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Informatica italiana anni 80. Malpighini e Pozzoli



Malpighini primo web designer-tecnologo-precursore. Il computer costringe a una riprofessionalizzazione. Abituiamoci a pensare gli autori digitali del futuro come esperti in grado di inventare linguaggi e stare al passo coi tempi. In questo periodo chi produce l’opera è spesso lontano dai processi che forgiano gli strumenti del suo lavoro. Vedi Heidegger, i metalinguaggi ed una elite in grado di controllarli. L’atteggiamento degli scrittori verso i word processor fu vario. Uno dei primi divulgatori della videoscrittura in italia fu Claudio Pozzoli. Scrive un libro in cui prende le distanze da apocalittici ed apologeti del pc. Già nell’83 si auspica l’uso di un Pc in tutte le fasi di produzione del testo. Calvino e Moravia rifiutavano il pc. Pozzoli parla di un loro attaccamento alla carta. Secondo Raimondo Cardona, con l’uso del pc ci si avvicina alla sincronia con il pensiero, rigenerando il testo, non dovendo riscrivere né ricopiare. Gli intellettuali, inizialmente diffidenti verso la multimedialità, si avvicineranno poi con entusiasmo. Eco conclude che il pc stimola scrittura di getto e irriflessiva, ma secondo altri invita anche al ripensamento. Ma computerizzare la scrittura ha cambiato anche il processo creativo? Il processo creativo cambia perchè la società si trasforma e si trasforma il linguaggio. Per eco la rivoluzione informatica porterà a una rivalutazione della lettura. La lettura sullo schermo sarà diversa, forse più strumentale e secca. Ci sono tanti pareri: alcuni dicono che la scrittura sarà ancilla dei nuovi media, altri che la produzione letteraria si trasformerà. Emerge il timore che la letteratura perda la sua autonomia di fronte al dilagare della civiltà audiovisiva e informatica. Questo con gli anni 80. Nei 90 la questione sarà ancora: la letteratura si diluirà in un contenitore multimediale? Ci sono varie categorie di personaggi: i possibilisti, i pragmatici, gli entusiasti. Secondo De Crescenzo il computer migliora la scrittura consentendo allo stile di maturare. Tra gli scettico-pessimisti abbiamo Vonnegut e Calvino, romanticamente attaccati ai vecchi strumenti di scrittura e lettura e timorosi del “ricatto della grande industria”. Poi ci sono i disertori del computer. Primo levi sottolinea come nella scrittura su WP si rischi di tendere alla prolissità.

Tratto da SCRITTURA NELL'ERA DIGITALE di Dario Gemini
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