Gli appunti contengono le spiegazioni fatte in aula dalla prof. Grechi riguardanti il ciclo magazzino e le sue diverse fasi e quali sono i compiti del revisore, il ciclo immobilizzazioni, il ciclo monetario, la due diligence, fiscale e tax due diligence, testimonianze, la documentazione del revisore, controllo di qualità del lavoro di revisione.
Anno accademico 2018/2019
Revisione aziendale avanzato - Parte 2
di Mattia Fontana
Gli appunti contengono le spiegazioni fatte in aula dalla prof. Grechi riguardanti
il ciclo magazzino e le sue diverse fasi e quali sono i compiti del revisore, il
ciclo immobilizzazioni, il ciclo monetario, la due diligence, fiscale e tax due
diligence, testimonianze, la documentazione del revisore, controllo di qualità
del lavoro di revisione.
Anno accademico 2018/2019
Università: Università degli Studi del Piemonte Orientale
A.Avogadro
Facoltà: Economia
Corso: Amministrazione Controllo e Professione
Esame: Revisione aziendale avanzato
Docente: Chiara Grechi1. Ciclo Magazzino
È costituito da tutte le operazioni connesse alle movimentazioni di beni nell’ambito di 3 attività:
1. Attività di acquisto: i beni sono acquistati dall’esterno e fanno il loro ingresso in azienda.
2. Attività di trasformazione: i beni sono stoccati presso il magazzino (MP E SL), vengono collocati nel
processo produttivo e parte il processo di trasformazione.
3. Attività di vendita: una volta trasformati i beni sono stoccati presso il magazzino di PF finché vengono
venduti al cliente movimentazione del bene che dall’interno dell’azienda viene collocato all’esterno.
1. FASE DI ACQUISTO
• Ricevimento degli acquisti.
• Controllo qualità sugli acquisti: viene verificata la corrispondenza tra l’ordine effettuato e la merce in
ingresso (es. ho ordinato 10 pezzi e ne arrivano 8 o arrivano di qualità diversa) per verificarne la
corrispondenza e che siano in buono stato.
• Deposito nel magazzino: quando entrano nella fase di trasformazione abbiamo il
• Prelievo per l’emissione in produzione e da qui entriamo nella fase di TRASFORMAZIONE.
2. FASE DI TRASFORMAZIONE
• Messa in produzione
• Controllo qualità sui beni trasformati
• Deposito in magazzino (possono essere anche magazzini diversi rispetto a quelli di prima della
trasformazione).
• Prelievo per la fase di vendita.
3. FASE DI VENDITA
• Consegna al cliente dei beni trasformati.
La parte centrale del ciclo magazzino sarà proprio il cuore del magazzino ma ci sono altre fasi
complementari.
I saldi di bilancio che sono rappresentativi del ciclo magazzino sono: le rimanenze, le variazioni delle
rimanenze, fondo svalutazione di magazzino, accantonamenti per rischi (per i beni collocati all’interno del
magazzino).
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Revisione aziendale avanzato - Parte 2 2. Processi principali e accessori del ciclo magazzino
Processi principali/fondamentali
Sono legati a 3 attività: Logistica, amministrativa e di rettifica.
1. Logistica: riguarda il ricevimento dei beni in magazzino, la disposizione nelle zone di giacenza, tutti i
trasferimenti interni, la spedizione di beni e i c.d. beni viaggianti (beni che sono stati spediti e che non
hanno ancora raggiunto destinazione). Riguarda quindi i movimenti in entrata, all’interno e verso l’esterno
dei beni.
2. Attività amministrativa: gestione della c.d. distinta base (vengono acquistati i beni contenuti all’interno
della distinta base), contabilità di magazzino e inventario fisico, contabilità industriale e la determinazione
dei valori di realizzo.
3. Processi di rettifica: gestione delle variazioni fisiche, svalutazione ed eliminazione dei beni che sono
obsoleti o difettosi.
Processi accessori: riguardano tipicamente la gestione delle commesse pluriennali.
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Revisione aziendale avanzato - Parte 2 3. Da che cosa è caratterizzato il ciclo magazzino?
Complessità tecnica di andare a definire le quantità e i valori dei beni che rimangono in giacenza perché in
magazzino ci sono tantissimi beni, non è semplice determinare quanti sono, bisognerebbe dire “quanti beni
ci sono in magazzino in quella data?”, ma non è comunque semplice, si pensi ad esempio ad un magazzino
di pulcini che non stanno fermi, o ancora dei magazzini che hanno processi di rotazioni molto veloci magari
già artificializzati e in cui quindi ci sono strumenti di automazione per cui è complicato contare fisicamente i
beni, si pensi alla conta dei beni alimentari che hanno scadenza e quindi devono essere eliminati quelli
scaduti. È complessa poi anche la determinazione del valore dei beni, ci sono delle regole da seguire.
Al ciclo magazzino sono connessi una serie di processi e quindi si ha un aumento di complessità dovuta ad
interrelazioni tra operazioni di produzione, logistica e scambio.
Subisce alcune influenze e quindi è caratterizzato da peculiarità relative ad una serie di fattori:
• Tipo di azienda o tipo di settore: si pensi ad un’azienda che si occupi di tutti i processi e invece
un’azienda che distribuisce soltanto. Così come la differenza nel settore è importante (alimentare, Hi-tech).
• Caratteristiche della merce a magazzino: qual è il grado di rigiro della merce a magazzino? È merce che
rimane molto in magazzino (meno rischi) o rigira molto spesso? Ci sono aziende che producono con
stagionalità come quelle che producono panettoni, altre che producono tutto l’anno e quindi il magazzino è
pieno tutto l’anno. Ci sono anche prodotti che all’interno dell’impresa possono avere stagionalità diversa.
Questo crea complessità nella gestione del ciclo magazzino.
• Sistemi di misurazione che possono essere più o meno complessi: possono non esistere e quindi serve
fare la conta fisica, oppure ci sono strumenti di conta meccanici o tecnologici.
• Caratteristiche della contabilità di magazzino ovvero dei sistemi di tenuta della contabilità di
magazzino (automatica, manuale, ci sono dei controlli ecc).
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Revisione aziendale avanzato - Parte 2 4. Quali sono le attività di AUDIT?
Prima di tutto vengono definiti gli obiettivi di revisione connessi al ciclo.
La seconda attività consiste nel tenere a mente che il ciclo magazzino è un legante dei cicli di scambio
relativi alla gestione industriale, questo è fondamentale per capire quali devono essere le verifiche di
coerenza da effettuare.
Le altre due attività riguardano le modalità di verifica da un lato delle quantità che sono presenti in
magazzini alla data di chiusura dell’esercizio e relativa proprietà di quelle quantità in magazzino e dall’altro
lato la modalità di verifica della valorizzazione delle giacenze di magazzino.
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Revisione aziendale avanzato - Parte 2 5. Obiettivi di revisione: Obiettivo generale e obiettivi particolari
Obiettivo generale: determinare che le rimanenze di MP, SL, PF, che caratterizzano il ciclo stesso da un lato
e il costo del venduto dall’altro lato siano rappresentativi o per meglio dire siano rappresentati in maniera
corretta e veritiera nel bilancio di esercizio.
L’obiettivo generale si divide in 5 obiettivi particolari che consistono nella verifica e nella corretta
rilevazione e rappresentazione:
1. Dell’acquisizione dei materiali e delle risorse che svolgono l’attività (prestatori di lavoro), dei c.d. costi
generali di produzione FASE DI INTERIM AUDIT.
Queste attività sono verificate durante le attività svolte anche per l’esame di altri cicli come nel ciclo
acquisti, nel ciclo lavoro, ciclo delle immobilizzazioni tecniche (nell’ordine) LEGANTE CON ALTRI
CICLI
2. Del trasferimento dei costi di produzione lungo il ciclo di trasformazione (come si evolvono i costi lungo
il ciclo) e della relativa allocazione ai valori patrimoniali delle rimanenze FASE DI INTERIM AUDIT ed è
tipica del ciclo trasformazione ovvero ciclo magazzino.
3. Della consegna dei beni e della vendita dei prodotti finiti FASE DI INTERIM AUDIT ed è tipica anche
del ciclo vendite.
4. Delle quantità fisicamente presenti in magazzino FASE DI FINAL AUDIT ed è tipica del ciclo
magazzino/ trasformazione.
5. Del valore dei beni fisicamente presenti in magazzino aggregati e suddivisi per tipologia (MP, merci,
beni, SL, PF) FASE DI FINAL AUDIT ed è tipica del ciclo magazzino.
Nel perseguire questi obiettivi il revisore deve tener conto che questo ciclo è un legante degli altri cicli e
quindi deve sfruttare la capacità del ciclo magazzino di essere un legante tra i cicli di scambio
predisponendo opportune verifiche di coerenza. Le verifiche di coerenza sono tanto più significative quanto
maggiore è il dettaglio dei dati a disposizione del revisore.
La prima attività di revisione è la PIANIFICAZIONE:
1. Il revisore deve valutare il rischio inerente (IR) correlato al ciclo magazzino e al valore delle rimanenze
iscritte in bilancio. Il ciclo magazzino ha delle caratteristiche che possono influenzare la dinamica del ciclo
stesso e che sono legate a due fattori.
La prima caratteristica che deve essere considerata per la valutazione del rischio inerente è la considerazione
dei fattori connessi al SETTORE in cui opera l’azienda come la stagionalità delle vendite, la variazione della
normativa di riferimento (mercato finanziario, farmaceutico), le variazioni dei prezzi, il grado di
competizione, andamento positivo o periodo di crisi del settore. Deve poi tenere in considerazione i fattori
connessi all’AZIENDA come la presenza o meno del lancio di nuovi prodotti e il declino di prodotti già
esistenti (prodotti ad alto livello tecnologico), la presenza nei contratti di eventuali clausole per i resi.
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Revisione aziendale avanzato - Parte 2 Accanto a questi fattori caratterizzanti ci sono anche dei fattori connessi strettamente al ciclo
MAGAZZINO che riguardano i cali fisico/tecnici dei prodotti, rischi di deperibilità e obsolescenza
tecnologica, la numerosità delle aree di giacenza.
2. Esamina il sistema di controllo interno per determinare il rischio di controllo (CR) ovvero determinare i
movimenti di magazzino, la contabilità di magazzino e le procedure che l’azienda utilizza per lo
svolgimento dell’inventario fisico. Il revisore deve comprendere e documentare il sistema di controllo
interno connesso al ciclo magazzino. Il revisore fa questo perché deve pianificare e svolgere i test di
controllo sulle operazioni del ciclo magazzino per accertare l’esistenza di un rischio più o meno limitato del
rischio di controllo e documentarlo.
Per comprendere e documentare il sistema di controllo interno il revisore andrà ad intervistare una serie di
soggetti che operano lungo il ciclo per capire quali sono le attività che svolgono e i controlli effettuali in
relazione a queste attività e andrà a verificare se le procedure di controllo esistono in relazione ai processi
che fanno parte del ciclo magazzino; il revisore quindi fa interviste e osserva le procedure per quanto
riguarda alle movimentazioni dei beni, alla loro custodia fisica o giacenza e quindi all’inventariazione dei
beni.
Quali sono le procedure che osserva?
• Per quanto riguarda il ricevimento delle merci identifica i beni in entrata, esamina le attività di controllo e
il collaudo e valuta come vengono fatti i riscontri tra i beni ricevuti e gli ordini;
• Disposizione delle aree di giacenza ovvero si va a vedere se la disposizione logistica è adeguata, se c’è
un’adeguata protezione fisica, se ci sono dei responsabili di area.
• I prelievi o versamenti: se c’è una corretta identificazione del prelievo o del versamento, se ci sono
adeguate autorizzazioni per svolgere queste attività di prelievo o versamento, attività di rilevazione di scarti
e sfridi.
• Spedizioni: per il fatto che ci siano dei riscontri della merce da spedire con la documentazione con la
documentazione che autorizza l’uscita della merce, se c’è una corretta emissione dei documenti di
spedizione, se la merce viene inoltrata al cliente in maniera tempestiva, se esistono delle segnalazioni agli
uffici amministrativi della registrazione della merce presso terzi.
• La rilevazione contabile delle movimentazioni ovvero si verifica se le registrazioni sono tempestive, se ci
sono dei controlli del livello delle giacenze e per esempio si va a vedere se è facile acquisire informazioni
per la determinazione dei costi di produzione e del valore delle rimanenze e vengono svolte delle analisi
delle differenze tra il dato fisico e quello contabile.
• Inventario fisico: può essere effettuato o in un’unica soluzione e si dice che viene svolto un inventario
completo o può essere effettuato con inventari parziali che si svolgono su base ciclica oppure può essere
svolto con altri metodi ad esempio attraverso le procedure di campionamento.
Bisogna verificare se esistono delle istruzioni inventariali formalizzate perché viene indicato quali aree
saranno oggetto di rilevazione, con che modalità verrà svolto l’inventario di quell’area e chi sono i soggetti
responsabili delle attività inventariali.
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Revisione aziendale avanzato - Parte 2 Un altro elemento da tenere in considerazione è la disposizione delle giacenze (su quali scaffali, devono
essere esposte in modo razionale non un po’ qui e un po’ là), bisogna verificare poi se c’è un chiaro sistema
di identificazione delle merci in giacenza cioè se sugli scatoloni che le contengono ci sono le indicazioni di
quali merci ci sono e in quali quantità, poi bisogna individuare le giacenze a lento rigiro, obsolete o
difettose. Un altro elemento è la verifica di esistenza di adeguate procedure di conteggio.
Un ultimo elemento importante è l’esistenza di una procedura che permetta l’identificazione delle merci
che sono o di terzi ma che sono collocate presso la nostra giacenza o che sono collocate presso la giacenza
di terzi pur essendo di nostra proprietà e delle merci che sono in viaggio.
3. Svolge verifiche di coerenza che sono correlate a valori patrimoniali e reddituali connessi al ciclo di
trasformazione.
4. Il revisore pianifica il rischio di individuazione (DR) e definire il limite di significatività per quanto
riguarda le rimanenze.
Il revisore va a verificare la coerenza di alcune correlazioni, per testare se ci sono indicatori di anomalia
che in qualche modo facciano emergere un allarme e che richiedono ulteriori test.
Vi sono:
• Correlazioni economico – finanziari: il revisore prende visione
del costo del venduto rapportandolo come % rispetto alle vendite;
valore delle rimanenze mensili;
i due indicatori principali sono: l’indicatore di durata del magazzino e l’indicatore di rotazione del
magazzino: ovvero quanto i beni permangono in giacenza e in che modalità avviene la rotazione dei beni nel
magazzino.
Un altro indicatore che viene visionato riguarda lo scostamento dei costi di produzione a valori standard
che sono quelli tipicamente assunti nella formulazione dei budget solitamente c’è uno scostamento tra costo
standard e costo effettivo. È importante vedere se c’è questo scostamento.
tutti questi sono es. di correlazione economico – finanziaria, ma ce ne sono anche altri.
• Correlazioni operative: con queste si va ad individuare una fattispecie di elementi necessari all’
operatività del ciclo.
Gli elementi fondamentali sono:
Numero di reparti produttivi;
Durata media del ciclo di produzione;
Quantità che sono prodotte e le quantità vendute;
Mix di prodotti;
Prezzo medio;
Statistiche di controllo della qualità;
Numero dei resi e/o dei reclami che provengono dal cliente.
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Revisione aziendale avanzato - Parte 2
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Revisione aziendale avanzato - Parte 2 6. Programma di Interim Audit
La prima cosa che il revisore deve fare è capire come funziona l’azienda, indipendentemente dal ciclo.
Deve capire quali sono le attività svolte, a beneficio di chi, chi sono i soggetti coinvolti, e poi andrà ad
esaminare i cicli.
Durante una verifica di audit il revisore programmerà le verifiche da effettuare nell’arco dell’anno.
• Inizialmente analizzerà le procedure (amministrative – contabili) del ciclo magazzino: il revisore deve
quindi capire come si sviluppa il ciclo magazzino e chiede all’azienda di visionare, se ci sono, le procedure
per capire il funzionamento amministrativo – contabile del ciclo produttivo.
• Esamina le procedure perché questo permette al revisore di svolgere test per verificare l’operatività dei
punti di controllo identificati. In ogni procedura ci saranno ruoli, responsabilità e compiti. Per ognuna ci
saranno dei punti di controllo e bisogna capire se questi, contenuti nelle procedure, sono messi in atto. È
necessario capire se il rischio di errore è minimizzato.
• Successivamente vengono effettuati i test di dettaglio. Essi sono concentrati sulle procedure per le quali i
test che ha svolto sui punti di controllo non hanno dato esito soddisfacente. Generalmente per quanto
concerne il ciclo magazzino, i test di dettaglio sono per lo più relativi alle rimanenze dei saldi di bilancio in
fase di chiusura. I test rilevanti in fase di interim si hanno quando le aziende usano direttamente i dati
presenti in contabilità di magazzino per inserire il dato delle rimanenze in bilancio.
Ci sono una serie di operazioni, che devono essere esaminate nel processo, ma che sono oggetto di cicli
precedenti (es. entrata merci soggetta a revisione durante il ciclo acquisti).
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Revisione aziendale avanzato - Parte 2 7. Verifiche relative alla valorizzazione delle giacenze
Il revisore verificherà:
• le configurazioni di costo (FIFO, LIFO, ecc.): nella configurazione possono essere imputati sia costi
diretti che indiretti.
• il collegamento tra i cicli di scambio (contabilità generale) e contabilità industriali: es. quando ci sono
degli acquisti, avremmo la fattura e in contabilità generale avremmo la registrazione. In contabilità
industriale invece avremmo la rilevazione della merce in entrata.
• il valore delle rimanenze dei materiali acquistati dall’esterno: si va a verificare che la valorizzazione di
quei materiali sia coerente con la documentazione a supporto.
• il valore delle rimanenze di semilavorati prodotti in corso di lavorazione e prodotti finiti: si va a
verificare quali spese confluiscono nella valorizzazione del prodotto finito o del semilavorato.
• Il sistema dei costi adottati: si comprende infine, il sistema di costi che utilizza l’azienda. Ciò è
importante perché bisogna verificare che sia un sistema di costi ragionevole.
• I valori di mercato: è necessario fare un confronto tra il costo e il valore di mercato per comprendere la
valorizzazione.
È necessario verificare le fatture di acquisto dei materiali che vanno a comporre il singolo prodotto e le
fatture di vendita dei prodotti finiti. Vanno verificate quelle fatture che si trovano in prossimità della data di
chiusura.
Va inoltre verificato il listino dei prezzi in vigore appena prima o appena dopo la data di chiusura.
Tipicamente vanno visionati entrambi.
Si deve anche guardare il valore di tutti gli ordini di acquisto o vendita, emessi nei premi mesi
dell’esercizio successivo.
• I fenomeni di obsolescenza: vanno identificate le merci che sono soggette a lento rigiro o a veri fenomeni
di obsolescenza. Tipicamente poi si va ad effettuare una ricostruzione dei dati storici relativi a materiali
scartati negli anni precedenti. Infine, posso determinare il valore di mercato per le categorie di merci
individuate. Ciò è possibile perché magari c’è un mercato per le merci obsolete (vendute tramite sconti).
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Revisione aziendale avanzato - Parte 2 8. Punti di controllo in un processo
Tecniche di Control Flow-Chart: Tipicamente ci sono dei programmi appositi per rilevare i processi
aziendali tramite delle figure impostate ciascuna delle quali ha un proprio significato, e tramite la
rappresentazione di una determinata azione.
Simboli utilizzati nella tecnica dei Control Flow Chart
NB: il cancelletto viene anche utilizzato per dire che c’è un controllo periodico del documento.
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Revisione aziendale avanzato - Parte 2 9. Ciclo immobilizzazioni
Caratteristiche delle immobilizzazioni immateriali
Le immobilizzazioni sono:
• Attualità non caratterizzate da consistenza fisica o monetaria;
• Attualità identificabili;
• Costi che determinano benefici economici lungo più esercizi.
Obiettivi di revisione:
1. Esistenza: le immobilizzazioni immateriali che sono esposte nel bilancio siano possedute per essere
utilizzate nell’attività economica, e che oneri e benefici conseguiti, nonché la relativa proprietà, sono di
competenza della società. (per es. costi di registrazione di un marchio).
2. Completezza: tutte le immobilizzazioni immateriali, i cui oneri e benefici conseguiti sono di competenza
della società sono esposte in bilancio secondo corretti principi contabili.
3. Diritti e obblighi: la società possiede diritti di proprietà e utilizzo giuridicamente validi con riferimento
alle immobilizzazioni immateriali esposte in bilancio (il brevetto in bilancio deve risultare documentalmente
che il proprietario sono io).
4. Valutazione e misurazione: le immobilizzazioni immateriali che sono esposte in bilancio derivano da
corretti processi di accumulazione e riepilogo dei dati relativi alle singole operazioni effettuate.
Gli ammontari delle operazioni e valutazioni da cui derivano le immobilizzazioni esposte nel bilancio sono
correttamente valorizzati e contabilizzati, secondo processi aritmetici corretti.
Le immobilizzazioni immateriali sono valutate in conformità ai principi statuiti, tenendo conto dei fattori
che possono influenzare il valore (es. brevetti scaduti).
5. Presentazione e informativa: la rappresentazione in bilancio è adeguatamente supportata da
informazioni di dettagli sulle immobilizzazioni immateriali contabilizzate.
Le immobilizzazioni immateriali sono correttamente classificate secondo il piano dei conti aziendale e le
esigenze di rappresentazione del bilancio.
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