Dopo aver dato varie definizione di cosa consiste effettivamente la creatività e quali sono i suoi legami con l'ambiente di crescita, negli appunti viene esaltato il suo apporto significativo sia nell'ambito scolastico, sia nell'ambito lavorativo.
Inoltre sono presentati i principali studi su come sviluppare, attraverso esercizi ed applicazione, la creatività nei vari settori della propria vita.
La creatività: definizione e tecniche di sviluppo
di Domenico Valenza
Riassunti del libro 'Creativi e liberi?' di Caruso, dove si approfondisce il tema
della creatività.
Dopo aver dato varie definizione di cosa consiste effettivamente la creatività e
quali sono i suoi legami con l'ambiente di crescita, ne viene esaltato il suo
apporto significativo sia nell'ambito scolastico, sia nell'ambito lavorativo.
Inoltre sono presentati i principali studi su come sviluppare, attraverso esercizi
ed applicazione, la creatività nei vari settori della propria vita.
Università: Università degli Studi di Catania
Esame: Psicologia Generale, a. a. 2005/06
Titolo del libro: Creativi e liberi?
Autore del libro: M. G. Caruso
Editore: Bonanno, Acireale
Anno pubblicazione: 20031. Definizione di creatività
Se in passato la creatività è stata considerata come un fenomeno raro e misterioso, attualmente essa si ritiene
patrimonio, anche se con diversa gradualità, di tutti gli individui. E’ dunque importante creare le condizioni
adatte affinché la potenzialità creativa possa manifestarsi.
Gran parte degli studiosi concorda nel definire la creatività come produzione del nuovo, di idee che si
trasformano in prodotti nuovi, significativi e validi sia a livello individuale che sociale. Urban la connota
come capacità di realizzare un prodotto nuovo, inusuale, sorprendente e significativo in ambito sociale. De
Bono considera invece la creatività come un modo di usare la mente, di trattare le informazioni in maniera
innovativa attraverso l’uso del pensiero laterale.
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La creatività: definizione e tecniche di sviluppo 2. Il pensiero laterale e il pensiero verticale
De Bono sostiene che il pensiero laterale è strettamente correlato alla creatività, ma mentre essa spesso è
soltanto la descrizione di un risultato, il pensiero laterale è la descrizione di un procedimento; mentre un
risultato può solo essere ammirato, un procedimento può essere appreso. Il pensiero laterale riguarda la
produzione di nuove idee ma è anche un nuovo modo per liberarsi dalle prigioni concettuali delle vecchie
idee.
Tabelle delle differenze tra pensiero laterale e pensiero verticale:
Entrambi sono necessari e sono complementari. Scopo di entrambi è l’efficacia. Il pensiero laterale è
direttamente interessato all’intuizione e alla creatività; ma mentre questi processi vengono riconosciuti solo
dopo essersi manifestati, il pensiero laterale è un modo intenzionale di utilizzare le informazioni allo scopo
di produrli.
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La creatività: definizione e tecniche di sviluppo 3. Definizione di creatività in Rubini
Rubini definisce la creatività come capacità di produrre il nuovo e di formare combinazioni di idee, di
affrontare le situazioni della vita in modi diversi. Per Sternberg la creatività è la capacità di andare al di là
delle regole, di risolvere problemi mal strutturati. Tuttavia utilità e novità non sono sufficienti: un elemento
importante è la presenza di un pubblico appropriato: il creativo di successo è uno che offre agli altri una
prospettiva diversa per guardare il mondo e la creatività si realizza nel processo di interazione con gli altri.
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La creatività: definizione e tecniche di sviluppo 4. Definizione di creatività in Gardner, Goleman, Ray e Kaufman
Per Gardner la creatività si manifesta in un particolare campo e non è una sorta di fluido che si infiltra in
ogni direzione: un individuo può essere innovativo ed originale in un’area senza esserlo in modo particolare
in nessuna delle altre. Gardner ritiene creativo chi è capace di inventare qualcosa di nuovo che sarà
apprezzato in un particolare campo.
Per Goleman, Ray, Kaufman la creatività scaturisce dall’incontro di alcuni elementi chiave, tra cui
l’expertise, la capacità di pensare in modo creativo, la passione (la motivazione intrinseca), la costanza (che
deriva dalla passione). Lombardi chiarisce come la creatività come non debba essere intesa come
anticonformismo e istintività a tutti i costi, ma come il frutto di un’autentica ginnastica costruttiva della
mente.
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La creatività: definizione e tecniche di sviluppo 5. La natura del pensiero creativo
In ambito psicologico, gli studiosi hanno proposto diverse ipotesi sulla natura del pensiero creativo. Tra
questi ricordiamo (Wallas 4, Osborn 7, Goleman, Ray, Kaufman 5).
Tuffanelli (1999) osserva che il pensiero creativo sembra procedere attraverso le seguenti fasi: preparazione,
incubazione, illuminazione, soluzione, verifica, esecuzione. E’ dunque un processo tortuoso casuale e
imprevedibile che necessita di tempi molto personali, refrattario ai vincoli, quelli scolastici in particolare. In
merito al processo creativo, gli studi condotti hanno evidenziato la portata sia di fattori psicodinamici, sia di
fattori cognitivi.
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La creatività: definizione e tecniche di sviluppo 6. La funzione dell’inconscio nella creatività
Freud ha esaminato il processo creativo in chiave psicoanalitica classica; per lo studioso le forze che
inducono l’artista a produrre derivano dall’inconscio ed hanno la stessa intensità e le stesse caratteristiche di
quelle che possono condurre altre persone alla nevrosi. Mentre il nevrotico blocca la sua energia per
reprimerla, l’artista la libera, sublimandola, per cercare di orientare le pulsioni inconsce, libidinali e
aggressive, a manifestarsi in comportamenti culturalmente approvati e apprezzabili.
I fattori che influenzano in questo processo sono la sublimazione, l’appagamento delle pulsioni lipidiche, e
le esperienze infantili: il creativo sa attingere dalla sua memoria e sa identificarsi col suo passato.
Secondo Klein (1929), la creazione non è altro che la ricreazione di un oggetto un tempo amato e poi
distrutto o perduto. Mentre il nevrotico attiva comportamenti difensivi, l’artista supera l’ansia istintuale
trasformandola in opera d’arte. Il processo creativo canalizza produttivamente le pulsioni libidinali e
aggressive.
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La creatività: definizione e tecniche di sviluppo 7. La funzione del conscio e del preconscio nella creatività
Una ulteriore analisi del processo creativo è stata condotta da autori quali Kris e Kubie. Essi valorizzano la
funzione cosciente dell’Io da cui dipendono le attività cognitive (percezione, memoria, attenzione,
ragionamento) e la funzione di decantazione svolta dal preconscio.
Secondo Kris, non è solo l’inconscio a determinare i modi in cui si sviluppa l’immaginazione con i suoi
contenuti, importante è anche la funzione dell’Io che controlla il processo primario istintuale, permettendo
all’Io di modificare le pulsioni istintuali che vengono utilizzate. La sublimazione è dunque espressione
dell’Io in grado di funzionare autonomamente.
Kubie dà grande rilevanza al preconscio, che occupa una posizione intermedia tra conscio e inconscio. Il
conscio è visto come un insieme di attività mentali che programmano le proprie intenzioni, l’inconscio è
visto come l’insieme dei bisogni e delle pulsioni. Il preconscio, collocato tra i due, presenta due tipi di
contenuti: alcuni riguardano elementi appresi dalla realtà esterna al soggetto, altri provengono dall’interno
come sentimenti ed emozioni.
Se predominano conscio o inconscio si evidenza una certa rigidità del prodotto; essa si annulla quando
prevale il preconscio, che permette diverse combinazioni delle associazioni, dei confronti. La creatività è
dunque intesa come un prodotto del preconscio; il creativo è colui che è capace di usare l’articolata e
complessa funzionalità preconscia.
Domenico Valenza Sezione Appunti
La creatività: definizione e tecniche di sviluppo