Un riassunto del manuale americano sulla psicopatologia. Ampie descrizioni di tutte le patologie mentali, affrontate da un approccio integrato che ne esplora eziologia e trattaementi da vari punti di vista. Il volume fa riferimento alle diagnosi dell'ultima edizione del DSM, soffermandosi in particolare sui disturbi dell'asse I e II, sui problemi dell'età evolutiva e su quelli riguardanti l'anziano.
Psicologia Clinica
di Alessio Bellato
Un riassunto del manuale americano sulla psicopatologia. Ampie descrizioni di
tutte le patologie mentali, affrontate da un approccio integrato che ne esplora
eziologia e trattaementi da vari punti di vista. Il volume fa riferimento alle
diagnosi dell'ultima edizione del DSM, soffermandosi in particolare sui disturbi
dell'asse I e II, sui problemi dell'età evolutiva e su quelli riguardanti l'anziano.
Università: Università degli Studi di Padova
Facoltà: Psicologia
Titolo del libro: Psicologia Clinica
Autore del libro: Kring, Davison, Neale, Johnson
Editore: Zanichelli
Anno pubblicazione: 20081. Stigma
Insieme di credenze e di atteggiamenti deleteri che la società sviluppa nei confronti dei gruppi devianti.
Caratteristiche:
attribuzione di etichette (es: pazzo)
attributi relativi alle etichette (pazzo--> pericoloso)
le persone marchiate da etichette sono ritenute diverse dalle altre
discriminazione dei gruppi “marchiati”
La malattia mentale è, ancora oggi, stigmatizzata.
Alessio Bellato Sezione Appunti
Psicologia Clinica 2. Comportamento anormale: definizione del DSM-IV-TR
“Ogni disturbo mentale è definito come sindrome o modello comportamentale o psicologico clinicamente
significativo, che si presenta in un individuo, ed è associato a disagio, a disabilità, ad un aumento
significativo del rischio di morte, dolore o disabilità, o a un'importante limitazione della libertà. E' la
manifestazione di una disfunzione comportamentale, psicologica o biologica dell'individuo.”
Alessio Bellato Sezione Appunti
Psicologia Clinica 3. Caratteristiche usate per descrivere alcune forme di
comportamento patologico
Disagio personale: non tutti i comportamenti che provocano disagio sono da ritenersi anormali (es: disagio
dovuto a digiuno per motivi religiosi)
Disabilità: (=compromissione in qualche area importante della vita dell'individuo)
Violazione delle norme sociali: (norme sociali= standard osservati nella maggior parte degli individui, e da
essi utilizzati per formulare giudizi. Esse variano di cultura in cultura)
Disfunzione (comportamentale, psicologica o biologica, evidente): (=quando un meccanismo interno non
riesce a svolgere la sua funzione naturale)
Alessio Bellato Sezione Appunti
Psicologia Clinica 4. Storia della psicopatologia
Demonologia: un demone o uno spirito malvagio può abitare all'interno di una persona, controllandone
mente e corpo (civiltà cinese, ebrea, egizia, babilonese e greca). Trattamento tramite esorcismo.
Ippocrate (V secolo a. C.): individua tre disturbi mentali. Salute mentale: equilibrio tra quattro fluidi
corporei.
Secoli bui: ritorno della demonologia, a causa del potere della Chiesa.
Persecuzione delle streghe (XIII secolo): non tutti i condannati erano malati di mente.
Processi per la pazzia: si analizza lo stato mentale, il diavolo viene lasciato da parte.
Nascita dei manicomi: dal XV-XVI secolo i lebbrosari vengono trasformati in manicomi, dedicati alla
custodia e all'accoglienza dei malati mentali, dove i diritti dell'essere umano non vengono rispettati, fino a
Pinel, che inizia a prendersi cura dei malati di mente, fino ad arrivare ad un trattamento morale (colloqui con
il personale, tra pazienti)
Alessio Bellato Sezione Appunti
Psicologia Clinica 5. Evoluzione del pensiero contemporaneo sul disturbo mentale
Griesinger: dietro ogni disturbo mentale c'è un disturbo di natura biologica.
Kraepelin: (Sindrome=complessi di sintomi che si manifestano con sufficiente regolarità, da essere attribuiti
ad una stessa causa di natura biologica)
Approcci biologici
Nel 1905 si scoprono le cause della sifilide, collegandola alla paresi generale, una sindrome che mostra
deterioramento delle capacità fisiche e mentali. Dopo che Pasteur ebbe scoperto la teoria dei germi, secondo
la quale le malattie sono causate dalle infezioni del corpo da parte di microbi. Si iniziò, inoltre, ad analizzare
l'ereditarietà genetica delle malattie mentali. All'inizio del XX Secolo, venivano usati numerosi trattamenti
biologici: *ECT:terapia elettro-convulsivante o elettroshock (l'applicazione di scariche elettriche ai lati della
testa, in pazienti umani, provoca attacchi epilettici). *lobotomia prefrontale. *introduzione di farmaci.
Approcci psicologici
“I disturbi mentali sono dovuti a malfunzionamenti di natura psicologica”.
-Mesmer (disturbi dovuti al fluido magnetico universale, primi tentativi di ipnosi)
-Breuer: metodo catartico--> far rivivere un lontano trauma emotivo, rilasciando la tensione emozionale
tramite la libera espressione di pensieri sull'evento, sotto ipnosi, faceva stare meglio i suoi pazienti con
sintomi isterici.
-Freud: il comportamento umano è in gran parte determinato da forze inaccessibili alla coscienza (Teoria
psicoanalitica). *Es (=deposito dell'energia fondamentale agli impulsi. Libido, principio di piacere), Io
(=contenuti coscienti, principio di realtà, si sviluppa dai 6 mesi di vita) e Super-Io (=coscienza morale).
*Fasi psicosessuali: f. orale, f. anale, f. fallica (complesso di Edipo e complesso di Elettra), periodo di
latenza e f. genitale. *Meccanismi di difesa: strategie messe in atto dall'Io per proteggersi dall'angoscia (es:
rimozione, negazione, etc.). *Psicoanalisi (o terapia psicoanalitica): il paziente viene aiutato a prendere
coscienza dei conflitti infantili rimossi, per analizzarli, poi, e risolverli. *Tecnica delle associazioni libere= il
paziente viene incoraggiato a lasciare libero corso ai suoi pensieri. *Analisi del transfert= analisi delle
risposte nei confronti dell'analista, che sembrano riflettere atteggiamenti e comportamenti che il paziente ha
avuto verso figure importanti del suo passato. *Tecnica dell'interpretazione= serve per far rilevare al
paziente il significato dei suoi comportamenti.
Alessio Bellato Sezione Appunti
Psicologia Clinica 6. Psicologia e psicopatologia
Teorie psicodinamiche neofreudiane
-Jung: elaborò la psicologia analitica, che integra psic.Freudiana e psic.Umanistica. Ipotizzò che, oltre
all'inconscio individuale, in noi esista anche un inconscio collettivo. Introduce concetti di religiosità, bisogni
spirituali, dando importanza all'intenzionalità, ai sogni, agli scopi e alle aspirazioni.
-Adler: Psicologia individuale-->La piena realizzazione personale può essere raggiunta soltanto nell'agire
per il bene comune. Interesse per il progresso sociale, per la crescita.
La psicologia umanistica ed esistenziale (metà del XX Secolo)
Rilievo alla libertà di scelta, dando assoluta importanza alla volontà dell'individuo.
Comportamentismo (Watson)
Attenzione all'apprendimento, basato sullo studio dei comportamenti.
-Condizionamento classico (Pavlov): In presenza di uno stimolo incondizionato (SI), si verifica una risposta
incondizionata (RI). Uno stimolo condizionato (SC), dopo un certo numero di prove in cui viene abbinato
allo SI, acquista la capacità di evocare una risposta condizionata (RC), che spesso è uguale alla RI. ---> Il
condizionamento c. è destinato all'estinzione, se allo SC non viene abbinato lo SI.
-Condizionamento operante (Thorndike e Skinner): distinzione tra rinforzi positivi e rinforzi negativi-->un
comportamento, seguito da rinforzo positivo, sarà ripetuto.
Shaping: ricompensare una serie di risposte sempre più vicine a quella desiderata.
-Imitazione di modelli (modeling): L'apprendimento avviene tramite l'osservazione e l'imitazione degli altri.
-Terapia comportamentale: Approccio terapeutico che si basa sui condizionamenti, per trattare problemi
clinici. *Tecniche: *Contro-condizionamento: evocare un nuovo tipo di risposta a un particolare stimolo.
*Desensibilizzazione sistematica: contro-condizionamento basato sul rilassamento muscolare e l'esposizione
graduale ad una serie di situazione temute dal soggetto. *Condizionamento aversivo: uno stimolo piacevole
all'individuo viene abbinato ad uno stimolo spiacevole, nella speranza che lo stimolo assuma valenza
negativa.
Alessio Bellato Sezione Appunti
Psicologia Clinica 7. Attuali paradigmi della psicopatologia: genetico
Paradigma: quadro di riferimento o approccio concettuale (insieme degli assunti fondamentali) nell'ambito
del quale opera uno scienziato.
Quasi tutti i comportamenti sono ereditabili, ma i geni non operano in totale isolamento dall'ambiente. Le
influenze ambientali, infatti, agiscono sui nostri geni, attivandone o disattivandone alcuni.---> Natura e
cultura funzionano insieme. I geni sono responsabili della produzione delle proteine, le quali agiscono a loro
volta su altri geni (espressione genica). I fattori ambientali possono essere condivisi (dai membri di una
stessa famiglia) oppure non condivisi: questi ultimi sono quelli che più contribuiscono alla variabilità
genetica tra fratelli. La reazione di una persona a un evento ambientale è influenzata dai suoi geni. Es.:
depressione: il gene del trasportatore della serotonina può essere presente in individuo, in versioni diverse
(in base alla lunghezza degli alleli). Una data versione del gene, con i maltrattamenti subiti durante
l'infanzia, erano causa di depressione in età adulta. Interazione reciproca geni-ambiente: i geni ci
predispongono a ricercare particolari ambienti, che poi accrescono il nostro rischio di sviluppare un certo
disturbo. *Valutazione del paradigma: è un paradigma ancora in fase di studi, perchè ogni giorno avvengono
nuove scoperte, nella ricerca genetica.
Il paradigma delle neuroscienze
I disturbi mentali si associano a processi cerebrali aberranti: alcune forme di depressione sono associate a
problemi di neurotrasmettitori a livello cerebrale. Noradrenalina--->disturbi d'ansia e di stress. Serotonina e
dopamina-->depressione e schizofrenia. GABA-->inibisce la trasmissione degli impulsi nervosi nella
maggior parte delle aree cerebrali, coinvolto nei disturbi d'ansia. I neurotrasmettitori sono sintetizzati nel
neurone, partendo da un amminoacido.
Visione
Lobo occipitale
Discriminazione dei suoni
Lobo temporale
Ragionamento, problem solving, MdL, movimenti fini volontari
Lobo frontale
Movimenti scheletrici, percezione tatto, pressione, dolore, temperatura e posizione del corpo
Area vicina al solco centrale
Emisfero sx
Controlla la parte dx del corpo. Responsabile maggiormente del linguaggio e del pensiero analitico.
Emisfero dx
Elaborazione delle relazioni e dei pattern spaziali.
*Talamo: riceve gli impulsi provenienti dalle aree sensoriali del corpo, li trasmettono alla corteccia
cerebrale, dove diventano sensazioni consce.
*Tronco encefalico: stazione di smistamento dei segnali neurali.
*Cervelletto: riceve gli impulsi sensoriali provenienti dall'apparato vestibolare dell'orecchio e dai muscoli,
Alessio Bellato Sezione Appunti
Psicologia Clinica dai tendini e dalle articolazioni. Responsabile dell'equilibrio, della postura e della coordinazione.
*Strutture subcorticali: espressioni viscerali e fisiche delle emozioni, espressione degli istinti e di altre
pulsioni primarie.
*Giro del cingolo anteriore: Ipotalamo=metabolismo, t. corporea, sudorazione, pressione arteriosa, appetito
e sonno; Amigdala=importante nei processi emotivi.
*SNA: innerva le ghiandole endocrine, il cuore e i muscoli degli organi e dei vasi sanguigni.
*SNA simpatico: prepara l'organismo a sostenere una fase improvvisa di intensa attività e di stress.
*SNA parasimpatico: funzioni inibitorie, di conservazione dei comportamenti in condizioni di quiete.
*Sistema neuroendocrino: Asse HPA (ipotalamo-ipofisi-surrene)---> importante nelle risposte del corpo allo
stress, porta al rilascio del cortisolo e di altri ormoni, che accelerano momentaneamente il metabolismo
corporeo.
Alessio Bellato Sezione Appunti
Psicologia Clinica 8. Attuali paradigmi della psicopatologia: psicoanalitico e cognitivo-
comportamentale
La psicopatologia è il prodotto di conflitti inconsci. Oggi, la psicoterapia ha breve durata (valutazione rapida
e precoce; terapeuta attivo; obiettivi concreti finalizzati al miglioramento dei sintomi del paziente, nella sua
condizione attuale, per affrontare meglio le difficoltà future; interpretazioni dirette verso le attuali
circostanze della vita del paziente), e si basa soprattutto sull'analisi dell'Io, che tiene conto sulle capacità
dell'individuo di controllare l'ambiente e di scegliere.
*Valutazione del paradigma: le esperienze infantili contribuiscono a plasmare la personalità adulta; sul
comportamento agiscono influenze inconsce; le cause e gli scopi del comportamento umano non sono
sempre evidenti.
Il paradigma cognitivo-comportamentale
Ruolo centrale dei principi del c. classico e del c. operante. Per cambiare le conseguenze di un
comportamento problematico, da trattare, si potrebbe far seguire al comportamento problematico un periodo
di time-out (es: castigo), in cui la persona viene posta in una situazione in cui non sono disponibili rinforzi
positivi, oppure associare il rinforzo positivo al tipo di comportamento prodotto, così da far aumentare la
frequenza di comportamenti desiderabili. Economia a gettoni: il comportamento desiderato viene
ricompensato mediante “gettoni”. L'esposizione del soggetto a una serie di situazioni non gradite dal
soggetto è una tecnica molto valida, se la serie di situazioni presentate è graduale. L'individuo che apprende,
inserisce ogni nuova informazione in una rete organizzata formata dalle conoscenze già acquisite (schema o
set cognitivo). Persone affette da disturbi d'ansia, disturbi d'umore e schizofrenia hanno problemi di
attenzione (che si misura con il test di Stroop “parola, colore con cui la parola è scritta”).
*Terapia cognitivo-comportamentale (CBT): attenzione agli aspetti personali della vita del paziente, e
intervengono su di essi, per comprendere e modificare disturbi manifesti o nascosti del suo comportamento.
*Terapia cognitiva di Beck sulla depressione: le persone affette da questo disturbo hanno una percezione
distorta delle proprie esperienze, che le porta a focalizzarsi solo su alcune esperienze (solitamente negative)
e a trascurarne altre (distorsioni sistematiche [bias]).
*Terapia comportamentale razionale-emotiva di Ellis: le reazioni emozionali prolungate nel tempo sono
causate da affermazioni che le persone continuamente ripetono a sé stesse e che talvolta riflettono assunti
taciti. Nella terapia, è necessario eliminare le convinzioni auto-lesive del paziente.
*Valutazione del paradigma: concetti sfuggenti e non ben definiti.
Fattori che influenzano trasversalmente i diversi paradigmi
Emozioni: stato abbastanza breve, costituito da diversi elementi, e comprendente una componente espressiva
(facciale), una esperienziale (ciò che qualcuno dice di provare, in seguito ad un dato evento), una fisiologica.
Fattori socioculturali: sesso, qualità delle relazioni familiari, uso e abuso di sostanze nelle varie culture.
Alessio Bellato Sezione Appunti
Psicologia Clinica 9. Modello integrativo: il paradigma diatesi-stress - anni '70
Interazione tra la predisposizione costituzionale (genetica o neurobiologica post-nascita) allo sviluppo di un
certo disturbo fisico o psicologico (diatesi) e condizioni ambientali perturbanti, traumatiche o quotidiane
(stress), che porta all'innesco di un processo psicopatologico.
Caso clinico di Arthur: infanzia infelice (morte madre, padre alcolizzato) con la zia --> senso di inferiorità
nei confronti delle persone che avevano autorità su di lui, che portava a giudizi auto-lesivi--> confraternita e
abuso di alcol--> matrimonio ed esperienza lavorativa, vissute sempre con un sentimento di inferiorità:
Arthur non si credeva all'altezza della propria moglie e del proprio lavoro-->dopo anni di negazione del
proprio vizio, Arthur decise di farsi aiutare.
P. genetico
Attenzione alla storia familiare, fattori genetici correlati all'abuso di sostanze.
P. psicoanalitico
Gli eventi infantili hanno influenzato notevolmente le successive modalità di adattamento della persona
(dolore per la morte della madre, rabbia nei confronti del padre). Trattamento: terapia interpersonale,
lavorando sulle relazioni di Arthur e sulla rabbia inconscia verso il padre.
P. cognitivo-comportamentale
Concentrazione sul senso di inferiorità provato da Arthur al college, causato dalle diverse condizioni di vita,
in cui è cresciuto, rendendolo ipersensibile alle critiche e ai rifiuti degli altri; l'unica fuga a questa tensione è
stato l'alcol. Trattamento: desensibilizzazione sistematica -->rilassamento, mentre il soggetto immagina una
gerarchia di situazioni, via via più ansiogene, in cui è posto sotto valutazione da parte degli altri.
P. diatesi-stress
Si può seguire più di una delle strategie sovra descritte.
Alessio Bellato Sezione Appunti
Psicologia Clinica 10. Affidabilità di una valutazione diagnostica
Affidabilità interrater: grado di concordanza nel giudizio espresso da due osservatori indipendenti su uno
stesso fenomeno osservato.
Affidabilità del test-retest: grado in cui un soggetto osservato in due momenti tende a ottenere punteggi
simili.
Affidabilità della versione alternativa: coerenza tra i punteggi ottenuti dal soggetto in due versioni del test.
Affidabilità da coerenza interna: intercorrelazione degli item di un test.
Alessio Bellato Sezione Appunti
Psicologia Clinica 11. Validità di una valutazione diagnostica
Validità di contenuto: grado in cui una misura rappresenta adeguatamente l'area che sta indagando.
Validità di criterio: grado in cui una misura è associata, in modo costante e prevedibile, ad un'altra misura
(definita criterio).
Validità di costrutto: costrutto=entità di cui si percepisce l'esistenza, ma che non può essere direttamente
visualizzata, se non analizzando altri dati, provenienti da molteplici fonti.
Caso clinico di Roxanne: comportamento anomalo, urla, corsa sfrenata in giro per la città, scontrandosi con i
passanti. Portata in ospedale, i medici non riuscivano a definire l'origine del suo comportamento anomalo,
finché riuscirono a rintracciare i famigliari della donna, i quali raccontarono che la donna aveva alle spalle
una lunga storia di disturbo bipolare (depressione maniacale).
Alessio Bellato Sezione Appunti
Psicologia Clinica 12. Diagnostic and Statistic Manual of Mental Disorders - DSM-IV-
TR
E' il sistema diagnostico ufficialmente adottato nel campo della salute mentale, negli U.S.A.
Caratteristiche del DSM.IV-TR:
Il suo sistema di classificazione comprende cinque assi (sistema di classificazione multi-assiale).
Asse I: tutte le categorie diagnostiche, tranne i disturbi di personalità e del ritardo mentale, i quali
costituiscono l'Asse II.
Assi III, IV e V: sono finalizzati a cogliere l'ampio contesto delle condizioni di vita del paziente.
Asse III: viene riportata qualsiasi condizione medica ritenuta rilevante.
Asse IV: problemi di natura psicosociale e ambientale di cui il paziente soffre, che potrebbero contribuire al
suo disturbo mentale (problemi economici, difficoltà nelle relazioni con gli altri).
Asse V: attuale livello di funzionamento adattivo del paziente, utilizzando la scala VGF (Valutazione
Globale del Funzionamento: punteggio da 0 a 100).
Fattori culturali ed etnici nel DSM-IV-TR: la malattia mentale è un fenomeno universale, ma molte
influenze culturali agiscono sui fattori di rischio per la malattia stessa.
*Negli Stati Uniti, pur essendoci un miglior servizio di assistenza psichiatrica, la schizofrenia tende ad avere
esiti peggiori, rispetto a ciò che succede in Paesi come Nigeria. India e Colombia, dove l'assistenza
psichiatrica è molto scarsa.
*Nel DSM-IV-TR si fornisce un quadro di riferimento generale per valutare il ruolo svolto da cultura e
appartenenza etnica, si descrive per ciascun disturbo l'influenza dei fattori culturali ed etnici, si riuniscono in
un'appendice apposita le sindromi “culturalmente caratterizzate”.
*Nel valutare i sintomi, bisogna tenere conto che diverse culture possono elaborare uno specifico linguaggio
per descrivere i sintomi.
Critiche al DSM:
Il DSM-IV-TR contiene troppe categorie diagnostiche (circa 300)? Forse si. L'alto numero di categorie porta
al fenomeno della comorbilità (presenza di una seconda diagnosi, dovuta a distinzioni troppo sottili nel
differenziare le sindromi.
Categorie diagnostiche (si/no) oppure continuum comportamentale (con che grado)?
Non totale affidabilità del DSM.
Alessio Bellato Sezione Appunti
Psicologia Clinica 13. Valutazione psicologica: strumenti
Colloquio clinico
Attenzione al modo in cui l'intervistato risponde, in base al paradigma che ogni intervistatore adotta. Per
condurlo, è necessaria molta abilità, nella ricerca di una buona relazione con il soggetto, conquistando la sua
fiducia, e dimostrando empatia verso di lui. Può essere strutturato oppure no.
Intervista strutturata: serie di domande predisposte e già organizzate in modo prestabilito.
SCID (Structured Clinical Interview): è un'intervista strutturata con organizzazione gerarchica, ovvero le
risposte del soggetto determinano di volta in volta la domanda successiva. Una scala a tre punti quantifica la
gravità dei sintomi. La SCID è caratterizzata da un buon livello di affidabilità interrater per la maggior parte
delle categorie diagnostiche.
*Stress: esperienza soggettiva di disagio in risposta alla percezione di determinati problemi ambientali. Per
misurare lo stress si usa:
SRRS (Social Readjustment Rating Scale): ad ogni evento è stato dato un punteggio di stress. Molte critiche.
ADE (Assessment of Daily Experience ): i soggetti devono registrare le proprie esperienze giornaliere,
assegnando ad esse un punteggio. I ricercatori cercheranno, in seguito, di individuare se i fattori stressanti
quotidiani hanno potere predittivo rispetto al successivo sviluppo di patologie.
LEDS (Bedford College Life Events and Difficulties Schedule): intervista che copre oltre 200 tipi di stress.
Si costruisce un calendario che comprende i principali eventi accaduti al soggetto in dato periodo di tempo,
attribuendo loro, successivamente, la loro importanza per il soggetto.
I test di personalità
Questionari di personalità autodescrittivi: il soggetto deve compilare un questionario autodescrittivo,
indicando se le affermazioni in esso contenute si applicano o meno alla sua personalità.
*MMPI-2 (Minnesota Multiphasic Personality Inventory)
Test proiettivi di personalità: strumenti di valutazione psicologica che prevedono la presentazione al
soggetto i una serie di stimoli standard abbastanza ambigui da consentire un'ampia variabilità nelle risposte
(ipotesi proiettiva: essendo gli stimoli ambigui, saranno i processi inconsci a determinare le risposte
dell'individuo).
*TAT (Thematic Apperception Test): si presentano delle immagini in bianco e nero, chiedendo al soggetto
di raccontare una storia su ciascuno di esse.
*Test delle macchie d'inchiostro di Rorschach: si mostrano al soggetto dieci tavole con macchie d'inchiostro
e gli si chiede cosa vede in ognuna di esse (Exner ha sviluppato il più diffuso sistema di punteggio per
interpretare il test di Rorschach).
I test d'intelligenza
Binet fu il primo a mettere a punto un test d'intelligenza (test di QI). I test d'intelligenza si basano
sull'assunto che una stima accurata del funzionamento intellettivo attuale di un soggetto consenta di
prevedere il rendimento scolastico futuro o di diagnosticare difficoltà di apprendimento o ritardo mentale.
=100 DS: 15/16
*sono test altamente affidabili, ma ovviamente tengono conto di tutti quei fattori legati all'intelligenza, quali
stereotipi uomo/donna, stereotipi razziali, che influiscono molto nella somministrazione dei test in
condizioni ambientali particolari.
Alessio Bellato Sezione Appunti
Psicologia Clinica
Valutazione comportamentale e cognitiva
Interessamento agli aspetti ambientali che possono contribuire ai sintomi, alle caratteristiche peculiari della
persona in esame, della frequenza e della forma dei comportamenti problematici, delle conseguenze di
problemi comportamentali.
Osservazione diretta del comportamento: situazioni artificiali, nelle quali avviene una valutazione
comportamentale dei soggetti, anche per valutare l'efficacia di un trattamento.
Autosservazione: Utile, ma può alterare il comportamento (reattività: fenomeno per cui il comportamento
cambia in conseguenza dell'autosservazione).
*Automonitoraggio: dati sull'umore, sulle esperienze stressanti, sui pensieri del soggetto.
*EMA (ecological momentary assessment): raccolta di dati in tempo reale su diari.
Questionati di stile cognitivo: utili per individuare i migliori obiettivi del trattamento, oltre a determinare se
gli interventi riescono a modificare pattern di pensiero eccessivamente negativi.
*DAS (Dysfunctional Attitude Scale): questionario di autodescrizione. Permette di distinguere tra persone
che soffrono di depressione e persone che non ne soffrono.
Cogliere i pensieri in una situazione specifica:
*ATSS (Articulated Thoughts in Simulated Situations): il soggetto finge di trovarsi in una situazione
particolare, e subito dopo deve esprimere ad alta voce tutto ciò che gli passa per la mente. Il metodo è in
grado di scoprire ciò che i soggetti pensano, sia in situazioni fastidiose o innocue, in caso di ansia nel parlare
in pubblico, o in caso di ansia sociale, perché gli individui si lasciano coinvolgere da situazioni credibile e
realistiche.
Alessio Bellato Sezione Appunti
Psicologia Clinica 14. Valutazione neurobiologica: strumenti
Brain imaging:
*TAC (tomografia assiale computerizzata): valutazione delle anomalie del cervello. Un fascio mobile di
raggi X opera, a 360°, la scansione di una sezione orizzontale del cervello, rilevando le differenze nella
densità dei tessuti.
*MRI (risonanza magnetica): il campo magnetico, all'interno del quale è posto il soggetto, provoca il
movimento degli atomi di idrogeno contenuti nelle molecole del corpo. Quando il campo magnetico viene
disattivato, gli atomi ritornano alle loro posizioni originali, generando un segnale elettromagnetico, che
viene letto dal computer.
*fMRI (MRI funzionale): rende possibile la misurazione dei cambiamenti metabolici (immagine del cervello
al lavoro). Misura il BOLD (flusso sanguigno del cervello).
*PET(tomografia ad emissione di positroni): invasiva e costosa, permette di ottenere misure della struttura e
della funzionalità cerebrale, evidenziando siti di lesioni epilettiche, tumori, ictus e traumi, e la diffusione di
varie sostanze psicoattive nelle aree cerebrali. Una delle sostanze metabolizzate dal cervello viene marcata
con un isotopo radioattivo a vita breve, quindi iniettata. Ogni molecola radioattiva di questa sostanza
decade, emettendo un positrone, che, collidendo con un elettrone, genera due fotoni ad alta energia, che
fuoriescono dal cranio in direzioni opposte, e ciò viene registrato dai macchinari.
Valutazione di neurotrasmettitori: la degradazione di un neurotrasmettitore produce un metabolita (un
acido). Analizzando i metaboliti, e la loro presenza nelle urine, nel sangue e nel liquido cerebro-spinale, si
può verificare la presenza di un dato neurotrasmettitore.
Valutazione neuropsicologica: un neuropsicologo è uno psicologo che studia gli effetti delle disfunzioni
cerebrali sul pensiero, l'emozione e il comportamento dei soggetti. I test neuropsicologici sono strumenti di
valutazione dei disturbi del comportamento causati da disfunzioni organiche del cervello.
-Batteria di Halstead-Reitan:
*Tactile Performance Test: tempo per inserire alcune forme negli spazi vuoti.
*Tactile Performance Test: disegnare a memoria il tabellone con gli spazi vuoti.
*Speech Sounds Perception Test: misura il funzionamento dell'emisfero sx.
-Batteria di Luria-Nebraska: consente di determinare abilità motorie, ritmiche, tattili, cinestesiche,
linguistica, espressiva, di lettura, scrittura e aritmetiche, la memoria e i processi intellettivi. Contribuisce ad
identificare eventuali lesioni alle aree frontali, temporali, sensomotorie e parieto-occipitali.
Valutazione psicofisiologica: analisi dei cambiamenti del corpo associati a eventi o caratteristiche di ordine
psicologico.
*ECG (elettrocardiogramma).
*risposta elettrodermica (conduttanza cutanea): ansia, paura, rabbia e altre emozioni fanno aumentare
l'attività del sistema nervoso simpatico, che stimola l'attività delle ghiandole sudoripare, la quale fa
aumentare la conduttanza elettrica della pelle. Ciò si può osservare, misurando un flusso di corrente che
attraversa la pelle..
*EEG (elettroencefalogramma): misura dell'attività cerebrale, attraverso elettrodi.
Alessio Bellato Sezione Appunti
Psicologia Clinica 15. Metodi di ricerca in psicologia clinica
Studio dei casi singoli: casi clinici. Richiedono l'anamnesi familiare del soggetto, la sua storia clinica, il
livello di istruzione, le esperienze lavorative, le eventuali relazioni coniugali, e informazioni riguardo lo
sviluppo, il grado di adattamento, la personalità, la situazione attuale ed eventuali esperienze di terapia.
Hanno una validità discutibile (non sono oggettivi per tutti i paradigmi che si possono adottare).
Questo metodo è utilizzato per:
*fornire una descrizione dettagliata di un fenomeno clinico.
*confutare un'ipotesi di validità universale (ma non provarla).
*generare ipotesi da sottoporre a verifica tramite ricerche controllate.
Gli studi di correlazione: le variabili vengono misurate così come si presentano in natura. Il coefficiente di
correlazione “r” è un parametro statistico (-1 ---> +1), che misura sia la grandezza che la direzione della
relazione tra due variabili considerate. La correlazione, inoltre, deve essere statisticamente significativa (non
dovuta al caso). Per ovviare al problema della causalità (“la correlazione non implica causalità), si ricorre a
studi longitudinali o trasversali, o a studi dei soggetti ad alto rischio.
*La ricerca epidemiologica (esempio di studio correlazionale): raccolta di dati relativi alla frequenza di un
disturbo e dei suoi possibili correlati entro un campione numeroso.
*La genetica del comportamento: studio della famiglia (predisposizione genetica da un disturbo), studio dei
gemelli.
L'esperimento: implica l'assegnazione casuale dei soggetti a gruppi sottoposti a condizioni differenti, la
manipolazione di una variabile indipendente e una variabile dipendente.
-Caratteristiche del disegno sperimentale:
*il ricercatore manipola una VI, e misura una VD, che dovrebbe variare insieme ad essa.
*i partecipanti sono assegnati a caso ad uno dei diversi gruppi.
*Validità interna: dipende da quanto l'effetto sperimentale è attribuibile alla variabile indipendente., e
necessita della presenza di un gruppo di controllo.
*Effetto Placebo: miglioramento delle condizioni fisiche o psicologiche di un paziente, non dovuto a uno
specifico principio attivo del trattamento, quanto alle aspettative del paziente stesso di trarne un beneficio.
Può avere effetti duraturi e significativi. Di solito viene usata per verificare la validità interna, nei gruppi di
controllo.
*Validità esterna: grado in cui i risultati di una ricerca possono essere estesi e generalizzati al di là del
particolare studio da cui sono emersi (processo non automatico: i comportamenti avuti in laboratorio quasi
certamente non saranno ripetuti nell'ambiente naturale).
-Esperimenti analogici: metodo sperimentale più efficace per determinare le relazioni causa-effetto di un
comportamento patologico. Il ricercatore cerca di riprodurre in laboratorio il fenomeno che gli interessa, per
analizzarlo approfonditamente (problemi di validità esterna).
-Esperimento entro soggetto: si studia come un singolo soggetto risponde alle manipolazioni della variabile
indipendente.(al contrario dei casi singoli, questo tipo di esperimento ha alta validità interna). [Esempio
della ragazza con fobia di soddisfare, che le impediva di mangiare cibi solidi: tramite esposizione e rinforzo
(gelato), il malessere soggettivo diminuì gradualmente].
Nel protocollo a inversione (protocollo ABAB), un aspetto del comportamento del soggetto è accuratamente
misurato durante un periodo iniziale (A), poi durante una prima introduzione del trattamento (B), poi
durante una fase in cui si ristabiliscono le condizioni iniziali (A) e infine durante la reintroduzione della
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Psicologia Clinica manipolazione sperimentale (B).
-CONCLUSIONE: non esiste un disegno di ricerca perfetto! La meta-analisi è uno strumento importante per
giungere a conclusioni generali in base all'analisi di un gruppo di lavori, mediando i risultati di un alto
numero di ricerche.
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Psicologia Clinica 16. I disturbi d'ansia secondo il DSM-IV-TR: Fobie
Fobie: paure (delle quali il soggetto è consapevole) marcate e persistenti di un oggetto o di una situazione
particolare, decisamente sproporzionate al pericolo che tale oggetto può comportare.
*Fobia specifica: può presentare comorbilità con malattie fisiche.
Diagnosi:*Paura marcata e persistente, provocata da particolari oggetti o situazioni.
*L'esposizione allo stimolo fobico provoca un'intensa ansia.
*La persona riconosce che la sua paura è irragionevole.
*L'oggetto fobico viene evitato o sopportato con ansia e disagio.
*Fobia sociale: può aggravarsi nel disturbo evitante di personalità, che insorge più precocemente.
Diagnosi:
*Paura marcata e persistente, provocata dall'esposizione a persone non familiari o al giudizio degli altri.
*L'esposizione alla situazione temuta provoca una forte ansia, per la paura di ritrovarsi in situazioni
imbarazzanti e umilianti.
*La persona riconosce che la sua paura è irragionevole.
*Le situazioni temute sono evitate o sopportate con ansia e disagio.
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Psicologia Clinica 17. I disturbi d'ansia secondo il DSM-IV-TR: Disturbo di panico
*Disturbo di panico: Un attacco di panico è un attacco improvviso di forti sensazioni d'intensa apprensione,
terrore o disastro incombente, accompagnate da sintomi fisici, quali dispnea, palpitazioni, nausea, dolori al
petto, senso di soffocamento e asfissia, capogiri, sudorazione profusa e tremori, accompagnati talvolta da
senso di depersonalizzazione (sentirsi fuori dal proprio corpo) e senso di derealizzazione (senso d'irrealtà del
mondo). Può essere ritenuto un malfunzionamento del sistema che presiede alla paura (livello di arousal
inappropriato). Può essere inaspettato o situazionale.
-Diagnosi:
*Attacchi di panico inaspettati e ricorrenti.
*Almeno un attacco è stato seguito per un mese o più dalla preoccupazione di avere altri attacchi,, per le
conseguenze di un attacco o alterazioni del comportamento correlate agli attacchi.
-Due tipi di disturbo di panico:
-Con / senza agorafobia: paura di situazioni in cui potrebbe essere difficile o imbarazzante allontanarsi, in
caso di attacco di panico (luoghi pubblici, guidando l'auto, attraversando ponti, in negozi, in centri
commerciali, in chiesa, in mezzo a una folla, incapacità di uscire di casa). Può svilupparsi anche in assenza
di attacchi di panico passati.
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Psicologia Clinica 18. I disturbi d'ansia secondo il DSM-IV-TR: Disturbo d'ansia
generalizzato
*Disturbo d'ansia generalizzato (DAG o GAD): esordisce nell'adolescenza, diventando cronico.
-Diagnosi:
*Presenza eccessiva, incontrollabile e prolungata (almeno 6 mesi) di ansia e preoccupazione (tendenza
cognitiva a rimuginare un problema senza sapersene staccare), ma non dovuta a un altro disturbo di Asse I,
spesso su cose di minore importanza (relazioni, salute, situazione economica e seccature quotidiane).
-Sintomi: Difficoltà a concentrarsi, tendenza a stancarsi facilmente, irritabilità e tensione muscolare.
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Psicologia Clinica 19. I disturbi d'ansia secondo il DSM-IV-TR: Disturbo ossessivo-
compulsivo
*Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC o OCD): insorge prima dei 10 anni, oppure nella tarda adolescenza.
Insorgenza più precoce tra i maschi. Diventa disturbo cronico
-Diagnosi:
*Comportamento caratterizzato da ossessioni (pensieri o impulsi persistenti, incontrollabili: paure di
contaminazioni, impulsi sessuali o aggressivi,paura di problemi fisici).
*Presenza di compulsioni (atti o azioni mentali ripetitivi ed eccessivi, che la persona si sente costretta a
effettuare per ridurre l'ansia causata dai pensieri ossessivi, o per scongiurare una catastrofe: mantenere la
pulizia e l'ordine, pratiche ripetitive magiche o protettive, controllare continuamente di aver effettivamente
eseguito un'azione).
*Ossessioni e compulsioni causano notevole disagio o interferiscono con il normale funzionamento della
persona.
*I comportamenti del soggetto gli appaiono irrazionali: da essi non trae piacere.
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Psicologia Clinica 20. I disturbi d'ansia secondo il DSM-IV-TR: Disturbo post-
traumatico da stress
*Disturbo post-traumatico da stress (DPTS o PTSD): diffuso tra i soldati, tra le donne vittime di stupri
(almeno un terzo delle donne che subiscono violenza presenta poi i sintomi che portano alla diagnosi di
Disturbo Post-traumatico da stress).
-Diagnosi:
*La persona è stata esposta a un evento traumatico che ha causato paura intensa, sentimenti di impotenza o
di orrore.
*L'evento traumatico viene persistentemente rivisitato.
*La persona evita gli stimoli associati con il trauma o manifesta un'attenuazione della reattività generale.
*Aumento persistente dell'attivazione psicofisiologica (arousal).
*La durata dei sintomi è superiore a un mese.
-Sintomi:
*Rivivere l'evento traumatico: richiamo alla memoria tramite suoni, immagini, situazioni; incubi notturni.
*Evitamento degli stimoli associati con l'evento: comportamenti a volte assurdi; ottundimento della
reattività: diminuito interesse per gli altri, senso di distacco ed estraniamento, incapacità di provare
emozioni positive.
*Aumentata attivazione fisiologica: difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, difficoltà di
concentrazione, ipervigilanza ed esagerate risposte di allarme.
*Pensieri di suicidio, esplosioni di rabbia, stress, dolori alla schiena, mal di testa e disturbi gastrointestinali.
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Psicologia Clinica 21. I disturbi d'ansia secondo il DSM-IV-TR: Disturbo acuto da
stress
*Disturbo acuto da stress (DAS o ASD): Più di 2/3 dei soggetti a cui viene diagnosticato un DAS finiscono
per sviluppare, nell'arco di due anni dal trauma, un DPTS.
-Diagnosi:
*La persona è stata esposta a un evento traumatico che ha causato paura intensa, sentimenti di impotenza o
di orrore.
*Durante o dopo l'evento, la persona sperimenta sintomi dissociativi.
*L'evento traumatico viene persistentemente rivisitato.
*La persona evita gli stimoli associati con il trauma.
*Aumento marcato dell'attivazione psicofisiologica (arousal) o dell'ansia.
*I sintomi si manifestano da 2 giorni a 1 mese dopo l'evento traumatico.
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Psicologia Clinica 22. Influenze di genere e culturali nei disturbi d'ansia
Le donne hanno una probabilità almeno doppia rispetto agli uomini di ricevere una diagnosi di disturbo
d'ansia (tranne il DOC, che compare con la stessa frequenza nei due sessi), anche probabilmente a causa dei
fattori socioculturali (fiducia in sé stessi).
I problemi su cui l'ansia delle persone si focalizza variano a seconda della cultura.
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Psicologia Clinica 23. Fattori di rischio comuni ai vari disturbi d'ansia
Vulnerabilità genetica: ereditabilità del 40% per fobie, GAD e PTSD e del 48% per il disturbo di panico.
Iperattività del circuito cerebrale della paura (in particolare dell'amigdala).
Diminuita attività del GABA (che ha il compito di inibire l'attività neurale in tutte le aree cerebrali, e quindi
anche di diminuire l'ansia) e della serotonina, aumentata attività della noradrenalina:
Inibizione comportamentale nei bambini (tendenza ad agitarsi e piangere quando si trovano di fronte a
giocattoli, persone e altri stimoli che non conoscono): ereditaria, probabile predittrice di futuri disturbi
d'ansia. Presenta il 30% di prevedibilità della fobia sociale.
Nevroticismo (tendenza a reagire agli eventi con emozioni molto più negative della media): prevede disturbi
d'ansia e depressione.
Fattori cognitivi:
*Percezione del controllo: pensare di non avere alcun controllo sull'ambiente (esperienze infantili
traumatiche, comportamenti genitoriali punitivi oppure oppressivi) espone le persone a un rischio maggiore
di sviluppare un'ampia gamma di disturbi d'ansia.
*Aspettativa di un pericolo: Maggiore attenzione agli stimoli con significato minaccioso.
Eventi esistenziali traumatici: presentano l'80% di prevedibilità di futuri disturbi di panico.
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Psicologia Clinica