Riassunto del libro "Scrittura e filologia nell'era digitale". Come cambia il concetto di filologia nell'era digitale? Il libro analizza l'evoluzione della scrittura con l'avvento del pc e dell'informatica, che hanno minato il concetto di autorialità e di testo lineare. Nell'era del web vige la pluridimensionalità del testo e il tempo non è più pensato come una linea diretta. Quali strumenti l'informatica offre per poter parlare ancora di filologia testuale?
Scrittura nell'era digitale
di Dario Gemini
Riassunto del libro "Scrittura e filologia nell'era digitale". Come cambia il
concetto di filologia nell'era digitale? Il libro analizza l'evoluzione della scrittura
con l'avvento del pc e dell'informatica, che hanno minato il concetto di
autorialità e di testo lineare. Nell'era del web vige la pluridimensionalità del
testo e il tempo non è più pensato come una linea diretta. Quali strumenti
l'informatica offre per poter parlare ancora di filologia testuale?
Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
Facoltà: Lettere e Filosofia
Esame: Retorica e scrittura per i nuovi media
Titolo del libro: Scrittura e filologia nell'era digitale
Autore del libro: Fiormonte
Editore: Bollati Boringhieri
Anno pubblicazione: 20031. Scrittura e autorship nell'era digitale
L’attività compositiva oggi tende sempre più a identificarsi con un processo, con un'attività piuttosto che un
testo. Nel capitolo 1 si esamina lo scenario storico-teorico degli studi sul ruolo che la tecnica svolge nello
sviluppo della cultura scritta. Si parla del modo in cui la scrittura è stata analizzata in campo storico,
antropologico, filosofico.. [nel parlare della sfida che l’informatica lancia al linguaggio, si spiega come la
tecnologia riceva un’interpretazione strumentalista. Nelle discussioni degli umanisti sul testo digitale manca
quasi sempre il riferimento al software]. Poi nel capitolo 2 si parla di scrittura elettronica tra gli anni 80 e 90
mostrando le reazioni del ceto intellettuale italiano di fronte all’introduzione dell’informatica. L’obiettivo
principale del libro è mostrare come il computer imponga un cambio di paradigma epistemologico e spinga
al confronto e a volte all’assimilazione delle metodologie e degli statuti disciplinari. Sottesa all’idea qui
esposta di filologia elettronica c’è una concezione specifica del movimento testuale. Tale concezione, pur
imponendo una rifondazione, non è distruttiva per la filologia (intesa come scienza editoriale), né per la
critica del testo (scienza ermeneutica).
Qui si affronta l’argomento delle autorship analizzando le scritture interattive e procedurali che mettono in
crisi, attraverso una diversa gestione del tempo, le tradizionali nozioni di originalità e stabilità dell’opera.
L’evoluzione della scrittura con i suoi strumenti e quella della letteratura van di pari passo. Ogni sistema di
scrittura e ogni supporto a esso collegato son ritenuti veicoli in grado di plasmare mentalità e cultura. Ma
qual è il rapporto sistema di conoscenze - suo supporto? Qui si vuole esaminare il ruolo della tecnica nella
comunicazione e della tecnologia nell’elaborazione delle conoscenze (intese sia come linguaggi che come
prodotti elaborati, esempio testi).
Dario Gemini Sezione Appunti
Scrittura nell'era digitale 2. "La geste et la parole" di Leroi-Gourhan
C’è uno studio di Andrè Leroi-Gourhan che si chiama Le geste et la parole. Suggerisce che le forme di
comunicazione hanno una natura storica. L’uomo si allontana lentamente dai mitogrammi, il pensiero
razionalizzante prende il sopravvento su quello mitico linearizzando i simboli. Comunque tutti i sistemi di
comunicazione umana sono simbolici. La supremazia di un codice sull’altro è un fatto storico. Vi sarebbe
sincronia nello sviluppo di tecnica e linguaggio. Certe attività tecniche si sviluppano solo quando si è
sviluppato il linguaggio (v internet). Comunque troviamo diversi studi che spiegano come l’utensile possa
modificare il comportamento dell’uomo. Le riflessioni di Leroi-Gourhan fondano lo studio sulll’influenza
degli strumenti sull’attività umana da un punto di vista socioantropologico. Abbiamo un volume del 1994 in
cui Smith e Marx studiano il determinismo tecnologico. Determinismo tecnologico è quell’interpretazione
della storia che assegna un ruolo trainante alla tecnologia, in senso positivo e negativo. Tale paradigma si
muove sugli spettri di Hegel e Marx. Galimberti sottolinea questo in relazione all’idea che lo strumento è
mediatore del rapporto uomo-natura. La Williams individua anche il contributo dell’illuminismo. Così
Polany sottolinea il ruolo plasmante della tecnologia, che quando mancasse ci lascerebbe nudi e spaventati.
L’argomento è questo: i mezzi di comunicazione sono al centro dei processi di formazione delle coscienze e
degli imperi materiali. Innis negli anni 50 descrive le conseguenze psicologiche e sociali della scrittura e
della stampa. Per lui la comunicazione è la spina dorsale dei sistemi economici e del potere: controllando gli
strumenti del comunicare si consolidano oligopoli e monopoli della produzione e distribuzione del sapere.
La tesi di un prima e di un dopo nella storia della cultura occidentale han fatto parlare di Great Divide
Theories, quelle teorie che identificano grandi momenti di rottura (oralità vs scrittura, pc vs stampa) nella
storia della comunicazione. Siamo ancora nella cornice determinista. Heim sottolinea la matrice hegeliana di
ciò. Hegel avrebbe contribuito alla concezione evoluzionista della comunicazione; per Heim la scrittura
alfabetica è lo stadio avanzato del processo di sviluppo dello spirito (quella geroglifica appartiene allo stadio
simbolico). Ma che vi sia progresso storico è illusione: la scrittura spesso ha diviso gli uomini, opponendo
chi decifrava a chi no.
Dario Gemini Sezione Appunti
Scrittura nell'era digitale 3. McLuhan e la comunicazione moderna
Oggi lo stadio informatico può dar luogo a varianti pedagogiche del determinismo tecnologico. Secondo
alcuni il computer stimolerebbe una nuova modalità di apprendimento e ragionamento, basata sulla
simulazione dell’esperienza. C’è in campo un’idea di scuola in cui si apprende senza ricorso ad alcun testo.
Anche Benjamin cita la crisi culturale innescata dalla tecnologia. Marshall McLuhan trae conclusioni: la
comunicazione moderna è partecipazione a un processo più che formulazione di concetti. Una conseguenza
è il declino della letteratura..i giovani oggi non sanno seguire la narrazione, ma sono attenti al racconto
visivo, all’azione. Secondo lui il ruolo della letteratura si può mantenere solo modificando i metodi didattici.
Nel 51 McLuhan intuisce e formula 2 problemi: 1) necessità di un rapporto tra didattica delle materie
umanistiche e nuove tecnologie; 2) competizione tra supporti della conoscenza. Anche qui si tende ad
attribuire al mezzo (libro?)una capacità di modificare il percorso dell’uomo (dell’apprendimento)
trascurando domande come: di che tipo di bambini parliamo? che uso fanno del computer? Ma W. Melody
sostiene che il corso degli eventi è influenzato non dal determinismo tecnologico ma da grandi politiche di
governi e multinazionali. Della visione determinista va respinto il paradigma, le interpretazioni fratturali
(great divide?) della storia. Ora l’autore riassume alcuni studi sulla storia e la teoria della scrittura che più
hanno influenzato le teorizzazioni contemporanee sul ruolo sociale e cognitivo delle nuove tecnologie.
Scuola di Toronto è un etichetta assegnata a una schiera eterogenea di studiosi che a partire dagli anni 50
gravitano attorno a tale università. Innis, Havelock, Ong e McLuhan. Oggi c’è Derrick De Kerchove, Goody
e Olson. Havelock ha elaborato una tesi alfabetocentrica. Non vuole identificare intelligenza e
alfabetizzazione (come in chiave hegeliana). Secondo lui mutamenti profondi avvennero in Grecia nel
passaggio dalla cultura orale a quella scritta, che produsse i capolavori della letteratura classica ma non
omero. La società moderna affonda le sue radici nella diffusione della scrittura alfabetica: senza
l’alfabetizzazione moderna=greca non avremmo avuto scienza, filosofia, leggi scritte, letteratura, aeroplani.
Anche il concetto di anima nasce in corrispondenza di un mutamento tecnologico. Anche per Ong la
scrittura ha un effetto cognitivo, favorendo la nascita della coscienza. Essa intensifica il senso dell’io e
alimenta un'interazione più consapevole tra individui.
Dario Gemini Sezione Appunti
Scrittura nell'era digitale 4. Fasi della storia della comunicazione elettronica
Roberts nel 96 parlava della futura letteratura, difficile da comprendere per chi è cresciuto nella stampa. Il
fenomeno della comunicazione elettronica/scrittura si può riassumere in 4 tappe, per ricostruire una storia
della scrittura computerizzata attraverso i suoi protagonisti e la letteratura critica.
FASE 1: Fine anni 70. Cominciano ad essere distribuite le prime informazioni testuali in formato
elettronico. Pubblico vasto, servizi di infotext e teletext in vari paesi europei. I primi studi sulla scrittura
elettronica li abbiamo solo negli 80. Ricerche di tipo linguistico e psicologico. Primi effetti che derivano
dall’uso di un word processor: facilità e rapidità in stesura e revisione; flessibilità nella pianificazione;
incremento nella paragrafizzazione; fluidità, pulizia formale, controlli ortografici ecc. Studi critici
dell’epoca dicono che questo tipo di lavoro a video può condurre a perdite di spessore (stereotipi ecc),
perdita di coerenza dell' impianto generale del testo o conservatività delle macrostrutture testuali.
Incremento di frasi fatte e colloquialismi.
FASE 2: il computer si propone come strumento altro da carta e penna o macchina da scrivere. Saggi e
pubblicazioni accademiche ispirati. Dal computer per scrivere al libro ispirato dal computer.
Iperlibri=pubblicazioni a stampa influenzate dalla dimensione elettronica del testo, con influssi delle
avanguardie artistiche del 900.
FASE 3: G. Nadiani distingue tra letteratura digitale dura = corrisponde al diffondersi di basi di dati
elettroniche non ipertestuali (cd rom della LIZ) ; e molle= forme di digitalizzazione e presentazione di
ipertesti che offrano spazi di modificabilità all’utente. Siamo nel decennio 80-90. Nel convegno del MIT
dell’80 Nicholas Negroponte parla di media technology, tecnologia a cavallo di editoria, broadcasting e
informatica. 3 cose finora separate. Primi convegni e primo uso di termini come società dell’informazione,
interattività, new media.
Dario Gemini Sezione Appunti
Scrittura nell'era digitale 5. Xanadu, Textnet e quarta fase della comunicazione elettronica
Dell’81 è il primo prototipo di XANADU, l’embrione del www. Nell’83 c’è TEXTNET. Nell’86 William
Gibson conia il termine cyberspace. Nell’83 emerge il protocollo TCP/IP. Nell’87 la Apple produce
Hypercard, software per costruire ipermedia, e si tiene il primo convegno sugli ipertesti. Si realizzano
prodotti con Folio views, e si sperimentano nuovi modi di strutturare l’informazione scritta. Si diffondono
anche dizionari elettronici e programmi di correzione ortografica.
FASE 4: quella aperta dalle possibilità del software e della rete. Abbiamo da un lato varie tipologie di
scrittura collettiva e interattiva, dall’altro opere multimediali su cd rom o fruibili in rete (fusione di
immagini suoni e testo). Questa fase si definisce “della convergenza” fra mezzi di comunicazione e
calcolatori, fra media e sistemi di elaborazione delle informazioni. Nella storia dei media vi sono fasi
multimediali in cui prevale la convergenza tra diverse tecnologie. Nel campo della scrittura creativa ci sono
gli ipertesti. Noti gli expanded boos come Afternoon di Michael Joyce. Si diffonde il cd rom e arrivano le
prime opere creative. Anche opere ipertestuali e narrative online, fiction interattiva (the Lurker files). Si
diffondono gli eredi della poesia automatica e combinatoria, web tools che sfruttano particolari algoritmi per
la composizione automatica. Nel 95 Nancy kaplan scrive un saggio reticolare. Nascono esperimenti
iperaudiovisivi, e siti che testimoniano come la multimedialità si stia sviluppando. Chat e sistemi di
messaging innovano i linguaggi.
Una questione importante è: per usare consapevolmente tutti questi strumenti, un autore di ipertesti narrativi
dovrebbe essere programmatore. La 4° fase porta dunque alla nascita di nuove figure professionali. Stiamo
parlando di un'unione tra le tecniche di scrittura e un programma politico-culturale degli umanisti. Oggi la
situazione è complessa. È il concetto stesso di insegnamento ad esser messo in discussione, perchè le
conoscenze rapidamente si aggiornano.
Dario Gemini Sezione Appunti
Scrittura nell'era digitale