Nuovi indirizzi per la riforma
Quanto alla soluzione definitiva, le proposte sono tante, ma derivano da due soli principi: riconoscere, o no, l'edificabilità come connaturata alla proprietà privata dei suoli, e quindi indennizzarla, o no, quando viene impedita.
Viene così approvata la legge 13 novembre 1968 n.1187, con la quale si stabilisce che le previsioni del piano regolatore generale, che comportano vincoli nei confronti dei diritti reali, aventi contenuto espropriativo, cessano di avere vigore qualora entro cinque anni dall'approvazione del piano regolatore medesimo non siano approvati relativi piani particolareggiati od autorizzati i piani di lottizzazione convenzionata. Ancora una volta, dunque, niente di fatto per l'urbanistica italiana.
Continua a leggere:
- Successivo: L'Italia dal dopoguerra alla vertenza per la riforma urbanistica
- Precedente: Il dibattito sulle sentenze
Dettagli appunto:
- Autore: Martina Scozzari
- Università: Università degli Studi di Palermo
- Facoltà: Architettura
- Corso: Architettura
- Esame: Urbanistica
- Docente: Francesco Lo Piccolo
Altri appunti correlati:
- Sociologia della città
- Estetica dell'Architettura
- Appunti di Storia dell'Architettura
- I concetti chiave della geografia
- L'arte moderna
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Recenti trasformazioni economiche, logistiche ed urbanistiche di Bologna
- Identità, futuro, tradizione: Sacca Fisola 2.0
- Il Disegno Intelligente: conoscere, interpretare, trasformare - Percorsi e visioni nel centro storico di Maglie (LE)
- Bologna 1970. La riscoperta dell'identità come risorsa sociale
- Architetture e(') Media. Comunicare le trasformazioni urbane. Il contesto bolognese.
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.