Appunti sul manuale di Ammaniti focalizzato sull'adolescente e sui disturbi psicologici legati a questa fascia di età. I primi due capitoli del volume sono volti a fornire tutti gli elementi diagnostici utili nell'approccio alla psicopatologia in generale, e a quella dell'adolescente in particolare. Viene fornito un quadro completo di come "fare diagnosi", dei presupposti alla base dei più noti ed autorevoli test utilizzati e una spiegazione delle scale di misurazione usate.
Psicopatologia dell'Adolescenza
di Antonino Cascione
Appunti sul manuale di Ammaniti focalizzato sull'adolescente e sui disturbi
psicologici legati a questa fascia di età. I primi due capitoli del volume sono volti
a fornire tutti gli elementi diagnostici utili nell'approccio alla psicopatologia in
generale, e a quella dell'adolescente in particolare. Viene fornito un quadro
completo di come "fare diagnosi", dei presupposti alla base dei più noti ed
autorevoli test utilizzati e una spiegazione delle scale di misurazione usate.
Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
Facoltà: Psicologia
Corso: Psicologia
Titolo del libro: Psicopatologia dell'Adolescenza
Autore del libro: Ammaniti
Editore: Cortina
Anno pubblicazione: 20021. Diagnosi in adolescenza
Nell’ambito della psicopatologia, il tema della diagnosi è un argomento complesso, in particolar modo
quando ci si riferisce all’età evolutiva e all’adolescenza.
Il termine “diagnosi” si rifà al modello medico, che, come sappiamo, mal si applica in psicopatologia.
Inoltre la valutazione del disturbo mentale è sempre strettamente connessa alla teoria di riferimento e con i
diversi modelli della psicopatologia, che propongono varie prospettive interpretative ed esplicative.
La Mc Williams afferma che la valutazione diagnostica in psicopatologia è necessaria per due ragioni:
In primo luogo, fare una diagnosi corretta è condizione preziosa per la pianificazione del trattamento;
In secondo luogo, la diagnosi consente delle implicazioni prognostiche.
“Una buona formulazione diagnostica guiderà le scelte del terapeuta in aree cruciali dello stile della
relazione, del tono degli interventi e degli argomenti cui prestare attenzione nelle fasi iniziali”.
All’interno di questa cornice generale, un aspetto specifico riguarda il problema della valutazione dei
disturbi mentali in adolescenza. Questa fase dello sviluppo, infatti, presenta caratteristiche complesse e
articolate.
Nella prima adolescenza (12-14 anni), il ragazzo e la ragazza affrontano i cambiamenti corporei e si
rivolgono verso sé stessi. Nella media adolescenza (14-16 anni), gli adolescenti si separano
psicologicamente dalle figure parentali internalizzate per cercare oggetti extrafamiliari. Nella tarda
adolescenza (16-19 anni), il compito principale consiste nella costruzione dell’identità, con le sue
espressioni psicologiche, sociali e sessuali.
Antonino Cascione Sezione Appunti
Psicopatologia dell'Adolescenza 2. La diagnosi classificatoria
Il primo modello diagnostico sviluppatosi nell’ambito della psicopatologia è stato la “Psicopatologia
medica”. La psicopatologia medica si sviluppa nel corso del 1800 dall’alveo della medicina.
I punti cardine della psicopatologia medica sono:
Le malattie mentali sono considerate espressione diretta di un’alterazione anatomo- funzionale del sistema
nervoso centrale;
Si ritiene che una lesione cerebrale si può esprimere direttamente nei disturbi psichici (Posizione monistica);
Si ipotizza una relazione lineare tra alterazione organica o lesione e disturbo psichico.
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Psicopatologia dell'Adolescenza 3. Gli elementi di base che caratterizzano il modello medico
- Studio dell’ Eziologia (cause della malattia);
- Analisi del Quadro Clinico (manifestazione di segni e sintomi);
- Formulazione di una Diagnosi;
- Analisi del Decorso Clinico (evoluzione nel tempo della condizione patologica);
- Possibilità di fare una Prognosi (previsione sul decorso clinico e sull’esito);
- Diagnosi Differenziale
- Epidemiologia
- Identificazione di una Terapia.
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Psicopatologia dell'Adolescenza 4. Kraepelin e la classificazione psicopatologica
Il modello eziopatogenetico di tipo medico mal si adatta alla psicopatologia, dal momento che non sono note
le cause dei disturbi mentali. Nella psicopatologia si preferisce parlare di principio di Equifinalità (Percorsi
diversi possono condurre allo stesso risultato) e principio di Multifinalità (un determinato evento non ha
necessariamente lo stesso esito psicopatologico).
Emil Kraepilin fu il primo che distinse due classi principali di disturbi:
- Le Malattie Endogene, causati da fattori interni all’organismo;
- Le Malattie Esogene, causate da fattori esterni al cervello.
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Psicopatologia dell'Adolescenza 5. Principali sistemi diagnostici in Psichiatria
Nel 1952 l’ A.P.A. (American Psychiatric Association) pubblicò negli Stati Uniti la prima versione del
DSM, alla quale, negli anni successivi, seguirono diverse edizioni e revisioni.
Il DSM viene definito dagli autori come un sistema ateorico, sviluppato per fini clinici e di ricerca, che
propone una diagnosi di tipo descrittivo- fenomenologico, raggruppando in categorie distinte le diverse
condizioni patologiche. Il sistema si articola in 5 assi.
Asse I: Disturbi e sindromi cliniche
Asse II: Disturbi di Personalità e Ritardo Mentale
Asse III: Condizioni mediche generali
Asse IV: Problemi Psicosociali e ambientali
Asse V: Valutazione globale del funzionamento.
I quadri morbosi vengono definiti dalla presenza/assenza di segni e sintomi, che più frequentemente si
associano in una determinata sindrome.
Un disturbo di personalità, a sua volta, è definito come un pattern duraturo di esperienza interna o
comportamento che si discosta notevolmente dalla cultura cui l’individuo appartiene. La diagnosi effettuata
secondo i criteri del DSM-IV è una diagnosi classificatoria.
Oltre al DSM esiste un altro sistema nosologico internazionale, l’ International Classification of Disease
(ICD) a cura della World Health Organization (WHO). Il sistema ICD-10 indica delle linee guida flessibili
per la diagnosi,m piuttosto che fornire dei criteri specifici e operazionalizzati.
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Psicopatologia dell'Adolescenza 6. Comorbidita' e Spettro Psicopatologico
La realtà clinica difficilmente corrisponde alle categorie pure proposte dal DSM.
Il concetto di “comorbidità” si riferisce alla comparsa di una o più entità cliniche, che si aggiungono durante
il decorso di una malattia già presente. Il DSM-IV incoraggia la diagnosi di più disturbi sia sull’Asse I sia
sull’Asse II. La condizione di associazione o compresenza di più disturbi può essere considerata “una
conseguenza banale dei confini rigidi reificati che esistono solo nella mente dei classificatori” (Carson).
Per quanto riguarda il concetto di “Spettro Psicopatologico”. Si intende invece un:
Insieme di disturbi psichiatrici riuniti in uno spettro in relazione a una base comune sottostante. Il genotipo
si manifesta in diversi fenotipi, ovvero in diverse entità cliniche (Es. lo spettro schizofrenico).
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Psicopatologia dell'Adolescenza 7. Critiche al DSM e Diagnosi Dimensionale
1. Il DSM sembra rispondere più a esigenze di epidemiologiche e di ricerca che ai bisogni dei clinici. Il
sistema infatti propone categorie patologiche ideali, senza rendere conto della complessità dei disturbi.
2. Viene criticata la definizione di “Disturbo mentale” per la sua inadeguatezza funzionale nel valutare se
determinate caratteristiche comportamentali o psicologiche possano essere considerate manifestazioni
psicopatologiche.
3. Un ulteriore aspetto problematico riguarda la definizione del criterio soglia (Cut-off) di ogni categoria del
DSM.
Antonino Cascione Sezione Appunti
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