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Il modello attanziale del personaggio


Il modello attanziale riduce quindi il personaggio a elementi logici e funzionali, modello diametralmente opposto è quello personalistico romantico che vede invece il personaggio come un insieme di tratti psicologici e sociali, come una persona, che va oltre il discorso narrativo. La strategia migliore è integrare i due modelli in un unico modello che considera il personaggio come un segno vuoto che si riempie grazie alla progressiva formazione di un significante (contrassegni) e di un significato (carattere, senso, valore del personaggio) provvisori e intermittenti. Secondo questo modello i fattori che caratterizzano un personaggio all’interno del testo sono
• il suo ruolo d’azione globale o attanziale:il personaggio ha la funzione di destinatore, destinatario, soggetto, oggetto, oppositore o aiutante
• il suo ruolo come agente o paziente delle diverse azioni parziali in cui si articola la storia
• la sua possibile classificazione come tipo o stereotipo: eroe puro, cattivo, donna fatale…
• la sua posizione in quanto individuo nel mondo fittizio del racconto: il personaggio ha un nome e gode di certi attributi sociali e personali
• il suo rapporto con l’extratesto o con il mondo attuale: il nome di un personaggio può essere ricavato dalla realtà
• il suo statuto intertestuale: funzioni, proprietà e ruoli ereditati da altri testi
• il suo statuto pronominale: il personaggio può essere “tu”, diventare “egli” o “io” sempre in relazione ad altre fisionomie pronominali
• il suo statuto retorico: siccome parla e racconta un personaggio entra in rapporto diretto con i suoi interlocutori manifestando propri pensieri e un proprio stile

Tratto da IL TESTO NARRATIVO di Priscilla Cavalieri
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