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Le scale di misura

Le scale di misura


a) Scala nominale --> classificano le variabili, non è possibile che un individuo appartenga a classi diverse
b) Scala ordinale --> variabili ordinate tra loro. Classifica: non è possibile risalire a differenze quantitative
c) Scala a intervalli --> quantificano le differenze tra i soggetti. Non si possono fare rapporti in quanto non esiste un punto di riferimento 0 assoluto
d) Scala a rapporti --> rapporti tra le misure

Attendibilità: corrisponde alla sua affidabilità, alla sua capacità di fornire misure simili se la misurazione viene applicata più volte allo stesso oggetto ma in condizioni diverse.
Serve anche l’attendibilità interna del test... una misura attendibile non sempre è valida

Validità --> 3 tipi di validità:
1) di contenuto. Lo strumento che noi utilizziamo deve contenere elementi che si riferiscono all’obiettivo della misurazione
2) di criterio. Correlazione tra le misure ottenute con il nostro strumento e altre ottenute in occasioni indipendenti con strumenti di pari validità (es: test e dopo colloquio)
3) di costrutto. Presupposti teorici sui quali si basa la nostra misura (test sulla materia + altre qualità).

Le misure rilevate sono variabili MEDIA, MEDIANA, MODA, DEV.ST., COEFFICIENTE r
La statistica inferenziale ci permette di stimare il rischio di trovare una differenza tra due o più gruppi di dati quando questa non esiste (errore alfa I tipo); e il rischio di non trovare una
differenza quando invece esiste (errore beta II tipo)


Tratto da PSICOLOGIA GENERALE di Giulia Coltelli
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