Appunti relativi all'esame di tecnica professionale. Viene analizzato il ruolo del consulente d'impresa nelle varie fasi che costituiscono la vita di un'azienda: dalla nascita, alla crescita, alla trasformazione: fusione, scissione o cessione. Tutta la normativa di riferimento e gli iter da seguire concretamente sono ampiamente descritti e illustrati da esempi esplicativi.
Tecnica professionale
di Valentina Minerva
Appunti relativi all'esame di tecnica professionale. Viene analizzato il ruolo del
consulente d'impresa nelle varie fasi che costituiscono la vita di un'azienda:
dalla nascita, alla crescita, alla trasformazione: fusione, scissione o cessione.
Tutta la normativa di riferimento e gli iter da seguire concretamente sono
ampiamente descritti e illustrati da esempi esplicativi.
Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Facoltà: Economia
Esame: Tecnica professionale
Docente: Dalla Sega Franco1. Definizione e caratteristiche del servizio professionale
Il servizio professionale è una prestazione di tipo intellettuale che una persona presta ad un’impresa o ad un
imprenditore. C’è quindi un’interrelazione tra professionista e cliente.
Caratteristiche:
- SIMULTANEITÀ : la produzione e il consumo del servizio avvengono contemporaneamente.
- ETEROGENEITÀ : il professionista non può utilizzare un servizio standard per tutte le imprese, ma questo
deve essere adattato al caso specifico.
- INTANGIBILITÀ : il servizio è qualcosa di intangibile.
- MISURAZIONE UTILITÀ DEL SERVIZIO : l’utilità del servizio viene apprezzata ex post.
Valentina Minerva Sezione Appunti
Tecnica professionale 2. Livello di intervento e modalità di interazione tra servizio e
impresa
Il servizio può articolarsi:
- singoli settori;
- gestione complessiva;
- continuità temporale dell’intervento.
MODALITÀ DI INTERAZIONE TRA SERVIZIO E IMPRESA
- FORNITURA DI PRESTAZIONE SPOT : è una prestazione occasionale che lega il professionista
all’impresa. Ad esempio per una perizia il professionista fornisce il suo parere sulla questione in oggetto.
- ASSISTENZA BASATA SU UN RAPPORTO STABILE : c’è un maggior rapporto, però l’interrelazione
è ancora limitata. Ad esempio nel caso di un accertamento da parte dell’Amministrazione finanziaria il
professionista presta un’assistenza di tipo tributario.
- CONSULENZA SU TEMI RILEVANTI : il rapporto è ancora più forte. È una consulenza di tipo globale.
Dipende dal tipo d’impresa: tanto più piccola è l’impresa, tanto più assorbente è l’attività del professionista
nei confronti dell’impresa. Inoltre tanto più il cliente è preponderante, in termini di tempo e risorse,
nell’attività del professionista, tanto meno il professionista riesce ad essere indipendente, e c’è un rischio di
eccessiva dipendenza economica.
- PARTENERSHIP : il professionista è interno all’impresa e adotta un modo di lavorare più vicino a quello
del professionista che a quello del dipendente.
Vengono indicate le caratteristiche del servizio professionale con riferimento alla realtà aziendale nei
confronti della quale il professionista si pone. Per operare nell’interesse dell’impresa il professionista deve
riuscire a SODDISFARE LA DOMANDA dell’impresa e deve tenere conto di una serie di elementi:
- conoscere la realtà aziendale nei cui confronti si pone;
- UNICITÀ IMPRESA : ogni impresa è diversa dalle altre, quindi il servizio non può essere standardizzato.
Ci sono elementi oggettivi per i quali si applica la stessa metodologia per tutte le imprese che li presentano e
soggettivi che riguardano il caso specifico.
- STATO IMPRESA : bisogna valutare in che condizioni sta operando l’impresa e il motivo delle condizioni
in cui si trova.
- IMPRESA : MERCATO : bisogna tenere conto delle relazioni tra l’impresa e il mercato.
Valentina Minerva Sezione Appunti
Tecnica professionale 3. Relazioni professionista – cliente
- GENERALE SINTONIA : il professionista viene scelto dal cliente e quindi il professionista dovrà fare in
modo di sviluppare una sintonia con il proprio cliente e che il cliente sia aperto e sincero ed evidenzi al
professionista le circostanze che sarebbe portato a nascondere. Sintonia vuol dire fiducia, maggiore è questa,
più il professionista svolgerà un’attività utile per il cliente.
- VALUTAZIONE DEI BISOGNI REALI DELL’IMPRESA : il professionista deve capire il cliente e gli
deve suggerire il rimedio che gli fa più comodo, magari per ottenere una remunerazione più a lungo termine.
Deve capire cosa c’è bisogno per dare una soluzione.
- CONSOLIDAMENTO FIDUCIA : il rapporto fiduciario deve caratterizzare il rapporto tra professionista e
cliente.
- COAGULAZIONE CONSENSO : se c’è fiducia, c’è assenso per la soluzione proposta.
- RECEPIMENTO ASPETTATIVE
Valentina Minerva Sezione Appunti
Tecnica professionale 4. Competenze professionali del consulente
- RIGORE LOGICO-ANALITICO : il professionista deve presentare al cliente i pro e i contro di
un’operazione, sarà poi l’impresa a decidere quale soluzione adottare.
- CAPACITÀ INTUITIVE E CREATIVE : il professionista deve avere anche questo tipo di capacità.
- CURA DELLE RELAZIONI INTERPERSONALI : capacità di porsi con il cliente senza rinunciare però al
rigore e il coraggio di dire la verità.
- COMPETENZE DI TIPO MANAGERIALE
- CAPACITÀ DI CREARE E GESTIRE CONOSCENZA : il professionista deve applicare la conoscenza
che ha creato.
Valentina Minerva Sezione Appunti
Tecnica professionale 5. Diversi ruoli esplicati dal professionista
- CONSULENTE (DELL’IMPRESA E DELL’IMPRENDITORE) : si differenzia tra impresa e imprenditore
perché non sempre i problemi sono uguali e riguardano entrambi gli organi. Per esempio gli interessi
potrebbero essere diversi. Ci possono essere situazioni di conflitto in capo al consulente.
- AMMINISTRATORE NELL’IMPRESA : es. società di capitali
- SINDACO : professionista chiamato per definizione a controllo e vigilanza e deve essere per definizione
indipendente.
- INTERNAL AUDITOR : revisore interno
- REVISORE
- AUSILIARIO DI GARANZIA
Valentina Minerva Sezione Appunti
Tecnica professionale 6. Ruolo di amministrazione e controllo
Esistono tre sistemi di amministrazione e controllo:
1. SISTEMA TRADIZIONALE
E’ il sistema più diffuso in Italia.
L’assemblea nomina:
- organo amministrativo
- collegio sindacale o revisore
Il professionista può far parte di ciascuno di questi organi.
Il professionista potrebbe far parte dell’organo amministrativo, e non è un consigliere esecutivo, ovvero
colui che gestisce perché non è un manager, ma è un consigliere non esecutivo e soprattutto indipendente.
2. SISTEMA DUALISTICO
L’assemblea nomina:
- consiglio di sorveglianza che a sua volta nomina il Consiglio di Gestione, che è composto da consiglieri
esecutivi.
- Revisore
Il Consiglio di Sorveglianza può approvare il bilancio. Il professionista di solito sta nel Consiglio di
Sorveglianza o fa il revisore.
3. SISTEMA MONISTICO
L’assemblea nomina:
- consiglio di amministrazione, all’interno del quale c’è il Comitato per il controllo sulla gestione.
- Revisore.
Valentina Minerva Sezione Appunti
Tecnica professionale 7. Ruolo di consulenza
Il ruolo del consulente può esplicarsi nelle diverse fasi di vita dell’impresa:
- COSTITUZIONE
- FUNZIONAMENTO
- CESSAZIONE
Ruolo di consulenza nella costituzione dell'impresa
- PROGETTO DI FATTIBILITÀ : si occupa dell’equilibrio economico (RT = CT)
- PIANIFICAZIONE STRATEGICA – FABBISOGNI FINANZIARI
- SCELTA DELLA FORMA GIURIDICA – ADEMPIMENTI FORMALI
- RAPPORTI FRA SOCI – PATTI PARASOCIALI : stabiliti nello statuto.
- STRUTTURA AMMINISTRATIVA E ORGANIZZATIVA
- IMPIANTO CONTABILE, CARATTERISTICHE, PIANO DEI CONTI : il piano dei conti è l’insieme
ragionato dei conti strutturato sulla base delle attività che fa l’impresa.
- AUTORIZZAZIONI – ADEMPIMENTI PREVIDENZIALI E ASSICURATIVI
E’ il professionista che deve guidare il cliente lungo queste fasi.
Ruolo di consulenza nel funzionamento dell'impresa
Le aree principali nelle quali può intervenire il professionista sono:
- AREA AMMINISTRATIVA CONTABILE: TENUTA CONTABILITÀ GENERALE, TENUTA DELLA
CONTABILITÀ ANALITICA
- AREA FISCALE
- OPERAZIONI STRAORDINARIE
- AREA FINANZA
- AREA DIRITTO SOCIETARIO
Ruolo di consulenza nella cessazione dell'impresa
- LIQUIDAZIONE VOLONTARIA : il professionista può assumere la funzione di liquidatore e deve
estinguere i debiti dell’impresa. La finalità della liquidazione volontaria è quella di portare un patrimonio
destinato in continuità, alla cessazione. Il professionista liquidatore deve cercare di capire, partendo dai dati
della contabilità, se la liquidità riesce ad estinguere i debiti e a dargli un compenso. Se questo non è
possibile, la liquidazione si trasforma in coattiva e quindi si chiede il fallimento, oppure si chiede ai soci di
integrare quanto manca.
- PROPOSTE DI CONCORDATO PREVENTIVO E AMMINISTRAZIONE CONTROLLATA
- PROCEDURE CONCORSUALI
- SOLUZIONI STRAGIUDIZIALI
- SUBENTRI NELLA CONDUZIONE AZIENDALE
- MANDATI DI RISANAMENTO AZIENDALE
Valentina Minerva Sezione Appunti
Tecnica professionale Gli ultimi tre sono le soluzioni per evitare il fallimento.
Valentina Minerva Sezione Appunti
Tecnica professionale 8. Il consulente nello svolgimento di attività giudiziaria
Bisogna fare una distinzione importante:
- attività mantiene caratteristiche prestazione professionale
- assunzione caratteristiche funzione pubblica (temporanea).
Quando l’attività giudiziaria ha a che fare con l’impresa, il professionista diventa un interlocutore
importante con i giudici.
SVOLGIMENTO ATTIVITÀ PROFESSIONALE NELL’INERESSE DELLA GIUSTIZIA:
- ATTIVITÀ DI GIURISDIZIONE VOLONTARIA : il giudice indica la persona fornita di competenze e
conoscenze. Il professionista ha un rapporto di fiducia con il giudice.
INSERIMENTO ATTIVITÀ PROFESSIONALE NELL’ORGANIZZAZIONE GIUDIZIARIA
- AUSILIARIO NELL’ATTIVITÀ CONTENZIOSA CIVILE : il professionista svolge l’attività di
consulente tecnico civile, viene sempre chiamato dal giudice, che sottoporrà il professionista ad un quesito e
il professionista risponderà al giudice. Il professionista può anche essere nominato custode di beni
espropriati.
- AUSILIARIO NELL’ATTIVITÀ DI VOLONTARIA GIURISDIZIONE CIVILE: ISPETTORE
GIUDIZIARIO ART.2409 : il professionista viene nominato dal giudice per effettuare un’attività di
ispezione, perché il tribunale non ha più fiducia negli amministratori e nel collegio sindacale della società.
Se le irregolarità sono verificate, il giudice nomina un amministratore giudiziario, che sistemi queste
irregolarità.
- PROCEDURE CONCORSUALI : il professionista viene nominato curatore sotto la direzione del giudice
delegato.
- AUSILIARIO NEL PROCESSO PENALE : il professionista viene nominato perito, che aiuta il giudice
penale per svolgere delle indagini in campo economico-aziendale.
Valentina Minerva Sezione Appunti
Tecnica professionale 9. Studio del piano di fattibilità aziendale
BUSINESS PLAN
Il professionista non è il soggetto che ha avuto l’idea imprenditoriale, ma affianca colui che ha avuto
quest’idea, e mette a disposizione le proprie competenze, per portare avanti l’idea o non farla partire (onestà
intellettuale del professionista).
Il piano di fattibilità è un documento presentato ad una banca per un’erogazione di un finanziamento, ad un
nuovo socio, ad un ente pubblico che eroga contributi a fondo perduto. Questo è l’output, ovvero prodotto
finale.
L’input è dato da un accertamento interno tra professionista e cliente: se questo è positivo e si decide di
attuare l’idea, si fa il business plan.
FUNZIONI DEL PIANO DI FATTIBILITÀ
- Simulare gli effetti economico-patrimoniali di alternative decisioni d’impresa, ovvero valutare i costi e i
benefici delle possibili ipotesi.
- Esaminare la loro fattibilità in relazione alle caratteristiche proprie dell’azienda stessa.
Le decisioni d’impresa che mirano ad effettuare gli investimenti sono il tipico campo di queste verifiche
preventive, perché l’attività d’impresa è soggetta a rischi di mercato, d’insolvenza.
Il rischio di mercato è ineliminabile, e viene assorbito dal patrimonio netto.
Inoltre per le imprese nuove ci sono tutta una serie di rischi legati all’introduzione dell’impresa nel mercato.
Valentina Minerva Sezione Appunti
Tecnica professionale 10. Elementi da evidenziare nel business plan
- Validità tecnico-economico-finanziaria dell’iniziativa. Deve essere un’iniziativa sostenibile in termini
economici, ovvero di ritorni, e finanziari.
- Redditività del progetto imprenditoriale.
- Bisogna tenere conto delle prospettive di mercato: se queste sono mal certe bisogna indurre il cliente ad
abbandonare o revisionare l’iniziativa. Se non ci sono prospettive di mercato è inutile sviluppare l’iniziativa.
- Piano finanziario per la copertura dei fabbisogni derivanti dalla realizzazione degli investimenti.
- Piano finanziario per la copertura dei fabbisogni derivanti dalla normale gestione aziendale.
- Tempestività e coerenza nell’immissione di mezzi propri in relazione all’iniziativa.
- Verifica di quanto sopra attraverso i bilanci e i flussi finanziari fino all’esercizio dell’entrata a regime
dell’iniziativa. Nella fase iniziale la situazione economica non sarà in equilibrio a causa dei costi.
L’iniziativa entra a regime quando l’azienda è in grado di stare in piedi da sola: con i ricavi copre i costi,
inoltre quando l’impresa è solvibile.
Un’impresa ha successo quando è in grado di generare profitti e creare liquidità. I ricavi prima o poi si
devono trasformare in flussi di denaro che entrano nell’impresa.
Valentina Minerva Sezione Appunti
Tecnica professionale 11. Elementi costitutivi del business plan
PRIMA PARTE – “DESCRITTIVA”
* L’impresa e i suoi progetti.
* Sintesi dell’iniziativa che si vuole sviluppare:
- il prodotto o servizio oggetto dell’attività;
- il mercato di sbocco e la concorrenza;
- l’organizzazione dei fattori produttivi;
- le risorse finanziarie: quali già acquistate e quali da richiedere;
- strategie commerciali.
SECONDA PARTE – “ANALITICO-QUANTITATIVA”
Manifestazione analitica e numerica delle proiezioni economiche-finanziarie dell’impresa conseguenti la
realizzazione dell’iniziativa. Per questo serve una sequenza logica dei dati per ottenere una simulazione
efficace degli effetti dell’iniziativa.
Si ottengono così informazioni relative a:
- B.P. COMMERCIALE : quanto si vende e con quali costi di distribuzione
- B.P. PRODUZIONE E ACQUISTI : quanto compro in termini di fattori produttivi e quanto riesco a
produrre.
- B.P. COSTI DI STRUTTURA : quale incidenza del costo della struttura sui costi totali. Hanno un’utilità
pluriennale.
- B.P. FLUSSI FINANZIARI : come faccio a finanziare e con che costi.
I costi di produzione e acquisto devono trovare un finanziamento in risorse generate dal circolante; mentre i
costi di struttura sono finanziati dai mezzi propri o da debiti a medio/lungo termine.
Valentina Minerva Sezione Appunti
Tecnica professionale 12. Scelta della forma giuridica di un'impresa
ATTIVITÀ D’IMPRESA : è caratterizzata da: organizzazione, rischio, rendimento di tipo economico.
Collegato a questo concetto c’è la definizione di:
SOGGETTO ECONOMICO : è la persona fisica che svolge l’attività, è responsabile delle scelte
economiche.
È la persona o il gruppo di persone che:
- detiene il potere di scelta dell’azienda : determina gli indirizzi gestionali di fondo.
- prende le decisioni strategiche : deve avere competenze manageriali.
- determina gli obbiettivi generali : deve avere la volontà di governare l’azienda.
Nelle società medio grandi il soggetto economico è la persona riconducibile ai soci, che controllano
l’assemblea attraverso i voti.
Nelle imprese individuali il soggetto economico incorpora la figura dell’imprenditore, del proprietario, e di
chi gestisce l’impresa.
Potrebbero esistere dei casi nei quali il soggetto economico non possiede la maggioranza dei voti in
assemblea di una società. Questo avviene quando si ha una proprietà diffusa e il soggetto economico ha
comunque il controllo di fatto anche se non ha il 51% dei voti (controllo di diritto).
SOGGETTO GIURIDICO : dipende dalla forma giuridica dell’impresa, è colui che ha la responsabilità
giuridica.
È colui (persona o ente) nel cui nome viene esercitata l’attività imprenditoriale e a questo soggetto fanno
capo i diritti e gli obblighi che derivano da questo tipo di attività.
La capacità giuridica è l’attitudine ad essere titolari di diritti. Si acquisisce con la nascita, a differenza della
capacità di agire che si acquisisce con la maggiore età.
Ad esempio nell’impresa individuale il soggetto giuridico è l’imprenditore, nella società è la spa.
Il soggetto giuridico può essere una persona fisica o una persona giuridica.
Le persone giuridiche si distinguono in:
- PERSONE GIURIDICHE PUBBLICHE : sono le persone soggette alle leggi di diritto pubblico,
perseguono fini di interesse generale, nascono per la volontà di un ente pubblico. Sono le regioni, le
province, i comuni, gli enti pubblici economici e non economici.
- PERSONE GIURIDICHE PRIVATE : sono il sottoinsieme al quale appartiene l’impresa. Sono regolate
dal codice civile, perseguono scopi privati, nascono per una volontà di manifestazione privata, hanno
procedure di costituzione standard. Le più importanti sono:
* le imprese commerciali con personalità giuridica
* le associazioni
* le fondazioni.
Valentina Minerva Sezione Appunti
Tecnica professionale 13. Imprese commerciali con personalità giuridica
Sono:
- SPA
- SRL
- SOCIETÀ IN ACCOMANDITA PER AZIONI
- SOCIETÀ COOPERATIVE
Queste imprese sono società di capitali e nascono per volontà privata attraverso un contratto. Questo
contratto si concretizza in un atto costitutivo redatto nella forma di atto pubblico.
L’atto costitutivo viene poi depositato presso il Registro delle imprese per i controlli di legittimità, se l’esito
è positivo la società viene iscritta nel registro e acquista la personalità giuridica.
La costituzione di una società è comunque un processo pubblico.
Valentina Minerva Sezione Appunti
Tecnica professionale 14. Diverse forme giuridiche delle imprese
Esistono diverse forme giuridiche:
- IMPRESA INDIVIDUALE
- SOCIETÀ DI CAPITALI O DI PERSONE
- ALTRE FORME DI LAVORO AUTONOMO
L’attività d’impresa è un’attività economica, mentre nell’attività di lavoro autonomo è prioritario il carattere
intellettuale delle prestazioni, non può quindi esserci una standardizzazione del servizio. Le attività di lavoro
autonomo sono le attività esercitate dai singoli professionisti. Dal punto di vista fiscale, l’attività di lavoro
autonomo è soggetta ad una tassazione progressiva, mentre un’attività esercitata sottoforma di società di
capitali è soggetta ad una tassazione proporzionale con aliquota fissa indipendentemente dall’ammontare del
reddito.
Per svolgere un’attività imprenditoriale bisogna identificarsi in una forma prevista dalle norme giuridiche.
La scelta rappresenta uno dei momenti basilari per la fondazione dell’impresa ed è soggetta a diverse
valutazioni professionali (interdisciplinarietà).
Le variabili da tener presente nella scelta della forma sono:
- il numero dei promotori dell’iniziativa;
- la natura dell’attività da esercitare;
- le dimensioni dell’impresa;
- la disponibilità o meno di capitali;
- il grado di responsabilità che i soci intendono assumersi;
- la forma di finanziamento;
- le eventuali agevolazioni previste.
Ogni forma giuridica ha dei pregi e dei difetti. Non esiste una forma giuridica ideale, ma bisogna prendere in
considerazione le esigenze e le caratteristiche dell’attività.
Valentina Minerva Sezione Appunti
Tecnica professionale 15. Definizione di attività d'impresa e di imprenditore
Nel codice civile non viene data una definizione d’impresa, ma l’articolo 2082 dà una definizione di
imprenditore.
Mentre l’art.2555 dà il concetto di azienda intesa come l’esercizio di un’attività economica diretta alla
produzione e allo scambio di beni e servizi.
L’esercizio dell’attività d’impresa può avvenire sottoforma di diverse forme giuridiche.
IMPRENDITORE
Il codice civile prevede tre figure:
- imprenditore commerciale – art.2195
- imprenditore agricolo – art.2135
- piccolo imprenditore – art.2083
Appartenere ad una di queste forme implica diverse conseguenze civile, fiscali, previdenziali e finanziarie.
Valentina Minerva Sezione Appunti
Tecnica professionale 16. Criteri per la scelta dell’attività d’impresa
- ATTIVITÀ SVOLTA E REDDITI PERSONALI DEI SOCI : se il socio potenziale ha dei redditi personali
elevati, la convenienza di tipo fiscale porterà a costituire una società di capitali, dove il socio deve dichiarare
solo gli utili. Se costituisse una società di persone, il socio dovrebbe dichiarare non solo gli utili percepiti
con la distribuzione dei dividendi, ma la quota parte degli utili percepiti dalla società di persone
indipendentemente dalla decisione di distribuzione.
- RESPONSABILITÀ PENSALE DEI SOCI : in una società di persone, la responsabilità è solidale e
illimitata in capo alle persone che costituiscono la società. Quindi bisogna valutare ex ante il grado di
fiducia delle persone con le quali si vuole costituire la società. Chi è socio di una società di persone deve
prestare personalmente la propria attività nell’impresa e per questo la composizione societaria dovrebbe
essere limitata. Se ci sono tutte queste condizioni allora la società di persone può andar bene per iniziare la
società.
- PATRIMONIO PERSONALE DEI SOCI : non si ha convenienza a costituire una società di persone con
soci che hanno patrimoni limitati, perché in caso d’insolvenza rispondono tutti solidalmente e
illimitatamente.
- QUOTA DI PARTECIPAZIONE SOCIALE
- CAPITALE INVESTITO/FATTURATO : il capitale investito (tot. attivo) rappresenta il totale degli
investimenti che l’attività richiede, e porta ad un rischio molto elevato, soprattutto in relazione al fatturato. Il
rischio è tanto maggiore, quanto maggiore è il capitale investito per le esigenze dell’impresa.
- SISTEMI TRIBUTARI
- CAPITALE MINIMO PER LA COSTITUZIONE
- TRASFERIBILITÀ DELLA QUOTA : possono essere posti dei vincoli al trasferimento della quota e da
una parte limita l’allargamento della base societaria, dall’altra è preferibile una società di capitali che non
pone questi limiti.
Valentina Minerva Sezione Appunti
Tecnica professionale 17. Definizione di società semplice
Non presenta elementi di identificazione ulteriori rispetto a quelli indicati nell’art.2247 per la società in
genere:
- l’oggetto non è l’esercizio di un’attività commerciale;
- non deve costituirsi secondo gli specifici tipi delle società commerciali;
- ciascun socio è investito del potere di amministrazione.
Valentina Minerva Sezione Appunti
Tecnica professionale 18. Definizione di società in accomandita semplice – ART.2313
Ci sono due tipologie di soci:
- ACCOMANDATARI : responsabili solidalmente e illimitatamente
- ACCOMANDANTI : responsabilità limitata per la quota conferita.
Valentina Minerva Sezione Appunti
Tecnica professionale 19. Definizione di società a responsabilità limitata
- Responsabilità: per le obbligazioni sociali risponde la società con il suo patrimonio – art.2462
- Capitale sociale: non inferiore a 10 000 – art.2463
- Atto costitutivo: stipulato per atto pubblico – art.2463
- Rapporto sociale: è rimesso all’atto costitutivo di determinare le norme relative al funzionamento della
società – art.2475/2476/2477
- Trattamento fiscale: riguarda il reddito d’impresa (IRES e IRAP). Il trattamento degli utili netti risultanti
eventualmente distribuito ai soci (art.2478 bis c.c.) vengono tassati in capo a questi solo al momento della
distribuzione per cassa.
Il capitale è dato dai conferimenti dei soci, in denaro o in natura. Nel caso delle srl è possibile conferire
l’opera, ovvero l’attività intellettuale delle persone.
Valentina Minerva Sezione Appunti
Tecnica professionale 20. Definizione di società per azioni
- Responsabilità: per le obbligazioni sociali risponde la società con il suo patrimonio – art.2325
- Capitale sociale: non inferiore a 120 000 – art.2327
- Atto costitutivo: stipulato per atto pubblico – art.2328/2329/2330
- Organi: assemblea dei soci, Consiglio di Amministrazione, Collegio sindacale.
- Trattamento fiscale: soggetta ad IRES e IRAP.
Valentina Minerva Sezione Appunti
Tecnica professionale 21. Definizione di società in accomandita per azioni
- Responsabilità: soci accomandatari e accomandanti – art.2452
- Capitale sociale: non inferiore a 120 000
- Atto costitutivo: stipulato per atto pubblico
- Organi: assemblea dei soci, Consiglio di Amministrazione, Collegio sindacale.
- Trattamento fiscale: soggetta ad IRES e IRAP.
Permette a gruppi di persone di controllare un patrimonio. Di solito gli accomandanti sono dei professionisti,
che supportano nelle decisioni.
Valentina Minerva Sezione Appunti
Tecnica professionale 22. Definizione di società cooperative
Possono essere sia a responsabilità illimitata che limitata.
- Responsabilità: per le obbligazioni sociali risponde la società con il suo patrimonio.
- Scopo: mutualistico – art.2511
- Caratteristica: indipendentemente dalla quota detenuta, la operativa prevede un solo voto per ogni
individuo.
- Capitale sociale: minimo 25 euro e massimo 50 000 euro.
- Atto costitutivo: stipulato per atto pubblico – art.2521
- Rapporto sociale: minimo 9 soci – art.2522
- Trattamento fiscale: soggetta ad IRES e IRAP
Valentina Minerva Sezione Appunti
Tecnica professionale