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Ideologia nel sistema post-totalitario


Il contrasto tra il ruolo dell’ideologia in un sistema totalitario e in un sistema post-totalitario è netto ma è un contrasto che si riferisce più al comportamento e alle credenze che a canoni ufficiali. Nella sfera dell’ideologia il potenziale dinamico per la transizione da un regime totalitario ad uno post-totalitario sta nello scarto crescente tra l’enunciazione dell’ideologia ufficiale e la realtà. Questo scarto produce un indebolimento dell’impegno ideologico da parte dei quadri critici crescenti al regime da parte di gruppi della società civile. Infatti molti dei nuovi critici della società civile emergono tra le file dei più accesi sostenitori di un tempo secondo i quali il regime non riesce a raggiungere i propri obiettivi. Le pressioni create da questa tensione tra dottrina e realtà spesso contribuiscono ad uno spostamento di tipo dai tentativi di un regime totalitario di mobilitare il sostegno entusiastico, allo sforzo post-totalitario di mantenere l’acquiescenza. Nella fase post-totalitaria l’elaborata ideologia guida creata durante il regime totalitario esiste ancora come dottrina ufficiale, ma tra molti leader l’impegno e la fede nell’utopia si sono indeboliti. Per la maggior parte della popolazione la dottrina ufficiale è considerata un rituale obbligato e tra i gruppi della società parallela o seconda cultura vi è un costante riferimento alla prima cultura come una menzogna vivente.
Il ruolo dell’ideologia in un regime post-totalitario diminuisce rispetto al suo ruolo nel totalitarismo ma si differenzia ancora notevolmente dal ruolo dell’ideologia in un regime autoritario. La maggior parte dei regimi autoritari ha mentalità non democratiche diffuse ma non ha ideologie altamente articolate relative al ruolo guida del partito, i gruppi d’interesse, la religione e molti altri aspetti della società civile, della società politica, dell’economia e dello stato che ancora esistono in un regime che potremmo definire post-totalitario. Una differenza fondamentale tra un regime post-totalitario e uno autoritario consiste nel fatto che in un regime post-totalitario è presente un importante eredità ideologica che non può essere ignorata e che non può essere messa in discussione ufficialmente. L’ideologia sostenuta dallo stato ha una presenza sociale nella vita organizzativa del sistema politico post-totalitario.
La relativa de ideologizzazione dei regimi post-totalitari e l’indebolimento della credenza nell’utopia come fondamento di legittimità implicano che nei sistemi politici post totalitari vi è un crescente sforzo di legittimare il regime sulla base di criteri di rendimento. La discrepanza tra gli elementi utopici originari dell’ideologia e i crescenti sforzi di legittimazione fondati sull’efficacia, soprattutto quando non si realizza, costituisce una delle fonti di debolezza dei regimi post-totalitari. Poiché le democrazie basano la loro pretesa all’obbedienza sia sulle basi procedurali della cittadinanza democratica sia sul rendimento, esse hanno uno stato protettivo contro i rendimenti scadenti, non disponibile per gran parte dei regimi post-totalitari o autoritari. L’indebolimento dell’ideologia utopica, caratteristica del post-totalitarismo apre una nuova dinamica di vulnerabilità del regime.

Tratto da TRANSIZIONE E CONSOLIDAMENTO DEMOCRATICO di Filippo Amelotti
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