Cinema USA anni 40. Major, block booking e blind bidding
La struttura industriale in cui le imprese major integravano tutte le attività dell’offerta si sviluppò nel corso degli anni 30 in un sistema oligopolistico. L’inaugurazione della legislazione del National Industrial Recovery Act fu accompagnato nel settore cinematografico dalla definizione di un codice di concorrenza leale. Le imprese major svolsero un ruolo centrale partecipando direttamente ai vertici amministrativi incaricati di implementare il codice: l’utilizzo di pratiche considerate sleali, come il block booking e blind bidding, diventò legittimo, contribuendo a indebolire la posizione degli esercizi indipendenti e favorendo la collusione nei diversi comparti del settore. Le imprese major acquisirono il controllo delle sale di prima visione e allocarono aree di influenza definite sull’intero mercato nazionale. Agli esercizi indipendenti dai circuiti affiliati vennero assegnate posizioni più basse nei cicli di visione e periodi più lunghi di attesa per la programmazione dopo l’esaurimento dei cicli precedenti.
Il sistema oligopolistico creato dalle imprese hollywoodiane integrate dipendeva dall’esistenza di forti barriere all’entrata legate non a vantaggi di costo o differenziazione nella produzione, bensì a economie di scala nelle attività di distribuzione ed esercizio. Anche se le strategie di marketing erano determinate dalle decisioni delle imprese major, il controllo sul settore non era assoluto. Le imprese major e minor erano in competizione.
I piani di produzione erano divisi in due categorie: gli “A feature” cioè i film di serie A a budget elevato e gli “b feature” cioè i film di serie B a budget ridotto che contribuivano a saturare la capacità produttiva degli studio e degli schermi ma anche a sviluppare e testare nuove risorse creative. L’impianto produttivo degli studio rappresentava l’elemento centrale del processo centralizzazione e standardizzazione sviluppatori nel settore cinematografico statunitense. Furono introdotte nuove posizioni manageriali. La maggiore standardizzazione ricercata nella produzione, richiedeva di essere combinata con la differenziazione creativa che ha sempre rappresentato una naturale componente della realizzazione di un film.
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Autore:
Laura Righi
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- Università: Università degli Studi di Bologna
- Facoltà: Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo
- Corso: Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo
- Esame: Economia e gestione delle imprese di comunicazione
- Docente: Lamberto Trezzini
- Titolo del libro: Economia del cinema
- Autore del libro: F. Peretti e G. Negro
- Editore: ETAS
- Anno pubblicazione: 2003
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