Riassunto del testo "Costretti ad essere felici ".Il tema è quello delle utopie e distopie che si creano nella società. Vengono analizzati i modelli organizzativi delle società, e messi a paragone con le società utopiche idealizzate da More, Campanella, Zamjàtin,Huxley e Orwell.
Letterature comparate
di Gherardo Fabretti
Riassunto del testo "Costretti ad essere felici ".Il tema è quello delle utopie e
distopie che si creano nella società. Vengono analizzati i modelli organizzativi
delle società, e messi a paragone con le società utopiche idealizzate da More,
Campanella, Zamjàtin,Huxley e Orwell.
Università: Università degli Studi di Catania
Facoltà: Lettere e Filosofia
Esame: Letterature comparate
Docente: Domenico Tanteri
Titolo del libro: Costretti ad essere felici
Autore del libro: Domenico Tanteri
Editore: CUECM
Anno pubblicazione: 20011. La società e la trasparenza: la letteratura utopica
Il problema della società.
Per quanto studiate in maniere diverse, le utopie e le distopie contengono sempre degli elementi comuni. Il
primo degli elementi che analizzeremo è quello della presenza di una società. La società è sempre una
comunità organizzata immaginara in cui vengono messi particolarmente in luce e in risalto gli ordinamenti
giuridico – istituzionali e l'insieme dei rapporti politici, economici e sociali che ne regolano la vita e ne
fanno appunto una società, in modo da conferire alla rappresentazione un valore esemplare, che esso sia in
senso negativo o positivo. Un modello dunque da imitare, da evitare o da esorcizzare. In questo caso
prenderemo come esempi calzanti cinque opere: Utopia di More, La città del sole di Campanella, Noi di
Zamjàtin, Mondo Nuovo di Huxley e 1984 di Orwell. In ognuna di queste società salta subito all'occhio il
carattere della uniformità e della regolarità. Esse si manifestano sia come strutture urbanistiche e
architettoniche, sia come insieme di regole e regolamentazioni, funzionali alla corretta esecuzione dei
compiti che sono affidati a ciascun cittadino e al corretto svolgimento delle funzioni quotidiane nonché
all'ordine pubblico. Il dirigismo è una costante delle opere utopiche e distopiche.
Il problema della trasparenza.
Il secondo degli elementi che prenderemo in considerazione è quello della trasparenza. La trasparenza da
intendersi non solo in senso metaforico ma anche in senso fattuale, ottico. La trasparenza è direttamente
funzionale alle esigenze di controllo politico – sociale delle società utopiche e, nel caso delle distopie, alla
loro chiara denuncia. È infatti chiaro come l'elemento della trasparenza affiori più chiaramente in opere
distopiche, dove gli elementi totalitari vengono descritti con il massimo della chiarezza e sono anzi
espressionisticamente estremizzati. Pensiamo alle descrizioni della futuristica città descritta da Zamjàtin. Il
mondo rappresentato in 1984 di Orwell non è da meno. Ma la visibilità affiora anche in una società in cui le
manifestazioni dell'oppressione sono meno evidenti e coesistono comunque con un diffuso stato di
benessere e di felicità dei cittadini, come la società rappresentata da Huxley in Mondo Nuovo. Ma anche
nelle utopie classiche, come quella di More, cogliamo questo motivo, quando Itlodeo dice che tutti sono
sotto gli occhi di tutti e questo fa sì che nessuno stia ad oziare, o la confessione pubblica nella Città del Sole
di Campanella, di forte sapore Controriformistico.
Gherardo Fabretti Sezione Appunti
Letterature comparate 2. Il problema della regolamentazione della vita sessuale nella
società
Il terzo elemento comune è quello della regolamentazione e disciplina della riproduzione e dei rapporti tra i
sessi, della vita erotico – affettiva in genere. Prendiamo le mosse dalle distopie novecentesche e troviamo
una generale fobia e avversione nei confronti della generazione come fatto biologico naturale. L'espressione
più radicale di questo fenomeno è in Mondo Nuovo di Huxley dove non solo il processo riproduttivo si
svolge oramai in modo del tutto artificiale ma l'idea stessa della maternità diventa qualcosa di vergognoso e
osceno, vietato e innominabile come un tabù, e veri tabù linguistici sono le parole padre, madre, e genitore.
Le donne hanno la cintura malthusiana, una cartucciera munita di antifecondativi.
Anche in Zamjàtin, dove gli incontri amorosi sono tutto sommato liberi, la maternità naturale è considerata
un peccato gravissimo e passibile di morte. Pensiamo alle vicende di O – 90 e D – 503; il sesso si prenota
con dei bigliettini rosa ed esiste una vera e propria Lex Sexualis che lo regolamenta. In 1984 di Orwell
esiste la Lega antisesso.
Nelle utopie classiche manca magari questo senso di fobia ma ad esempio nella Città del Sole di Campanella
troviamo una grande attenzione per le modalità da rispettare per gli incontri amorosi, per motivazioni
eugenetiche (i migliori con le migliori e solo a determinati orari). In generale essendo il sesso, la maternità e
l'amore componenti essenziali e vitali dell'essere umano, esse non vengono mai lasciate senza controllo.
Gherardo Fabretti Sezione Appunti
Letterature comparate