Creatività e intelligenza
Molti studiosi si sono chiesti se esistesse una correlazione positiva tra intelligenza e creatività. Se per molto tempo è prevalsa l’opinione che fossero entità distinte e indipendenti, altre ricerche hanno poi evidenziato relazioni marcate tra i due processi.
Rubini afferma che i soggetti che posseggono una bassa o media intelligenza hanno poche possibilità di essere buoni pensatori divergenti; viceversa questa possibilità aumenta per i soggetti molto intelligenti anche se non aumenta proporzionalmente all’aumentare del Q.I. perché la relazione positiva, che è più forte ai livelli bassi, diventa più debole ai livelli più alti dell’intelligenza. Arieti sostiene che un Q.I. eccezionalmente alto può inibire le risorse interiori dell’individuo perché l’autocritica di questi diventa troppo severa.
Nuovi studi hanno poi ribaltato la vecchia concezione unitaria dell’intelligenza: essa è vista come una somma di funzioni e, in tale prospettiva, la creatività è intesa come una forma di intelligenza con caratteristiche specifiche che la differenziano dalle altre forme di intelligenza.
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