Questi appunti inerenti la storia del cinema italiano riassumono il saggio di Roberto de Gaetano Il corpo e la maschera. Il grottesco nel cinema italiano.
Si approfondisce dunque il tema del grottesco in relazione soprattutto al corpo e alla maschera.
Dopo aver introdotto il paragone tra il grottesco e il realismo irreale, si approfondiscono le fasi del grottesco nel cinema italiano: De Sica e Zavattini; il grottesco nella commedia all'italiana di Germi, il grottesco in Fellini e in Petri; fino alle sue derive nel cinema di Scola, Moretti, Ciprì e Maresco.
Il grottesco nel cinema italiano
di Asia Marta Muci
Questi appunti inerenti la storia del cinema italiano riassumono il saggio di
Roberto de Gaetano "Il corpo e la maschera, il grottesco nel cinema italiano".
Si approfondisce dunque il tema del grottesco in relazione soprattutto al corpo
e alla maschera.
Dopo aver introdotto il paragone tra il grottesco e il realismo irreale, si
approfondiscono le fasi del grottesco nel cinema italiano: De Sica e Zavattini; il
grottesco nella commedia all'italiana di Germi, il grottesco in Fellini e in Petri;
fino alle sue derive nel cinema di Scola, Moretti, Ciprì e Maresco.
Università: Libera Università di Lingue e Comunicazione
(IULM)
Esame: Storia del cinema italiano
Docente: Gianni Canova
Titolo del libro: Il corpo e la maschera, il grottesco nel cinema
italiano
Autore del libro: Roberto de Gaetano
Editore: Bulzoni Editore, Roma
Anno pubblicazione: 19991. Caratteri e forme del grottesco
Il grottesco non è un genere o uno stile, è una visione del mondo, un modo complesso ed articolato di sentire
la vita. L’origine del grottesco è una pratica di vita rituale, la festa intesa come categoria principale ed
indistruttibile della cultura umana. Solo in seguito si è istituzionalizzato in forme testuali definendosi in
quella che Bachtin ha definito l’imagérie grottesca, cioè la modalità tipica del grottesco di costruire
immagini e figure ed esprimersi attraverso queste. Il grottesco si caratterizza per la sua oscillazione fra la
sfera comica e quella tragica, la caricatura e il mostruoso, il riso e l’orrido, l’affermazione e la negazione.
Unifica il comico e il patetico sia formalmente visualizzato l’aspetto di uno insito nell’altro e viceversa; sia
l’analisi del riversamento l’uno nell’altro dopo un certo punto di rottura, lasciando trasparire un aspetto
fondamentale del grottesco: il raccapriccio.
L’essenza del grottesco risiede nella sua radicale ambiguità, la spinta contemporanea di due forze
contrapposte: una di negazione ed abbassamento e l’altra di rinascita e creazione.
La visione del grottesco si fonda sul ribaltamento della cultura istituzionale e della serietà che la definisce
con la conversione delle forme alte in quelle basse. I primo luogo il grottesco è affermazione della forza
della vita contro le forme cristallizzate del mondo, attraverso l’abbassamento e la messa in questione
dell’identità e delle gerarchie dei valori costituiti.
La tradizione affonda le radici nelle feste popolari, che hanno costruito un’immagine comica, una parodia
della cultura ufficiale affermando il rinnovamento, il riso, la vita. Da sottolineare l’ambivalenza del riso che
può essere contemporaneamente ghigno, aggressione, derisione ma anche affermazione, vitalità, creazione;
Il riso è caratterizzato da una carica eversiva che afferma un divenire costante contro al senso stabilito che
sottrae la morte alla sua dimensione simbolica determinandola come perenne conversione in vita (Immagine
grottesca della vecchia gravida).
Mentre il riso si sottrae ad una codificazione simbolica, il pianto è codificabile come risposta a situazioni di
forte intensità emotiva. Si piange sempre per qualche ragione o per la mancanza di ragioni a vivere; il riso
non è controllabile, è aggressivo nei confronti dell’oggetto deriso e non può essere spiegato e compreso, è
gioioso ma può trasformarsi in un ghigno.
Asia Marta Muci Sezione Appunti
Il grottesco nel cinema italiano 2. La concezione del corpo grottesco
L’abbassamento delle forme alte passa attraverso la loro rappresentazione esagerata, deformata ed iperbolica
in modo da portare alla perdita dell’identità a vantaggio di quella del divenire. Da sottolineare come tutto
può disporsi ad una rappresentazione grottesca attraverso l’esagerazione del reale.
Il corpo grottesco è esagerato, perde le linee che ne definiscono le forme evidenziato protuberanze e
concavità. L’iperbole del corpo è la prima immagine della disarmonia tra soggetto e mondo. E’ un corpo in
divenire, disarticolato ed alterato nelle sue parti e nei suoi organi, si accentuano soprattutto le funzioni
biologiche e riproduttive perché evidenziano la continuità e la vita stessa; si mette in questione la
dimensione integra e seria dell’uomo, dando vita propria alle sue parti scomposte. Il corpo grottesco è
simulacro della vita, è un corpo di transito continuo, esposto alla forza deformante della vita e della morte. Il
processo di alterazione in divenire del corpo avviene anche necessariamente nel volto, che si trasforma in
maschera attraverso l’abbassamento e la caricatura del ritratto. La maschera è intercambiabile, è
un’alternativa all’identità fissa, un rifiuto di un posizione esistenziale e sociale stabilita irrevocabilmente. Si
attinge all’idea di maschera che proviene dalla commedia dell’arte, nella sua disponibilità all’adattarsi a vari
personaggi, a rinascere sempre. La maschera lascia emergere l’ambivalenza del grottesco che è rinascita ma
anche dissimulazione, travestimento nasconde le forze malefiche e distruttive.
Asia Marta Muci Sezione Appunti
Il grottesco nel cinema italiano