La società e la trasparenza: la letteratura utopica
Il problema della società.
Per quanto studiate in maniere diverse, le utopie e le distopie contengono sempre degli elementi comuni. Il primo degli elementi che analizzeremo è quello della presenza di una società. La società è sempre una comunità organizzata immaginara in cui vengono messi particolarmente in luce e in risalto gli ordinamenti giuridico – istituzionali e l'insieme dei rapporti politici, economici e sociali che ne regolano la vita e ne fanno appunto una società, in modo da conferire alla rappresentazione un valore esemplare, che esso sia in senso negativo o positivo. Un modello dunque da imitare, da evitare o da esorcizzare. In questo caso prenderemo come esempi calzanti cinque opere: Utopia di More, La città del sole di Campanella, Noi di Zamjàtin, Mondo Nuovo di Huxley e 1984 di Orwell. In ognuna di queste società salta subito all'occhio il carattere della uniformità e della regolarità. Esse si manifestano sia come strutture urbanistiche e architettoniche, sia come insieme di regole e regolamentazioni, funzionali alla corretta esecuzione dei compiti che sono affidati a ciascun cittadino e al corretto svolgimento delle funzioni quotidiane nonché all'ordine pubblico. Il dirigismo è una costante delle opere utopiche e distopiche.
Il problema della trasparenza.
Il secondo degli elementi che prenderemo in considerazione è quello della trasparenza. La trasparenza da intendersi non solo in senso metaforico ma anche in senso fattuale, ottico. La trasparenza è direttamente funzionale alle esigenze di controllo politico – sociale delle società utopiche e, nel caso delle distopie, alla loro chiara denuncia. È infatti chiaro come l'elemento della trasparenza affiori più chiaramente in opere distopiche, dove gli elementi totalitari vengono descritti con il massimo della chiarezza e sono anzi espressionisticamente estremizzati. Pensiamo alle descrizioni della futuristica città descritta da Zamjàtin. Il mondo rappresentato in 1984 di Orwell non è da meno. Ma la visibilità affiora anche in una società in cui le manifestazioni dell'oppressione sono meno evidenti e coesistono comunque con un diffuso stato di benessere e di felicità dei cittadini, come la società rappresentata da Huxley in Mondo Nuovo. Ma anche nelle utopie classiche, come quella di More, cogliamo questo motivo, quando Itlodeo dice che tutti sono sotto gli occhi di tutti e questo fa sì che nessuno stia ad oziare, o la confessione pubblica nella Città del Sole di Campanella, di forte sapore Controriformistico.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
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- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Letterature comparate
- Docente: Domenico Tanteri
- Titolo del libro: Costretti ad essere felici
- Autore del libro: Domenico Tanteri
- Editore: CUECM
- Anno pubblicazione: 2001
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