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Il problema della regolamentazione della vita sessuale nella società


Il terzo elemento comune è quello della regolamentazione e disciplina della riproduzione e dei rapporti tra i sessi, della vita erotico – affettiva in genere. Prendiamo le mosse dalle distopie novecentesche e troviamo una generale fobia e avversione nei confronti della generazione come fatto biologico naturale.  L'espressione più radicale di questo fenomeno è in Mondo Nuovo di Huxley dove non solo il processo riproduttivo si svolge oramai in modo del tutto artificiale ma l'idea stessa della maternità diventa qualcosa di vergognoso e osceno, vietato e innominabile come un tabù, e veri tabù linguistici sono le parole padre, madre, e genitore. Le donne hanno la cintura malthusiana, una cartucciera munita di antifecondativi.
Anche in Zamjàtin, dove gli incontri amorosi sono tutto sommato liberi, la maternità naturale è considerata un peccato gravissimo e passibile di morte. Pensiamo alle vicende di O – 90 e  D – 503; il sesso si prenota con dei bigliettini rosa ed esiste una vera e propria Lex Sexualis che lo regolamenta.  In 1984 di Orwell esiste la Lega antisesso.
Nelle utopie classiche manca magari questo senso di fobia ma ad esempio nella Città del Sole di Campanella troviamo una grande attenzione per le modalità da rispettare per gli incontri amorosi, per motivazioni eugenetiche (i migliori con le migliori e solo a determinati orari). In generale essendo il sesso, la maternità e l'amore componenti essenziali e vitali dell'essere umano, esse non vengono mai lasciate senza controllo.

Tratto da LETTERATURE COMPARATE di Gherardo Fabretti
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