Il riassunto del volume di J. Juul dedicato ai genitori che vogliono ceare un clima educativo autorevole ed efficace nei confronti dei figli. Il tema della genitorialità appare molto attuale nella nostra società che dopo aver messo in discussione sia lo stile autoritario che quello eccessivamente 'democratico', si trova spiazzato di fronte alla richiesta di esserci: occorrono nuovi equilibri e nuove risorse.
La famiglia è competente
di Anna Bosetti
Il riassunto del volume di J. Juul dedicato ai genitori che vogliono ceare un
clima educativo autorevole ed efficace nei confronti dei figli. Il tema della
genitorialità appare molto attuale nella nostra società che dopo aver messo in
discussione sia lo stile autoritario che quello eccessivamente 'democratico', si
trova spiazzato di fronte alla richiesta di esserci: occorrono nuovi equilibri e
nuove risorse.
Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
Facoltà: Scienze dell'Educazione
Corso: Scienze dell’Educazione
Esame: Pedagogia della Famiglia
Docente: Formenti Laura
Titolo del libro: La famiglia è competente
Autore del libro: J. Juul
Editore: Feltrinelli1. La famiglia competente
La domanda più importante che i genitori devono porsi è: come possiamo trasformare i sentimenti di amore
per i nostri figli in comportamenti capaci di esprimere questo amore? Volersi bene, infatti, non significa
automaticamente andare d’accordo. Il principale obiettivo di Jesper Juul è aiutare i genitori ad ampliare la
loro competenza decisionale per poter compiere le scelte giuste anche in situazioni difficili. È fondamentale,
a questo scopo, che i genitori riescano a portare nella convivenza familiare i loro valori personali.
I figli hanno bisogno di genitori disposti a crescere con loro, genitori che inviano segnali sempre chiari e
dicono esplicitamente quello che vogliono (invece di dire solo quello che non vogliono), genitori che
sbagliano tutti i giorni e non ambiscono a essere perfetti, genitori che prendono sul serio la loro
responsabilità sapendo che i figli non sono una loro proprietà, che sanno che i figli non devono
necessariamente diventare uguali a loro. E’ importante che i genitori esercitino apertamente la loro autorità
nella famiglia, in maniera corretta e per il bene di tutti, senza sfruttare la dipendenza dei figli.
Cosa possono fare i genitori nelle situazioni difficili?
In tutto il mondo occidentale le famiglie cercano nuove soluzioni ai problemi dell’educazione dei figli e
della convivenza di coppia. Ma non esistono soluzioni preconfezionate che si possano adattare a tutte le
situazioni. I fattori che portano a una crisi sono estremamente personali. I bambini, con il loro
comportamento, segnalano i problemi, gli squilibri della vita in comune. Quando i bambini diventano
difficili, è come se mettessero uno specchio davanti a tutta la famiglia.
Anna Bosetti Sezione Appunti
La famiglia è competente 2. Come affrontiamo i conflitti
In ogni famiglia nascono conflitti e non sempre è facile risolverli. L’atmosfera in famiglia dipende
soprattutto dal modo in cui viene affrontato proprio questo tipo di conflitti. Per il buon andamento della
famiglia è essenziale che entrambi i partner capiscano la necessità dei conflitti e trovino insieme il modo di
affrontarli. Quando i due partner riescono a “convivere” con il modo che hanno scelto per affrontare i
conflitti, vuol dire che è quello giusto, e la famiglia diventa un luogo dove anche i figli si sentono al sicuro.
Per creare una buona atmosfera in famiglia sono necessarie due cose: amore e disponibilità.
I bambini, malgrado la loro profonda saggezza, hanno estremo bisogno di armonia. Detestano che ci sia
disaccordo fra i genitori, ma se ne fanno immediatamente una ragione se sentono che gli adulti vogliono
davvero stare insieme. Cercare di nascondere i conflitti ai bambini non ha alcun senso.
E’ piuttosto frequente che i genitori provengano da famiglie profondamente diverse, e abbiano quindi come
bagaglio esperienze e progetti di vita differenti. Nessuno possiede automaticamente l’arte di vivere proprio
con la persona con cui ha scelto di creare una famiglia. Lo stesso vale per i bambini: vengono al mondo con
caratteristiche assolutamente individuali, ma il loro comportamento dipende in misura sostanziale dal modo
in cui gli adulti si pongono rispetto a queste caratteristiche.
L’andamento della vita familiare dipende soprattutto dalla qualità della vita degli adulti, sia come singoli sia
come coppia. Questa qualità influenza il benessere dei bambini in misura molto maggiore di quanto possa
fare l’educazione che viene loro impartita consapevolmente.
Anna Bosetti Sezione Appunti
La famiglia è competente 3. Responsabilità o ubbidienza
Storicamente, per molte generazioni l’ubbidienza è stata un obiettivo indiscusso dell’educazione. La società
nel suo complesso era autoritaria, e questo clima si rispecchiava nella maggior parte delle famiglie, a scuola
e sul posto di lavoro. Era più facile che una persona si realizzasse socialmente se aveva imparato a non
opporsi alle autorità. Tuttavia, l’utilità di un simile atteggiamento dal punto di vista psicologico e
esistenziale è discutibile. Poi, all’improvviso, la società venne travolta da un’ondata democratica e
antiautoritaria. Le donne si ribellarono all’oppressione maschile; ci fu un autentico boom di studi pedagogici
e il modo di vedere i bambini e l’infanzia cambiò radicalmente. Per molte decine di anni il vecchio stile
educativo autoritario con le sue norme rigide, le sue regole e le sue punizioni da un lato, e dall’altro la nuova
pedagogia, più libera e più democratica, si affrontarono senza riuscire a trovare dei punti d’incontro. Finché
molti scoprirono che in realtà nessuno dei due metodi educativi è convincente fino in fondo. Il tipo di
educazione che dà migliori risultati è quello che oggi viene definito “autorevole”: i genitori sono autorevoli,
senza però essere autoritari, un’educazione in cui i genitori sono consapevoli del propri potere, non si
sottraggono al ruolo di guida e si preoccupano dell’integrità dei figli.
Anna Bosetti Sezione Appunti
La famiglia è competente 4. L’importanza di individuare i propri valori
Non basta cercare il metodo giusto per educare i figli. È consigliabile invece fare il punto su quali sono i
valori in cui si crede.
I figli vogliono sempre collaborare e rendere contenti i loro genitori. Se non lo fanno, i motivi possono
essere i seguenti:
• I genitori non sanno più vivere con gioia e dedicano tutte le loro energie ai “problemi”.
• I figli non possono collaborare più di quanto già facciano perché rischierebbero di esserne danneggiati.
• I figli non hanno avuto abbastanza tempo per capire cosa desiderano veramente i genitori.
• Gli adulti, senza rendersene conto, mettono i bastoni tra le ruote ai figli.
Per molto tempo i genitori hanno desiderato che i loro figli fossero ubbidienti a casa e più grintosi e
autonomi nel mondo esterno. Ma sono pretese contraddittorie, che i figli non sono in grado di soddisfare in
uguale misura - anche se magari lo farebbero volentieri.
Quando un bambino o un adolescente smette per un certo periodo di fare le cose che non solo corrispondono
ai nostri desideri, ma sono anche nel suo interesse, in genere vuol dire che nella famiglia in generale o nel
suo rapporto con i genitori sta succedendo qualcosa che gli impedisce di agire in un certo modo. Significa
che i genitori hanno imboccato inconsapevolmente una strada sbagliata, e che per consentire al figlio di
recuperare la sua autonomia devono correggere la rotta.
Tuttavia dobbiamo aspettare che queste situazioni evolvano e maturino seguendo il loro corso. Non possono
essere decise in anticipo. Innanzitutto dobbiamo imparare a conoscere i nostri figli e a conoscere noi stessi
nella veste di genitori. I bambini non hanno bisogno di genitori perfetti, con solo certezze e niente dubbi, ma
di esseri umani autentici, fatti di carne, non onniscienti ma sempre disponibili a imparare e a crescere.
Anna Bosetti Sezione Appunti
La famiglia è competente 5. I limiti
Non è mai stato facile per i genitori porre dei limiti ai figli, ma una volta le regole erano più chiare e
soprattutto più uniformi. Non era facile nemmeno indurre i figli ad attenersi ai limiti stabiliti. Bisognava
mettere in campo tutta una serie di esortazioni, minacce, ammonimenti e divieti per ottenere che i figli
accettassero le regole. Il sistema funzionava soprattutto perché gli adulti erano autorizzati a ricorrere alla
forza.
Oggi non è più tempo di autoritarismo, gli adulti non sono autorizzati a imporsi con la forza ai figli. Ma non
per questo la vita è diventata più semplice. Spesso i genitori devono ricorrere all’aiuto di un professionista
perché hanno difficoltà a stabilire le regole; e comunque in molte famiglie esistono grossi problemi, anche
se non si arriva a consultare un medico o uno psicologo.
I limiti sono tutte le norme e le regole di cui si è così convinti che debbano valere anche per gli altri.
Innanzitutto ci si dovrebbe chiarire quali sono i limiti che si ritengono importanti, e se possibile perché.
In genere non si hanno difficoltà a difendere i limiti su cui si è ben riflettuto. Però esistono anche limiti di
cui ci si occupa solo quando vengono oltrepassati dai figli o da altri adulti. In genere l’analisi e la riflessione
non bastano per giungere a una conclusione. È necessario il conflitto.
Bisognerebbe avere sempre chiaro che i propri limiti, le proprie regole non hanno un valore assoluto. Per
quanto possano essere fondati, se si pensa che siano gli unici giusti si rischia di incappare in conflitti anche
seri.
Anna Bosetti Sezione Appunti
La famiglia è competente 6. Stabilire dei limiti
Fino a venticinque o trent’anni fa la faccenda dei limiti era molto più semplice di quanto sia oggi, soprattutto
perché le famiglie — in cui i limiti che venivano fissati erano più o meno gli stessi ovunque — si attenevano
ai medesimi principi educativi che vigevano nelle scuole.
Nel frattempo i valori e le norme che vigono nella famiglia e nella società hanno subito profonde
trasformazioni. Le nostre conoscenze sull’infanzia e sullo sviluppo infantile si sono notevolmente ampliate.
Una delle conseguenze è che noi adulti dobbiamo trovare nuovi modi di stare insieme ai nostri figli. La
convinzione che i figli crescano meglio in una famiglia in cui esistono limiti chiari, infatti, è rimasta
immutata. Ma i limiti non si esprimono più attraverso le regole e i divieti di un tempo.
Oggi esistono due tipi di genitori, fra i quali si crea quasi inevitabilmente un conflitto. Da una parte ci sono i
genitori che cercano di attenersi al vecchio tipo di educazione autoritaria, dall’altra quelli che, rifiutandola,
fanno però fatica a sostituirla con uno stile nuovo e più efficace.
I primi spesso considerano i propri figli dei ribelli irrispettosi, mentre nelle famiglie del secondo tipo
succede spesso che i figli abbiano preso di fatto il comando. Dobbiamo interrogare noi stessi, cosa che molti
non sono abituati a fare. In altre parole dobbiamo scoprire chi siamo noi e chi sono i nostri figli ed è un
compito che può richiedere un certo tempo. La maggior parte delle persone diventano genitori in un periodo
della vita in cui non conoscono ancora a fondo se stessi e non hanno ancora ben chiari i propri limiti nei
confronti degli altri. Nella famiglia di origine ciascuno di noi ha imparato qualcosa dei propri limiti
personali, ma naturalmente non tutto. Da alcuni dei limiti che per noi erano importanti abbiamo dovuto
prendere le distanze perché i nostri genitori non li accettavano, e abbiamo dovuto adattarci ad alcuni, per noi
discutibili, che ci sono stati imposti.
Quindi la nostra seconda famiglia è il luogo in cui in un certo senso completiamo la nostra personalità.
Anna Bosetti Sezione Appunti
La famiglia è competente 7. Esprimersi in maniera personale
Dicendo “io”, esprimendosi quindi in maniera personale, si crea un contatto con l’altro; dicendo “tu”,
invece, si crea una distanza che preclude il contatto. E il contatto fra genitori e figli è di vitale importanza, se
vogliamo che i bambini imparino e si sviluppino.
Voglio
I limiti personali hanno fra l’altro il notevole vantaggio di essere modificabili.
Chi vuole esprimere un’opinione o una richiesta in maniera calorosa e personale esordisce con le parole
“Voglio “ o “Non voglio...”, “Sono d’accordo...” o “Non sono d’accordo...”
Molti di noi hanno difficoltà a rivolgersi agli altri in maniera diretta e personale, perché i nostri genitori ci
hanno insegnato che era un modo di esprimersi “sgarbato”, o “sfacciato”. Purtroppo questo ha fatto sì che
non riuscissimo ad avere la comprensione e il rispetto dei nostri limiti e delle nostre esigenze personali.
Se rispettiamo ciò che esprimono i nostri figli e cerchiamo insieme a loro una soluzione, anche loro
imparano a rispettare i limiti delle altre persone. Se invece ne facciamo una questione di potere, anche loro
più avanti gestiranno le cose in termini di lotta per il potere.
Anna Bosetti Sezione Appunti
La famiglia è competente