Appunti su "Microeconomia" di Perloff Jeffrey M. La microeconomia è lo studio del modo in cui gli individui e le imprese effettuano le proprie scelte in modo da allocare al meglio le risorse scarse tra usi alternativi.
MICROECONOMIA
INDICE
1. INTRODUZIONE
2. LA DOMANDA E L’OFFERTA.
3. APPLICARE IL MODELLO DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA.
4. LE SCELTE DEL CONSUMATORE.
5. APPLICARE LA TEORIA DEL CONSUMATORE
6. LE IMPRESE E LA PRODUZIONE.
7. I COSTI
8. LE IMPRESE E I MERCATI CONCORRENZIALI
9. APPLICARE IL MODELLO CONCORRENZIALE.
Alessia Chiovaro -- Sezione Appunti TesiOnLineINTRODUZIONE
La MICROECONOMIA è lo studio del modo in cui gli individui e le imprese effettuano le proprie scelte in
modo da allocare al meglio le risorse scarse tra usi alternativi. I trade-off che una società affronta
possono essere classificate in 3 categorie fondamentali: Quali beni e servizi produrre, Come produrli,
A chi destinarli.
Queste 3 decisioni di allocazione possono essere prese esplicitamente da un’autorità politica
centralizzata, o possono riflettere l’interazione delle decisioni prese indipendentemente da molti singoli
consumatori e imprese.
La microeconomia è spesso chiamata teoria dei prezzi per sottolineare l’importanza del ruolo svolto dai
prezzi; essa spiega in che modo le azioni di tutti gli acquirenti e i venditori determinano i prezzi e
come i prezzi influenzano a loro volta le decisioni e le azioni di singoli acquirenti e venditori.
I prezzi condizionano le decisioni riguardo quali beni e servizi produrre, come produrli e a chi
destinarli. I prezzi influenzano le decisioni di singoli consumatori e imprese, e le interazioni tra
decisioni prese dai consumatori, imprese e amministrazioni pubbliche determinano i prezzi.
Le interazioni tra consumatori e imprese hanno luogo nel mercato, ossia un meccanismo di scambio
che consente agli acquirenti di commerciare con i venditori. Quando parliamo di un singolo mercato,
ci riferiamo al commercio di un singolo bene o di un gruppo di beni che sono strettamente correlati.
Dimostriamo che il numero degli acquirenti e dei venditori presenti in un mercato e la quantità delle
informazioni in loro possesso contribuiscono a stabilire se il prezzo sia pari al costo di produzione.
I MODELLI. Per spiegare in che modo gli individui e le imprese allocano le risorse e in che modo si
determinano i prezzi di mercato, gli economisti si servono di un modello, ossia una descrizione della
relazione esistente tra due o più variabili economiche. Gli economisti utilizzano i modelli anche per
prevedere in che modo la variazione di una variabile ne influenzerà un’altra.
Un modello economico è una semplificazione della realtà che considera solo le sue caratteristiche
principali. Senza semplificazioni è difficile fare delle previsioni perché il mondo reale è troppo
complesso per essere completamente analizzato. Gli economisti fanno dunque molte ipotesi per
semplificare i loro modelli.
Gli economisti verificano le teorie controllando la correttezza delle previsioni (attraverso anche prove
empiriche): se una previsione non si realizza, la teoria può essere scartata. Gli economisti utilizzano un
modello fino a che questo non viene dimostrato errato dai fatti o non ne viene elaborato uno migliore.
L’abilità nell’elaborazione dei modelli consiste nel trovare una via di mezzo tra modelli semplici che
fanno previsioni chiare ma scorrette, e modelli più complessi che fanno previsioni ambigue non
verificabili.
Sebbene il modello di un economista possa essere diverso da quello elaborato da un altro, la maggior
parte dei modelli microeconomici presentano l’ipotesi fondamentale secondo cui gli individui allocano
le proprie risorse scarse in modo da massimizzare il proprio benessere: tra tutte le combinazioni di
beni che possono permettersi, i consumatori scelgono quella che fornisce loro maggiore soddisfazione
possibile, mentre le imprese cercano di massimizzare i loro profitti, date la quantità limitata di risorse e
la tecnologia esistente.
Un’affermazione positiva è un’ipotesi verificabile su una relazione causa-effetto. Il termine “positivo”
non significa che siamo certi della veridicità della nostra affermazione; indica solamente che possiamo
verificarla.
Un’affermazione normativa, è una conclusione riguardo la bontà o meno di una cosa.
Un’affermazione normativa non può essere verificata perché un giudizio di valore non può essere
confutato dai fatti; si tratta di una prescrizione piuttosto che di una previsione.
Alessia Chiovaro -- Sezione Appunti TesiOnLineUn’affermazione normativa riguarda ciò che una persone ritiene che debba accadere; mentre
un’affermazione positiva riguarda ciò che accadrà.
L’USO DEI MODELLI MICROECONOMICI. Dato che i modelli microeconomici spiegano i motivi delle
decisioni economiche e ci consentono di fare previsioni, essi possono risultare di grande utilità per i
singoli individui, le amministrazioni pubbliche e le imprese nel momento di prendere decisioni.
CAPITOLO 2. LA DOMANDA E L’OFFERTA.
Il modello della domanda e dell’offerta descrive il modo in cui i consumatori e i fornitori interagiscono
per determinare la quantità di un bene o un servizio venduto in un mercato e il prezzo al quale esso è
venduto.
Per utilizzare il modello occorre stabilire 3 fattori:
-
Il comportamento degli acquirenti
-
Il comportamento dei venditori
-
Modo in cui essi interagiscono.
LA DOMANDA. I potenziali consumatori decidono la quantità di un bene o un servizio da
acquistare prendendone in considerazione il prezzo molti altri fattori (gusti, informazioni, prezzi di
altri beni, reddito percepito e interventi delle amministrazioni pubbliche, etc). Sebbene la domanda sia
influenzata da diversi fattori, gli economisti si concentrano in genere sugli effetti che il prezzo provoca
sulla quantità domandata: la relazione tra il prezzo e la quantità domandata svolge un ruolo
fondamentale nella determinazione del prezzo e della quantità scambiata nel mercato in un’analisi
basata sulla domanda e offerta.
La curva di domanda. La quantità di un bene che i consumatori desiderano acquistare a un dato
prezzo, mantenuti costanti gli altri fattori che influenzano gli acquisti, è la quantità domandata.
La quantità domandata di un bene o un servizio può superare la quantità effettivamente venduta..
Per utilizzare correttamente il grafico di una curva di domanda è molto importante sapere ciò che non
viene indicato: tutte le variabili economiche che influenzano la domanda, ma che non sono indicate
esplicitamente nel grafico, sono mantenute costanti (gusti, informazioni, etc).
L’effetto dei prezzi sulla quantità domandata. L’evidenza empirica più importante in economia è la
legge della domanda: i consumatori domandano un bene in quantità maggiori quanto più basso è il
prezzo, mantenendo inalterati i vari fattori. Secondo la legge della domanda, le curve di domanda sono
inclinate verso il basso.
Le variazioni della quantità domandata in risposta a variazioni del prezzo, corrispondono a movimenti
lungo la curva di domanda.
Possiamo rappresentare graficamente la
relazione sussistente tra il prezzo e la
quantità domandata, che indica la quantità
domandata in corrispondenza di ogni
possibile prezzo, mantenendo inalterati gli
altri fattori
L’asse verticale misura il prezzo p, mentre
l’asse orizzontale misura la quantità Q.
Alessia Chiovaro -- Sezione Appunti TesiOnLineGli effetti prodotti dagli altri fattori sulla domanda. Una variazione di un fattore diverso dal prezzo
provoca uno spostamento della curva di domanda, anziché un movimento lungo la curva di domanda.
La funzione di domanda.
Oltre a dare una rappresentazione grafica della curva, possiamo scriverla sottoforma di relazione
matematica:
Q = D (p, p
a
, p
b
, p
c
,…Y)
Q= quantità domanda di un bene
P = prezzo del bene
P
a
,p
b
, p
c
= prezzo dei beni sostituti
Y = reddito dei consumatori.
Dalla funzione di domanda possiamo ottenere in che modo la quantità varia al variare del prezzo.
La pendenza della curva di domanda è data da Δp/ΔQ
Il segno negativo della pendenza riflette la legge della domanda.
Per sapere come una variazione della quantità influenza il prezzo, esplicitiamo in funzione del prezzo,
ottenendo così la curva di domanda inversa.
Sommare le curve di domanda. La quantità domandata totale in corrispondenza di un dato prezzo, è
pari alla somma delle quantità che ogni consumatore domanda in corrispondenza di quel prezzo
Q = Q
1
+ Q
2
= D
1
(p) + D
2
(p)
L’OFFERTA.
Le imprese determinano la quantità di un bene da offrire sulla base del prezzo di quel bene e di altri
fattori:
Alessia Chiovaro -- Sezione Appunti TesiOnLine-
i costi di produzione: man mano che i costi diminuiscono l’impresa vorrà offrire quantità maggiori
del bene, a parità di altre condizioni
-
le leggi e le regolamentazioni introdotte dalle amministrazioni pubbliche (le imposte, le normative
come quelle riguardanti le misure igieniche, modificano i costi di produzione oppure il contingente
di importazione)
La curva di offerta. La quantità offerta è la quantità di un bene che le imprese vogliono vendere a un
dato prezzo, mantenuti costanti gli altri fattori che influiscono sulle loro decisioni di offerta.
Effetto del prezzo dell’offerta. Un aumento del prezzo provoca un movimento lungo la curva di
offerta.
Non esiste alcuna legge dell’offerta che imponga alla curva una particolare inclinazione. Tuttavia molte
curve di offerta sono inclinate verso l’alto. Lungo tali curve maggiore è il prezzo, maggiori quantità le
imprese vorranno vendere, a parità di costi e norme governative.
Gli effetti prodotti da altre variabili sull’offerta. Le variazioni di un fattore diverso dal prezzo provoca
uno spostamento dell’intera curva di offerta.
La funzione di offerta.
Q = S (p, p
h
)
Q = quantità bene P = prezzo Ph = prezzo materia prima
La funzione di offerta può anche essere una funzione di altri fattori come ad es. i salari.
Somma delle curve di offerta. La curva di offerta totale mostra la quantità prodotta complessivamente
da tutti i fornitori in corrispondenza di ogni prezzo possibile.
L’EQUILIBRIO DI MERCATO.
Le curve di domanda e di offerta determinano il prezzo e la quantità ai quali i beni e i servizi vengono
acquistati e venduti: la curva di domanda indica le quantità che i consumatori vogliono acquistare a
ciascun prezzo e la curva di offerta indica le quantità che le imprese vogliono vendere a ciascun prezzo.
Alessia Chiovaro -- Sezione Appunti TesiOnLineA meno che non venga fissato proprio il prezzo per cui i consumatori desiderano acquistare
esattamente la stessa quantità che i venditori vogliono vendere, accade che alcuni acquirenti non
possono acquistare tanto quanto vogliono oppure alcuni venditori non possono vendere tanto quanto
vogliono.
Quando tutti coloro che partecipano allo scambio sono in grado di acquistare e vendere la quantità che
desiderano, diciamo che: il mercato è in equilibrio:
-
il prezzo viene detto prezzo di equilibrio
-
la quantità viene detta quantità di equilibrio.
Possiamo determinare matematicamente l’equilibrio di mercato di un prodotto generico utilizzando le
funzioni di domanda e di offerta.
Le forze che portano il mercato all’equilibrio.
-
Mano invisibile del mercato: indirizza le persone a coordinare le proprie attività per
raggiungere un equilibrio di mercato
-
Condizioni di disequilibrio: eccesso di domanda e eccesso di offerta.
In corrispondenza di ogni prezzo diverso da quello di equilibrio, i consumatori o i fornitori
non sono in grado di scambiare le quantità che desiderano. Gli soggetti insoddisfatti agiscono
per cambiare il prezzo portandolo al livello di equilibrio (prezzo che sgombera il mercato,
perché rimuove dal mercato acquirenti e venditori insoddisfatti).
LE ALTERAZIONI DELL’EQUILIBRIO.
L’equilibrio si modifica solo se si modifica solo se si verifica uno shock che sposta la curva di domanda
o quella di offerta. Tali curve si spostano se si modifica una delle variabili che mantenevamo costanti
(gusti, reddito, politiche governative, costi di produzione).
Riassumendo:
-
L’aumento del prezzo di un prodotto provoca uno spostamento della curva di domanda, con
conseguente spostamento lungo la curva di offerta.
-
Una variazione di un fattore come il prezzo di un bene sostituto o di un input, sposta la curva
di domanda o quella di offerta; in seguito a tale spostamento l’equilibrio cambio. Per stimare la
variazione che questo fattore produce sul mercato confrontiamo prezzo e quantità originali con
i nuovi valori di equilibrio.
Alessia Chiovaro -- Sezione Appunti TesiOnLineGLI EFFETTI PRODOTTI DAGLI INTERVENTI DELLE AMMINISTRAZIONI
PUBBLICHE
Le amministrazioni pubbliche sono in grado di influenzare l’equilibrio di mercato in molti modi:
-
Spostamento della curva di domanda e/o offerta (es. contingente di importazione)
-
Differenza tra quantità domandata e offerta (controllo dei prezzi da parte dello Stato: prezzi
massimi e prezzi minimi)
NB: In presenza di un prezzo massimo vincolante, il modello della domanda e dell’offerta
prevede un equilibrio con scarsità: in quest’equilibrio la quantità domandata non è pari a quella
offerta (nessun consumatore e nessuna impresa vorrebbero agire in maniera diversa data la legge
vigente).
Nb2: uno degli esempi più importanti di prezzo minimo è rappresentato dal salario minimo nei
mercati del lavoro; se il salario minimo è vincolante, cioè è superiore al salario di equilibrio,
esso crea disoccupazione (eccesso di offerta di lavoro)
Alessia Chiovaro -- Sezione Appunti TesiOnLineQuando utilizzare il modello della domanda e dell’offerta
Questo modello è applicabile nei mercati in cui:
-
Nessun agente determina il prezzo di mercato (cioè ogni agente è price takers)
-
Le imprese vendono prodotti identici
-
Ognuno possiede l’informazione completa sul prezzo e la qualità dei beni
-
Costi di transazione sono bassi (facilità nel trovare venditori e acquirenti con cui scambiare)
I mercati che possiedono tali caratteristiche sono detti mercati perfettamente concorrenziali.
CAP 3. APPLICARE IL MODELLO DELLA DOMANDA E
DELL’OFFERTA.
Quando un fattore che influisce sulle curve di domanda o di offerta si modifica, variano anche il prezzo
e la quantità di equilibrio. Per determinare esattamente di quanto si modificano il prezzo e la quantità
di equilibrio si possono utilizzare le equazioni stimate delle funzioni di domanda e di offerta.
QUANTO CONTA LA FORMA DELLE CURVE DI DOMANDA E DI OFFERTA.
La forma delle curve di domanda e di offerta è importante perché determina la misura in cui uno shock
influisce sul prezzo e la quantità di equilibrio.
Lo spostamento della curva di offerta provoca un movimento lungo la curva di domanda.
Alessia Chiovaro -- Sezione Appunti TesiOnLineLa misura della variazione della quantità di equilibrio e del prezzo di equilibrio dipende dalla forma
della curva di domanda.
LA SENSIBILITÀ DELLA QUANTITÀ DOMANDA AL PREZZO.
Per prevedere l’effetto di uno shock in un modello della domanda e dell’offerta è importante conoscere
l misura in cui la quantità domandata diminuisce al crescere del prezzo, a parità di altre condizioni.
Possiamo determinare tale misura utilizzando un disegno preciso della curva di domanda o la funzione
di domanda.
L’elasticità della domanda rispetto al prezzo. La misura più comunemente usata per esprimere la
sensibilità di una variabile rispetto a un’altra variabile è l’elasticità, ossia la variazione percentuale di
una variabile in risposta a una data variazione percentuale dell’altra variabile.
Possiamo utilizzare l’elasticità della domanda rispetto al prezzo (elasticità della domanda) per descrivere
la forma della curva di domanda.
L’elasticità della domanda è la variazione % della quantità domandata Q, in risposta a una data
variazione % del prezzo p.
ε= [ΔQ/Q]/[ Δp/p]
L’elasticità è un numero puro, non influenzato dall’unità di misura.
Per calcolare l’elasticità della domanda di una curva di domanda lineare che ha la seguente funzione di
domanda: Q=a –bp
a = quantità domandata quando il prezzo è uguale a 0
-b = rapporto tra diminuzione della quantità e l’aumento del prezzo (ΔQ/Δp).
L’elasticità della domanda di una curva di domanda lineare è quindi:
ε= [ΔQ/ Δp] × [p/Q] = -b × [p/Q]
Il segno negativo dell’elasticità della domanda riflette la legge della domanda: si domandano quantità
inferiori man mano che il prezzo aumenta.
L’elasticità lungo la curva di domanda.
-
La curva di domanda lineare inclinata verso il basso. Sulle curve di domanda lineari
strettamente inclinate verso il basso, l’elasticità della domanda è un numero negativo tanto
maggiore quanto più alto è il prezzo. Sebbene la pendenza della curva di domanda lineare sia
costate, l’elasticità varia lungo la curva:
o p =0, Q =a. ε=-b× 0/a = 0. (la curva di domanda perfettamente inelastica nel punto)
Alessia Chiovaro -- Sezione Appunti TesiOnLineo a/2 ≤ Q <a; -1< ε <0 (inelastico). Dove la curva di domanda è inelastica un aumento del
prezzo pari all’1% fa diminuire la quantità in misura inferiore all’1%.
o
Q = a/2; p = a/2b ε = -bp/Q = -1. (elasticità unitaria). Un incremento del prezzo
dell’1% fa diminuire la quantità dell’1%.
o 0<Q<a/2 ε < -1 (elastica)
o Q=0; p =a/b ε-∞ (perfettamente elastica)
- Curva di domanda orizzontale. Rappresentata da una retta orizzontale a livello p*, indica che le
persone sono disposte ad acquistare tanto quanto le imprese vendono in corrispondenza di ogni
prezzo inferiore o pari a p*. Un lieve aumento del prezzo provoca una diminuzione infinita della
quantità (curva di domanda perfettamente elastica). Es: i consumatori considerano il bene in questione
identico a un altro bene.
-
Curva di domanda verticale. Rappresenta un caso estremo della curva di domanda lineare con
pendenza verticale infinita(curva di domanda perfettamente inelastica in ogni suo punto). Se il
prezzo aumenta la quantità domandata non varia per cui l’elasticità della domanda deve essere pari
a zero. Es: la curva di ]domanda è verticale per i beni essenziali.
Altre elasticità della domanda:
-
Elasticità rispetto al reddito. All’aumentare del reddito la curva di domanda si sposta: verso
destra se la quantità domandata per ogni dato prezzo aumenta; verso sinistra se la quantità
domandata per ogni dato prezzo diminuisce. Misura elasticità della domanda rispetto al reddito:
ξ = variazione % della quantità domandata/variazione % reddito = [ΔQ/Δ Y] [Y/Q]
o Se la quantità domandata incrementa all’aumentare del reddito, ξ >0
o Se la quantità non varia all’aumentare del reddito, ξ = 0
o Se la quantità domanda diminuisce all’aumentar del reddito, ξ < 0
-
Elasticità incrociata rispetto al prezzo. E’ la variazione % della quantità domandata in risposta
a una data variazione % del prezzo di un altro bene p
0.
[ ΔQ/Δ p
0
]× p
0
/Q
o Se è negativa, i beni sono complementi (es. panna e fragole)
o Se è positiva, i beni sono sostituti (carne di vitello e carne di pollo)
LA SENSIBILITÀ DELLA QUANTITÀ OFFERTA AL PREZZO.
Alessia Chiovaro -- Sezione Appunti TesiOnLineL’elasticità dell’offerta. L’elasticità dell’offerta rispetto al prezzo è la variazione % della quantità
offerta in risposta a una data variazione % del prezzo
η = variazione % della quantità offerta/variazione % prezzo = ΔQ/Δp × p/Q
ove Q è la quantità offerta.
La definizione dell’elasticità dell’offerta è molto simile a quella dell’elasticità della domanda. La
discriminante è rappresentata dal fatto che l’elasticità dell’offerta descrive il movimento lungo la curva
dell’offerta al variare del prezzo; mentre l’elasticità della domanda descrive il movimento lungo la
curva di domanda al variare del prezzo.
-
Se la curva di offerta è inclinata verso l’alto, η > 0
-
Se la curva di offerta è inclinata verso il basso, η < 0 (ipotesi non considerata)
Nel caso in cui la curva sia inclinata verso l’alto:
-
Se η = 0, diciamo che la curva di offerta è perfettamente inelastica (ossia l’offerta non varia
all’aumentare del prezzo)
-
Se 0<η<1, la curva di offerta è inelastica (un aumento del prezzo pari all’1% provoca un
aumento della quantità offerta inferiore all’1%)
-
Se η = 1, la curva di offerta ha un’elasticità unitaria.
-
SE η > 1 la curva di offerta è elastica
- Se η ∞ la curva di offerta è perfettamente elastica.
L’elasticità lungo la curva di offerta. La funzione di offerta di una curva di offerta lineare è:
Q = g + hp
Dove h e g sono costanti.
h = ΔQ/Δp indica la variazione della quantità offerta al variare del prezzo.
L’elasticità della funzione di offerta lineare è: η = h (p/Q)
Mano a mano che il rapporto p/Q aumenta, aumenta anche l’elasticità della domanda. Lungo la
maggior parte delle curve di offerta lineare, il rapporto p/Q varia al crescere di p. Solo le curve di
offerta a elasticità costante hanno la stessa elasticità in ogni loro punto.
Alessia Chiovaro -- Sezione Appunti TesiOnLine