L'elegia di Albio Tibullo
Della vita di Albio Tibullo sappiamo poco. Nasce nel 55 a.C., appartiene al ceto equestre ed è stretto amico di Orazio e Ovidio. Apparteneva alla cerchia di M. Valerio Messalla Corvino, che forse seguì nelle campagne in Gallia tra il 31 e il 27 a.C. morì nel 19 a.C. Scrisse due libri di elegie. Il primo libro contiene prevalentemente elegie d’amore, cinque per una certa Delia (forse pseudonimo per Plania), e tre per un ragazzo, Marato, le rimanenti due sono dedicate a Messalla e alla vita agreste; il secondo comprende solo sei componimenti, tre dei quali per una ragazza, Nemesi (la vendetta, cioè colei che ha scalzato dal suo cuore Delia).
I temi e lo stile.
Caratterizzanti della sua poesia sono:
La nostalgia del mondo agreste. Tibullo è poeta di città e all’interno della città si svolge la sua vita. Il mondo agreste è il suo mondo ideale, il suo spazio di evasione e di pace tanto vagheggiato e tanto desiderato. La campagna è il luogo dove il poeta si può ritirare dalle amarezze della vita e dal caos cittadino. Il mondo agreste di Tibullo è dominato da una vita semplice e rustica, che risponde ai ritmi della natura e della religione antica. Tuttavia questo universo rimane un sogno irraggiungibile in cui si intrecciano desideri ed elementi autobiografici.
Il vagheggiamento della pace. Tibullo è un antimilitarista: avendo vissuto in prima persona gli orrori della guerra, la condanna senza pietà e cerca il suo piccolo mondo agreste dominato dalla pace e dall’armonia (in coerenza con la politica del principato; in effetti la poesia elegiaca può spesso risultare contraddittoria nelle sue forme: pur proclamandosi anticonformista spesso cade nella trappola della tradizione).
Lo stile di Tibullo è “terso ed elegante”, armonioso e sciolto, frutto di un’attenta riscrittura e di una profonda conoscenza delle tecniche di scrittura.
Continua a leggere:
- Successivo: L'elegia di Sesto Properzio
- Precedente: Le teorie sull'origine dell'elegia e i caratteri generali
Dettagli appunto:
-
Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
[Visita la sua tesi: "Profezie inascoltate: il "Golia" di Giuseppe Antonio Borgese"]
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Lingua e letteratura latina
- Docente: Giovanni Salanitro
- Titolo del libro: Imago Maiorum
- Autore del libro: Giovanni Salanitro
- Editore: CUECM
- Anno pubblicazione: 2010
Altri appunti correlati:
- Letteratura francese I (XVI-XVIII secolo)
- Storia della lingua italiana
- Linguistica Generale
- La vita quotidiana come rappresentazione
- Organizzare musica
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Forme di un sacrificio: Alcesti in Euripide, Yourcenar, Rilke e Raboni
- Ermeneutica estetico-letteraria di Maria Zambrano
- ''Othello'': dal testo shakespeariano all'immagine cinematografica
- Tra le nicchie del tempo e dello spazio: Mariangela Gualtieri e la relazione tra linguaggio poetico e scenico nel Teatro Valdoca
- Il volto femminile della Commedia dell'Arte: l'affermazione dell'attrice tra '500 e '600
Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.
Forse potrebbe interessarti:
Storia della lingua italiana
Gli appunti sono un excursus all'interno della poesia italiana.