In questi utili e schematici appunti è possibile trovare tutti gli elementi di primo soccorso: come intervenire in casi di annegamento, congelamento, folgorazione, ustione, ferite, dolore precordiale, addominale... Spiegati gli elementi di pronto intervento e di triage da operare in pazienti con diversi livelli di gravità.
Urgenze medico chirurgighe
di Irene Mottareale
In questi utili e schematici appunti è possibile trovare tutti gli elementi di primo
soccorso: come intervenire in casi di annegamento, congelamento,
folgorazione, ustione, ferite, dolore precordiale, addominale... Spiegati gli
elementi di pronto intervento e di triage da operare in pazienti con diversi livelli
di gravità.
Università: Università degli Studi di Palermo
Facoltà: Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze
Motorie
Esame: Urgenze medico chirurgighe e tecniche di primo
soccorso
Docente: Leonardi1. Congelamenti
I congelamenti sono fenomeni patologici prodotti dalle basse temperature.
L’effetto delle basse temperature sui tessuti è in relazione alla velocità di congelamento :
• Quando la velocità di congelamento è alta si ha la formazione di cristalli di ghiaccio all’interno delle
cellule con conseguente necrosi tessutale
• Quando invece la velocità di congelamento è bassa si può evitare la formazione dei cristalli: questo
sistema di congelamento è utilizzato x conservare cellule e tessuti
La lesione da freddo si estende dalla superficie in profondità quindi in senso verticale assumendo una forma
a “cuneo”, a differenza delle ustioni che interessano i piani in senso orizzontale.
CLASSIFICAZIONE:
• Lesioni locali: “CONGELAMENTI”,
distinti in 1°-2°-3°-4°
• Lesioni estese: “ASSIDERAMENTI”
Lesioni di 1°: caratterizzate da cute pallida, ischemica, subito dopo eritema vasoattivo venoso, possibili
segni di cianosi, lieve edema.
Il ripetersi di lesioni sulla medesima area corporea porta alla comparsa dei “geloni”.
Lesioni di 2°: caratterizzate dalla flittene a contenuto siero-emorragico, accompagnate da algia alla
cessazione del raffreddamento e in caso di rottura della flittene per esposizione di terminazioni nervose
sensitive dermiche.
Guarigione spontanea in 10/30 gg.
Lesioni di 3°: necrosi cutanea e sottocutanea
Lesioni di 4°: necrosi completa (muscoli, vasi, nervi, fino al tessuto osseo)
TERAPIA:
Lesioni di 1°: sintomatica
Lesioni di 2°: prevenzione delle infezioni delle zone lese
Lesioni di 3° e 4°(lesioni necrotiche): terapia chirurgica (spesso le lesioni vasculonervose costringono
all’amputazione)
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Urgenze medico chirurgighe 2. Folgorazioni
Le folgorazioni sono fenomeni patologici provocati dalla corrente elettrica.
La soglia di percezione di uno stimolo elettrico è 0,2 mA, poi:
• 9 mA producono tetania
• 40/60 mA provocano spasmi ai muscoli respiratori
• 150 mA inducono fibrillazione ventricolare.
I danni provocati dall’elettricità dipendono:
• dalla modalità dell’incidente
• dalla grandezza della superficie di contatto
• dalla sua durata
• dal tipo di corrente
• dal voltaggio
• dall’amperaggio
• dalla frequenza
CLASSIFICAZIONE:
Distinguiamo danni locali e danni generali da elettrocuzione.
Possono essere causati da:
1) Contatto diretto
2) Fiammata
3) Arco voltaico (con correnti ad alta tensione)
1)CONTATTO DIRETTO
La corrente entra, attraverso un conduttore, in contatto col corpo e fuoriesce da un’altra zona, questi punti
possono essere vicini tra loro e i danni quindi limitati ai tessuti compresi tra i poli; oppure lontani con
interessamento di tutte le strutture attraversate dalla corrente.
La corrente attraverserà in ordine: nervi, vasi, muscoli, cute, tendini, ossa (quindi dalle vie a minore
resistenza alle vie a maggiore resitenza)
2)FIAMMATA
Le lesioni sono causate dall’intenso calore che si sviluppa. Sono di tipo termico mentre è rarissimo che si
producano danni sistemici.
3)ARCO VOLTAICO
I danni si producono quando, sfruttando l’umidità dell’aria, un arco voltaico si instaura tra un elettrodo ad
alta tensione ed il corpo a massa. Con questo meccanismo si producono danni sistemici e danni locali.
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Urgenze medico chirurgighe 3. Segni clinici e terapia per le folgorazioni
SEGNI CLINICI
• Marchio elettrico: area centrale scura, circondata da area bianco-grigia e da un alone periferico
eritematoso (punti di ingresso e di uscita).
• Necrosi progressiva da compromissione dei capillari.
• Lesioni da fiammata: danno termico di 2°, anche se può sembrare di maggiore gravità, pelle scura
nerastra.
• Lesioni da arco voltaico estese con interessamento dei piani sottostanti e anche di interi segmenti d’arto.
QUADRO CLINICO:
Pallore, perdita di coscienza, morte apparente dovuti a:
• Fibrillazione ventricolare
• Arresto respiratorio
• Asfissia: per paralisi dei muscoli respiratori
• Se il malato supera questa prima fase possono subentrare: quadri di shock (ipovolemico-cardiogeno),
ischemie per traumi vasali, infarto del miocardio, insufficienza renale acuta per danni tubulari con oliguria e
anuria.
TERAPIA D’EMERGENZA:
• Rianimazione: Respirazione artificiale e massaggio cardiaco esterno devono essere prolungati ad
oltranza;
• Sono da preferire le manovre che stimolano la respirazione agendo sui muscoli, alla respirazione bocca a
bocca;
• Il massaggio cardiaco va sospeso solo quando il polso è sicuramente valido;
• In caso di arresto cardiaco è utile effettuare una violenta percussione sul torace;
• Le fasi successive della terapia prevedono infusione di fluidi, controllo dell’equilibrio idroelettrolitico e
dell’acidosi.
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Urgenze medico chirurgighe 4. Dolore precordiale
E’ sintomo comune in diverse patologie cardiache ed extracardiache:
1) infarto miocardico acuto
2) angina pectoris
3) pericardite
4) tamponamento cardiaco
5) ernia jatale
6) costocondralgia
7) edema polmonare
8) embolia polmonare
9) arresto cardiaco
10) nevrosi cardiaca
Per capire l’origine cardiaca o extracardiaca del dolore in modo preciso, dobbiamo valutare:
• Il tipo di dolore
• La gravità
• La localizzazione
• L’irradiazione
• La modalità di insorgenza
• La durata
• I fattori che interferiscono sul dolore
• I sintomi associati
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Urgenze medico chirurgighe 5. Infarto
L'infarto del miocardio è una sindrome che colpisce la parete muscolare del cuore e determina la morte
cellulare (necrosi) di una parte del miocardio.
È causato dall'occlusione di un'arteria coronaria che viene ostruita da placche aterosclerotiche.
Mano a mano che le arterie si restringono, si riduce l'apporto di sangue al cuore e quindi di ossigeno.
Quando un vaso coronarico si ostruisce completamente, l’area del cuore irrorata da quell’arteria muore.
Il dolore nell’infarto:
• È molto violento
• duraturo
• Retrosternale profondo
• Da un senso di oppressione e trafittura
• Spesso è accompagnato da un’irradiazione di braccio, collo, mandibola, dorso e epigastrio oltre agli altri
sintomi, quali: instabilità, perdita di coscienza, nausea, vomito, ipotensione, febbre, tremore, abbondante
sudorazione.
Il paziente con infarto è:
• Irrequieto
• Preoccupato
• Pallido
• Sudato
• Cute fredda
• Polso filiforme
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Urgenze medico chirurgighe 6. Angina pectoris
L'angina pectoris non va confusa con un attacco cardiaco, ma indica solo che il flusso sanguigno diretto al
cuore (arterie coronarie) è insufficiente rispetto alle necessità del cuore stesso in quel determinato momento.
Il dolore dell’angina pectoris :
• può essere appena fastidioso, oppure può divenire rapidamente una sensazione di schiacciamento, molto
intensa.
• È caratteristicamente scatenato dall'attività fisica, in genere non dura più di pochi minuti e si placa o
scompare con il riposo.
• Si irradia alla spalla ed al braccio sinistro, fino alle dita, ma anche alla gola, alla schiena, alle mandibole,
ai denti e, talora, al braccio destro.
Attenzione: in presenza di un dolore violento in sede retro sternale e\o interscapolare con spostamento
progressivo di sede è opportuno considerare la “dissezione aortica”:
• vuol dire che le pareti della arteria aortica si stanno rompendo
• Il dolore è molto forte, insopportabile ed inizia improvvisamente. Lo si sente sul petto, ma spesso anche
sulla schiena (sul dorso, tra le scapole). Spesso La dissezione aortica colpisce chi soffre di pressione alta
(ipertensione).
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Urgenze medico chirurgighe 7. Pericardite
La pericardite è una infiammazione dei foglietti pericardici, le due sottili "guaine" che rivestono il cuore.
Spesso in seguito ad una influenza si infiammano e si infettano.
Il dolore somiglia a quello dell'infarto: però nel caso della pericardite l'intensità (la forza) e il punto in cui si
sente dolore possono cambiare cambiando posizione (nell'infarto no), infatti per esempio un respiro
profondo e deglutire aumentano il dolore.
Si sospetta una pericardite quando:
• Il dolore è persistente, accentuato con gli atti respiratori
• Febbre
• Vi è attenuazione del dolore se il soggetto piega il torace in avanti
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Urgenze medico chirurgighe 8. Tamponamento cardiaco
È un rapido accumulo di liquido nel cavo pericardico
I segni clinici che ne derivano sono simili a quelli dello shock cardiogeno (riduzione della gittata cardiaca e
bassa pressione arteriosa sistemica)
È caratterizzato da:
• Paziente pallido
• Sudato
• Sofferente
• Con riduzione del polso radiale in inspirazione
• Tachicardia
• Dispnea
• Ipotensione
• Turgore delle giugulari
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Urgenze medico chirurgighe 9. Ernia jatale
Uno sfintere separa lo stomaco dall’esofago: quando lo sfintere non si chiude bene, i succhi gastrici, ma
anche quello che si è mangiato, tornano indietro, nell'esofago, così i succhi gastrici irritano ed infiammano
la mucosa dell'esofago.
Si avverte un dolore epigastrico che aumenta in clinostatismo o facendo inclinare in avanti il paziente
seduto.
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Urgenze medico chirurgighe 10. Costocondralgia
Il dolore è puntorio e viene accentuato dalla compressione delle articolazioni condrocostali e dalla
compressione antero-posteriore della gabbia toracica.
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Urgenze medico chirurgighe 11. Edema polmonare
L'edema polmonare è una sorta di annegamento dei polmoni causato dall'eccessivo passaggio di liquido
sieroso dai capillari sanguigni agli alveoli che vengono così riempiti di liquido e non sono più in grado di
svolgere la loro attività respiratoria.
Ci si può trovare davanti a diversi stadi di scompenso cardiaco:
• Lieve dispnea
• Grave dispnea con scompenso cardiaco
• Rumore di bolle agli atti respiratori
• Schiuma rosata dalla bocca
Cosa fare?
• Chiamare i soccorsi
• Porre il paziente in posizione seduta
• Ossigenoterapia
• Salasso bianco: porre dei lacci intorno a tre degli arti per ridurre il ritorno venoso, avendo l’accortezza di
ruotare ogni 15\20 minuti l’arto da lasciare libero.
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Urgenze medico chirurgighe 12. Embolia polmonare
L'embolia polmonare è un'occlusione rapida e improvvisa dell'albero circolatorio a livello del polmone a
causa di un embolo. L'embolo è parte di un trombo, cioè di un coagulo intravasale.
Può avvenire a livello del tronco dell'arteria polmonare, oppure a livello dell'arteria polmonare destra o
sinistra oppure ad uno dei rami di suddivisione di queste ultime.
Nei casi più semplici, verranno accusati dolori toracici e lieve dispnea.
Nei casi più gravi si possono riscontrare quadri sincopali (occlusione massiva del tronco dell'arteria
polmonare), con morte immediata.
I casi più frequenti si manifestano con dolore violento e brutale, localizzato quasi sempre al torace, difficoltà
respiratoria con stato ansioso del paziente, espettorato emorragico, collasso cardiocircolatorio con
abbassamento della pressione.
Irene Mottareale Sezione Appunti
Urgenze medico chirurgighe 13. Arresto cardiaco
Sintomi:
• Palpitazioni
• Dispnea
• Vertigini
• Dolore precordiale
• Cianosi
• Ipotensione
• Polso piccolo
• Aritmie di vario grado
Cosa fare?
• Valutare la FC per diversi minuti
• Praticare il bls
• Cercare di stabilire se la sintomatologia è già stata sofferta e capire come è stata tollerata
• È una situazione particolarmente grave che merita il ricovero
Irene Mottareale Sezione Appunti
Urgenze medico chirurgighe