Riassunto del libro "Il testo narrativo" in cui l'autore, Fabio Vittorini, fa un'analisi dei fattori costitutivi del testo narrativo, esaminando le funzioni del linguaggio ed i vari interpreti dello schema comunicativo : emittente-narratore e destinatario-lettore
Il testo narrativo
di Priscilla Cavalieri
Riassunto del libro "Il testo narrativo" in cui l'autore, Fabio Vittorini, fa un'analisi
dei fattori costitutivi del testo narrativo, esaminando le funzioni del linguaggio
ed i vari interpreti dello schema comunicativo : emittente-narratore e
destinatario-lettore
Università: Libera Università di Lingue e Comunicazione
(IULM)
Esame: Letterature Comparate
Docente: F. Vittorini
Titolo del libro: Il testo narrativo
Autore del libro: Fabio Vittorini
Editore: Carrocci
Anno pubblicazione: 20061. Comunicazione e atto narrativo
Il discorso narrativo si basa su due caratteristiche principali:
a) comunicativa
b) narrativa
in base a che cosa un atto comunicativo viene definito narrativo? Quando un testo (di qualsiasi genere) è
pervaso da INTENZIONE COMUNICATIVA, si indirizza automaticamente verso un effetto determinato
razionale. Ogni atto comunicativo è dunque soggetto a trasformazioni, impresse dal comunicatore, che lo
portano ad assumere la forma voluta.
L’atto comunicativo può avere funzione
a) ideativa: diventa espressione dell’esperienza individuale
b) interpersonale: strumento di espressione per chi parla o scrive e interagisce con gli altri nell’atto
comunicativo
c) testuale: permette di costruire un testo corretto basato su regole precise e coerenza interna
Che differenza c’è quindi tra il narrativo e il non narrativo? Un atto diventa narrativo quando chi parla lo fa
nella piena coscienza di rendere un atto comunicativo, narrativo. Il passaggio da non narrativo a narrativo
comporta l’osservanza di regole e convenzioni comprese da tutti, è il frutto di una scelta che trasforma
l’ordo naturalis (normale stato espressivo di pensieri e parole) in ordo artificialis, in un racconto unico,
razionale e calcolato.
Priscilla Cavalieri Sezione Appunti
Il testo narrativo 2. Fattori costitutivi del testo narrativo
1) emittente
2) ricevente/destinatario
3) messaggio
4) referente
5) canale
6) codice
Un soggetto trasmette ad un altro soggetto alcune informazioni relative a qualcosa servendosi di un mezzo
fisico di trasmissione e di un complesso di conoscenze linguistiche comuni a entrambi i soggetti che rende
possibile la comunicazione.
Ad ogni elemento è legata una funzione specifica del linguaggio
1) funzione emotiva (emittente)
2) funzione conativa (ricevente)
3) funzione referenziale (referente) spiega chiarimenti e dettagli sul contenuto informativo del messaggio
4) funzione metalinguistica (codice) ne illustra le regole e i componenti
5) funzione fatica (canale) ne controlla il funzionamento
6) funzione poetica (messaggio) relativa alle corrispondenze tra significante e significato
Quando un messaggio è dominato dalla funzione poetica, si arriva al testo letterario. La funzione poetica,
evidenziando il rapporto tra significante e significato, invita il destinatario a rendersi conto del processo di
formalizzazione dell’emittente e guida lo stesso alla scoperta di ulteriori significati secondi non
immediatamente comprensibili.
Un testo letterario, però, può essere caratterizzato anche da altre funzioni del linguaggio, non solo da quella
poetica. In ogni testo letterario sono presenti altri due circuiti di trasmissione delle informazioni, gli assi
emittente-destinatario
a) asse autore-lettore: guarda il testo come oggetto di scrittura (tipo di comunicazione extratestuale) e vede
l’autore come la persona fisica che produce il testo e il lettore come il soggetto variabile che lo decodifica
b) asse narratore-narratario: si riferisce al testo come racconto (comunicazione intratestuale) e vede il
narratore come la voce interna che regola la trasmissione delle informazioni e il narratorio è la fonte ricettiva
interna a cui il narratore si rivolge.
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Il testo narrativo 3. Autore, Narratore, Lettore
Il narratore quindi non deve essere confuso con l’autore. Nel caso della pseudonimia, a questa
differenziazione se ne aggiunge una terza: l’autore e l’uomo (persona fisica) diventano due entità distinte
(italo Svevo è pseudonimo di Ettore Schmitz).
Un autore lascia tracce nel suo testo narrativo? Nel caso de “la coscienza di Zeno” la non discriminazione
tra menzogna e verità è una chiara pista autoriale che invita il lettore a chiedersi chi dei due mente, se Zeno
o il dottor S, a cercare più piste interpretative. Come possiamo chiamare questa proiezione dell’autore? Chi
scrive, l’autore reale lascia sempre nel testo la sua impronta sottoforma di autore implicito. L’autore
implicito non va cmq confuso con il narratore ma è colui che ha inventato il narratore e ha disposto i fatti in
un certo modo; l’autore implicito è privo di parola. Quando il narratore invece, parlando, si rivela
inattendibile palesa un conflitto con l’autore implicito che gli nega la qualità che finge di possedere.
Specularmente opposto all’autore implicito c’è il lettore implicito che è quindi in grado di procedere alla
decodificazione del messaggio dell’autore implicito.
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Il testo narrativo 4. Racconto, Storia, Narrazione
Storia: successione degli avvenimenti narrati da un testo
Racconto: enunciato narrativo, il discorso che assume la relazione degli avvenimenti, il testo nella sua
concretezza formale
Narrazione: atto enunciativo-narrativo produttore del testo, nesso tra storia e racconto
Definizione aristotelica di racconto: il racconto rappresenta la storia istituendo una serie di mediazioni,
prima fra tutte la voce che assume su di sé la responsabilità dell’atto narrativo e della manipolazione dei fatti
della storia.
Un discorso narrativo diventa tale solo quando racconta una storia ed è narrato da qualcuno; a loro volta
l’evento narrato (storia) e l’atto narrativo (narrazione) esistono solo grazie al discorso narrativo (racconto).
Cosa vuol dire analizzare un racconto? Vuol dire esaminare il modo in cui formalizza la storia (il suo
“oggetto di discussione”) e come la narrazione lasci tracce sulla sua superficie.
La formalizzazione degli eventi può essere svolta secondo varie categorie
a) del tempo: relazioni temporali tra storia e racconto, ordine, durata e frequenza degli eventi
b) del modo: punto/i di vista che il racconto può assumere per rappresentare la storia
c) della voce: posizioni assunte, spostamenti testuali dell’istanza narrativa.
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Il testo narrativo