Riassunto del libro “Economia del cinema” di F.Peretti e G. Negro. Le fasi dell'evoluzione del settore cinematografico in USA, dagli albori allo sviluppo precoce dello studio system negli anni '40, fino a un riequilibrio dovuto all'avvento della televisione e alla ripresa delle produzioni indipendenti. La storia di Edison e Biograph e le prime dinamiche di produzione e distribuzione, con l'oligopolio delle cinque majors. Un paragrafo riflette sullo sviluppo del settore in Europa, che detiene un primato sugli Stati Uniti fino alla prima guerra mondiale per poi risentire degli effetti delle guerre e risollevarsi nel corso del secolo.
Economia del cinema
di Laura Righi
Riassunto del libro “Economia del cinema” di F.Peretti e G. Negro. Le fasi
dell'evoluzione del settore cinematografico in USA, dagli albori allo sviluppo
precoce dello studio system negli anni '40, fino a un riequilibrio dovuto
all'avvento della televisione e alla ripresa delle produzioni indipendenti. La
storia di Edison e Biograph e le prime dinamiche di produzione e distribuzione,
con l'oligopolio delle cinque majors. Un paragrafo riflette sullo sviluppo del
settore in Europa, che detiene un primato sugli Stati Uniti fino alla prima guerra
mondiale per poi risentire degli effetti delle guerre e risollevarsi nel corso del
secolo.
Università: Università degli Studi di Bologna
Facoltà: Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo
Corso: Discipline dell’Arte, della Musica e dello
Spettacolo
Esame: Economia e gestione delle imprese di
comunicazione
Docente: Lamberto Trezzini
Titolo del libro: Economia del cinema
Autore del libro: F. Peretti e G. Negro
Editore: ETAS
Anno pubblicazione: 20031. Potere economico del settore cinematografico. Produzione e
consumo
La rilevanza economica del settore cinematografico.
Il settore cinematografico, rappresenta “una necessità sociale e parte integrante dell’espressione umana nel
mondo civilizzato”. Il prodotto cinematografico esercita una influenza straordinaria sui valori e le attitudini
individuali, ma anche sugli stili di vita.
La rilevanza dell’economia generale.
Vi sono diversi modi per misurare l’importanza di un settore all’interno dell’economia, gli indici impiegati
per tale misura sono 3:
1. il volume di attività delle imprese che operano all’interno di un settore.
2. la dimensione del capitale investito.
3. le dimensioni della forza lavoro in esso impiegata.
In generale in settore cinematografico presenta e ha sempre presentato una rilevanza economica secondaria,
quasi certamente ridimensionata rispetto a una diffusa credenza. Le sale non rappresentano più l’unico o il
principale canale di distribuzione ma sono state superate dal canale home-video. Oggi i film rappresentano
solamente una parte delle attività svolte dalle grandi imprese operanti nel settore. Le maggiori imprese
operano in modo verticalmente integrato e in più settori dell’intrattenimento, quindi è difficile separare il
valore delle attività cinematografiche da quelle complementari che tali imprese svolgono nel complesso
dell’industria.
Negli ultimi 40 anni la domanda generale di film nelle sale (principale indicatore dell’andamento del
mercato e della sua importanza nel determinare le dinamiche della dinamica di altri servizi cinematografici)
ha registrato una forte riduzione. Nonostante l’introduzione di importanti innovazioni come il colore o i
nuovi formati di proiezione, il numero dei biglietti venduti ha segnato un continuo declino. Nei primi anni
del XX sec. Le varie forme d’intrattenimento godevano di un proprio spazio protetto di mercato; nei 40 anni
successivi sono comparsi nuovi media che sfidavano più direttamente le forme consolidate e tra queste
l’impatto più consistente è stato quello della radio, dei film sonori e della televisione, proprio perché più
vicine all’offerta esistente.
I mercati nazionali della produzione e del consumo.
Gli Stati Uniti si affermano come un grande paese produttore di film, ma anche come il mercato più ricco
nel consumo. I paesi dell’Unione Europea riescono a raggiungere, ma solo in modo aggregato, valori
comparabili nell’offerta, ma non nel consumo, pur avendo a disposizione una popolazione più numerosa. Se
poi si confrontano i numeri dei film prodotti con il numero di quelli distribuiti gli Stati Uniti rappresentano
l’unico paese autosufficiente, in cui cioè i primi risultano superiori ai secondi. Tutti gli altri paesi devono
ricorrere a produzioni estere per soddisfare la domanda interna.
Laura Righi Sezione Appunti
Economia del cinema