Appunti relativi a storia delle teorie dell’infanzia. Dopo un excursus introduttivo relativo al pensiero pedagogico dall'antichità (Greci, Romani) al medioevo e rinascimento, all'epoca moderna, ci si focalizza sul pensiero dei principali teorici e pedagogisti degli ultimi due secoli: da Kant, a Owen, a Pestalozzi, alla Montessori, a Dewey.
Storia delle teorie dell'infanzia
di Selma Aslaoui
Appunti relativi a storia delle teorie dell’infanzia. Dopo un excursus introduttivo
relativo al pensiero pedagogico dall'antichità (Greci, Romani) al medioevo e
rinascimento, all'epoca moderna, ci si focalizza sul pensiero dei principali
teorici e pedagogisti degli ultimi due secoli: da Kant, a Owen, a Pestalozzi, alla
Montessori, a Dewey.
Università: Università degli Studi di Bologna
Facoltà: Scienze della Formazione
Esame: Storia delle teorie dell'infanzia
Docente: Tiziana Pironi1. Rapporto tra teorie e pratiche educative
Fino a che punto le teorie pedagogiche hanno modificato le mentalità e gli usi comuni?
Quali cambiamenti dall’antichità ad oggi nell’educazione nell’infanzia:
esisteva una questione legata al genere oltre al ceto sociale ed economico.
Nascita e sviluppo dei servizi: dalla concezione assistenziale si passa alla concezione pedagogica : un
percorso controverso.
DELGADO => analizza fonti non tradizionali per delineare sentimenti e atteggiamenti del mondo adulto
verso l’infanzia, dalla legislazione civile ed ecclesiastica, dalla tradizione letteraria ecc…
La considerazione del bambino come oggetto di studio non è una novità ma era presente già dall’antichità:
cosa si intende per bambino nel corso della storia? ogni epoca storica non risponde in modo univoco.
In ogni caso gli adulti di tutte le comunità e culture hanno dimostrato sempre un grande interesse nel voler
trasmettere alle nuove generazioni valori, conoscenze, competenze e la loro visione del mondo. Romani,
greci, ebrei, musulmani in nome degli interessi della loro identità di popolo hanno sacrificato l’individualità,
considerando spesso l’originalità personale come pericolosa e sospetta.
Selma Aslaoui Sezione Appunti
Storia delle teorie dell'infanzia 2. Concezione pedagogica tra i Fenici e cartaginesi
Al posto degli animali sacrificavano i bambini -> infanticidio come atto carico di significato religioso e
sottomissione alla divinità. I primi anni dei bambini non venivano considerati importanti, ma venivano
considerati in funzione dell’Impero -> Erodoto loda la politica dei re persiani a favore delle famiglie
numerose che ogni anno ricevevano regali, dacché la forza dell’impero era basata sul maggior numero di
abitanti. Il bambino apparteneva allo stato e non alla famiglia. Vi era un alto tasso di mortalità infantile,
l’educazione partiva dai 5 anni, prima di questi i bambini venivano allattati dalle balie e non dalle madri.
Selma Aslaoui Sezione Appunti
Storia delle teorie dell'infanzia 3. Concezione pedagogica in Grecia antica e classica
Abbandono dei bambini nei boschi, un’abitudine accolta dagli dei, i vizi e le debolezze del genere sono
giustificate dai comportamenti degli dei.
Gli adulti bruciavano le tappe dell’infanzia in quanto considerate inutili e senza valore, inoltre le fonti
letterarie non ci descrivono mai bambini prima della fanciullezza. ( vedi Telemaco nell’Odissea) . c’era
abbandono e infanticidio se erano presenti difetti fisici o se era femmina. L’educazione dei primi anni era
delegata alla madre, i padri erano inesistenti. La letteratura greca è scritta da uomini per uomini, le bambine
non potevano uscire di casa fino al matrimonio. Dunque nell’Antica Grecia abbiamo funzioni nettamente
separate tra uomo e donna: la Divinità sancisce regole che non possono essere infrante. I genitori decidono
sul matrimonio dei figli, senza che i futuri sposi si conoscano di persona. Le ragioni economiche e sociali
sono più forti delle ragioni personali. A Sparta tutta l’educazione non è lasciata alla famiglia come ad
Atene, ma è compito dello Stato. I figli appartengono allo Stato. Obiettivo: formare il vero soldato; le madri
salutavano i propri figli col motto torna con lo scudo o sopra lo scudo. Forte discrepanza tra teorie e
costumi di vita = Socrate e Platone non considerano la donna inferiore per la sua capacità di procreare.
Platone = importanza del gioco, definito “ginnastica al corpo, musica all’anima” e sottolinea che occorre
favorire la curiosità del bambino, da cui nascono le scienze. Aristotele= critica l’educazione spartana perché
cresce uomini strumenti dello Stato , è contro le fasciature ed è a favore di un’educazione da acquisire
tramite buone abitudini. Secondo Aristotele l’autorità è un fatto naturale che ha origine divina ->
giustificazione dell’autorità maschile -> la donna è la materia e l’uomo è la forma, uomo e donna sono
diversi, la donna è inferiore perché è un fatto naturale: la materia deve essere riempita dalla forma.
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Storia delle teorie dell'infanzia 4. Concezione pedagogica in Antica Roma e diritto romano
E' sacrilegio danneggiare la patria e il cittadino poiché egli è parte della patria quindi va educato. Dal diritto
di cittadinanza erano esclusi gli schiavi, i bambini e le donne che erano sottomessi all’autorità del pater
familias = autorità totale. Nel diritto romano, il potere del pater familias non aveva limiti. Il resto della
famiglia dipendeva da lui. Era padre, sacerdote, giudice, educatore di tutta la famiglia nel senso più ampio
del termine. Patria potestà: potere del padre sui figli e sulla donna che entrava a far parte della famiglia
(protettore e signore assoluto). Le bambine andavano in spose a 12 anni. Pertanto al pater falimias erano
sottoposti giuridicamente non solo la moglie, ma anche figli generi nuore, gli schiavi con le loro famiglie.
Era permesso l’infanticidio per i figli illegittimi e per le femmine. I bambini non erano importanti fino ai 6-
7 anni. Anche presso i romani i bambini venivano immobilizzati dalle fasciature fino ai due anni: si credeva
che il parto alterasse le deboli membra del neonato e che bisognasse proteggerle fino a quando avessero
raggiunto una sufficiente consistenza. I figli non venivano allattati dalle madri ma assegnati appena nati alle
balie e alle serve con cui vivevano i primi anni. L’alto indice di natalità e le fragili speranze di vita
diminuivano il valore assegnato dal mondo antico ai bambini -> l’infanzia non godeva di una propria
identità per cui era una tappa da attraversare con la maggiore rapidità possibile, da abbreviare e da sostituire
al più presto con norme di condotta adulte. Opinione diffusa presso i romani era che nei primi sette anni di
vita il bambino fosse incapace di apprendere le discipline, per questo fino a quell’età veniva affidato ai servi.
Su tale mentalità non ha alcuna influenza il pensiero di Quintiliano (35-95 d. c.) che anticipa di molti secoli
la psicologia moderna, valorizzando l’importanza educativa dei primi anni di vita. Secondo lui le sensazione
dei primi anni si imprimono in maniera indelebile condizionando il futuro. Il Cristianesimo modifica la
concezione del bambino, ritenuto un modello da imitare. Tuttavia per S. Agostino il bambino è un essere da
correggere, per via del peccato originale.
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Storia delle teorie dell'infanzia 5. Medioevo, Rinascimento e pedagogia
Giustifica l’autorità paterna con il recupero della genesi : l’uomo deve essere a capo della famiglia perché è
stato cerato per prima. Nel medioevo vengono condannati, nel codice civile, l’aborto e l’infanticidio e
nascono le prime istituzioni che si occupano dei bambini abbandonati -> ospedali per gli innocenti. Vi era
una scarsa valorizzazione della maternità : fenomeno del baliatico differenziato a seconda del ceto, fino a 4
anni il bambino viene educato alleviato dalla balia.
BADINTER
usa l’espressione “ l’amore selettivo” per definire il sentimento dei genitori nei confronti dell’infanzia, vi è
differenza di trattamento a seconda del sesso e del diritto di primogenitura.
Il collegio diventa il luogo dell’educazione dell’infanzia e della gioventù benestante -> collegio per i maschi
e convento per le femmine. Diversa è l’accettazione di maschi e femmine in ogni ceto sociale: i maschi
garantivano forza lavoro e la successione.
Distinzione tra figli legittimi e illegittimi = il padre non ha obblighi di assistenza nei confronti del bambino
illegittimo che è a carico della madre. La ragione di tale discriminazione va cercata nel diritto romano =
accettare solo figli legittimi.
Rinascimento
valorizza l’individualità umana, ma persistono le antiche usanza a livello popolare.
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Storia delle teorie dell'infanzia 6. Mondo moderno e pedagogia
Rivoluzione scientifica nel 700 : la conoscenza non è più un dato da raggiungere ma è il prodotto
dell’individuo che trasforma la realtà BACONE.
Nascita degli stati nazionali: coesione di valori (identità culturale)
Riforma protestante : scuole popolari per combattere l’analfabetizzazione.
Rivoluzione industriale : esigenza di omologare comportamenti in grado di adeguarsi ai processi produttivi.
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Storia delle teorie dell'infanzia 7. Pensiero di Comenio
Contadino che vive in Boemia vuole affermare l’indipendenza e afferma che in un mondo devastato dalle
guerre bisogna istruire tutti dalla nascita perché tutti hanno diritto all’istruzione, a differenza della teoria
della grazia. Quindi istruzione ed educazione per tutti per costruire un mondo di pace didattica come
scienza dì insegnamento : “Didattica magna” 1627. Diffonde le sue idee in Inghilterra , didattica scientifica
per cui occorre individuare le leggi dell’apprendimento e una metodologia scientifica adeguata. Bisogna
partire dalle modalità di apprendimento dalla nascita fino all’età adulta. Il bambino deve apprendere
partendo dalle immagini, importanza della creatività. Concetto di struttura che riprenderà BRUNER, la
struttura è la fondante dei diversi saperi, nella nostra mente dobbiamo creare le basi su cui poi si
aggregheranno i saperi futuri.
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Storia delle teorie dell'infanzia 8. Pensiero di Locke
La teoria di Comenio influenzerà LOCKE = Egli sostiene il principio di tolleranza: “non bisogna avere un
concetto troppo basso su gli altri e troppo alto su di sé”, ma bisogna confrontarsi con gli altri : tolleranza.
Egli è teorico della democrazia liberale e del principio di tolleranza. Iniziatore dell’illuminismo ( = sapere,
tutti i saperi al vaglio critico dell’esperienza fondata sul metodo scientifico) pensiero critico che vuole
sottoporre ogni affermazione alla prova dell’esperienza.
“Saggio sull’intelletto umano”: empirismo e antinnatismo , vuole individuare le leggi attraverso cui
apprende la mente, secondo Locke la mente umana, a di Cartesio secondo cui possiede idee innate,
apprende attraverso l’esperienza, l’uomo non apprende al di fuori della realtà quindi è tabula rasa. Egli
appartiene all’approccio culturalistica.
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Storia delle teorie dell'infanzia 9. Centralità dell'infanzia nel 1700
Importanza dell’educazione in un momento di cambiamento socio-economico dell’Inghilterra per cui
l’educazione deve cambiare con i mutamenti della società.
Figura del gentlmen = modello ideale della nuova classe dirigente, esigenza di rinnovare il curriculum di
studi (utilitarismo = la conoscenza è strumento per creare abilità e il carattere) in cui mette l’apprendimento
delle lingue straniere. Obiettivo è la formazione del carattere: Autocontrollo attraverso la formazione delle
abitudini fin dalla prima infanzia (esercizio e ragionamento).
Centralità dell’esperienza e dei rapporti sociali (conversazione)
Centralità dell’infanzia per acquisire precocemente buone abitudini : gioco esercizio e conversazione, non
più lo studio del latino e di materie umanistiche. Il bambino apprende ciò che è piacevole, apprendo solo se
son curioso e se soddisfa un mio bisogno.
Ci si educa attraverso i rapporti sociali per cui è importante comunicare con gli adulti che devono sempre
rispondere alle curiosità dei bambini. Diventa centrale la parola ABITUDINE.
Illuminismo = centralità educativa della scuola e della famiglia rispetto al collegio.
Cambiano le teorie nei confronti dell’infanzia
Secondo ARIES dal 700 si afferma il sentimento verso l’infanzia a di STONE afferma che la mancanza di
cibo lascia poco spazio ai bisogni affettivi.
Aumentano abbandoni in Europa, la causa è l’aumento di nascite illegittime provocate dal fenomeno
dell’urbanizzazione.
Francia inizio 700 vennero fatti studi che riportano gli indici di mortalità, viene data importanza
all’allattamento materno in quanto si è notato che i bambini che non vengono allattati dalla madre muoiono
prima.
1773 venne emessa un’ ordinanza per trasportare i bambini a balia utilizzando i carri coperti.
La malattia più pericolosa era il vaiolo e solo nel 1796 iniziarono le vaccinazioni antivaiolosa = aumento
dell’infanzia nell’800 definito secolo popolato dai bambini.
Con l’affermazione degli stati nazionali il bambino viene visto come un investimento a lunga scadenza,
quindi viene data più importanza ai bambini ma rimangono senza valore e strumento.
L’illuminismo è il promotore del principio di uguaglianza, libertà, felicità individuale incriminando il
principio di autorità.
VOLTAIRE = la cosa più importante che si deve perseguire è vivere felici. Lo scopo della filosofia non è
più insegnare di morire ma insegnare a vivere mentalità scolarizzata in cui si valorizza l’esistenza.
Costituzione francese 1791 che decreta l’eguaglianza civile tra uomini e donne, ma nel 1804 il codice civile
napoleonico sancisce l’inferiorità delle donne con la legge dell’autorizzazione maritale : le donne da
cittadine diventano mogli di cittadini. Fino al 1919 la donna non può disporre di beni personali, legger e
lavorare.
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Storia delle teorie dell'infanzia