Le caratteristiche del regime democratico
La dinamica di un regime democratico è racchiusa in cinque processi. Nella sua fase iniziale il processo instaurativo si può sovrapporre alla transizione, cioè il periodo intermedio in cui il regime ha abbandonato alcuni caratteri del regime precedente senza però avere acquisito completamente quelli nuovi. La transizione comincia con il riconoscimento dei diritti civili e politici e termina quando è evidente la direzione democratica presa, e ciò avviene quando vengono indette le prime elezioni libere corrette e competitive. Questa fase della transizione è detta anche liberalizzazione, cioè il processo della concessione dall’alto di maggiori diritti, tali però di consentire comunque un certo controllo sulla società civile.Con l’instaurazione democratica la concezione dei diritti è totale, e si ha la civilizzazione completa della società, l’emergere di un sistema partitico e di organizzazioni istituzionali. Questa è completata quando termina la costruzione delle principali strutture del regime.
Tra i vari attori bisogna distinguere tra attori interni al precedente regime non democratico, cioè i suoi sostenitori ei vari attori esterni tra i quali vi possono essere attori internazionali. Spesso gli attori della transizione sono diversi da quelli dell’instaurazione.Elemento centrale per il processo di instaurazione è la formazione della coalizione fondante il regime. Più ampia è maggiore è la probabilità di successo. Ci sono una serie di accordi e parti tra le parti che possono inizialmente indebolire il conflitto ma nel lungo periodo possono portare a esiti diversi. L’accordo si conclude in una carta accettata da tutti.Il processo costituente è la sede ideale per raggiungere consenso su aspetti politici riguardanti i conflitti di classe; si individuano così il tipo di forze politiche presenti all’inizio del processo di instaurazione, con attori di destra e attori di sinistra.Un ruolo centrale è svolto dalle elites che fanno ingresso nell’arena politica e le cui scelte sono fondamentali per il futuro del paese. Vi è poi un grado più o meno esteso di partecipazione di massa che si svolge in scioperi e manifestazioni.L’ultimo elemento che caratterizza le modalità di instaurazione è la continuità o discontinuità nel nuovo regime, ovvero il problema delle epurazioni nel corpo amministrativo e giudiziario e negli stessi apparati repressivi quali polizia, servizi segreti e militari. L’intento è di collocare nei ruoli chiave del regime democratico, personale leale e dedito al nuovo assetto politico.Nell’apportare cambiamenti e nella possibile accettazione di questi bisogna sempre considerare le tradizioni politiche del paese in questione e soprattutto la presenza di una tradizione monarchica o esperienze conflittuali e violente.In paesi che hanno già affrontato l’esperienza democratica si assisterà ad un processo di trasmissione della memoria storica. L’influenza dell’eredità di quell’esperienza democratica di massa è più rilevante per il nuovo regime se questa è durata più a lungo e contemporaneamente quanto meno è stata breve l’esperienza autoritaria. Tale influenza si noterà nelle scelte istituzionali che si spiegano come riproposizione delle vecchie istituzioni o come reazione ai ricordi di difetti e fallimenti precedenti.E così anche nel sistema partitico si assiste alla ricreazione di vecchi partiti sopravissuti al precedente regime autoritario, con variazioni dovute ai cambiamenti socio economici avvenuti negli anni.Invece l’influenza di un regime non democratico precedente comporta una situazione di disorganizzazione e vuoto generale all’interno di una società civile poco coesa e solidale.In un’instaurazione democratica va anche considerato il grado di organizzazione dell’opposizione durante il regime democratico. la presenza di questa nelle ultimi fasi del precedente regime renderà più sicura l’instaurazione democratica.Il cambiamento da un regime all’altro può avvenire per discontinuità ovvero tramite un colpo di stato, o per continuità cioè un mutamento interno al regime controllato dalle stesse elite governative che percepiscono la necessità di un cambiamento senza però perdere il controllo del potere politico.
I nuovi problemi
I futuri problemi della democrazia saranno la formazione di queste su basi sovranazionali, le quali per esistere e dovranno essere basate sulla qualità ovvero sui diritti civili, politici e sociali. Nei paesi di recente democratizzazione per avere un'efficace garanzia dei diritti si deve ricorrere secondo O’Donnel alla democrazia delegata in cui le funzioni reali di rappresentanza sono nelle mani di elites e in cui non esiste una sfera pubblica o una possibilità di controllo reale delle elites delegate a tali funzioni.
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Autore:
Marco Cappuccini
[Visita la sua tesi: "La comunicazione commerciale, ovvero come battere Berlusconi alle prossime elezioni"]
- Facoltà: Scienze della Comunicazione
- Esame: Scienza politica
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