Gli appunti trattano dell'analisi dettagliata della metodologia di revisione aziendale e del quadro giuridico di riferimento.
Revisione aziendale
di Salvatore Busico
Riassunto del testo "Revisione aziendale e revisione aziendale avanzato". Si
tratta dell'analisi dettagliata della metodologia di revisione aziendale e del
quadro giuridico di riferimento.
Università: Seconda Università degli Studi di Napoli
Facoltà: Economia
Corso: Economia Aziendale
Esame: Revisione aziendale e revisione aziendale
avanzato
Docente: Manuela Lucchese e Ferdinando Di Carlo
Titolo del libro: Principi e metodologiche di auditing
Autore del libro: Massimo Livatino, Nicola Pecchiari, Giuseppe
Pogliani
Editore: EGEA
Anno pubblicazione: 20071. Introduzione alla revisione contabile
La revisione aziendale è l'insieme dei procedimenti di controllo amministrativo, contabile e gestionale per
l'analisi e la valutazione dei sistemi di controllo preesistenti. Quindi con il termine revisione contabile (o
aziendale) si vuole intendere un complesso ordinato di verifiche, strutturate secondo un processo logico ben
definito, aventi come obiettivo l'espressione di un giudizio in merito all'attendibilità di determinati insiemi di
rilevazioni aziendali. Per attendibilità, si fa riferimento al confronto tra le rilevazioni e la realtà che le stesse
rappresentano, quindi l'obiettivo è di verificare che quanto rappresentato in bilancio sia sostanzialmente
aderente alla concreta realtà aziendale. L'attività di revisione è tesa ad acquisire ogni elemento necessario
per consentire la revisore di esprimere un giudizio sul processo di redazione del bilancio, esaminato in tutti
gli aspetti significativi, in conformità alle disposizioni che ne disciplinano i criteri di redazione.
La revisione può essere innanzitutto suddivisa in:
- Revisione indiretta: verifiche ex-post svolte mediante comparazioni spazio-temporali;
- Revisione diretta: verifiche ex-post svolte mediante indagini fisiche e/o documentali o con nuove
rilevazioni dei fenomeni aziendali generalmente su base campionaria.
In relazione al grado di approfondimento dell'indagine la revisione può essere classificata in:
- Ispettorato Amministrativo: controllo svolto sul comportamento delle persone in osservanza alle norme di
legge e alle direttive aziendali, al fine di: scoprire furti, frodi, irregolarità, etc.
- Revisione Contabile (financial auditing): verifiche su errori tecnici e sull'applicazione delle procedure
informative e contabili, al fine di dare un giudizio sull'attendibilità dell'informazione;
- Revisione Gestionale: osservazione del SCI, sistemi operativi e strutture organizzative, al fine di esprimere
un giudizio sull'efficacia, efficienza ed economicità delle operazioni.
In rapporto ai soggetti incaricati la revisione si suddivide in:
- Revisione Interna: esiste nelle imprese di medio-grandi dimensioni e serve a dare informazioni utili ai
massi organi amministrativi e direzionali;
- Revisione Esterna:
1. obbligatoria: operata da Banca d'Italia, CONSOB, periti contabili;
2. volontaria: operata da Banche o istituti di finanziamento, per accedere a servizi altrimenti non
disponibili.
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Revisione aziendale 2. Metodologia di revisione contabile
L'analisi delle circostanze pertinenti l'azienda oggetto di verifica avviene tramite l'elaborazione e la
valutazione delle informazioni (audit evidence) che, come vedremo più avanti possono essere ottenute da
una pluralità di fonti, ognuna delle quali possiede un diverso grado di persuasione. Le verifiche di revisione
hanno il compito di ricollegare tra loro, mediante sistemi ordinati di confronti, i molteplici componenti del
sistema delle informazioni d'azienda (evidenza).
Quindi il revisore cerca di stabilire, mediante i confronti, se le diverse evidenze raccolte conducono a una
medesima rappresentazione della realtà. Il processo di revisione aziendale si concretizza in:
1. Analisi del SCI: in cui è attuata una revisione gestionale al fine di comprendere quale sia l'effettivo
funzionamento del SCI, e se lo stesso risulta essere adeguato per realizzare un sufficiente controllo rispetto
agli obiettivi perseguiti; le informazioni, raccolte mediante la consultazione di manuali di procedure,
colloqui/interviste al personale o osservazione diretta, sono poi rappresentate generalmente con diagrammi
di flusso (flowcharts) o questionari sul controllo interno;
2. Verifiche dirette degli elementi reali (operazioni e saldi di bilancio): in tal caso viene effettuata una
revisione sia contabile che gestionale; la prima è attuata mediante verifiche sostanziali sulle diverse poste di
bilancio al fine di stabilirne: l'esistenza, la completezza, il titolo di proprietà, la correttezza valutativa, la
competenza di periodo e la corretta applicazione dei principi contabili; mentre la revisione gestionale ha il
fine di accertare un utilizzo efficiente delle risorse e l'efficacia dei risultati in rapporto agli obiettivi;
Le informazioni possono essere raccolte mediante:
- constatazione personale del revisore che può avvenire con richiesta di informazioni bancarie (conferma
scritta, circolarizzazione); con la partecipazione su base campionaria alle operazioni di inventariazione; con
il controllo degli incassi dei clienti per conferma differita dei crediti iscritti in bilancio;
- conferma diretta da parte di terzi;
- conferma da parte di riscontri differiti.
3. Analisi documentali: hanno ad oggetto indagini sui documenti contabili e sulle correlative scritture
contabili, effettuate attraverso verifiche: sulla sequenza della numerazione; sui conteggi; sulla presenza di
prescritte firme di autorizzazioni sui documenti. Tali verifiche possono essere:
- verifiche di conformità: che riguardano il funzionamento del SCI;
- verifiche di sostanza: che misurano l'impatto che le debolezze del SCI possono avere.
4. Analisi comparative di coerenza: in cui la raccolta di informazioni avviene mediante comparazioni
spazio-temporali sui dati economici e finanziari di bilancio e su altri indicatori, interni ed esterni, a livello
fisico-tecnico, organizzativo e ambientale; le comparazioni possono avvenire tra o con dati di uno stesso
bilancio o di bilanci successivi, di bilanci preventivi e/o consuntivi di aziende similari, dati standard di
settore ed altre informazioni contabili
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Revisione aziendale 3. Principi generali del revisore
Nello svolgere la mansione di revisore bisogna tener conto di alcuni principi:
1. Indipendenza: formale (legale) e sostanziale (professionale) nello svolgimento dell'incarico;
2. Competenza e diligenza: percorso professionale: 1) laurea; 2) tirocinio; 3) abilitazione professionale; 4)
aggiornamento continuo;
3. Riservatezza: obbligo di non divulgare le informazioni sui proprio clienti, anche dopo il termine
dell'attività professionale (salvo in alcune eccezioni);
4. Responsabilità legale: è stabilita dalla legge e si suddivide in civile e penale;
5. Rapporti tra revisori: caratterizzati da correttezza e collaborazione, anche quando si succedono negli
incarichi professionali;
6. Compenso: deve essere adeguato all'incarico svolto, riconducibile alla posizione di indipendenza;
7. Prestazioni di altri revisori: il revisore può utilizzare prestazioni personali di altri revisori nei limiti
stabili dagli accordi.
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Revisione aziendale 4. L'evoluzione normativa della revisione aziendale
L'evoluzione normativa sulla revisione aziendale è iniziata negli anni '40 con l'introduzione dell'istituto della
revisione volontaria, mentre la revisione legale, cioè richiesta da norme di legge, è stata introdotta in Italia a
partire dalla metà degli anni '70 con la prima importante riforma delle società, l'istituzione della Consob e
l'emanazione di alcune norme che imponevano l'obbligo a tutte le società quotate, nonché alle altre società
che sollecitavano il pubblico risparmio, di far sottoporre i propri bilanci a revisione contabile da parte di una
società di revisione iscritta ad un apposito albo.
Nel 1992 la VIII direttiva CEE prevede: l'abilitazione delle persone incaricate al controllo di legge dei
documenti contabile; istituisce il registro dei revisori contabili e si sanciscono i requisiti soggetti per
l'iscrizione. Successivamente con la Legge Draghi del 1998 vi è stata la definizione delle funzioni del
controllo, dei compiti delle società di revisione e dei compiti del collegio sindacale. Infine nel 2003, sono
state apportate nuove modifiche con la riforma del diritto societario, con la rivisitazione della corporate
governance societaria (modello monistico e dualistico).
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Revisione aziendale 5. Il controllo legale dei conti della società
A seconda che le imprese facciano o meno ricorso al capitale di rischio e siano tenute alla redazione del
bilancio consolidato. Il controllo è esercitato da:
Le norme attualmente in vigore in materia di revisione contabile per le società quotate e non sono:
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Revisione aziendale 6. Suddivisioni del controllo societario
Il controllo societario si suddivide in:
- controllo contabile: esercitato da un revisore o da una società di revisione (solo in alcuni casi è esercitato
dal collegio sindacale);
- controllo sugli amministratori: esercitato dal collegio sindacale (sistema tradizionale), dal consiglio di
sorveglianza (sistema dualistico) e dal comitato di controllo sulla gestione (sistema monistico).
Il controllo contabile del revisore esterno e della società di revisione si sostanzia nel:
1. controllo della regolare tenuta della contabilità almeno trimestralmente e la corretta rilevazione dei fatti
di gestione;
2. controllo del bilancio d'esercizio e consolidato con verifica della corrispondenza alle risultanze delle
scritture contabili e della conformità alle norme che li disciplinano, e la formulazione di un giudizio in
apposita relazione;
3. deposito nei 15 giorni che precedono l'assemblea di approvazione del bilancio;
4. attività documentata in un apposito libro.
L'incarico è conferito dall'assemblea, previo parere favorevole del collegio sindacale, generalmente in
occasione dell'approvazione del bilancio d'esercizio. Successivamente la delibera è sottoposta
all'approvazione della CONSOB. L'incarico dura 3 esercizi, ed è rinnovabile non più di due volte; inoltre è
revocabile per giusta causa, e la delibera di revoca deve essere approvata dal tribunale. La carica di revisore
è incompatibile con quella di sindaco di società del gruppo.
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Revisione aziendale 7. L'attendibilità dei sistemi informativi
La revisione dell'attendibilità dei sistemi informativi (SCI) si fonda sulla definizione di strutture e
meccanismi di controllo basati su Sistemi informativi (relativi alle modalità di raccolta, trattamento ed
elaborazione delle informazioni) e Procedure organizzative (cioè le modalità con cui sono suddivise le
attività di rilevazione e controllo dei dati) al fine di monitorare il regolare raggiungimento degli obiettivi di:
1. Economicità della gestione: efficacia/efficienza dei risultati economici, competitivi e sociali;
2. Attendibilità del sistema informativo: con ripercussioni sul bilancio da pubblicare;
3. Conformità alle normative di riferimento: civilistiche; fiscali; ambientali; etiche; del lavoro.
Si può affermare che il termine “attendibilità” esprime il grado di correttezza con cui determinate
informazioni forniscono adeguata rappresentazione a una specifica realtà aziendale, a partire da una chiara e
ben definita finalità conoscitiva. Da un punto di vista applicativo, un'informazione può quindi considerarsi
attendibile qualora, dal suo confronto con altri dati rappresentativi della medesima realtà emerge una
sostanziale, precisa e univoca concordanza.
Come conseguenza di quanto detto, il giudizio di attendibilità su una rilevazione aziendale, derivando dal
confronto con altri dati, possiede le caratteristiche di un giudizio probabilistico: quante più informazioni si
possono confrontare con riferimento ad un medesimo oggetto di verifica e quanto più esse concordano, tanto
maggiore sarà il grado di convincimento in merito all'attendibilità delle medesime. Quindi la numerosità dei
confronti costruibili rappresenta l'elemento chiave. Le informazioni (evidenze) confrontabili possono essere
di provenienza diversa:
- Rilevazioni interne all'azienda: reperibili all'interno dell'azienda stessa;
- Rilevazioni esterne all'azienda: che provengono da soggetti esterni indipendenti;
- Rilevazioni desunte dall'osservazione diretta realtà aziendale.
In funzione della loro provenienza, le informazioni possiedono una diversa qualità persuasiva ovvero grado
di efficacia probatoria, che sarà crescente per le rilevazioni esterne e ancora di più per quelle derivanti
dall'osservazione diretta della realtà. Sarà quindi importante verificare preliminarmente, l'articolazione e il
peso delle tre diverse tipologie di evidenza all'interno di un sistema informativo, poiché è proprio da ciò che
deriva il grado di attendibilità.
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Revisione aziendale 8. La delimitazione degli insiemi di informazioni
L'effettuazione del confronto tra due o più insiemi di informazioni presuppone il requisito della
delimitazione, ciò significa che gli insiemi di informazioni devono essere chiusi, ovvero circoscritti (deve
esserci il ragionevole convincimento che un insieme di informazioni contenga tutti gli elementi che lo
compongono). La delimitazione può essere:
- di tipo fisico: mediante l'isolamento e la protezione di determinati beni;
- basata sulla numerazione sequenziale dei documenti o di pagine di registri contabili;
- temporale, ovvero basata su limiti cronologici;
- Derivata mediante la somma di valori totali di alcune informazioni con valori totali di altre informazioni
analoghe.
Va detto, però, che in azienda sono numerose le tipologie di informazioni che non possono essere delimitate
ricorrendo a una delle quattro tecniche sopra descritte (es. garanzie prestate e ricevute non transitanti nel
sistema bancario; informazioni sui contenziosi; decisioni aziendali da cui consegue un rilevante impatto
economico-finanziario).
Trattandosi di informazioni non delimitate, il loro impiego nell'attività di confronto con altre evidenze
potrebbe risultare inutile. L'unica soluzione tecnica opponibile a questo limite del requisito della
delimitazione è rappresentata dalla c.d. lettera di attestazione. È infatti necessario far sottoscrivere al legale
rappresentate dell'azienda una dichiarazione di completezza delle informazioni fornite al revisore. Sul piano
formale la lettera riporta, generalmente, due tipi di attestazioni fondamentali: l'affermazione della
consapevolezza in merito alla responsabilità degli amministratori circa la redazione del bilancio di esercizio;
la dichiarazione di completezza delle informazioni fornite ai revisori per l'espletamento del loro incarico.
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Revisione aziendale 9. Gli obiettivi di revisione o assertion
Gli obiettivi di revisione o assertion da verificare possono essere classificati nel modo seguente:
1. Esistenza (validità): le operazioni siano realmente avvenute sotto il profilo fisico e/o monetario e per le
quali sussiste una esplicita autorizzazione nel sistema delle decisioni aziendali; essa è attuata mediante
confronti per verificare che un insieme di informazioni abbia riscontro con altre informazioni che ne sono il
presupposto (es. che le fatture di vendita abbiano come presupposto i correlati documenti di trasporto);
2. Completezza: tutte le operazioni avvenute devono essere sottoposte a rilevazione con completezza; tale
obiettivo è perseguito mediante confronti per verificare che un insieme di informazioni sia completo in
relazione ad altre informazioni che ne sono il presupposto (es. che le fatture di vendita siano state emesse a
fronte di documenti di trasporto);
3. Cut-off (tempistica): le operazioni devono essere contabilizzate nell'esercizio di competenza; quindi
sono attuati confronti per verificare che un insieme di informazioni rilevi determinati attributi temporali
secondo principi di riferimento corretti (principio di competenza);
4. Accuratezza: tale obiettivo è perseguito mediante la verifica della precisione aritmetica di
elaborazione/calcolo dei dati di una singola transazione; ciò comporta che le quantità e i prezzi unitari di
ogni singola rilevazione concordino con le quantità e i prezzi unitari rilevati dal sistema informativo in altri
momenti, e che i totali di ogni singola rilevazione siano aritmeticamente corretti e non includano errori di
calcolo; va detto che normalmente i controlli di accuratezza sono eseguiti automaticamente dal sistema
informatico;
5. Classificazione: ogni transazione deve essere “codificata” al momento della sua rilevazione secondo
logiche di discrezione specifiche;
6. Imputazione e totalizzazione: implica la necessità di verificare che i valori di tutte le transazioni
confluiscano correttamente nei conti di riepilogo e nei rispettivi tabulati di riferimento e che i loro totali
siano elaborati correttamente; anche queste tipologie di elaborazione e controllo sono effettuate in forma
automatica dai sistemi informatici, pertanto, i rischi di errore risultano modesti;
7. Valutazione: fa riferimento alle modalità secondo cui vengono applicate le regole di “calcolo
economico” previste dai principi contabili e la cui verifica implica il che confronto di informazioni debba
estendersi ad altre evidenze, diverse da quelle delle transazioni di periodo;
8. Diritti e obblighi: implica la verifica dei diritti e gli obblighi correlati a una classe di transazioni o alle
operazioni contabilizzate;
9. Presentazione e Informativa: si tratta di confronti volti ad accertare che un insieme di informazioni
comprenda tutti gli attributi necessari per una corretta presentazione dell'informativa economica d'azienda.
Le prime sei assertion sopra citate sono riferibili ad obiettivi correlati alle transazioni, mentre le successive
tre si riferiscono ad obiettivi correlati ai saldi finali.
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Revisione aziendale 10. Classificazione degli obiettivi di attendibilità
Le società di revisione, nello svolgimento dei propri incarichi, sono solite utilizzare uno schema di
classificazione degli obiettivi di attendibilità che rielabora le 9 assertion nel modo seguente:
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Revisione aziendale 11. Le modalità dei riscontri mediante confronto
Un'ulteriore importante caratteristica tipica dei sistemi informativi attendibili è che i riscontri mediante
confronto sono effettuati mediante l'impiego delle seguenti modalità di svolgimento:
- Confronti di dettaglio (test of details): sono confronti tra informazioni, allo scopo di accertare l'eguaglianza
o meno tra due rilevazioni del medesimo accadimento economico effettuate in circostanze diverse mediante
distinti sistemi di rilevazione (es. prezzi, quantità, importi unitari, percentuali); si tratta di controlli molto
efficaci nei risultati prodotti ma poco efficienti quanto a progettazione e funzionamento;
- Confronti di coerenza (analytical review): sono confronti tra informazioni, allo scopo di accertare la
coerenza reciproca delle informazioni confrontate (es. la coerenza del valore dei crediti rispetto alle dilazioni
mediamente praticate ai clienti), ed hanno ad oggetto aggregati di informazioni; si tratta di controlli
relativamente efficaci nei risultati prodotti ma assai efficienti quanto a progettazione e funzionamento.
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Revisione aziendale 12. L'attendibilità del bilancio d'esercizio
La predisposizione di uno strumento di sintesi quale il bilancio d'esercizio pone problematiche specifiche
nella verifica dell'obiettivo generale di attendibilità. Innanzitutto, l'elaborazione dei saldi finali di periodo
che devono confluire nei prospetti costituenti il bilancio richiede di dover predisporre controlli anche su
quegli obiettivi particolari di attendibilità (assertion) che si correlano ai saldi finali, come:
- Adeguata valutazione dei saldi secondo i principi contabili di riferimento, applicando i postulati di bilancio
adottati in tema di competenza, prudenza costo, fair value, ecc;
- Adeguata rappresentazione dei diritti e obblighi giuridici che configurano restrizioni alla proprietà e
disponibilità delle voci attive, nonché impegni che condizionano la rappresentazione delle passività
aziendali;
- Adeguata presentazione e informativa delle operazioni di gestione effettuate e dei saldi correlati nelle note
esplicative che corredano gli schemi di bilancio.
La verifica dell'attendibilità del bilancio d'esercizio implica quindi, in primo luogo, una specifica attenzione
agli obiettivi particolari di attendibilità correlati ai saldi finali, in quanto i contenuti di tali obiettivi sono
declinati proprio avendo a riferimento i concreti principi valutativi, gestionali e normativi. In effetti, la
revisione del bilancio d'esercizio comporta l'effettuazione di confronti tra le informazioni contenute nel
bilancio stesso e la realtà aziendale che esso intende rappresentare.
Poiché spesso la realtà aziendale non è osservabile direttamente o non lo è in modo efficace, il revisore deve
ricercare opportuni confronti tra le informazioni contenute nel sistema informativo aziendale, al fine di
verificarne la concordanza: egli dovrà esaminare l'esistenza e la completezza delle informazioni contenute
nel bilancio d'esercizio rispetto a quelle rilevate nei sistemi contabili sottostanti e lungo le procedure
amministrative poste in essere.
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Revisione aziendale 13. Il modello dei cicli operativi
Assume quindi estrema importanza la definizione di un modello che consenta di ordinare la raccolta delle
informazioni nella realtà aziendale allo scopo di progettare sistemi ordinati di confronti efficaci rispetto agli
obiettivi di revisione, ed efficienti rispetto all'impegno richiesto al revisore.
Il termine ciclo identifica un insieme di attività correlate tra loro secondo relazioni di sequenzialità e poste in
essere per raggiungere un unico obiettivo. Tale modello, estremamente diffuso nella pratica e nella teoria
della progettazione (accounting information system) e revisione (auditing) dei sistemi informativi secondo
cicli operativi, nel quale le operazioni aziendali possono essere articolate in quattro cicli principali:
- Ciclo acquisti (acquisti di beni e servizi): insiemi di operazioni finalizzate all'acquisizione di beni e servizi
funzionali alla produzione economica;
- Ciclo vendite (vendite di beni e servizi): finalizzate alla cessione sul mercato di sbocco dei beni e servizi
che sono risultato dell'attività di produzione economica dell'impresa;
- Ciclo di trasformazione fisico-tecnica: insieme di operazioni poste in essere per produrre i beni e i servizi
che dovranno essere ceduti sui mercati di sbocco;
- Ciclo monetario o di tesoreria: insieme di operazioni poste in essere per assicurare un economico equilibrio
tra impieghi e fonti di risorse finanziarie;
Il modello evidenzia le operazioni normalmente svolte in azienda su base continuativa (day by day),
alimentando flussi informativi di tipo reddituale e finanziario.
La predisposizione del bilancio di esercizio con riferimento ad una specifica data di chiusura pone la
necessità di considerare il valore di tutti quei cicli operativi incompleti del periodo amministrativo di
riferimento, ovvero:
- I valori creditizi correlati al mancato completamento dei processi di tesoreria (es. crediti e debiti di
regolamento e di natura finanziaria);
- I valori di scissione che sono correlati ai cicli operativi incompleti della produzione economica (es.
rimanenze, immobilizzazioni materiali residue.
A tali entità vanno aggiunte le consistenze finali dei fondi liquidi (cassa e banche).
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Revisione aziendale 14. Il controllo del bilancio secondo il modello dei cicli operativi
Conseguenza di quanto osservato è che, sotto il profilo del controllo dell'attendibilità, la verifica del bilancio
d'esercizio avviene mediante la scomposizione del generale obiettivo di attendibilità in molteplici obiettivi
riferiti ai singoli sistemi informativi di ciclo o processo, ciascuno dei quali si correla a specifiche aree del
bilancio medesimo (CE, SP, Rendiconto Finanziario).
Dall'esame della correlazione tra l'attendibilità del bilancio e quella dei cicli informativi emerge un problema
di tipo temporale. L'attendibilità del bilancio si fonda su controlli continuativi, nell'ambito delle tematiche di
scambio, trasformazione e tesoreria e su controlli di fine periodo che consistono nella raccolta ed
elaborazione di informazioni sulla situazione patrimoniale finale. Questa differenza tra controlli di periodo e
controlli di chiusura viene riflessa anche nelle verifiche operate dai revisori che sono:
1. Verifiche Interim Audit, aventi ad oggetto valori reddituali finanziari e patrimoniali rilevati
giornalmente dai cicli di scambio trasformazione e tesoreria
2. Verifiche Final Audit, aventi ad oggetto la situazione patrimoniale finale.
La metodologia di revisione del bilancio d'esercizio si fonda sulla considerazione:
- delle diverse articolazioni del bilancio d'esercizio (dinamiche reddituali e monetarie e situazioni
patrimoniale finali cioè SPF) e delle tipiche correlazioni verticali e orizzontali esistenti fra le operazioni
economiche e fra i medesimi valori del bilancio d'esercizio;
- delle diverse modalità di raccolta dell'evidenza (rilevazioni dell'azienda, rilevazioni conferme di terzi,
osservazione diretta della realtà)
Il sistema dei controlli sulle rilevazioni che alimentano il bilancio si sostanzia in:
1. verifiche di attendibilità della situazione patrimoniale finale (SPF) incentrate su:
a. confronti di dettaglio con l'evidenza desumibile dall'osservazione diretta della realtà, raccolta mediante
inventari fisici di giacenze fisiche e monetarie;
b. confronti di dettaglio con l'evidenza raccolta mediante richieste di conferma dei terzi relativamente ai
saldi patrimoniali finali (in riferimento ad una data ben individuata ed inequivocabile, possibilità di
effettuare cut-off delle operazioni di acquisto vendita ed incasso-pagamento; riferimento ad un n di
operazioni, quelle comprese nel saldo finale);
c. confronti di dettaglio con le rilevazioni interne dell'azienda correlate ai valori patrimoniali in esame;
2. verifiche delle dinamiche (reddituale e monetaria) svolte mediante:
a. confronti di dettaglio con l'evidenza raccolta lungo il ciclo di scambio al fine di accertare la
corrispondenza contabile ed economica tra valori reddituali, monetari e patrimoniali lungo il ciclo di
scambio, e il valore dei beni e servizi e delle risorse monetarie effettivamente scambiate; sfruttare l'esistenza
nel sistema informativo aziendale di numerose rilevazioni che osservano la medesima operazione sotto
profili diversi;
b. confronti di coerenza con l'evidenza raccolta lungo il ciclo di scambio allo scopo di accertare la
ragionevolezza dei valori assoluti, composizione e correlazione tra i valori reddituali, patrimoniali e
finanziari del ciclo;
c. confronti di coerenza con l'evidenza raccolta verticalmente lungo il ciclo di trasformazione fisico-
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Revisione aziendale tecnica (verifica di coerenza tra input e output);
A proposito della natura dei sistemi di controllo sul bilancio d'esercizio, si sottolineano 2 importanti
principi. In primo luogo, risulta evidente che i controlli di attendibilità sul bilancio d'esercizio, sono
articolati, tramite il modello dei cicli, sotto il profilo spaziale e temporale. Ne consegue che la mancata
applicazione di una sola delle categorie di controllo “indebolisce” significativamente l'intero sistema di
controllo. In secondo luogo, i controlli sul ciclo di trasformazione basati sulla triplice verifica di attendibilità
delle rimanenze finali, della coerenza tra input e output complessivi del ciclo e della coerenza tra i singoli
input del ciclo medesimo sono fondamentali ai fini dell'attendibilità complessiva del sistema. Il loro
controllo combinato, infatti, consente di identificare prontamente situazioni di errore nei dati reddituali.
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Revisione aziendale 15. La revisione del bilancio: le aree critiche
Il revisore incontra un importante limite operativo, cioè la necessità di effettuare test di dettaglio sulla base
di logiche di campionamento, per questo hanno sviluppato metodologie volte per minimizzare il proprio
rischio di errore cercando di focalizzare i controlli sulle c.d. “aree critiche di revisione” (aree di bilancio e
correlati cicli operativi con elevate probabilità di errori rilevanti monetariamente). Ciò ha comportato diversi
accorgimenti:
- selezionare le operazioni che presentano maggiori rischi di errore relativo a processi di rilevazione,
valutazione, classificazione e disclosure;
- individuare per gli errori la possibile rilevanza in termini monetari rispetto ad aggregati reddituali,
finanziari e patrimoniali in bilancio;
- verificare quali controlli interni l'azienda adotta;
- progettare ed eseguire confronti di dettaglio a campione su questi processi operativi e aree di bilancio
considerate critiche.
Al fine di verificare le rilevazioni aziendali si hanno due approcci che possono essere combinati:
1. verifiche direttamente svolte dal revisore (verifiche dirette o test di sostanza);
2. verifiche del revisore sul disegno e sul corretto funzionamento delle procedure amministrativo contabili
al fine di fare affidamento sul sistema di controllo interno.
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Revisione aziendale 16. Il modello del rischio di revisione
Uno dei più significativi sviluppi della metodologia di revisione degli ultimi anni è rappresentato dal ricorso
al concetto di "rischio", dapprima per modellizzare le attività che compongono il processo di revisione del
bilancio d'esercizio e, successivamente, per orientarle in modo da rendere più efficace ed efficiente il lavoro
di verifica in oggetto. Tutto ciò ha portato ad uno spostamento da "approccio orientato alle procedure" ad un
"approccio orientato al rischio", inteso come la definizione delle tipologie (mix) e dell'ampiezza dei test di
controllo, che mirano all'individuazione di quelle aree di rischio nelle quali è maggiormente probabile il
verificarsi di errori di rilevazione, di valutazioni e di rappresentazione.
L'interesse per il concetto di rischio di revisione dipende dal fatto che la revisione si svolge a campione e
quindi, sussiste sempre una qualche probabilità (rischio ineliminabile) che il revisore esprima un giudizio
positivo su un bilancio che non è rappresentazione attendibile della realtà economica dell'azienda. Quindi il
rischio è il completamento del 100% del grado di convincimento.
Con il termine "rischio di revisione" si intende il rischio che il revisore esprima un giudizio positivo nel caso
in cui il bilancio sia significativamente inattendibile. Le componenti del rischio di revisione sono tre:
1. Rischio Inerente o intrinseco (Inherent risk, IR);
2. Rischio di Controllo (Controlo risk, CR);
3. Rischio di Individuazione (Detenction risk, DR).
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Revisione aziendale 17. Il rischio per il revisore nella verifica del bilancio d'esercizio
Il revisore deve definire il proprio intervento in modo da minimizzare il c.d. rischio di revisione, ovvero il
rischio che un errore significativo non sia stato individuato nel bilancio d'esercizio sottoposto a verifica. Il
rischio per il revisore si fonda su 2 importanti presupposti della metodologia di verifica del bilancio
d'esercizio:
- l'individuazione di limiti di significatività per gli errori riscontrabili nei valori del bilancio: essi
costituiscono il riferimento per poter discriminare tra attendibilità e non-attendibilità di un valore di bilancio
e, in un'ultima analisi, del bilancio che è sintesi di quei valori;
- la natura probabilistica del giudizio formulato dal revisore: poiché al grado di discrezionalità insito nelle
determinazioni d'esercizio si aggiunge la circostanza che le verifiche del revisore si basano su accertamenti
svolti a campione, ne deriva che egli può giungere a ottenere un ragionevole convincimento che le sintesi
d'esercizio siano attendibili.
Data la rilevanza socio-economica del controllo del bilancio, il rischio di revisione normalmente tollerato
deve essere sufficientemente basso, ovvero i livelli di convincimento raggiunti dai revisori devono essere
molto elevati: ma occorre sempre considerare il trade-off esistente tra ammontare di verifiche necessarie per
incrementare il proprio grado di convincimento e costo margine delle stesse, al fine di poter definire livelli
di rischio di revisione che siano accettabili sia con riferimento alle esigenze conoscitive degli utilizzatori del
bilancio (aspetto di efficacia) sia con riferimento al costo del controllo del bilancio (aspetto di efficienza).
Qualora si volesse esprimere il grado di convincimento e rischio di revisione in termini quantitativi si
potrebbe ricorrere alla seguente formula matematica:
Rischio di revisione = 1 - Grado di convincimento
dove alle variabili rischio di revisione e grado di convincimento è possibile, in termini quantitativi attribuire
un valore di probabilità comprese fra 0 e 1; ad es. per ridurre il rischio di revisione al valore di 0.1 (10%)
occorre progettare verifiche che consentano di raggiungere livelli di convincimento pari a 0.9 (90%). Non
esistono, nei principi professionali di riferimento, determinazioni del valore del rischio di revisione da
ritenere congrui, anche se un vasto numero di operatori del settore utilizzi un parametro massimo del 5% per
il rischio di revisione e conseguentemente, si impegni alla progettazione di sistemi di verifiche che
consentano, per le diverse aree di bilancio, di ottenere giudizi con un livello di affidabilità minimale del
95%. La riduzione del rischio di revisione può essere pertanto ottenuta mediante lo svolgimento di indagini
e verifiche che consentono di pervenire al prestabilito livello di convincimento. In prima approssimazione si
può stabilire che il rischio di revisione sia la risultante di due categorie di rischio:
- DR = detection risk (rischio di non scoprire l'errore o rischio di individuazione): il rischio che tali errori
non siano individuati dal revisore:
- MMR = material misstatement risk (rischio di errore materiale) o anche occurrence risk (rischio di
verificazione): il rischio che i valori rappresentati nelle differenti classi del bilancio d'esercizio siano inficiati
da errori tali che congiuntamente considerati, alterano in misura significativa la rappresentazione della
situazione patrimoniale, finanziaria e reddituale dell'impresa; esso può essere suddiviso in: rischio inerente
"inherent risk (IR)" e rischio di controllo "control risk (CR)".
Salvatore Busico Sezione Appunti
Revisione aziendale 18. Definizione di rischio inerente
Il rischio inerente (inherent risk) è l'attitudine di una classe di valori a presentare errori significativi
indipendentemente dall'esistenza di procedure di controllo interno. In senso lato, è il rischio che vi siano
errori nel bilancio in conseguenza di eventi macroeconomici (condizioni del settore in cui opera l'impresa; o
scelte/politiche aziendali). Esso va ricondotto a 2 possibili situazioni di rischio:
- una situazione di oggettiva difficoltà nel pervenire a una determinazione quantitativa attendibile per la
classe di valori esaminata (rischio di errore) che può essere ricondotta a:
- condizioni particolari della classe in oggetto (complessità di calcolo, valori stimati e congetturati,
suscettibilità al furto): in tal caso le condizioni specifiche di rischio inerente impattano su una specifica
classe di valori, e normalmente non presentano significativi cambiamenti nel tempo, a meno che non
intervengano importanti mutamenti nelle combinazioni economiche svolte dall'impresa;
- condizioni generali d'azienda e d'ambiente: possono impattare su una o più classi di valori, e normalmente
possono presentare significativi cambiamenti nel tempo, tanto che il revisore deve ogni anno valutarne il
relativo impatto; tali condizioni possono essere: macroeconomiche (es. volatilità dei tassi di cambio che
rende necessari adeguamenti dei crediti in valuta estera); di settore (es. cambiamenti legislativi di settore);
d'azienda (es. il lancio di un nuovo prodotto porta all'inserimento di stime e congetture nel bilancio
d'esercizio).
- una situazione di opportunità/motivazione per il management della società a introdurre significative
alterazioni nella determinazione quantitativa e/o nella classificazione di uno o più insiemi di eventi aziendali
(rischio di frode); tale componente soggettiva deriva dalla sussistenza di due elementi:
- Il primo riguarda l'esistenza di circostanze d'azienda e d'ambiente che determinano l'opportunità per il
management di alterare in modo significativo le informazioni contenute nel bilancio d'esercizio; le quali
sono riconducibili alle seguenti fattispecie:
1. rischio operativo: cioè il rischio che la redditività dell'azienda possa fluttuare in modo imprevisto per
ragioni correlate alla natura dell'attività aziendale e dell'ambiente competitivo e sociale in cui l'azienda
medesima è inserita;
2. rischio finanziario: cioè il rischio correlato alla solvibilità a breve termine;
3. rischio di mercato: cioè il rischio associato alla variabilità dei prezzi di mercato dei titoli rappresentativi
del capitale di rischio e di prestito dell'azienda;
4. rischio tributario: cioè il rischio associato al prelievo fiscale da parte dell'amministrazione pubblica;
5. rischio sociale: cioè il rischio correlato al possibile verificarsi di manifestazioni sociali ostili nei
confronti dell'impresa, in relazione a determinate politiche dell'occupazione, dell'ecologia, ecc.
- Il secondo elemento riguarda la presenza di un management il cui "orientamento strategico di fondo" si
concretizza in comportamenti volti a sfruttare le opportunità sopra descritte, introducendo significative
alterazioni nel bilancio d'esercizio; tale elemento deve essere attentamente considerato dal revisore mediante
una adeguata valutazione dell'integrità del management e la verifica dell'esistenza di fattispecie in cui il
management potrebbe trovare opportune certe alterazioni dei valori di bilancio ed essere motivato a
compierle. Il management si adopera allo scopo di:
Salvatore Busico Sezione Appunti
Revisione aziendale