La struttura urbana di Assisi
La città, così come oggi esiste entro la cerchia delle mura trecentesche, è il risultato presente di un continuo succedersi di eventi. Il sovrapporsi di generazioni e di vicende non ha però mutato sostanzialmente, l'impianto fondamentale, la struttura della città. Basti pensare che Asisium, municipio romano, pur occupando con le mura un'area inferiore a quella della città trecentesca, aveva il foro esattamente nella piazza del comune: il baricentro urbano è dunque rimasto immutato in due millenni. E immutato è anche rimasto in gran parte il tracciato di alcune strade di accesso alla piazza del foro.
La città romana aveva rigorosamente riplasmato il terreno alla maniera greca, introducendo ripiani ottenuti con terrazzamenti. Mura urbiche, terrazzamenti, muri di sostegno, vie lastricate, acquedotto, cisterne e fognature formavano la struttura di base della città romana. Il tempio di Minerva con le porte urbiche e le mura, è quanto sopravvive della città romana in elevazione, svuotata e disintegrata, nella decadenza, per effetto della fuga dalle città, e quindi sconvolta e distrutta dall'urto delle invasioni barbariche. Chiese, torri e castelli sorgevano in gran parte sopra, o nelle adiacenze degli edifici romani con l'utilizzazione di materiale di recupero, che in grande abbondanza poteva essere attinto dagli edifici in rovina.
In questo lavorio intenso, fra il V e il IX sec, si pongono le basi per la città medioevale, che sorge con il reimpiego delle principali strutture romane di base. Restava la piazza del foro come piazza centrale della città medioevale, restavano le strade principali, restavano l'acquedotto e le fognature, ma il complesso che stava nascendo era un qualcosa di completamente nuovo. Ma bisogna che passi ancora un secolo perché prenda slancio, quel fervore costruttivo che formerà la città nuova.
È in quei pochi anni a cavallo fra il XII e il XIII sec, che la città si erge in libero comune, distrugge castelli feudali, le torri, muove guerra a Perugia e ne è sconfitta a Collestrada nel 1202. In quegli stessi anni, in quello scenario di formazioni di monumenti, di case e di torri, si svolge l'opera di rinnovamento e di riedificazione morale e spirituale di S. Francesco. Alla sua morte nel 1226, esplose con forza la carica spirituale che il santo in vita era riuscito a dominare. A questa esplosione spirituale dovette far seguito un grande fervore di vita: la città si ampliava. La cinta di mura divenuta ormai troppo stretta riceveva nel 1260 un primo modesto ampliamento.
La città intanto andava aumentando il numero delle abitazioni e si trasformerà in una città ad andamento orizzontale, che poi ebbe a conservare fino ad oggi. L'ampliamento già in atto fuori le mura, richiedeva ora nuove fortificazioni: la terza cinta, tuttora esistente, fu eretta nel 1316 con ampiezza elevata, fu tracciata, ove mancava, una nuova rete di strade regolare e s'istituirono norme e agevolazioni per la costruzione.
Nel 1338 la città comunale poteva dirsi compiuta. Strutturalmente la città due - trecentesca può definirsi come un insieme di piazze piane a differenti quote, collegate tra loro da un sistema multiplo formato da strade orizzontali, ascensionali e da ripide scorciatoie.
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Dettagli appunto:
- Autore: Martina Scozzari
- Università: Università degli Studi di Palermo
- Facoltà: Architettura
- Corso: Architettura
- Esame: Urbanistica
- Docente: Francesco Lo Piccolo
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