L'atteggiamento verso la storia nelle società distopiche
Il quarto è quello dell'atteggiamento verso la storia. Un atteggiamento principalmente negativo sia verso la storia come oggettivo svolgimento degli eventi passati, sia come ricostruzione e studio, sia come passato tout court. Le società distopiche, ma anche quelle utopiche, ritengono di avere raggiunto una loro perfezione e guardano con sufficienza, se non con disprezzo, alle società del passato. Ma le temono pure, perchè latrici di disordine e anarchia. In 1984 il Ministero della Verità muta continuamente gli eventi fino a eliminare il concetto stesso di realtà, che paradossalmente finisce per non avere nessun senso. In Mondo Nuovo la storia è una sciocchezza, la maggior parte dei fatti storici sgradevoli. Addirittura in Zamjatin la villosità del protagonista è vista come un retaggio di un passato barbaro. A questo atteggiamento fa da pendant la nostalgia dei protagonisti per il tempo che fu e per i valori perduti del passato: le ambientazioni degli edifici antichi (la bottega del signor Charrington), le acconciature e i ninnoli. In Huxley c'è la Riserva dei Selvaggi che pur con tutte le sue asprezze e i suoi difetti è trattata come un monumento vivente del passato e depositaria e custode di valori desueti e spregiati.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
[Visita la sua tesi: "Profezie inascoltate: il "Golia" di Giuseppe Antonio Borgese"]
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Letterature comparate
- Docente: Domenico Tanteri
- Titolo del libro: Costretti ad essere felici
- Autore del libro: Domenico Tanteri
- Editore: CUECM
- Anno pubblicazione: 2001
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