G. B. Perini – La letteratura artistica. Nel testo si parla di letteratura artistica, ovvero l'insieme delle fonti scritte della storia dell'arte. Pertanto rientrano nell'ambito della letteratura artistica i manuali tecnici e i trattati teorici, ma anche le biografie, le autobiografie, gli aneddoti e i carteggi privati, come anche i libri di ricordi, i diari e le impressioni scritte dei viaggiatori, le guide, le valutazioni di collezionisti e mercanti, i cataloghi di aste, le recensioni e gli articoli giornalistici (almeno a partire dal '700), gli inventari, i contratti e via dicendo.
Storia e critica dell'arte
di Gherardo Fabretti
G. B. Perini – La letteratura artistica. Nel testo si parla di letteratura artistica,
ovvero l'insieme delle fonti scritte della storia dell'arte. Pertanto rientrano
nell'ambito della letteratura artistica i manuali tecnici e i trattati teorici, ma
anche le biografie, le autobiografie, gli aneddoti e i carteggi privati, come anche
i libri di ricordi, i diari e le impressioni scritte dei viaggiatori, le guide, le
valutazioni di collezionisti e mercanti, i cataloghi di aste, le recensioni e gli
articoli giornalistici (almeno a partire dal '700), gli inventari, i contratti e via
dicendo.
Università: Università degli Studi di Catania
Facoltà: Lettere e Filosofia
Esame: Storia e critica dell'arte
Docente: Valter Pinto
Titolo del libro: La letteratura artistica
Autore del libro: G.B. Perini1. Definizione di letteratura artistica
Chiamiamo letteratura artistica l'insieme delle fonti scritte della storia dell'arte, fedelmente alla definizione
di Julius von Schlosser.
Pertanto rientrano nell'ambito della letteratura artistica i manuali tecnici e i trattati teorici, ma anche le
biografie, le autobiografie, gli aneddoti e i carteggi privati, come anche i libri di ricordi, i diari e le
impressioni scritte dei viaggiatori, le guide, le valutazioni di collezionisti e mercanti, i cataloghi di aste, le
recensioni e gli articoli giornalistici (almeno a partire dal '700), gli inventari, i contratti e via dicendo.
Possiamo distinguere ed isolare esempi di critica d'arte propriamente detta, distinguibile per la ricerca di un
contatto diretto con l'opera e di un gusto circolante attorno ad essa, così come la definisce Roberto Longhi.
In questa sede trascuriamo gli scritti di estetica, nel senso che questa parola ha assunto dopo Baumgarten1 e
ci rivolgiamo a quelle opere teoriche che nascono nella cerchia degli artisti o che da essa hanno ricevuto
stimoli vitali e che si possono dunque distinguere in trattati di tipo puramente tecnico, come i ricettari2
medievali; trattati di tipo manualistico; trattati, a partire dal Rinascimento, più propriamente teorici. In
questa sede trascureremo anche la trattatistica più propriamente architettonica e scultorea. Iniziamo
separando la letteratura artistica puramente teorica da quella storica o periegetica.
Gherardo Fabretti Sezione Appunti
Storia e critica dell'arte 2. I trattati sull'arte dell'antichità - Plinio il Vecchio e Vitruvio
La Naturalis Historia di Plinio il Vecchio (I secolo d. C), la più famosa enciclopedia dell'antichità, offre una
sorta di summa, assai mediata, di tutti questi generi letterari nel libro XXXV (mineralogia, usi della terra,
pigmenti, discussione sull'arte della pittura e dell' uso dello zolfo), per mezzo del quale ci giunge un riflesso
dello scomparso mondo pittorico greco, con la sua varia e contraddittoria fenomenologia poetica ed estetica
e i suoi dibattiti su linea, tonon, finito e non finito.
Il De Architectura di Marco Vitruvio Pollione (I secolo a.C) è un grande trattato teorico che ha avuto una
fortuna lunghissima, documentata sin dal carolingio Eginardo, e poi dalle traduzioni cinquecentesche di
Cesariano (1521) e di Daniele Barbaro (1556 e 1567). Il De Architectura possiede poche e scarse notizie
sulla pittura, ma rimane famosa la sua censura delle grottesche3 nel libro VII. Rispetto a Plinio ha una forma
complessivamebte più rigida e normativa, anche se nell'ambito di un effettivo eclettismo.
Gherardo Fabretti Sezione Appunti
Storia e critica dell'arte 3. L'importanza del De Diversis artibus di Teofilo - XII secolo -
In epoca medievale si trasmettono informazioni artistiche anche di origine greco – romana, specie sotto
forma di anonimi ricettari che descrivevano le materie e le tecniche ammantandole di magia e mistero, come
l'Eraclio, nome completo De coloribus et artibus Romanorum, o la Mappae Clavicula, di autore anonimo.
Il trattato più importante è però il De diversis artibus di Teofilo (XII secolo). Assai notevole per le notizie
sulle descrizioni delle tecniche artistiche bizantine e bizantineggianti, è fu il primo ricettario (quasi) scevro
da elementi iniziatici e magico-chimici, improntato a una chiara esposizione di sapore pratico, concreto ed
empirico. Sin dalla sua prima diffusione venne considerato come una sorta di encicolpedia delle arti
(diremmo oggi di arte e artigianato) cristiane del Medioevo. Le sezioni sulla metallotecnica dimostrano
come l'autore sia forse un benedettino tedesco, tale Rugerus. È uno scritto tecnico ed essenziale che si apre
sintomaticamente come una chronica medievale “dall'origine del mondo e del peccato umano” e l'autore
stesso si presenta come un monaco che scrive per coloro che desiderano vincere la pigrizia con il lavoro,
augurando loro come premio la celeste ricompensa. Fornisce una sintetica giustificazione dell'attività
artistica al servizio della chiesa di timbro tanto tomistico quanto neoplatonico, con argomentazioni
paragonabili a quelle della polemica tra Bernardo di Chiaravalle e l'abate Guglielmo di Saint – Thierry,
fondandosi sugli stessi passi scritturali contestati da Bernardo. Teofilo invita a non scrivere per gloria
mondana ma per il vantaggio degli altri e per la gloria di Dio.
Motivi che ritroviamo nel Trattato dell'arte di Cennino Cennini (n. 1390), di sapore più laico perchè
influenzato dalla poetica stilnovista, da cui Cennino riprende il motivo dell'animo gentile come condizione
essenziale dell'attività artistica, e dove non si fa più mistero dei segreti di bottega. Spesso interpretato dagli
studiosi come momento di passaggio fra l'arte medievale e quella rinascimentale, per aver fissato per la
prima volta dei principi teorici piuttosto che singole norme pratiche, il Trattato resta un minuto e dettagliato
trattato tecnico attraverso il quale si intravedono i problemi e il linguaggio, figurativo e parlato, delle
botteghe tardogiottesche tosco – padovane. Attivo, infatti, a Padova ma toscano e apprendista di Agnolo
Gaddi, fu lui che probabilmente gli ispirò l'asserzione della necessità didattica di imitare costantemente un
maestro fino ad appropriarsi della sua materia, pur riconoscendo che la più perfetta guida che possa avere
un'artista è quella del ritrarre di naturale.
Gherardo Fabretti Sezione Appunti
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