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Variazioni narrative e variazioni di distanza tra racconto e storia


2) anche le variazioni del punto di vista narrativo sono legate alle variazioni di distanza tra racconto e storia perché il racconto non ci fornisce mai una percezione diretta degli avvenimenti della storia ma ci trasmette la percezione che di essi ha colui che li racconta. L’informazione narrativa quindi può essere dosata e modellata intorno al grado di percezione e conoscenza di uno o dell’altro personaggio assumendone il punto di vista. L’adozione del punto di vista, detta anche focalizzazione, è determinata dalla posizione dell’occhio del narratore rispetto a quello del personaggio, dai luoghi in cui si può muovere e dagli spazi in cui può vedere. I regimi di focalizzazione sono tre:
- focalizzazione interna: il narratore adotta il punto di vista di un personaggio, vedendo e conoscendo solo ciò che quel personaggio può sapere, è quindi limitato nel tempo e nello spazio. La focalizzazione interna può essere:
a) fissa: legata ad un unico personaggio
b) variabile: se il personaggio focale cambia
c) multipla: quando uno stesso segmento di storia viene raccontato sotto vari punti di vista appartenenti a diversi personaggi
- focalizzazione zero: se l’occhio del narratore non si posa su nessuno in particolare, è capace di vedere tutto e ovunque, attraverso qualsiasi superficie. Il narratore ha diretto accesso ai pensieri e alle idee dei personaggi ed il lettore ne viene a conoscenza grazie a lui (narratore onnisciente).
- focalizzazione esterna: l’occhio del narratore sta tra un personaggio e l’altro e non è in grado di vederci dentro, non attraversa il tempo e le superfici. Non si identifica con nessun personaggio e la sua conoscenza è minore di quella dei personaggi. La storia e i personaggi parlano da sé.
Non è detto comunque che un grado di focalizzazione debba rimanere tale per tutta la narrazione, ma possono venire intercalati tra di loro.
“Le ultime lettere di Jacopo Ortis” sembra strutturato secondo focalizzazione interna variabile ma non rimane tale per tutto il romanzo. Da questa focalizzazione infatti si passa ad un’altra di grado zero proprio perché Lorenzo parla di cose ha cui non ha potuto assistere.
I tipi di infrazione possibili sono due:
• parallissi: il racconto dà meno informazioni di quanto non sia necessario a comprendere la storia, il narratore, passando da un regime di focalizzazione zero a un regime di focalizzazione interna, non spiega gli eventi
• parallessi: il racconto da più informazioni di quelle permesse dal regime di focalizzazione, il narratore, è messo in grado di raccontare e spiegare eventi a lui prima sconosciuti.

Tratto da IL TESTO NARRATIVO di Priscilla Cavalieri
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