I primi due moduli del corso mirano a fornire conoscenze di base sui processi cognitivi: percezione, attenzione, apprendimento, memoria, immaginazione, pensiero e linguaggio.
Inoltre verranno presi in esame i processi di base del comportamento umano e animale: vigilanza, coscienza e attenzione, veglia e sonno, motivazioni, emozioni, personalità.
Psicologia generale
di Giulia Coltelli
I primi due moduli del corso mirano a fornire conoscenze di base sui processi
cognitivi: percezione, attenzione, apprendimento, memoria, immaginazione,
pensiero e linguaggio.
Inoltre verranno presi in esame i processi di base del comportamento umano e
animale: vigilanza, coscienza e attenzione, veglia e sonno, motivazioni,
emozioni, personalità.
Università: Università degli Studi di Firenze
Facoltà: Psicologia
Corso: Psicologia
Esame: Psicologia generale
Docente: prof. Righi1. I metodi della psicologia scientifica
Platone nella Repubblica usa il mito della caverna per spiegare la differenza fra la CONOSCENZA
COMUNE: opinioni ancorate all'esperienza, ma ingannevoli e infondate (svalutazione di esperienza: le cose
non sono come appaiono) e la CONOSCENZA VERA: delle cose reali, raggiungibile attraverso la ragione:
conoscenza razionale.
Distinguere tra diverse forme di conoscenza e individuarne una che garantisca di certezza =
CONOSCENZA SCIENTIFICA.
Esperienza = ingannevole e fonte di errore e indurre a scambiare ciò che appare con ciò che è.
La conoscenza vera era identificata con la conoscenza razionale considerata come una via d'accesso
privilegiata alle cose come realmente sono, ovvero alla loro essenza razionale (idee, concetti).
Progetti originari a partire dai quali per conoscere le cose bisogna risalire al loro progetto razionale.
TEOLOGI CRISTIANI MEDIOVALI = la verità appartenesse solo a Dio e fosse quindi irraggiungibile per
l'uomo sia attraverso l'esperienza che la ragione. Poteva essere conosciuta solo attraverso la lettura delle
Sacre Scritture in cui era contenuta la rivelazione.
In epoca moderna viene rifiutato il principio di autorità.
Si afferma invece il primato della conoscenza basata sull'esperienza: viene considerata valida, certa e vera
solo la conoscenza le cui affermazioni siano sostenute da dati di esperienza.
Sapere scientifico = serie di affermazioni sul mondo che emergono dall'esperienza, ma che sono elaborate in
forma razionale sono una sintesi di esperienza e ragione.
'500 e '600: Descartes, Galileo, Bacone, e Newton
CRITERI SCIENTIFICI (Modello ipotetico-induttivo)
Concetto di conoscenza = criteri di EMPIRICITÀ e OGGETTIVITÀ.
La scienza può studiare solo oggetti empirici ed oggettivi, cioè testimoniati dall'esperienza.
Si distinguono due tipi di qualità:
- Qualità primarie --> appartengono agli oggetti (descrivibili secondo concetti fisici quali: massa, velocità,
estensione, energia, accelerazione velocità ecc.)
- Qualità secondarie --> non oggettive, percezioni o interpretazioni soggettive (colori, sapori, ecc.)
Distinzione formulata da Locke alla fine del '600.
Dall'empiricità e dalla soggettività derivano la “pubblicità” e la “misurabilità” dei dati osservati.
Le qualità primarie sono oggettive, osservabili da tutti allo stesso modo, possono essere misurate attraverso
scale di misura che le descrivono quantitativamente, con l'utilizzo del sistema numerico.
Fisica = schema di riferimento su cui si costruisce questo ideale di scienza che non solo caratterizza e
delimita l'ambito dell'indagine scientifica, ma anche ne stabilisce le diverse fasi e metodologie.
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Psicologia generale
1) OSSERVAZIONE del verificarsi di un fenomeno in natura
2) FORMULAZIONE DELLE IPOTESI --> Si cercano le ipotesi sul perché un fenomeno accade, e si
indicano quelle che sembrano le ragioni.
3) VERIFICA DELLE IPOTESI ATTRAVERSO LA SPERIMENTAZIONE --> Riproduzione delle ipotesi
in un esperimento di laboratorio, per constatare se danno luogo al fenomeno studiato. La verifica
sperimentale è ritenuta valida se l'esperimento ha la caratteristica della RIPETIBILITÀ = se qualsiasi
ricercatore può ripeterlo allo stesso modo ed ottenere gli stessi risultati.
4) GENERALIZZAZIONE DEI RISULTATI o FORMULAZIONE DI PRINCIPI E TEORIE --> le ipotesi
sono principi che identificano la relazione causale esistente tra un certo fenomeno e le sue condizioni.
Lo schema logico che regola la formulazione dei principi è un modello esplicativo, causale e deterministico
e si riassume: “Se A allora e sempre B” cioè,
quando si verificano le condizioni per cui ha luogo B si verificherà sempre anche il fenomeno A.
Con gli sviluppi della fisica subatomica all'inizio del 1900 dal metodo induttivo si passa al metodo
deduttivo, che consiste nel dedurre una serie di conseguenze osservabili che possono essere messe alla
prova dall'esperienza; mentre il modello induttivo prevedeva la generalizzazione dei dati osservati dopo che
sono stati messi alla prova con procedure sperimentali
La natura delle qualità primarie degli oggetti empirici • Non più fatti di due componenti oggettive.
Scoperta della relazione tra massa ed energia da Einstein
Il carattere deterministico delle leggi fisiche
Scoperta che alcuni fenomeni fisici hanno margini di indeterminazione, e possono essere spiegati soltanto
con leggi probabilistiche.
• il principio: “Se A allora B”, diventa “Se A allora B, con certo livello di probabilità”.
Classificazione tra:
-Scienze della natura del generale: nomotetiche, dal generale si scoprono le leggi che regolano molti
fenomeni. Successivamente: scienze esplicative in grado di
spiegare i fenomeni identificandone le cause
-Scienze umane del particolare: idiografiche, interessate alla conoscenza del caso singolo piuttosto che alla
scoperta di leggi generali. Successivamente: scienze
comprensive, fondate sull'intuizione soggettiva come modalità di conoscenza
I fenomeni psicologici devono invece essere studiati scientificamente, non in modo soggettivo.
Prospettiva oggettivistica: si riconoscevano come oggetto della psicologia solo i fatti osservabili
(psicologia fisiologica, comportamentisti)
Prospettiva soggettivistica: sottolinea la necessità di studiare l'esperienza soggettiva per scoprire le leggi
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Psicologia generale secondo le quali essa si organizza e struttura ( gli strutturalisti, Wundt, ecc.)
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Psicologia generale 2. Studi sperimentali
In laboratorio: perché è un ambiente artificiale e controllato in cui il ricercatore può sia osservare che
provocare risposte motorie, verbali, psicofisiologiche, registrandole e misurandole con strumenti adeguati.
Le variabili possono essere isolate, controllate e riprodotte fuori del contestonaturale.
Ciò permette di individuare quale effetto una variabile può avere sull’altra e di utilizzare un modello di
spiegazione causale dei fenomeni studiati.
Un esperimento è valido quando mette alla prova le ipotesi di partenza, cioè indaga il nesso tra effetti e
cause.
Ci sono dei fattori che possono compromettere la validità di un esperimento, per evitare ciò vanno seguite
delle regole importanti:
- isolamento e controllo delle variabili;
- scelta casuale del campione;
- assegnazione casuale dei soggetti ai gruppi sperimentali.
Il controllo delle variabili
VARIABILE = possibili variazioni misurabili di un certo fenomeno sotto indagine.
Possono essere qualitative o quantitative; dipendenti (il fenomeno che si sta studiando) e indipendenti
(fattori) Gli esperimenti possono essere a un fattore quando è in gioco una sola variabile, o a più fattori
quando sono in gioco due o più variabili indipendenti.
I fattori possono suddividersi in più livelli.
Gruppo di controllo = al quale non vengono somministrati i trattamenti. Importante con un’unica variabile
ad un solo livello.
La scelta dei soggetti =
Scelta casuale dall’intera popolazione, tutti con la stessa probabilità di essere estratti
Scelta casuale + numerosità = garanzia di un campione rappresentativo ddella popolazione
1) SCELTA DI UNITÀ TIPO --> Scegliere un ristretto numero di soggetti tipici, cioè persone che hanno
mediamente e secondo una distribuzione normale certe importanti caratteristiche utili per eseguire il compito
sperimentale.
2) CAMPIONAMENTO PER QUOTE --> Occorre conoscere le caratteristiche generali della popolazione.
In base a queste caratteristiche, si estraggono casualmente dalla popolazione gruppi ridotti di soggetti, con la
condizione che queste proporzioni si mantengano nel campione.
In base agli obiettivi della ricerca si possono organizzare 2 disegni sperimentali:
1) DISEGNO TRA I SOGGETTI --> miglior controllo della situazione sperimentale. Prevede la
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Psicologia generale distribuzione dei soggetti in tanti gruppi quanti sono i trattamenti o livelli della variabile indipendente.
distribuzione casuale per eliminare l’effetto dovuto alle differenze individuali. Ogni gruppo è sottoposto ad
1 solo trattamento e gli effetti di 1 trattamento sono indipendenti da quello degli altri.
2) DISEGNO ENTRO I SOGGETTI -- > Di più facile realizzazione.
Tutti i soggetti vengono assegnati ad un solo gruppo che viene sottoposto a tutti i trattamenti. Non è più
possibile studiare l’effetto dei trattamenti in modo indipendente, essendo applicato a tutti i soggetti, ognuno
di essi può influenzare l’altro.
Per evitare che l’effetto reciproco dei trattamenti crei errori sistematici vi sono alcune strategie:
Cambiamento dell’ordine delle prove e della sequenza delle prove
Esperimento = ricercatore libero di manipolare a suo piacere la variabile indipendente.
Quasi esperimenti = ricercatore non può far variare a suo piacere la variabile indipendente, e se lavora con
più gruppi non può assegnare i soggetti casualmente a questi gruppi.
Esperimenti sui singoli soggetti: caso limite di esperimento entro i soggetti in cui la numerosità del gruppo
è pari a uno.
Fare misure ripetute: compiendo preliminarmente una serie di misure, e con queste ottenere la “linea base
della variabile dipendente” --> poi si sottopone al test
misure effettuate in tempi diversi sul singolo soggetto = misure effettuate su gruppi diversi - misure della
linea di base funzione = gruppo di controllo
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Psicologia generale 3. La ricerca sul campo: le inchieste
Si studia l’individuo e la sua vita quotidiana.
Se ciò non è possibile è preferibile utilizzare le inchieste con questionario e le ricerche osservative.
Inchieste realizzate con questionario
Fine: conoscere l’opinione o gli atteggiamenti di gruppi di persone in relazione a determinati
argomenti o problemi studiando gli individui nei loro contesti socio-ambientali (utilizzati in psicologia
sociale).
Strumento: questionario = insieme di domande volte a far emergere l’opinione dei soggetti su determinati
temi.
Variabili dipendenti: risposte dei soggetti.
Variabili indipendenti: categorie o fattori (caratteristiche delle persone) che il ricercatore decide di
prendere come riferimento per valutare se e come influenzino le risposte degli intervistati.
Rapporti causali e rapporti di connessione
La situazione sperimentale ideale permette di evidenziare rapporti causali, cioè di dire se una variabile
dipendente è causata da una variabile indipendente: neutralizzazione di effetti di altre variabili. Attraverso la
“tecnica dell’isolamento”. La controllabilità del contesto della ricerca sul campo, di un’inchiesta, è minore
rispetto all’esperimento in laboratorio.
Contesto sociale e il mondo di valori e credenze individuali e condivise che accompagna e guida la vita
quotidiana degli individui.
Opinione degli individui: varia in funzione degli aspetti che costituiscono il loro ambiente.
Non possiamo ne farli variare come in un esperimento.
Le inchieste quindi mettono in evidenza NON rapporti causali, ma di CONNESSIONE (correlazione) tra le
variabili = quando variazioni dell’una e dell’altra sono legate da relazioni (è un limite). La decisione su
quale variabile sia la causa e quale l’effetto spetta all’interpretazione del ricercatore.
Il campione = si sceglie come per l’esperimento
Domande aperte (maggiore validità) e domande chiuse (più costrittive)
La sincerità delle risposte
Problema: sincerità di chi risponde; problema da tenere presente quando si costruisce un questionario.
Presenza di un atteggiamento di protezione della propria sfera privata che induce, a mentire, o modificare
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Psicologia generale parzialmente quello che si vorrebbe dire ma non si ritiene prudente. Adeguare le risposte a quelle che si
immaginano essere le attese dell’intervistatore o a ciò che ritiene coerente con le regole sociali e/o opinioni
dominanti. Si tratta del criterio indicato come “desiderabilità sociale delle risposte” = le persone tendono a
rappresentarsi come normali, non devianti, cioè delle “unità tipo” che condividono con il loro contesto
sociale abitudini, credenze, valori.
Forme di controllo di questa tendenza: (mentire per proteggersi) - dare alla persona la certezza che il
questionario che compila è anonimo; - evitare la compilazione in presenza
dell’intervistatore, evitare la consegna diretta, l’invio per posta garantisce l’anonimato.
Come risolvere il problema: - scegliere un gruppo di soggetti rappresentativi di una popolazione; - procedere
alla somministrazione anonima e collettiva; raccogliere in busta chiusa da più persone contemporaneamente.
Vantaggi: generalizzabile e consente di quantificare atteggiamenti, opinioni, ecc.
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Psicologia generale 4. I metodi osservativi
Nessuna manipolazione di variabili;
Nessuna assegnazione dei soggetti a gruppi;
Nessuna richiesta di rispondere a domande.
Si fondano sull’OSSERVAZIONE di soggetti nel loro contesto di vita quotidiana.
Si ispira al METODO ETOLOGICO in cui si studia il comportamento animale.
Ricerche di Lorenz (1965): osservare il comportamento di gruppi di animali senza intervenire nelle loro
interazioni.
Metodo applicato anche al comportamento umano.
Problema: rispetto alla sfera privata delle persone – ci vuole un esplicito consenso -; problemi metodologici
che si intrecciano con problemi etici e deontologici.
Il livello di oggettività e precisione è definito in base a più parametri:
- chiara delimitazione di ciò che si intende osservare;
- grado di coinvolgimento dell’osservatore nel contesto osservativo;
- strumentazione usata per studiare i comportamenti;
- preparazione di una buona griglia di valutazione.
Strumenti per la registrazione del comportamento.
Livello più alto: ricercatore non coinvolto nel contesto e non disturba le relazioni.
Livello minore: ricercatore coinvolto nel contesto e registra il comportamento per scritto durante e dopo la
fase osservativa... può influire su ciò che accade nel contesto; può influire sul resoconto che ne fa attraverso
le interpretazioni personali.
Il livello diminuisce ancora se il ricercatore non ha specificato in modo chiaro cosa intende osservare e non
dispone di una buona griglia di osservazione.
Nella ricerca osservativa non ci sono ipotesi di partenza da verificare -->g li obiettivi sono: ricerca di
una regolarità nei comportamenti umani in determinati contesti ai quali si attribuisce un senso. Studiare le
reazioni tra le unità comportamentali che emergono dall’osservazione.
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Psicologia generale 5. Ambiti di applicazione dei metodi osservativi
Ambiti di applicazione --> bambini, rapporto madri-bambini
La dimensione temporale dell’osservazione si differenzia in relazione alle caratteristiche specifiche
dell’oggetto studiato.
L’osservazione può essere:
CONTINUA = x fenomeni brevi, si riferisce a tutta la durata del fenomeno.
CAMPIONARIA = x fenomeni lunghi (giorni, settimana, mese).
Per studiare l’evoluzione di un fenomeno nel tempo si hanno due scelte:
LONGITUDINALE = misure ripetute sulle stesse persone, (disegno entro i soggetti)
TRASVERSALE = misure applicate a un solo gruppo di soggetti, (disegno tra i soggetti).
Vantaggi: rileva fenomeni nel loro contesto; fornisce dati per formulare ipotesi
Svantaggi: effetti indotti dalla presenza dell’osservatore
Ambito clinico
Psicologia generale
Obiettivo: le principali funzioni psichiche (la percezione, la memoria),
Il focus è sugli aspetti generali del funzionamento psichico dei soggetti.
Oggetto: unità tipo = l’uomo medio che rappresenta caratteristiche di tipicità
Obiettivo: occuparsi di persone che si trovano in una condizione di disagio psicologico.
Le caratteristiche umane si distribuiscono secondo una curva indicata da Gauss come “normale”. La
maggior parte degli individui sono simili per loro vari aspetti, ma lo Psicologo generale si interessa a
caratteristiche che occupano la parte centrale della curva, mentre lo Psicologo clinico alla parte esterna.
Anche in psicologia clinica si possono effettuare ricerche utilizzando metodi sperimentali, quasi
sperimentali, inchieste ed osservazioni.
Procedimento di ricerca induttiva; prima fase di osservazione, fase successiva formulazione delle ipotesi che
poi si confermano o disconfermano con l’utilizzo di strumenti appropriati
In questa procedura un soggetto singolo viene analizzato sulla base di una teoria e confrontato con dei
gruppi di riferimento che sono quelli su cui è stata fatta la taratura dei test utilizzati per arrivare alla
diagnosi. Procedura di ricerca, ma non ricerca sperimentale.
Giulia Coltelli Sezione Appunti
Psicologia generale
Validità: dipende dal grado di oggettività che dipende dall’affidabilità degli strumenti e della preparazione
dello psicologo. Le diagnosi vengono confrontate attraverso indici statistici di concordanza che permettono
di verificare se il livello di accordo è dovuto al caso o è reale. Nel primo caso, la validità è discutibile.
La psicoterapia: Forma di cura della sofferenza e del disagio di natura psicologica che viene realizzata
attraverso la relazione e l’interazione tra un paziente o molti e un terapeuta, senza l’uso di farmaci.
SCOPO: migliorare la situazione del paziente, processo di cambiamento = attraverso maggiore conoscenza
di se il paziente elabora una forma di interazione con il suo ambiente, fonte di maggior benessere.
Terapeuta = ricercatore che osserva il paziente
Mentre la ricerca sui singoli ha l’obiettivo di conoscere i casi e renderli pubblici, la psicoterapia mira alla
cura e alla riservatezza
Come la ricerca anche lo psicoterapeuta fa delle ipotesi e cerca di verificarle attraverso l’osservazione o
interazione con il paziente
La verifica delle ipotesi nella psicoterapia offre minore garanzie rispetto agli altri metodi.
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Psicologia generale 6. Scienza cognitiva
Scienza cognitiva = filone di ricerca interdisciplinare sviluppatasi grazie agli apporti della psicologia dei
processi cognitivi, delle neuroscienze, dell’informatica, cibernetica.
Mente umana = descritta e studiata come se fosse un calcolatore elettronico.
Obiettivo: studiare il contenuto della mente
La scienza cognitiva si avvale del metodo ipotetico-deduttivo teorie della mente che si ispirano al
calcolatore elettronico, da cui vengono dedotti modelli specifici relativi a un processo mentale limitato.
Questi modelli vengono sottoposti a verifica con il METODO SIMULATIVO = costruzione di modelli
simulativi dei processi mentali.
Esistono diverse correnti all’interno della scienza cognitiva, che derivano dalle diverse impostazioni assunte
dalle ricerche sull’Intelligenza Artificiale:
Intelligenza Artigianale Dura = (Minsky) la verifica di un modello simulativi va fatta solo sugli esiti e questi
sono da considerarsi validi non solo se simili, ma anche migliori di quelli a cui giungerebbe un uomo.
Intelligenza artificiale morbida = (Newell, Shaw, Simon) è importante che un modello simuli fedelmente
anche le procedure intermedie attraverso le quali esso si realizza. Gli esiti
devono essere simili a quelli umani, non migliori.
Connessionismo = rappresenta la mente come l’attività organizzata di un insieme complesso di
innumerevoli connessioni tra neuroni, struttura simulabile in programmi per calcolatori chiamati “reti
neurali”.
Modello simulativo è valido se si simulano fedelmente gli esiti, le procedure con cui si realizza e anche la
struttura del cervello che rende possibile la sua realizzazione.
Vantaggi: offrire nuovi strumenti teorici e applicativi che hanno lo scopo di indagare sui meccanismi
mentali inosservabili (black box), garantire scientificità.
Il metodo simulativo è stato applicato alla modellizzazione di processi cognitivi quali la formazione di
concetti, soluzione di problemi ecc.
Svantaggi: prendendo come modello esplicativo della mente umana il calcolatore, esso rischia di descriverla
non tenendo conto delle sue proprie caratteristiche.
Gli aspetti umani della mente non sono simulabili dal calcolatore.
Sono stati trascurati gli aspetti “caldi” della mente umana (emozioni, sentimenti) e quelli “soggettivi”
(consapevolezza, intenzionalità).
Un modo che la scienza cognitiva ha a disposizione per evitare questi eccessi è di rimanere aperta a ciò che
proviene dalle altre prospettive e dagli altri approcci metodologici.
Giulia Coltelli Sezione Appunti
Psicologia generale 7. Le fasi della ricerca
- Identificazione del problema
- Pianificazione della ricerca
- Rilevazione dati
- Analisi dati
- Interpretazioni risultati
- Comunicazione dei risultati
Ricerca di base: sviluppo della conoscenza, concerne l’elaborazione e la verifica di teorie o modelli
Ricerca applicata: finalizzata ad applicare le conoscenze su eventi della vita reale o a cercare soluzioni a
problemi concreti.
Metodo: insieme di procedure, strumenti e tecniche diretti alla conoscenza di un dato fenomeno.
Tecnica: specifico strumento di rilevazione impiegato nella raccolta dati.
• COMPORTAMENTALI: Accuratezza, Tempi di reazione (Risposta motoria manifesta (overt), i processi
mentali compresi tra lo stimolo e la risposta non sono visibili, nè manifesti (covert, scatola nera),
Osservazione diretta del comportamento (oggettivi) - Questionari, interviste, colloqui (soggettivi)
• ELETTROFISIOLOGICHE : EEG e TMS nel SNC, Elettroculogramma e Elettromiogramma del SNP,
Elettrocardiogramma, conduttanza termica nel SNVegetativo NEURO-IMMAGINE: TAC, PET, RM, FMRI
(risonanza magnetica funzionale) Shepard & Metzler - 1971 - Cronometria mentale: Tempo necessario per
svolgere le operazioni di elaborazione dell’info
Giulia Coltelli Sezione Appunti
Psicologia generale 8. Le prime misurazioni dei fenomeni psichici
- Weber: concetto di “soglia differenziabile” detta anche “soglia appena percettibile”, con il quale indicava
la minima differenza percepibile tra 2 stimoli.
DR = kR : incremento dato allo stimolo R affinchè si abbia una differenza percettibile (k cost) (Es.:
sensibilità tra 100 e 102 grammi non è la stessa che tra 100 e 101!)
- Fechner. Allievo di Weber. S = klogR; dove S è la sensazione soggettiva
c'è bisogno di un punto di riferimento identificato nel valore minimo di intensità di uno stimolo percepibile,
definita “soglia assoluta”.
3 metodi per identificarla:
1) Metodo dei limiti --> si fa variare lo stimolo in senso crescente e decrescente
2) Metodo degli stimoli costanti --> somministrazione di stimoli casuali di diversa intensità
3) Metodo dell’aggiustamento --> si chiede al soggetto di regolare lui stesso il valore
La sensazione dell’aumento di peso è la stessa sia passando da 20 a 40 che da 50 a 100
Donders elaborò una strategia per misurare il tempo necessario per compiere ciascun tipo di operazione.
Tempo di reazione: misurò il tempo impiegato per eseguire delle operazioni mentali:
1) Primo compito --> risposta rapida alla comparsa di uno stimolo (1 operazione)
2) Secondo compito --> risposta differenziata alla comparsa di due stimoli diversi (tasto destro o sinistro a
seconda del colore dello stimolo) (3 operazioni)
3) Terzo compito --> emissione di una risposta solo nel caso di comparsa di uno tra i due stimoli (2
operazioni)
1950: Stevens. S= kIb. b diverso per ogni modalità sensoriale, compreso tra 0 e 1. la sensazione cresce a
seconda di b. Il soggetto certe volte sente lo stimolo anche se non c’è. Vedere/sentire cose che non ci sono
in alcuni casi è positivo in altri negativo
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Psicologia generale 9. Le scale di misura
a) Scala nominale --> classificano le variabili, non è possibile che un individuo appartenga a classi diverse
b) Scala ordinale --> variabili ordinate tra loro. Classifica: non è possibile risalire a differenze quantitative
c) Scala a intervalli --> quantificano le differenze tra i soggetti. Non si possono fare rapporti in quanto non
esiste un punto di riferimento 0 assoluto
d) Scala a rapporti --> rapporti tra le misure
Attendibilità: corrisponde alla sua affidabilità, alla sua capacità di fornire misure simili se la misurazione
viene applicata più volte allo stesso oggetto ma in condizioni diverse.
Serve anche l’attendibilità interna del test... una misura attendibile non sempre è valida
Validità --> 3 tipi di validità:
1) di contenuto. Lo strumento che noi utilizziamo deve contenere elementi che si riferiscono all’obiettivo
della misurazione
2) di criterio. Correlazione tra le misure ottenute con il nostro strumento e altre ottenute in occasioni
indipendenti con strumenti di pari validità (es: test e dopo colloquio)
3) di costrutto. Presupposti teorici sui quali si basa la nostra misura (test sulla materia + altre qualità).
Le misure rilevate sono variabili MEDIA, MEDIANA, MODA, DEV.ST., COEFFICIENTE r
La statistica inferenziale ci permette di stimare il rischio di trovare una differenza tra due o più gruppi di dati
quando questa non esiste (errore alfa I tipo); e il rischio di non trovare una
differenza quando invece esiste (errore beta II tipo)
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Psicologia generale 10. La psicometria
Misura della psiche
Fenomeni psichici variabili --> misure variabili
Test = misura obiettiva e standardizzata di un campione di comportamento obiettivo.
Costruita in modo che può essere applicato anche da operatori diversi ma il valore ottenuto non è influenzato
dalle caratteristiche individuali dell’operatore o da altri fattori esterni.
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Psicologia generale 11. Sonno REM e sonno NREM
La classificazione della profondità del sonno NREM si basa su una definizione di stadi.
Questa classificazione misura la profondità del sonno sulla base di misure di onde che rientrano in una certa
categoria selezionata in maniera convenzionale.
Il ruolo modulatore dei diversi tipi di sonno sui processi cognitivi è stato confermato da una serie di
ricerche che hanno studiato gli effetti degli stimoli presentati durante il sonno.
La ritenzione di tali stimoli è migliore se vengono somministraati durante il sonno REM.
Tali ricerche hanno inoltre dimostrato che le reattività dei soggetti agli stimoli ambientali non dipende solo
dal tipo o dallo stadio del sonno, oppure dalle caratteristiche fisiche degli stimoli, ma anche dalle loro
caratteristiche “cognitive” significative del soggetto.
Se lo stimolo non ha alcun significato per il soggetto l’intensità richiesta per ottenere il risveglio aumenta
dallo stadio 1 NREM fino al 4 NREM, mentre se lo stimolo ha un significato particolare anche il sonno
REM sembra altrettanto leggero degli stadi 1 e 2 NREM
Durante il sonno REM l’individuo può esercitare una forma di controllo sull’ambiente e può
svegliarsi in caso di necessità, mentre durante il sonno a onde lente non riesce a di effettuare
discriminazioni e si sveglia solo se sottoposto a stimoli di elevata intensità.
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Psicologia generale 12. La cronopsicologia
Tempo come VD e VI es.: i ritmi circadiani.
Studi sui ritmi relativi alla vigilanza e all’efficienza nelle prestazioni.
È emerso che la vigilanza e l’attenzione hanno un andamento crescente nella giornata, interrotto da una
diminuzione temporanea dalle 14 alle 16, parallelamente all’andamento della prestazione in compiti che
richiedono la MLT
Le massime prestazioni per la MBT sono raggiunte già nelle prime ore del mattino
- Psicologia = rimanda a specifiche branche di studio del sistema nervoso dove ancora non si riesce a
stabilire quali siano i legami causali tra sistema nervoso e comportamento
- Relazione tra MENTE (pensiero, memoria,emotività, ecc.) e CERVELLO --> alcune sue proprietà non
rientrano nel concetto di mente (battito cardiaco, funzione respiratoria, ecc.)
- Coscienza (secondo Damasio):
1. Momentanea di un evento sensoriale specifico, di essere in presenza di una determinata scena -->
Coscienza di ciò che accade al momento
2. Legata alla storia dell’individuo e quindi alla sua memoria. Forma complessa: coscienza autobiografica
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Psicologia generale