluppo di quella peculiare forma di organizzazione del rapporto tra uomo e città, con il suo sviluppo quantitativo e i primi segni della crisi. Uno dei punti nodali di questa crisi è proprio la questione della rendita fondiaria urbana. C’è una contraddizione strutturale tra la funzione sociale della città dell’ottocento e quella del medioevo. Per effetto della sconfitta dell’ancien regime e del trionfo della classe borghese e del sistema di produzione capitalistico, si è radicalmente trasformato il rapporto tra città e suolo urbano. Un urbanista svizzero Bernuilli a tal proposito, descrive il fenomeno imponendo come tesi di fondo il fatto che la città nasce su un suolo indiviso, dalla non divisione del suolo deriva la possibilità di regolare e trasformare la città in funzioni di interessi comuni. Bernuilli nei suoi scritti si riferisce ad un sistema feudale, tipico dell’Atlantico e degli Urali, ed illustra le ragioni per il quale le città che risalgono all’XI e XII secolo erano sorte su un terreno frazionario che nemmeno il signore poteva essere considerato come unico proprietario. La città, comunque si costruiva, in questi suoli, mediante il seguente sistema: una grande impresa di fondazione veniva affidata ad una persone valente a sua scelta definita LOCATOR, (successivamente assunse il ruolo di podestà), sul territorio affidato egli iniziava i lavori, facendo dissodare il nuovo contenuto della città, fissando la reta stradale e le mura entro le quali si dovevano sviluppare i quartieri edilizi, secondo piani lungamente meditati. Ovviamente, il Locator, doveva pensare a popolarla, decretando ai mercanti le più vaste aree vicine al mercato e alle strade principali, mentre gli artigiani e i contadini occupavano le vie più anguste al di là del quale potevano erigere cascine e stalle. (Nasce un principio simile alla zonizzazione = tecnica in uso negli attuali piani regolatori, secondo la quale il terreno viene articolato in zone ciascuna contraddistinta da una specifica funzione, da determinati parametri e indici di utilizzazione e di fabbricabilità e cosi via. ) Gli abitanti pagavano un canone per il diritto di costruzione o anche una tassa di abitazione o una tassa d’eredità. Ereditario era infatti il loro titolo sul terreno, perché ne fosse consenziente il titolare e allora tale diritto poteva vendersi ad un terzo. Se godeva di risorse sufficienti poteva trasformare il suo laboratorio in uno stabile a case di muratura, poteva modificarla, ingrandirla come meglio desiderasse. Dunque USO DELL’ABITAZIONE E DIRITTO DI CITTADINANZA COINCIDEVANO. Inizialmente i lotti edificabili erano stati assegnati in uso a tempo indeterminato e il canone era immutabile, fino a quando con l’avvento della coniazione in massa della moneta e alla scoperta delle indie occidentali, si determinò un aumento di tutti i prezzi, e di conseguenza l’imposta perdette gran parte del suo significato e non fu infine che una modesta forma di riconoscimento. In alcuni casi alcuni amministratori aumentarono il Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo canone, fissandolo magari in proporzione al reddito, ma già dal 14 secolo si liberarono dell’inopportuno balzello col agire in una sola volta un capitale presso a poco corrispondente a quello del tasso periodico. Entra in ballo anche la speculazione fondiaria, nel 1789 la nobiltà perde in Francia il suo potere, subentra la borghesia come classe egemone. Quest’ultima aveva inventato e promosso la dimensione sociale nella fabbrica, non riuscendo a proiettare quella medesima dimensione nella città. In questo modo si sciolsero non solo i diritti fondiari ma anche del comune. Il suolo adesso è visto come merce, ognuno poteva vendere il proprio terreno al più alto prezzo raggiungibile sul mercato. Questa speculazione venne metodicamente condotta dalla società fondiarie, le quali vendevano al miglior acquirente il terreno al miglior prezzo. Inoltre le strade principali erano valutate maggiormente rispetto a quelle lungo le strade secondarie, e la delicata pressione della proprietà fondiaria ottenne che i nuovi quartieri fossero riccamente dotati di strade principali. Da ciò scaturì anche la creazione di innumerevoli casa ad angolo poiché più idonee a locali commerciali. Bernuilli, inoltre, descrive come l’edilizia stessa dimostra come la città sia divenuta fortemente dominata dalla speculazione fondiaria, poiché la massima rendita si ottiene con il massimo sfruttamento del suolo, meglio costruire su un dato lotto 5 piani piuttosto che 3. Dunque, la città se fosse stata in realtà la vera proprietà del suolo avrebbe avuto il libero campo per concedere o rifiutare aree a destinazioni edificatorie non desiderabili. Ma, avendo essa già alienato i terreni dovette bandire ogni diritto in proposito. Ora, quando una città per una miglioria che deve servire a tutti che sia un parco, un campo sportivo, dovrà rivolgersi ad un ente privato, il quale si renderà a favore della comunità ma speculando sul terreno da vendere. Tanto più l’area conviene tanto più il prezzo si eleva. È proprio per questa ragione che le nostre città difettano di ampie località. L’epoca del trionfo della borghesia è anche l’epoca della formazione dei grandi stati nazionali, divenendo città speciali per la rappresentazione che in essa si svolge, dove la classe dirigente si articola in maniera più complessa rispetto agli artigiani e commercianti di borgo. Si afferma un nuovo disegno urbano i cui punti di forza non sono soltanto i fuochi greco-romani ma prospettive, percorsi, viali, che riprendono l’insediamento signorile. Si sviluppano nelle città zonizzazioni funzionali e le segregazioni di classe: gli assi e le zone della residenza alto-borghese, i quartieri di casermoni operai: le estese periferie della middle class e anche i tuguri del Lumpenproletariat. Ma il dato più rilevato è l’enorme espansione quantitativa della città con la seguente variazione dei vari insediamenti umani assunti in quell’arco di tempo e il peggioramento delle condizioni di vita delle classi operaie. Ricordiamo che alla vecchia struttura manifatturiera si sostituisce la concentrazione del lavoro di fabbrica, trasformando contadini e artigiani in proletari salariati. Il mutamento dei modi di produzione nelle industrie si svolge parallelamente al miglioramento dell’attività agricola e quindi ad una diminuzione della mano d’opera in campagna. All’emigrazione della popolazione rurale e all’urbanesimo che ne deriva, non sempre corrisponde un eguale incremento di posti di lavoro in città e di vie di comunicazione, ma le innovazioni dei mezzi di trasporto rivoluzionano il concetto di distanza. Le trasformazioni fisiche sono diverse e articolare nei vari paesi europei, con effetti di squilibrio e accelerazione differenziata nelle regioni investite da questo fenomeno. In termini generale è migliorato il progresso ed il benessere, ma nei singoli casi ciò che viene denunciato è il degrado di alcune citta, nelle quali il cambiamento si verifica più velocemente, come il sovraffollamento delle abitazioni, le condizioni igienico-sanitarie, l’incremento generale del traffico, la qualità dell’aria e dell’acqua. Mentre la concentrazione del proletariato nelle aree urbane degradate innesca un processo di Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo rivoluzione sociale: le città diventano catalizzatori come mai prima. In Francia il decollo è ritardato di una quindicina d’anni, nella penisola iberica e in Austria si assiste ad un aumento delle popolazione, ma non a una concentrazione della stessa città. Analogamente accaduto in Danimarca e Svezia mentre nella penisola Italiana si verifica un’espansione molto lenta a Genova, Napoli, Catania e in parte Palermo. Diciamo dunque che la situazione più eclatante si verificò in Inghilterra intorno agli anni 1760 e 1830 le terre comuni intorno antichi villaggi inglesi rese possibile un maggior sfruttamento del suolo, trasformando dunque i coltivatori diretti in braccianti o affittuari, legati ad un tenore di vita giusto poco necessario per sopravvivere. In Inghilterra, le nuove tecnologie di tessitura e macchine pongono le premesse per l’industria moderna, l’antica organizzazione familiare veniva a decadere, ricordando che un'unica famiglia provvedeva alle operazioni di filatura, tintura e tessitura facendosi carico della materia prima e successivamente rivendendo il prodotto finito, adesso, la domanda cresce in maniera smisurata e di conseguenza i commercianti preferivano distribuire una maggior quantità di materia prima a vari gruppi di operai, pagando soltanto il lavoro finito e guadagnando più merce. Ovviamente la concorrenza determinava un aumento supplementare della richiesta del prodotto, con costi comunque ridotti, di conseguenza si determinano delle invenzioni in campo tecnico che portano ad un miglioramento economico e commerciale migliore. Si ricordi per esempio i primi telai che comportavano una produzione limitata pur usufruendo di un unico uomo, per arrivare ad un risultato considerevole si dovette aspettare il 1785 con l’avvento della prima macchina industriale, sostituita successivamente da quella a vapore di Watt. Inoltre, quest’ultima determinò un vantaggio per l’estrazione del carbone nelle cave, poiché si eliminarono definitivamente, con questa scoperta, le infiltrazioni dovute al telaio ad acqua precedentemente adoperato. Si sostituì il carbone coke a quello vegetale, nella lavorazione dei materiali ferrosi, ed Cort, trovò il modo di utilizzare il carbone anche nei processi di forgiatura e laminatura. Le fonderie si spostarono nelle regioni minerarie, favorendo la nascita di grandi impianti a ciclo completo. Così nel corso di una sola generazione, si compirono i progressi tecnici che resero possibile un aumento illimitato della produzione industriale, inoltre, lo sviluppo delle industrie e la loro concentrazione nei grandi opifici attirarono molte famiglie dai distretti agricoli del sud a quelli minerari del nord. Segue, quindi, un trasferimento dalle case isolate di campagna ai compatti quartieri in prossimità delle officine, nacquero in questo modo delle improvvise nuove città. L’associazione fra industria e città fu subito ben salda, gli imprenditori potevano contare su una riserva di mano d’opera sempre abbondante e sostituibile, mentre gli operai, trovavano in città una maggior varietà di scelte e una possibilità di riconoscersi come categoria, di organizzarsi a difesa dei comuni interessi. Per le esigenze di commercio e soprattutto per il trasporto delle merci, fu rinnovata la rete e le vie di comunicazione. Le disagevoli strade furono sostituite dopo il 1745 da nuove strade a pedaggio, i fiumi dopo il 60 furono integrati a nuovi canali e nel 1801 entrò la SURREY IRON RAILWAY, la prima impresa ferroviaria per il trasporto di merci. Ma soltanto dopo il 1825 in seguito all’invenzione della locomotiva di Stephenson cominciò lo sviluppo delle ferrovie. È in relazione alla nuova rete di trasporti e al movimento commerciale sempre in espansione che occorre valutare la crescita senza precedenti di alcune città. Londra, alla fine del '700 aveva un milione di abitanti. Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo Questo insieme di trasformazioni fece cambiare domicilio e modo di vivere di diverse persone, alterando l’utilizzazione del suolo e del paesaggio, inoltre insorgono innumerevoli iniziative di speculazione che si concentrano improvvisamente in stabilimenti, strade, canali. La politica del tempo è colpita dalle cadute tradizionali e teorizza soprattutto l’opposizione ai vincoli e agli istituti che ostacolano la libera espansione delle nuove iniziative. I riformatori politici adoperano la critica razionale per demolire i privilegi dell’assolutismo, della gerarchia sociale, del dirigismo economico, lasciando in ombra il tipo di organizzazione del nuovo stato, concepito preferibilmente come uno spazio vuoto dove l’individuo e il pubblico potere si affrontino direttamente, facendo astrazione da ogni struttura intermedia che ne perturbi il rapporto: la realizzazione dell’ideale democratico sembra infatti condizionata all’assorbimento di tutte le società parziali e nella repubblica sovrana. Questa impostazione teorica, mentre porta in primo piano i problemi politici generali e costituzionali, svaluta i problemi organizzativi di settore o li riduce semplici deduzioni. Ogni difficoltà connessa con la sopravvivenza di qualche istituto tradizionale, favorisce la formazione di nuove teorie come quella di Malthus sulla popolazione o quella di Ricardo riguardo l’abolizione dei dazi e delle dogane. Così mentre il pensiero liberare riesce a far rimuovere le vecchie restrizioni legali, le città e le campagne restano praticamente prive di adeguati controlli urbanistici, la parte più progredite culturalmente persuadono i governi e l’opinione pubblica a non interferire, screditando i tradizionali metodi urbanistici ma senza comunque proporne di nuovi (Adam Smith consiglia di liverarsi dei loro demani per pagare i debiti). La città antica cambiava così lentamente che poteva in ogni momento considerarsi immobile per un tempo indefinito, sistemare una piazza, un quartiere significava imporre per sempre una forma architettonica precisa senza possibili incrementi futuri, significava applicare ad una realtà in movimento lentissimo l’approssimazione plausibile di un’immagine affatto variabile. Ovviamente questa trasformazione diventa sempre più difficile man mano che aumenta la velocità delle trasformazioni, dunque mentre l’architettura ha raggiunto per conto suo la massima finezza nella progettazione di ambienti monumentali e nell’armonizzarli con il paesaggio urbano o naturale, diminuisce la coerenza esecutiva e diminuisce la capacità di incidere durevolmente nel tessuto della città. Per esempio a Parigi la regolarità architettonica è ottenuta imponendo una facciata uniforme a molti edifici indipendenti, o il Circus e il Royal Crescente di Bath e più tardi Regent’s Street a Londra, consistono in un’architettura uniforme sovrapposta a una moltitudine di case indipendenti, la simmetria e l’unità prospettica da mezzi di controllo strutturale diventano mezzi di controllo paesistico. La raffinatezza e l’eleganza di questi ultimi prodotti della tradizione classica nascondono il distacco ormai completo dai problemi della nuova città e precludono di fatto ogni contatto fra questa tradizione e l’ambiente che si va formando per effetto della rivoluzione industriale. Mentre la ricca borghesia si raccoglie negli squisiti ambienti di Beldford di Place e di Russel square, i miserabili quartieri dell’est crescono senza speranza, ma presto i loro inconvenienti igienici metteranno in crisi l’intera città e si dovrà costruire da capo l’intera metodologia urbanistica. Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo 2. Inghilterra: problemi e patologie delle città Quando nel giugno del 1815 giunse in Inghilterra la notizia della battaglia di Waterloo, il sollievo per la fine della guerra fu soverchiato delle problematiche interne, infatti le spese di guerra avevano causato una progressiva inflazione, raddoppiando quasi il costo della vita fra il 1790 e il 1813, ora la fine delle restrizioni di guerra metteva in crisi sia il monopolio dei commercianti inglesi sulle rotte oceaniche, sia il monopolio degli agricoltori inglesi nel rifornimento del mercato interno. Il parlamento, dominato dai proprietari terrieri, si preparava ad approvare l’infausta legge protezionista sul grano che avrebbe trasferito sui consumatori, e indirettamente sul costo della mano d’opera industriale. La paura della rivoluzione francese aveva trasformato molti conservatori illuminati, come Bruke, in predicatori della violenza, intanto la rivoluzione demografica ed industriale aveva già radicalmente trasformato la distribuzione degli abitanti sul territorio, e le carenze dei nuovi insediamenti iniziavano a manifestarsi in grande scala. GLI EFFETTI • LA QUESTIONE ABITATIVA LEGATA ALLA PRESENZA DELLE INDUSTRIE (SOVRAFFOLLAMENTO) • I VALORI DEI SUOLI EDIFICABILI HANNO INCREMENTI/DECREMENTI CON ANNESSE SPECULAZIONI • PROBLEMI DI ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA • LA QUESTIONE DEL RUOLO DELLE RISORSE ENERGETICHE • LE FUNZIONI , GLI USI SONO AUMENTATI • C’È UNA DIFFUSIONE DI IDEE MA LE RISORSE SONO LIMITATE • FIDUCIA NEL PROGRESSO • NON CI SONO EFFETTI NEGATIVI IN TERMINI SPAZIALI • MANCA LA CAPACITÀ DI ANTICIPARE LE PROBLEMATICHE • POSIZIONI DIFFERENTI SU QUESTIONI SOCIALI • ANTICIPARE SCELTE LEGGI CHE RIGUARDANO IL FUTURO • SI ABITA E SI LAVORA SULLO STESSO POSTO • CONDIZIONI IGENICO SANITARIE PESSIME Le famiglie che abbandonavano la campagna e affluivano negli agglomerati industriali erano alloggiate o negli spazi vuoti disponibili entro i quartieri antichi, o nelle nuove costruzioni erette dalla periferia, che presto si moltiplicarono formando nuovi estesissimi quartieri. La costruzione delle nuove case l’adattamento delle esistenti era opera di speculatori privati i JERRY BUILDERS e ovviamente, per il gioco di concorrenza la qualità degli alloggi era la peggio che potessero trovare. Gli affitti variavano soltanto in casi strettamente eccezionali, al minimo compatibile con la sopravvivenza dei prestatori d’opera; i profitti sul capitale impiegato dunque solo riducendo i costi e abbassando il più possibile il livello delle costruzioni. Per lo più la maggioranza delle case operaie di Manchester e dei sobborghi londinese era costruita, la maggior parte, durante il periodo napoleoniche. Inoltre, la mano d’opera edilizia era divenuta più costosa e soprattutto i tassi d’interesse sul capitale impiegato andavano aumentando, per restare alti ancora molti anni dopo la fine del conflitto. Le condizioni del tempo di guerra contribuirono decisamente a peggiorare la qualità dei nuovi quartieri. Con tutto questo, è probabile che le case occupate non fossero peggiori di quelle precedentemente abitate nei pressi delle campagne. I muri erano costruiti in mattoni e non in legno, e il tetto Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo in ardesia piuttosto che paglia, le stanze erano più strette ma senza l’ingombro delle macchine filatrici, i servizi igienici mancavano o erano primitivi. Le carenze igieniche sono poco sopportabili per l’accostamento e il numero stragrande delle nuove abitazioni. Finché ogni casa aveva molto spazio intorno i rifiuti liquidi e solidi potevano essere eliminati con facilità, e le diverse funzioni da svolgere all’aperto come l’allevamento degli animali, il traffico dei pedoni e i giochi dei bambini potevano svolgersi senza problemi. Ma adesso l’addensamento e l’estensione senza precedenti dei quartieri operai rendono pressoché impossibile lo smaltimento dei rifiuti, lungo le strade corrono i rigagnoli delle fogne scoperte, e ogni angolo appartato è colmo di cumuli di immondizia. I quartieri d’abitazione sono costruiti vicino ai luoghi di lavoro, per cui le case e le officine risultano spesso a contatto, quest’ultime investono le case con i loro fumi di scarico ed inquinano i corsi d’acqua con i loro rifiuti. Questo quadro è altamente alterato dal dinamismo dei suoi stessi fattori: le officine si trasformano e si ampliano, le case sono demolite e ricostruite, gli orli della città avanzano verso la campagna senza mai arrestarsi. A tal proposito Engels descrive Manchester in quegli anni dando una visione completa di una città ormai all’esasperazione, dove anche le strade più grandi presentano problemi di viabilità, dove gli stessi locali commerciali sono sporchi come le fattorie e di passaggi consoni al più per il passaggio di un animale. Inoltre, non vi è un disegno unitario, tutto è regolato dall’esigenza delle industrie, dai collegamenti stradali che iniziano a nascere come ferrovie. Nei pressi del fiume Irk si dispongono innumerevoli case alcune si affacciano direttamente sul canale, il quale è stracolmo di rifiuti industriali, e la strada che permette il collegamento a queste “topaie” è colma di letame e rifiuti. In condizioni simili è chiaro come si diffondano malattie contagiose come la malaria, il colera verificata in uno dei quartieri sotto Ducie Bridge, costretto allo sgombro e alla disinfestazione. E proprio sotto questo ponte che la natura diventa indegna, il fiume diventa un cumulo di macerie, letame e ristagni che evaporano e si depositano nelle case immediatamente vicine. Mentre la città nuova, si estende al di sopra della collina dell’Irk dove le strade e le innumerevoli case sono disposte come se fossero dei piccoli villaggi. Vero similmente si possono definire come cottage, i quali non sono dotati delle condizioni igienico sanitarie minime al sopravvimento e anche qui le strade per raggiungerli hanno condizioni pari a quelle precedentemente esposte. Si nota dunque, che nella città vecchia sia stato per lo più il puro caso a presiedere al raggruppamento delle case. Ogni casa è costruita senza tenere conto delle altre, e gli angoli liberi tra le singole abitazioni, sono chiamati Cortili. Nelle parti più nuove di questo quartiere, sorti nei primi tempi della fioritura dell’industria, troviamo un maggior sforzo di sistematicità. Lo spazio tra due strade viene diviso in cortili più regolari, per lo più in forma quadrata. Ma se la disposizione del tutto priva di un piano era già tanto nociva alla salute degli abitanti perché impediva la ventilazione, questo modo di rinserrare gli operai in cortili cinti da ogni lato da costrizioni, lo è molto di più. L’aria non può uscire, l’unico cunicolo dal quale può rigenerarsi l’aria è attraverso i camini. A ciò si aggiunge il fatto che le case intorno a questi cortili sono per lo più doppie, unite a due a due dal muro posteriore, e questo già è sufficiente ad impedire una buona ventilazione. Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo In tempi seguenti, si passò ad un nuovo modo di costruire, i cottage vengono costruiti a dozzine, un solo imprenditore costruisce una o più strade alla volta. Quindi, un lato di cottage viene disposto lungo la prima fila ed è l’unico dotato di un ingresso posteriore ed un piccolo cortile, per i quali l’affitto ovviamente è più caro. Dietro questa fila, vi è una via secondaria la back street, ostruita da costruzioni alle due estremità nella quale sbocca lateralmente uno stretto vicolo o passaggio coperto. I cottage che guardano su questa via sono i più trascurati e pagano di meno, hanno il muro posteriore con l’altra schiera di case, le quali guardano nel lato opposto e pagano un fitto inferiore a quello della prima ma superiore rispetto alla seconda. Con questo sistema di costruzione, la ventilazione dei cottage della prima fila è discreta, la terza non è la peggiore, ma la fila centrale è mal ventilata almeno quanto le case dei cortili. Gli imprenditori preferiscono questo sistema perché risparmia spazio e consente di sfruttare maggiormente gli operai meglio pagati mediante gli affitti dei cottage della prima e terza fila. Troviamo questo sistema in tutto il Lancashire e Yorkshire. Mentre il terzo sistema predomina decisamente nel quartiere operaio, come quello di Ancoats dove lungo i canali sono situate la maggior parte delle fabbriche più grandi di Manchester. La maggior parte della popolazione è composta per lo più da operai e nelle strade peggiori da tessitori, mentre le strade più vicine al centro della città sono le più vecchie ma dotate di canali di scolo. Mentre più in là verso nord-est si trovano strade di nuova costruzione ed anche i cottage sono nuovi e dotati di maggior aperture, ma questo ovviamente riguarda una parte limitata della popolazione, ed corrisponde, comunque, ad un apparenza visiva. Infatti quasi tutti i cottage sono dotati di cantine abitate dove il livello del suolo era al di sotto del livello del fiume e l’acqua sgorgava perennemente. Come se non bastasse molte strade non sono dotate di canali e i muri sono i più sottili che si possano costruire, dove i mattoni per risparmiare, venivano congiunti dal lato più lungo. Tutto ciò ha una motivazione non soltanto economica ma anche diciamo “affittuaria”, poiché gli imprenditori non sono mai i proprietari dei terreni, trascorso un determinato numero di anni questo ritorna all’antico proprietario con tutto ciò che si trova su di esso, senza che questo debba rimborsare nulla per la costruzione erettavi. Così l’affittuario costruisce edifici in modo tale che allo scadere del tempo possano perdere tutto il valore, inoltre parte per non diminuire i proveniente che loro derivano dagli affitti, parte perché si avvicina la restituzione del terreno, spendono poco in riparazioni, causando dunque, crisi commerciali e conseguente disoccupazione. Engels descrive i casi peggiori e non la media. Tuttavia la sua raccolta di situazioni limite è giustificata perché l’opinione pubblica non le considera più ammissibili, indipendentemente dallo loro diffusione statistica. Gli inconvenienti dell’ambiente pre-industriale erano percepiti come un destino ineluttabile, ed apparivano come immutabili. Mentre la città industriale è un fatto nuovo, sorto gli occhi delle stesse persone che ne vivono i disagi. La povertà viene riconosciuta come miseria, vista come una coscienza di privazioni non necessarie e come tale deve scomparire con i mezzi a disposizione. Conviene dunque cogliere le origini dell’urbanistica moderna, nel momento in cui le situazioni di fatto si sono concentrate in misura sufficiente per provocarne non solo il disagio, ma anche la protesta delle persone che vi sono coinvolte. Quindi, l’urbanistica moderna ha come scopo di estendere a tutte le classi i potenziali benefici della rivoluzione industriale e mettendo in chiaro una volta per tutte l’inevitabile implicazione politica insita nel dibattito tecnico. Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo Non a caso avviene a Manchester nel 1819, il primo incidente importante che apre i conflitti sociali del secolo XIX: l’episodio di Peterloo (lo scontro tra la cavalleria e la popolazione in rivolta che si verificò a Manchester il 16 agosto 1819, in località St. Peter's Field), la politica repressiva del governo aveva indotto le associazioni operaie e i radicali estremisti a muoversi d’accordo. Gli operai leggevano il political register e il governo rispondeva mobilitando la polizia e l’esercito, ordinando arresti preventivi, facendo sospendere le secolari garanzie dell’habes corpus (l'ordine emesso da un giudice di portare un prigioniero al proprio cospetto, per verificarne le condizioni personali ed evitare una detenzione senza concreti elementi di accusa.) Il nome ricorda la battaglia di Waterloo per evidenziare il contrasto tra la politica estera e quella interna. Le autorità, adottando la maniera forte, non potevano aspettarsi alcun ragionevole risultato duraturo, i dimostranti a loro volta erano mossi da una ribellione elementare, ancora priva di definite prospettive d’azione. La constatazione dei disagi della città industriale e la protesta dei suoi abitanti si profilano dunque, per ora, in un vuoto ideologico che lascia la società die primi decenni dell’800 momentaneamente priva di strumenti per correggere in pratica questi mali. Bisogna riempire questo vuoto con una serie di leggi capaci di saldarsi in una nuova esperienza. (con cosa è il termine di Cobbett per indicare ministri, trafficanti elettorali che dissanguavano l’Inghilterra). L’urbanistica moderna non è solo un tentativo per rappresentare visualmente questa vicenda, trasferendone le istanze nell’organizzazione degli spazi, ma si pone concretamente come uno dei fattori che cooperano alla costruzione di una comunità democratica. L’urbanistica perde la posizione di apparente distacco dai conflitti sociali, conservata finora all’ombra del potere assoluto, e perde anche la capacità di regolare una volta per tutte, l’equilibrio degli insediamenti. Non punta più su una forma perfetta da realizzare, ma su una serie di interventi parziali, su un ragionevole compromesso tra le forze in gioco, da rinnovare continuamente. Nel periodo che va dal 1815 al 48, (Waterloo - rivoluzione di febbraio), gli aspetti tecnici e politici della ricerca urbanistica si presentarono fortemente uniti e quasi incorporati gli uni agli altri. Per esempio il caso di Bentham, un filosofo radicale che si impegnò a realizzare una prigione modello costruita in modo tale che un solo carceriere potesse vedere tutti i detenuti. Viene alla luce il doppio carattere scientifico e moralista dell’urbanistica moderna, si delinea la particolare combinazione di moventi che distingue tanto bene l’azione responsabile dei suoi promotori da quella subalterna evasiva degli artisti di un tempo. Nell’ambito di questo impiego esistono due linee d’azione, che per ora si presentano nettamente divise: si avvicina ai problemi dell’urbanistica moderna partendo da un modello ideologico globale, presentato in alternativa alla città esistente e che si tenta di realizzare sperimentalmente lontano da questa, oppure partendo dalle singole esigenze tecniche, connesse con lo sviluppo della città industriale e cercando di correre i suoi singoli difetti. Le due linee tendono a convergersi ed integrarsi, perché i tentativi di realizzare i modelli teorici portano le teorie a scontrarsi con la realtà, mentre i provvedimenti per risolvere i singoli problemi tecnici mettono in luce le connessioni fra i diversi problemi, e infine il problema unitario della pianificazione territoriale. L’organizzazione sociale viene vista in due modi opposti: • Un modo prettamente scientifico/tecnico che scaturisce un riformismo con annesse modifiche parziali. Ne Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo seguono singole soluzioni tecniche e il mantenimento dello status quo. • E il modo Etico ne consegue l’utopia dalla quale si innesca un mutamento radicale che ha come fine un modello ideologico globale. Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo 3. Le utopie del XIX secolo: il contesto storico e socio-economico Owen OWEN (utopia aspirazione ideale non suscettibile a realizzazione pratica) Prima di diventare uno dei personaggi più rilevanti del primo socialismo europeo, Owen aveva vissuto di persona i problemi della nascente società industriale. Nel 1798 un ricco matrimonio gli permise di diventare proprietario di New Lanark. Egli si accorge che il self made man teorizzato dagli economisti e accettato dall'opinione pubblica corrente è solo un'astrazione, poiché le condizioni ambientali determinano, in modo preponderante la sorte degli individui. Per migliorare questa sorte occorre dunque partire dall'ambiente, che dev'essere ricostruito al servizio dell'uomo, prima di pensare a qualsiasi vantaggio economico, individuale o collettivo. Inoltre sostiene che l'uomo è un'organizzazione composta da varie facoltà morali, corporali e incline al provare sentimenti e dolori. Nella società attuale non vi è accordo tra queste varie tendenze, anzi in questo caso l'uomo agisce con sentimenti spesso in opposizione alla loro intelligenza. Quando il suo carattere diventerà del tutto formato in modo da renderlo un essere razionale, allora tutti questi bisogni e sentimenti si troveranno in armonia tra di loro, diventando il mezzo per la formazione del nuovo genere umano. Per realizzare questi principi sarebbe auspicabile che il governo realizzasse vari nuclei o associazioni modello, contenente dai cinquecento ai 1500 abitanti, in edifici adatti per produrre, crescere e vivere. Da qui il progetto New Lanark divenne per lui un terreno di sperimentazione, l'occasione per mettere in pratica delle riforme sociali di cui l'idea gli era stata suggerita dalla sua conoscenza diretta della miseria del proletariato industriale. Il suo sforzo si concentrava soprattutto sulla riduzione delle ore di lavoro, sul miglioramento dell'habitat e creazione di una scuola obbligatoria con metodi moderni. Egli era convinto dell'assoluta malleabilità dell'individuo umano e la sua teoria sull'educazione costituisce la pietra angolare di tutto il sistema: l'educazione è necessaria per l'uomo che vuole dominare la macchina e sfruttare risorse della rivoluzione industriale e nello stesso tempo contribuisce a migliorare il rendimento individuale. Per la prima volta un'impresa filantropica si concretizza in una stabile organizzazione educativa, e partendo dall'educazione tende a coinvolgere la vita di tutta la comunità, completando il lavoro in officina con lo studio e il tempo libero, ed assegnando ad ogni funzione uno spazio e un tempo proporzionato. L'economia capitalista e la nuova tecnica del lavoro in officina hanno sconvolto le antiche forme d'insediamento, producendo i mali e le miserie che si costatano in ogni parte dell'Inghilterra. Ma la stessa tecnica e la stessa capacità di previsione possono essere estese dal lavoro alle altre funzioni di vita, permettendo di intravedere un possibile rovesciamento dell'attuale processo disintegratore dovuto a un'applicazione unilaterale dei medesimi principi. La proposta di Owen doveva essere generalizzata, e l'anno seguente in relazione ad un'inchiesta sulla legge parlamentare dei poveri presentò la sua utopia come rimedio universale all'odierno problema dell'indigenza. Una delle sue riflessioni dalla quale scaturì il suo progetto è l'analisi della disoccupazione in Inghilterra. Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo Nota che alla fine della guerra, lo stato possedeva una forza operante maggiore rispetto al numero della popolazione effettiva, ma cessata la produzione di guerra le ricchezze del mondo erano insufficienti a comprare quello che un forza dagli effetti così prodigiosi produceva: ne conseguì una diminuzione della richiesta. Quando fu necessario contrarre le fonti di rifornimento fu subito dimostrato che la forza meccanica era molto più a buon mercato del lavoro umano. Di conseguenza, la prima fu mantenuta al lavoro, mentre quest'ultimo fu sospeso, e il lavoro umano si può ottenere adesso a un prezzo assai inferiore a quello che è assolutamente necessario per il mantenimento dell'individuo in un mediocre benessere. Finché il lavoro e la macchina sono considerate sullo stesso piano, la classe operaia non ha i mezzi adeguati per lottare contro la forza meccanica. Dunque, per migliorare questo contrasto occorre: • diminuire l'uso dell'energia meccanica • milioni di esseri umani devono morire di fame • bisogna trovare un occupazione vantaggiosa per i poveri e i disoccupati, a cui il lavoro meccanico deve essere subordinato. Soluzione che adopererà Owen con l'obiettivo di trovare un impiego vantaggioso per tutti i lavoratori, in un sistema che consenta di continuare il progresso meccanico in maniera illimitata. Stabilita questa premessa, dalla quale ha origine il socialismo moderno, possiamo descrivere il programma di Owen. Ogni programma per migliorare le condizioni dei lavoratori deve comprendere mezzi per prevenire i loro figli dall'acquistare cattive abitudini, deve prevedere un insegnamento e un addestramento opportuno, deve provvedere al lavoro per gli adulti dal quale dovrà ottenere i massimi benefici per loro ma anche per la società. Questi benefici non possono essere procurati alle famiglie separate, né a masse numerose, ma possono essere praticati riunendo in una sola organizzazione un gruppo compreso fra 500 e 1500 abitanti, i quali saranno collocati in un quadrato di edifici circondati a loro volta da un terreno di 1500 acri circa. Dentro il quadrato sono collocati gli edifici pubblici che lo dividono in settori, come la cucina pubblica i refettori e quanto può contribuire all'alimentazione economica. Si sviluppa un asilo, stanze da culto, scuole e biblioteche ed di notevole importanza spazi “verdi” per il tempo libero, dietro i quali si estendono tutti i settori d'industria. I vari lati ospitano abitazioni destinati a famiglie con un massimo di due bambini, inoltre vi è il dormitorio dove i bambini possono alloggiare in una stanza per due, godente di infermeria e di ostello. Oltre ad una descrizione prettamente funzionale, Owen si sofferma sul concetto dell'educazione sostenendo che tutti i bambini dai 3 anni in su andranno a scuola e godranno di tempo libero e potranno coltivare le migliori passioni, svolgendo mansioni anch'esse utili alla comunità. Riguardo al reperire i luoghi più idonei per l'installazione di queste abitazioni bisogna fare un inchiesta, mediante la quale, tutti i suoli del regno saranno valutati al loro giusto prezzo e comprati dalla nazione. In questo modo il valore reale della terra e del lavoro salirà mentre si abbasserà quello dei prodotti. Questo piano fu illustrato più ampiamente in un indirizzo alle autorità della contea di Lanark, allegato da un lungo ragionamento economico, ovvero il lavoro manuale è l'origine di ogni ricchezza e della prosperità nazionale, se quest'ultimo è ben diretto rende alla comunità molto più di quanto occorre per mantenere il Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo lavoratore ad un considerevole livello di vita. Inoltre, si può conservare il suo valore in ogni parte del mondo, con qualsiasi accrescimento della popolazione. Se dunque esistono miseria e disoccupazione deve essere intervenuto un ostacolo che rende vano il miglioramento della società, questo ostacolo non dipende dalla natura, ma dalla velocità delle trasformazioni in corso, cioè una crescita rapida dei mezzi produttivi, per cui la vantaggiosa applicazione la società ha trascurato di attuare i necessari cambiamenti organizzativi. Una tesi, dunque che rovescia il sistema Malthusiano, può essere descritta a carattere strettamente economico: • Mentre la produttività del lavoro umano è accresciuta dai mezzi tecnici e scientifici, i bisogni fondamentali dell'uomo restano gli stessi, divenendo soltanto meno dipendente dalla sua forza fisica e dalle contigenze che vi sono legate. L'effetto diretto di ogni progresso tecnico o scientifico è aumentato dalla ricchezza; la causa immediata della disoccupazione attuale va dunque cercata in un eccesso di produzione di ricchezze d'ogni genere, che tutti i mercati del mondo non bastano ad assorbire con l'attuale organizzazione commerciale. • Se si trovassero i mercati, la ricchezza della società potrebbe crescere in misura incalcolabile, considerando il numero di persone che cercano lavoro. La mancanza di occupazione non dipende da mancanza di capitali o di mezzi per aumentare grandemente quelli che ora sono disponibili, ma da un difetto della distribuzione di questo straordinario aumento di capitali nella società, cioè, della mancanza di mercati e di mezzi di scambio che abbiano la stessa estensione dei mezzi di produzione. Da qui derivano i due punti principali del programma economico di Owen: • L'adozione del lavoro umano come unità di misura e di scambio • Creazione di un mercato interno all'apparato produttivo medesimo, aumentando la retribuzione dei lavoratori per renderli consumatori dei beni prodotti e non solo strumenti di produzione. Per fare ciò occorrono delle modifiche nella coltivazione del suolo: con la vaga piuttosto che con l'aratro, e soprattutto comprendere come questi nuovi coltivatori possano essere distribuiti equamente affinché il loro sforzo producano il risultato più benefico per loro stessi e la comunità. Owen stabilisce sempre più punti per le caratteristiche del nuovo insediamento: • Il numero di persone che devono associarsi per formare il nucleo elementare della nuova società deve aggirarsi fra un minimo di 300 a un massimo di 2000. • Il terreno coltivabile di pertinenza della comunità deve oscillare fra un acro e mezzo a testa • La descrizione del nucleo residenziale è analoga a quella del 1817, tutti i fabbricanti saranno riuniti in una grande piazza a forma di parallelogramma, i quattro lati saranno occupati dagli alloggi per gli adulti, dai dormitori comuni per i ragazzi ecc. Per alloggiare più o meno abitanti le case potranno avere un piano, due, tre o quattro piani adottano una disposizione interna molto semplice. Saranno riscaldante e refrigerate, e le scuole si divideranno in due tipologie primarie dai 3 ai 6 e secondarie dai 6 ai 12 anni. Owen paragona il parallelogramma ad una macchina: se l'invenzione di tante macchine ha moltiplicando il Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo rendimento in molti campi, per il vantaggio di alcuni uomini peggiorando le condizioni di vita di altri, questa è una MACCHINA PER MOLTIPLICARE L'EFFICIENZA FISICA E IL BENESSERE MENTALE DI TUTTA LA SOCIETÀ IN MODO ILLIMITATO SENZA DANNEGGIARE NESSUNO PER QUANTO RIGUARDA LA SUA DIFFUSIONE. Questa proposta rappresenta il primo piano urbanistico moderno, sviluppato in ogni sua parte, dalle premesse politico-economiche al programma edilizio e al preventivo finanziario (96000 sterline). Quel che metteva subito fuori causa il suo ragionamento presso i competenti dell'ora era il rovesciamento dei termini economici consueti, quindi appunto il concetto della macchina a vapore come donna di servizio tutto fare piuttosto che strumento per accrescere la produttività industriale. Il piano di Owen è importante perché INTRAVEDE PER LA PRIMA VOLTA I PROBLEMI ORGANIZZATIVI IMPOSTI DAL PROGRESSO MECCANICO, E SEGNA L'INIZIO DELLA NUOVA LINEA DI PENSIERO DA CUI MUOVERÀ, POCO A POCO L'ESPERIENZA URBANISTICA MODERNA. Ci appare invece manchevole perché siamo in grado di misurare l'immensa distanza che corre fra la sua formulazione schematica e la problematica tanto più ricca messa in luce dagli sviluppi successivi (lascia il problema delle autorità di fronte alla libertà dei singoli). Owen per suggerire la creazione dei parallelogrammi indica che queste unità abitative possano essere promosse da uno o più proprietari terrieri o grandi capitalisti, da autorità locali, borghesi. Le nuove comunità potrebbero essere soggette al governo centrale del paese, pagherebbero le tasse in moneta legale e fornirebbero soldati in caso di guerra: in cambio non sarebbero di carico alla giustizia del paese, perché avendo raggiunto una perfetta armonia avrebbero potuto fare a meno di prigioni. Egli presentò la sua proposta a tutti i grandi personaggi del tempo, ma il mancato successo lo persuase a tentare di persona e nel 1825 acquistò da una setta protestante un terreno di 30000 acri nell'Indiana e stabili nel 1826, la sua famiglia e un gruppo di 800 seguaci. La decisione di spostarsi in America dipende dalla consuetudine europea di considerare il Nuovo Mondo come il campo aperto alle esperienze rese impossibili in Europa, si lega inoltre alle recenti esperienze dei veterani napoleonici, che dopo Waterloo avevano costruito in America il Champs d'alise e dei riformatori religiosi tedeschi, tra cui Rapp che aveva formato il villaggio di Harmony. Non a caso il villaggio fu ribattezzato New Harmony, era stato tracciato a scacchiera con una piazza al centro circondata da grandi edifici in mattoni. Furono fatte importanti esperienze soprattutto nell'organizzazione scolastica, ma le difficoltà economiche e le discordie interne guastarono subito l'iniziativa, finchè nel 28 fu costretto a vedere la proprietà. Tentò in seguito di esporre la teoria dei parallelogrammi al presidente Jackson e al generale Sant'Anna ma senza risultato. Solo a quel punto Owen ritornò in patria e ritrovò la classe operai e le nascenti organizzazioni sindacali. Nel 1824 era stata abrogata la legge che proibiva le associazioni di categoria, e negli anni seguenti si formarono numerose associazioni operaie. Tornato dagli Stati Uniti perse la guida del suo movimento e fondò nel 1832 il National Equitable Labour Exchange (dove le merci prodotte avrebbero dovuto esser comparate e vendute in moneta lavoro), e tentò di suscitare un moto unitario per l'immediata riforma Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo dell'economia e della società inglese. Nel 1833 gli operai edili annunciarono alla formazione della GRAND NATIONAL OF BUILDERS, dichiarandosi pronti ad assorbire tutta l'industria edilizia su basi cooperative, e offrendo ai datori di lavoro un impiego direttivo nella nuova organizzazione, subito dopo i delegati della TRADE UNIONS di tutto il paese si riunirono presso il LABOUR EXCHANGE per dar vita a una grande unione nazionale, che giunse ad avere un milione di membri, ma subito entrò in conflitto col governo e si sciolse nel '34. Una comunità owenita funzionò dal '39 al '45 a Queenswood, ma dopo la caduta del cartismo = (fu un movimento politico-sociale, britannico, prevalentemente di uomini della working class, il cui nome derivava dalla People's Charter ("Carta del Popolo") presentata nel 1838 alla Camera dei Comuni con una petizione firmata da oltre un milione di persone. Il voto garantito ad ogni maschio di ventuno anni, sano di mente e mai condannato; il voto segreto per proteggere l'elettore nell'esercizio del suo diritto di voto; nessun obbligo di proprietà nella qualificazione per concorrere ad essere membro del Parlamento. L'indennità parlamentare, per consentire a tutti i lavoratori di servire lo Stato senza essere penalizzati economicamente; la revisione delle circoscrizioni elettorali, che assicurasse la stessa quantità di rappresentanti a un pari numero di elettori; il Parlamento Annuale, che costituiva il metodo più efficace contro il ricatto e le intimidazioni, la teoria di Owen influenzò largamente la seconda fase del movimento cooperativo, che ebbe inizio dalla società dei pionieri di Rochdale, fondata nel 1844 da un gruppo owenita che intendeva cominciare con una cooperativa di consumo, per arrivare in seguito ad una vera e propria organizzazione comunitaria. Il secondo scopo fu man mano accantonato, mentre si moltiplicarono le singole iniziative economiche. Nel '48 entrò in campo il socialismo cristiano di Malcom e nel '63 fu fondata la ENGLAND COPERATIVE WHOLESALE SOCIETY e nel '52 era stata votata una legge per regolare lo stato giuridico delle cooperative e nel '70 fu costruita una unione cooperativa nazionale. In questo modo l'ideale owenita si concretava in un senso puramente economico, lasciando cadere le implicazioni urbanistiche e politiche. Ricordiamo che nel '50 il modello urbanistico di Owen fu ripreso da Morgan che formulò il piano per Christian Commonweath, la nuova unità si sarebbe chiamata SELF-SUPPORTING INSTITUTION, comprendente 300 famiglie. È l'utopia di Owen con in più l'assistenza religiosa. Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo 4. Le utopie del XIX secolo: il contesto storico e socio-economico Fourier Autore di un'esatta e meticolosa utopia, basata su un macchinoso sistema filosofo-politico. Fourier iniziò ad esporre questo lungo trattato nel 1808, e considera immorale ed assurda una società basata sulla competizione degli interessi individuali o di classe, e propone come alternativa l'unione degli sforzi, per raggiungere uno stato di armonia universale. Questo diventerà impossibile eliminando le restrizioni ed i contrasti che limitano, nel mondo presente, la soddisfazione delle passioni, e riformando la società in modo da garantire la libera soddisfazione delle tendenze individuali, nel rispetto dei diritti e delle prerogative degli altri. Da queste considerazioni nasce uno dei modelli più dettagliati della preurbanistica progressista: la falange. Questa agglomerazione ideale non è del resto che un elemento, di un sistema completo da cui è indissociabile. La costruzione globale di Fourier nasce da una critica spietata della società contemporanea e della sua economia. Questa visione pessimistica viene corretta da una condizione ottimistica della storia, che dopo aver attraversato queste fasi successive: stato selvaggio, barbarie, praticato e civiltà, caratterizzata dalla proprietà individuale incontrollata, finirà con lo stabilire una serie di limitazioni attraverso il garantismo, il sociantismo e infine l' armonismo, affinché il disordine e l'anarchia facciano spazio ad un ordine minuzioso. (Il patriarcato è caratterizzato dalla coltivazione e dall'allevamento. Le barbarie vede il clan o la tribù rimpiazzata dalla nazione. Città e imperi si formano, mentre l'industria si sviluppa. La civiltà è caratterizzata da uno sviluppo industriale senza precedenti. Il garantismo è caratterizzato da un insieme di istituzioni che instaurano la solidarietà tra i membri della società. Il sociantismo o anche serisofia, e l'armonismo generalizzano il principio di associazione) Il grande principio naturale dell' Armonia universale. La civiltà che regna nel momento in cui Fourier scrive è vista come un flagello, ma potrà essere superata soltanto con una ristrutturazione radicale della società. Questa a sua volta per poter sviluppare la produzione, affiancarsi al pauperismo e realizzare l'uomo integrale dovrà mettere in atto l'associazione e la cooperazione. La funzione delle arti potrebbero condurre attraverso l'abbellimento e la salubrità all'ASSOCIAZIONE = (Fa coincidere l'interesse generale con quello particolare, si realizza con l'attrazione nelle società armoniche, si oppone al frazionamento delle società inferiori (patriarcato, barbarie ecc.). In una città costruita sotto il regime della garanzia sensitiva sulla bellezza e sulla salubrità, l' associazione nascerebbe dalla realtà delle cose. Esistono per gli edifici dei metodi indicati per ogni periodo sociale, per esempio il quarto periodo presenta una distribuzione barbara e confusa. Il quinto una distribuzione prettamente semplicista, che regola soltanto l'esterno dove dispone alcuni allineamenti ed abbellimenti d'insieme. Mentre nel sesto abbiamo una distribuzione garantista, ordinamento composto che sottopone sia l'interno che l'esterno degli edifici ad un piano generale di salubrità e di abbellimento, a delle garanzie di struttura. Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo La distribuzione consigliata della città di questo sesto periodo doveva essere generata da tre cinte la prima contente la città, la seconda i sobborghi e la terza la periferia, ogni zona ha una sua tipologia edilizia impossibile da realizzare previa l'approvazione del comitato edile. Le cinte risultano separate da palizzate prati e piantagioni, ogni casa deve contenere cortili e giardini. Lo spazio libero sarà doppio nella seconda cinta e triplo in periferia, le case dovranno essere isolate e formare facciate molto regolari su tutti i lati, con un distacco di almeno sei tese. Per evitare abusi sull'altezza reale si prenderà come altezza reale del muro tutto quanto superi l'angolo di un dodicesimo di cerchio partendo dalla base. Le coperture dovranno essere dotate di grondaie che permettono il defluire dell'acqua piovana, le altezze non dovranno superare la larghezza della strada, ed inoltre, devono affacciarsi o su visuali campestri o su monumenti di architettura, e le piazze dovranno occupare almeno un ottavo della superficie. Una proprietà insista in questa città, provoca l'associazione di tutte le classi. Non sarà possibile costruire casa di piccole dimensioni poiché potrebbero permettersele soltanto i ricchi, o si verificherebbe una grande speculazione. Da ciò scaturirebbe direttamente l'associazione parziale (se l'edificio ospita 100 famiglie non costruiranno 20 pompe ma 3-4 di notevole dimensioni determina risparmio). Con la facilità di areazione si consumerebbe meno tempo per le pulizie e costi, migliorando ovviamente la vita, inoltre la distribuzione indicata susciterà le invenzioni di carattere societario soltanto attraverso la concorrenza tra i grandi edifici da cui sarà composta, ovviamente se si trattasse di quaranta case con 100 famiglie non potrebbero a nessuna emulazione. Quindi, affinché questo si verifichi occorre riunire più abitanti e ciò incrementerà gli abitanti stessi a dedicarsi a quest'industria che inizierà necessariamente sull'oggetto più importante della popolazione: il cibo. In tal modo si organizzerà la divisione del lavoro, la quale introdotta nella città centrale si estenderà successivamente nelle altre cinta. Il vizio che ha fatto deviare da questa concezione è lo spirito della semplice proprietà che domina la civiltà. Non vi regna alcun principio per quanto concerne la proprietà composta, o l'assoggettarsi del possesso individuale al bisogno di massa. Questa descrizione anticipa in modo sorprendente il contenuto dei regolamenti edilizi ottocenteschi, ma per Fourier è soltanto un elemento di transizione verso l' armonia universale che sarà realizzata nel settimo periodo, dove il problema dell'insediamento sarà riproposto da capo, contrapponendo alla comunità indeterminata un gruppo funzionale razionalmente composto, la FALANGE (per Fouirer l'elemento della società è la comune, lo stato della comune fa conoscere la natura della società alla quale questo paese appartiene), e alla città indifferenziata un dispositivo edilizio unitario detto Falansterio. (Il capitale occorrente, pensando a un sovrano che metta a disposizione gratuitamente il terreno è di circa 4000000 franchi, il numero dei componenti è 810 per formare la Grande Armonia domestica. Il guadagno annuale sarà suddiviso in 5/12 al lavoro manuale, 4/12 al capitale azionario e 3/12 alle conoscenze teoriche e pratiche. La falange, anticipa ad ogni membro povero il vitto, l'alloggio e il vestiario di terza classe che retribuirà in seguito versando il saldo guadagnato.) L'edificio occupato da una falange non presenta nessuna somiglianza con le nostre costruzioni, le stalle e gli Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo alloggi sono differenti poiché determinano la relazione societaria a differenza di quelle attualmente in uso. I materiali saranno poveri perché servirebbe come prova iniziale per capirne le effettive dimensioni, il centro del Falansterio sarà destinato alle funzioni distensive, e una delle ali dovrà contenere gli edifici più rumorosi, un'altra sala ospiterà i servizi e una gli stranieri = serviva per attirare massa e quindi denaro. Ospiterà sale pubbliche di relazioni chiamate SERISTERI, i quali avranno dei locali annessi per i gruppi e i comitati di serie. Mentre dietro il palazzo i fronti delle due ali si prolungheranno per formare e racchiudere un gran cortile d'inverno che forma giardino e passeggiata. È dotata da una strada galleria che non prende luce dai due lati ma è aderente ad ogni corpo di fabbrica, sulla quale si affacceranno tutte le porte d'ingresso. L'unico tentativo di realizzarla fu in Francia ma fu un insuccesso, altri tentativi sono stati fatti in Russia e in America. Nel '40-'50 il movimento Fouristico ebbe un notevole successo negli stati uniti dove furono fondate 41 comunità, dal quale furono influenzati i TRASCENDENTALISTI della nuova Inghilterra, fra cui Godwin e Ripley. Quest'ultimo fu il fondatore di Brook Farm realizzato nel West Roxbury. I partecipanti esercitavano un lavoro intellettuale o manuale, godevano di una completa libertà di pensiero e si proponevano di realizzare una comunità armonica ed equilibrata, al riparo dagli interessi e dalle rivalità del mondo contemporaneo. La comunità funzionava come una società per azioni: i profitti erano divisi in un numero di quote corrispondenti alle giornate di lavoro intellettuale o manuale, quindi ripartiti fra i lavoratori in proporzione delle giornate compiute. Ogni partecipante riceveva un dollaro al giorno, il vitto e l'alloggio. In tre anni l'iniziativa si sviluppò e intorno alla fattoria si costruirono altre quattro case. A questo punto la comunità prese il nome di Falange e tutte le risorse finanziarie furono dedicate alla costruzione di un edificio centrale definito falansterio. Ma un incendio la distrusse, il più attivo fu Considerant, decise a sua volta di tentare l'esperimento ma l'iniziativa fallì a causa di mancanza di capitale. Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo 5. Le utopie del XIX secolo: il contesto storico e socio-economico Godin Il tentativo di Considerant fu appoggiato da Godin, il quale iniziò a realizzare con i suoi mezzi il Falansterio di Fourier, modificandolo secondo la sua esperienza, e fu l'unico ad ottenere successo. Il familisterio di Godin è un implicamento del modello di Fourier, il fabbricato è scomposto in 3 ali, ma i cortili di modesta lunghezza sono ricoperti da vetri e fanno la funzione delle ruesinteriures di Fourier. Il primo blocco fu cominciato nel 1859 ed istituì una cooperativa fra i suoi operai, a cui affidò la gestione della fabbrica e del Familisterio. La sua teoria esposta nel libro solutions sociales deriva dal principio cooperativo di Fourier e prevede che il profitto sia diviso in proporzione a quattro fattori: 1. il compenso dei lavoratori, 2. l'interesse del capitale, 3. i diritti degli inventori e 4. il fondo di sicurezza sociale. La vitalità dell'esperimento dipende però da due importanti innovazioni: di carattere industriale, non agricolo, dall'impresa produttiva, e dalla rinuncia alla vita in comune del Falansterio. Qui ogni famiglia ha il suo alloggio particolare, e il falansterio ne salvaguarda l'autonomia, pur assicurando i vantaggi de servizi comuni e facilitando le relazioni. Viene così anticipato il modello dell'Unitè d'habitation di le Corbusier. Nella sua descrizione gli abitanti sono chiamati alla vita pratica perché la loro attività risulta direttamente produttiva. Questa facilità di rapporti contribuisce a fare del palazzo sociale l'abitazione più adatta per elevare il livello morale e intellettuale delle popolazioni. Nelle cose di uso comune, bisogna cercare di evitare soprattutto che lo spazio ostacoli la libertà dei movimenti di ciascuno, la tendenza alla parsimonia, sotto questo punto di vista, sarà una cosa contro la quale bisognerà lottare sin dall'origine delle costruzioni sociali. L' educazione e l'istruzione del Familisterio è divisa in 7 classi: ciascuna con il proprio personale per il dirigere ed insegnare, i suoi locali e i suoi materiali propri. • La NOURRICERIE bambini alla nascita fino a 28 mesi in zone culle. • LA POUPONNAT: la categoria dei bambini piccoli che vanno da quelli che sanno camminare e tenersi puliti fino a 4 anni • LA BAMBINAT bambini da 4-6 anni • LA PICCOLA SCUOLA 6-8 anni • LA SECONDA SCUOLA 8-10 anni • LA PRIMA SCUOLA 10-13 anni Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo • I CORSI SUPERIORI allievi con un'intelligenza fuori dal comune • L'APPRENDISTATO l'iniziazione del bambino alla vita produttiva avveniva gratuitamente, nello stesso stabilimento industriale del Familisterio, le varie professioni sono a descrizione del ragazzo. Tra le altre risorse bisogna includere i giardini, dove tutti gli anni gruppi di allievi vengono iniziati alla coltivazione e cura dei giardini cosi come al rispetto del lavoro altrui. L'amministrazione per incoraggiare il Familisterio accorda ai ragazzi un compenso minimo. È da considerarsi come l'esperimento più felice del teorici del socialismo. Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo 6. Le utopie del XIX secolo: il contesto storico e socio-economico Cabet Cabet, che per Marx fu l'inventore del comunismo utopico, nel suo Viaggio in Icaria sviluppò la visone di un socialismo di stato, una descrizione dell'organizzazione politica e sociale della comunità, di un trattato scientifico e filosofico. Icaria simboleggia molto di più dell'idee progressiste dell'epoca. In un primo luogo è una conseguenza della rivoluzione industriale, da cui derivano i principi di razionalizzazione e d'igiene, di classificazione e deve essere confrontata con i modelli di Owen, di Fourier e Considerant. L'idea di efficienza e rendimento assume un ruolo di primo piano e più che un cesarismo incosciente, è essa che giustifica la rigidità dei sistemi di coercizione e di repressione, proposti da Cabet. Illustrò il suo programma politico sul periodico la Populaire e fece uscire su un opuscolo la realizzazione della comunità di Icaria dove annunciò di poter contare su 10000 - 20000 uomini, il luogo prescelto si trovava in Texas, ma pochi giorni prima gran parte della sua truppa lo abbandonò. Intanto l'avanguardia successivamente raggiunse il posto indicato e constatò che la concessione era divisa in lotti staccati di 320 ettari l'uno. Ma dopo un vano tentativo si ritirò a New Orleans, dove Cabet li raggiunse ed ottenne sul terreno nell'Illinois il podere sul villaggio di Nauvoo, e lì costruirono la loro città. Godeva di scuola, refettorio, biblioteca e altri servizi ma la vita rimase precaria a causa delle difficoltà economiche e anche per le discussioni interne, da ciò si arrivò ad una vera e propria scissione dove alcuni si trasferirono a St. Louis e altri a Cheltenham. Intanto coloro che rimasero a Nauvoo decisero di vendere i loro beni, emigrando a Corning dove realizzarono la loro città ideale, Icaria, dove la disposizione delle case ricorda il parallelogramma di Owen. Icaria è divisa da due parti, pressappoco uguali dal Tiar, con strade a scacchiera traversate da due anelli circolari di boulevards. I pedoni percorrono passaggi coperti, mentre le vetture circolano in apposite rotaie. La città comprende sessanta quartieri dove le case sono tutte uguali e si dispongono su tre lati del quadrato formando un unico grande edificio, questi tre lati circondano il refettorio, mentre il quarto lato è destinato a servizi comuni. Per garantire al popolo di esercitare i propri diritti il territorio è diviso in provincie suddivisi in comuni più o meno di uguali dimensioni, inoltre, l'assemblea comunale è divisa in 15 comitati principali la costituzione, l'educazione, alimentazione, abbigliamento ecc. Rispecchiando una REPUBBLICA DEMOCRATICA. Inoltre, un busto in tutte le case della repubblica sarebbe stato assegnato nel nome del popolo, a colui che avesse presentato la pianta della casa modello più soddisfacente, scelta, le case venivano costruite in questo modo, lo stesso venne fatto per ogni tipo di edificio. Il progetto della casa adottato fu quello di un edificio a quattro piani, sotto il pianterreno ci sono le cantine i sotterranei. Il Pianterreno gode di cucina, servizi igienici, salone e quant'altro. Inoltre le parte inferiori, che sono le più esposte ad essere sporcate sono guarnite da porcellana verniciata o con pittura lavabile mentre l'acqua è trasportata da serbatoi in tutte le case. La città non presenta cimiteri, ospedali e luoghi insalubri, Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo tutti questi edifici sono collocati nell'estremità in piazze ariose, l'acqua piovana sarà libera di scendere in canali sotterranei, così come il fango e i detriti. Purtroppo nel '79 il podere fu diviso in due parti e una frazione di tendenza socialista restò proprietaria del villaggio, ma subito dopo si trasferì in California, dove fondò Icaria - Speranza che funzionò fino all'87. La seconda frazione si insediò a circa un miglio dal villaggio precedente e fondò NEW ICARIA cercando con ostinazione di ricostruire l'ambiente sognato, funzionò fino al '95 anno in cui la comunità si sciolse. Cosi avvenne la reductio ad absurdum del programma di Cabet, l'idea della grande metropoli condusse alla formazione di villaggi rurali sempre più esigui fino a raggiungere dimensioni di normali imprese private. Il manifesto del partito comunista del '48 parlano degli inventori di questi sistemi come coloro che ravvisano il contrasto fra le classi e l'azione degli elementi dissolventi nella stessa società dominante, ma non scorgono dal proletariato nessuna funzione storica autonoma, nessun movimento politico che gli sia proprio. Gli autori di questi sistemi non trovano neppure le condizioni materiali per l'emancipazione del proletariato e vanno in cerca, per crearle, di una scienza sociale e di leggi sociali. Al posto dell'azione sociale deve subentrare l'azione inventiva personale, insomma deve generarsi un'organizzazione della società escogitata di sana pianta. Cercano con piccoli esperimenti di raggiungere il loro scopo, in modo fantastico, ma questo altro non è che la rappresentazione del proletariato poco sviluppato. Oltre la descrizione nei confronti del proletariato, attaccano la società esistente fondendo elementi per illuminare gli operai, come l'abolizione del contrasto tra città e campagna, della famiglia, del guadagno privato, dimostrano l'eliminazione delle distinzione tra classi, che comincia appena a svilupparsi in quel momento. Dunque, c'è un anticipo a considerare per parti i problemi politici ed economici in un'unica formula programmatica. Le soluzioni offerte al problema sono astratte e schematiche in quanto manca un realistica valutazione dei legami fra i programmi urbanistici e lo sviluppo generale dei rapporti economici, facilitando l'illusione che assetto urbanistico e assetto sociale si identifichino fra loro e il secondo possa costruirsi con i tempi e i metodi del primo. Marx ed Engels, partendo da un'analisi diretta dei rapporti economici, accettano implicitamente questa identità rovesciando i due termini e supponendo che i cambiamenti urbanistici siano una necessaria conseguenza dei mutati rapporti sociali: qui l'indifferenza per la questione urbanistica e l'indeterminatezza delle previsioni circa le forme di insediamento della futura città. L'impulso degli utopisti di intervenire subito, acquista a questa stregua un valore permanente di stimolo, e la città ideale da loro immaginata entra nella cultura urbanistica moderna come un modello carico di generosità diversissimo dalla città rinascimentale. Le schematiche descrizioni di Owen, Cabet e Fourier formano un serbatoio di idee da cui muoveranno in seguito le esperienze urbanistiche del periodo successivo, come l'unite d'habitation la quale conta lo stesso numero di abitanti e lo stesso impianto logistico. Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo La ricerca dei riformatori socialisti sarà utilizzata da Howard nelle garden cities e dai progettisti tedeschi nelle SIEDELUNGEN del primo dopoguerra, impoverendo il concetto della città ideale fino a renderla subalterna alla metropoli moderna. Inoltre l'attenzione al sito in cui deve essere collocato il nuovo insediamento, e al contesto territoriale nel quale si inserisce, apre la strada ai temi del regional planning e della pianificazione. Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo 7. Le origini dell'urbanistica moderna: l'approccio tecnico Mentre gli utopisti elaborano le loro proposte e tentano di sperimentarle, Marx ed Engels promuovono l'organizzazione sindacale e politica del proletariato e avviano una ponderosa trasformazione dall'interno del sistema capitalistico - borghese, altri lavorano sulla città e il territorio per razionalizzare e far funzionare la casa della società. Parallelamente a questo fenomeno avviene quello della crescita numerosa della popolazione, con una conseguente crescita della classe industriale ma priva di forza lavoro. Le condizioni di vita erano divenute intollerabili, ed a queste condizioni reagivano in primo luogo gli operai i quali man mano che assumevano consapevolezza riuscivano ad affermare cariche sindacali. Reagivano gli intellettuali, che propagavano la necessità di offrire alloggi più salubri e reagivano anche la borghesia, sia per evitare le condizioni di esistenza negli slums provocassero ribellioni ed anche per avere una classe operaia meglio nutrita e tranquilla implicherebbe una produzione maggiore. La necessità del commercio sollecitano gli stati nazionali a promuovere la costruzione di ponti e ferrovie, ed è soltanto dopo il '32 che si iniziò a considerare seriamente la questione igienica, poiché a causa di innumerevoli malattie scoppiarono le pestilenze urbane. Negli anni della rivoluzione industriale gran parte delle infrastrutture urbane e territoriali furono realizzate dall'iniziativa privata dallo stato, il quale preferì limitare il suo intervento ad una generica sorveglianza, mediante le formalità delle autorizzazioni e delle patenti. La costruzione e la manutenzione delle antiche strade inglese spettava alle parrocchie, mediante le corvée imposte agli abitanti del luogo. L'inefficienza della amministrazioni parrocchiali lasciò cadere lo stato delle strade proprio mentre crescevano le esigenze dei traffici. Per rimediare a questa situazione il parlamento cominciò ad emanare nel 1745 i TURNPIKE ACTS che concedevano ai privati di costruire nuove strade a pedaggio. Intanto i contributi tecnici di Telford e di Macadam, consentivano di abrogare i vecchi regolamenti che limitavano i pesi e gli ingombri dei veicoli, seguendo il principio di adattare il traffico alla strada; restavano gli inconveniente dovuti al particolarismo sei numerosi enti gestori di piccoli tronchi, e alla permanenza di una rete ancora vastissima di strade vicinali, amministrare dalle parrocchie. Lo stato dovette intervenire nel 1820, per unificare in certa misura la gestione delle strade a pedaggio, e nel 1835 per abolire le corvées, autorizzando le parrocchie a riscuotere una tassa. I pedaggi furono aboliti gradualmente dal 1858 al 1895, e la spesa delle strade nell 88 fu attribuita alle contee. La rete dei canali navigabili fu costruita da privati proprietari di miniere e da gruppi speculativi, ma negli anni '90-'95 ci fu un boom speculativo poiché lo stato concedeva un autorizzazione prescrivendo che il canale dovesse servire ad ogni utente dietro pagamento di una tassa. Ma l'invenzione delle ferrovie cambiò le cose, le prime strade furono sperimentate presso le miniere, e all'inizio dell'800 furono aperti i primi tronchi al pubblico. I primi tentativi di carri a vapore risultarono Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo molto costosi fino all'avvento della locomotiva di Stevenson. Si tentò dapprima di applicare alle ferrovie la stessa legislazione delle strade e dei canali, prescrivendo che i binari dovessero servire ad ogni utente, in cambio di un pedaggio, ma questo si dimostrò impossibile poiché le imprese costruttrici esigevano la gestione delle loro linee. Così il parlamento voto nel '44 un legge che concedeva allo stato la facoltà di optare per l'acquisto delle ferrovie entro 21 anni (ma alla scadenza si riportò al regime privatista), e intanto fissava i limiti per le velocità. Analogamente nel periodo iniziale, finché i tronchi restavano isolati, i costruttori potevano senza danno adottare diversi scartamenti, ma quando i tronchi si riunivano formando una rete, lo stato dovette intervenire con un ulteriore scartamento. In Francia, una buona rete stradale era rimasta con le corvées, ma questo sistema fu abolito con la rivoluzione e lo stato s'incaricò direttamente di costruire le strade. Napoleone I costruì molte strade di interesse scartando i pedaggi, e nel '18 si formulò un piano per la costruzione dei canali, sollecitando l'iniziativa delle compagnie private e autorizzandole a riscuotere una tassa. La monarchia di luglio nel '31 istituì un ministero dei lavori pubblici, formò nel '36 un vasto programma per la costruzione di strade e canali, mentre la prima ferrovia entro in esercizio nel '32 e già nel '33 il governo incaricò il consiglio generale dei ponti di formulare un piano per tutto il paese. La proposta di affidare allo Stato la costruzione delle vie ferrate fu ripetutamente scartata e per un certo periodo si continuò concedendo autorizzazioni alle singole compagnie private. Ma l'esigenza di un controllo unitario condusse alla legge del 1842 che attribuì alle grandi compagnie il monopolio delle linee principali, ripartendo la spesa in parti uguali fra il capitale privato e lo stato, e stabilendo che le ferrovie sarebbero passate allo stato dopo 40 anni. I nuovi programmi di opere pubbliche consentivano di fatto alla pubblica amministrazione di modificare profondamente l'assetto territoriale e anche quello dei centri abitati, tipo Parigi con le sette grandi linee divergenti su di essa. Ma sia la legislazione che l'esperienza acquistarono un carattere specializzato, impedendo di scorgere i rapporti e le connessioni fra i settori. Dunque la moderna legislazione urbanistica non poté nascere da questo terreno, anzi trovò in seguito uno degli ostacoli più potenti proprio nella legislazione settoriale sulle ferrovie e lavori pubblici. La sola conseguenza importante fu la revisione delle leggi sull'esproprio che inizialmente era considerato un'operazione rara ed eccezionale mentre ora, dovendo essere applicato su larga scala, fu disciplinato in modo sempre più agevole per lo stato. In Inghilterra le cautele concesse dalla legge per proteggere i diritti dei proprietari terrieri rendevano nel '40 il costo delle linee ferroviarie più alto rispetto agli altri paesi. In Francia la legge napoleonica e quella orleanista furono perfezionante nel '41 alla vigilia del piano nazionale ferroviario, dalla legge del 13 maggio, che servì da modello per molti altri paesi tra cui la legge italiana del '65. Fu stabilito che l'esproprio dovesse essere autorizzato dal potere legislativo, definito nelle sue modalità da un decreto prefettizio e pronunciato dall'autorità giudiziaria, cui spettava pure la decisione su eventuali controversie. Ma le connessioni urbanistiche create durante la rivoluzione industriale vennero in luce attraverso la constatazione degli inconventi igienici. Quando questi inconvenienti diventarono intollerabili per le epidemie di colera diffuse nel '30 si studiarono i primi provvedimenti per eliminarle, Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo venne in chiaro la pluralità delle cause determinanti e i provvedimenti acquistarono necessariamente un carattere molteplice e coordinato. La legislazione sanitaria divenne il diritto precedente della moderna urbanistica e arrivò presto a generalizzare la nozione dell'esproprio, estendendolo ad opere pubbliche a tutto il corpo della città. Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo 8. Chadwick e Fichera In Inghilterra i primi tentativi di migliorare le condizioni igieniche furono compiuti dopo la riforma elettorale del 1813 e si inquadrano nel quadro riformista del nuovo governo WHIG (Denominazione storica di uno dei due grandi partiti che si alternarono al potere in Inghilterra tra i secoli 17° e 19° e che rappresentava, in contrasto con il partito Tory, le forze di opposizione al sovrano e fautrici della tolleranza in campo religioso; il termine è ancora oggi in uso per indicare i progressisti (non socialisti) aderenti al partito liberale, sorto in età vittoriana). Nello stesso anno Chadwick fu nominato ispettore della commissione dei poveri, contribuì alla formulazione della legge del 1834 e fino al suo ritiro fu l'animatore di tutte le riforme sul campo dell'igiene sociale. Si scopre che le cause erano inseparabilmente connesse all'ambiente edilizio. Si costituiscono in Inghilterra le nuove amministrazioni locali elettive, a cui vengono dati grandi poteri per la tutela dell'igiene e la regolamentazione edilizia. Vasti programmi di fognatura preparati da una evoluta manualistica tecnica, accompagnano l'obbligo di servizi igienici nelle case. Nasce una regolamentazione edilizia che prescrive norme sui distacchi, sulle ventilazioni, sulle dimensioni minime e si cominciano ad realizzare i primi parchi pubblici. La legge sui poveri del 1834 rispecchia per certi aspetti i pregiudizi teorici di origine radicale propri della classe dirigente allora al potere. Il rovinoso sistema Speenhamland fu abolito, stabilendo il principio che nessuno dovesse ricevere sussidi parziali, per i disoccupati erano previste le case di lavoro (workhouses), ma avendo cura di rendere la loro vita meno piacevole di quella dei più infelici lavoratori indipendenti. Fu instituita un'organizzazione di sorveglianza molto più efficiente dell'antica, con un ufficio centrale e uffici periferici per ogni gruppo di parrocchie, questi uffici furono resi responsabili anche dell'assistenza medica dei poveri. Chadwick, nominato segretario della commissione centrale si rende conto che il problema sanitario era strettamente connesso all'ambiente edilizio e le sue innumerevole trasformazioni, per le quali i tradizionali metodi erano ormai inefficaci. Nel '35 furono istituite le nuove amministrazioni municipali elettive, a cui furono avocati i compiti prima dispersi fra questi vari enti, ma dovevano pur introdurre le corrispondenti limitazioni nei diritti dei privati. Per il carattere spiccatamente privatistico della legislazione e delle abitudini inglesi, quest'innovazione fu lunga e difficile, e soltanto l'epidemia di colera persuase le autorità ad uscire dal loro teorico riserbo. Nel 1838 le autorità londinesi chiesero al Comitato per la legge sui poveri di fare un''inchiesta formata da tre medici ed il rapporto di Smith riguardo alla mancanza d'acqua colpì il pubblico. Chadwick ottenne che l'inchiesta fosse estesa a tutto il paese e compilò nel '42 il rapporto finale che offrì un quadro completo circa le condizioni sanitarie della classe lavoratrice. Anche un comitato della camera dei comuni cominciò ad occuparsi dell'argomento pubblicando un rapporto che appoggiava le conclusioni di Chadwick mentre Peel nominò un'inchiesta reale che rese note le sue conclusioni nel 1844 e nel '45. I vari provvedimenti proposti erano: • affidare i controlli sanitari alle autorità locali con la supervisione della corona Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo • preparare rilievi e indagini esatte sulla zona prima di progettare un impianto di fognatura • abbinare i lavori di fognatura a quelli della pavimentazione • concedere alle autorità locali fondi per allargare e migliorare le strade • fissare i minimi requisiti igienici per tutte le abitazioni e rendere obbligatoria l'installazione dei servizi sanitari • obbligare i proprietari a ventilare e ripulire le case malsane instituendo una licenza per l'affitto degli alloggi • istituire un ruolo di ufficiali di medici d'igiene • concedere foni per l'apertura di parchi verdi nelle città industriali La prima conseguenza giuridica di queste richieste fu la legge del 9 agosto 1844 per Londra e dintorni che definì certi minimi requisiti igienici per gli alloggi d'affitto e proibì di destinare ad abitazione i locali sotterranei; sempre nel '46 fu approvata la prima legge per l'istituzione di bagni e lavanderie pubbliche nella capitale. Nello stesso anno il Parlamento cominciò a studiare una legge generale ed un primo testo di legge fu presentato ma poi ritirato e soltanto nel '47 fu approvato il primo Public Health Act = è il primo esperimento di far entrare nella legislazione tradizionale la realtà della nuova situazione urbanistica. La legge concedeva un nuovo concetto di pubblico controllo in un campo non regolato, o regolato da prescrizioni discordanti. Gli scopi sono dichiarati all'inizio soprattutto per i distretti più popolosi dell'Inghilterra e nel Galles e conviene che la fornitura dell'acqua, le fognature, i drenaggi siano per quanto possibile poste sotto un solo medesimo organo locale di gestione e di controllo. La legge instituisce il GENERAL BOARD OF HEALTH formato da tre membri di nomina reale ed ha la facoltà di nominare ispettori per condurre inchieste locali dove ciò venga richiesto da almeno un decimo degli abitanti, o dove il coefficiente di mortalità sia più alto negli ultimi sette anni del 23*1000. In seguito il General Board of Health, promuove instituendo apposite circoscrizioni (districts) coincidenti o non coincidenti con quelle amministrative normali soggette in alcuni casi all'approvazione delle assemblee locali. In ogni distretto è instituito un Board of Health locale formato da funzionari e da rappresentanti dei proprietari e dei contribuenti. Possono nominare ispettori, impiegati e anche un medico che assuma la qualifica di Ufficiale di Igiene. I poteri dei Boards of Health locali riguardano: • le fognature, la legge prevede che sia compilata una mappa che rappresenti un sistema di fognature adatto a soddisfare le necessità di distretto, in una scala che sarà prescritta dal G.B.O.H. Inoltre, tutte le fognature devono appartenere e devono essere gestite dal Board of Health locale, ed è previsto l'esproprio dei manufatti appartenenti agli antichi proprietari. Ogni casa di nuova costruzione deve essere provvista di fognatura e di gabinetto ed è un obbligo passibile di multa, ed il Board può ordinare la costruzione del gabinetto mancante a carico del proprietario. È anche possibile la denuncia dei livelli più bassi e dell'ubicazione dei servizi igienici, che deve essere approvata dal Board locale. Per i contravventori è prevista una multa fino a 15 sterline e la modifica forzata delle opere costruite abusivamente • la nettezza urbana Martina Scozzari Sezione Appunti Dalla nascita dell'urbanistica alla fine del XXI secolo
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